STORYTELLING – QUANTO SAPETE DI CIO’ CHE VI CIRCONDA?

IMG_0351A+logo.jpgfoto MOWA

di Walter Montella

Proviamo per una volta a parlare di una tecnica che viene usata moltissimo negli ultimi anni per accrescere il proprio consenso (compreso quello politico) sulle persone: quello dello storytelling.

Cos’è lo storytelling?

Citiamo da Wikipedia: “Storytelling è una metodologia e disciplina che usando i principi della retorica e della narratologia crea racconti influenzanti in cui vari pubblici possono riconoscersi. Lo storytelling è oggi massicciamente usato dal mondo dell’impresa, dal mondo politico, e da quello economico storytelling management per promuovere e posizionare meglio valori, idee, iniziative, prodotti, consumi.”

Come dice sapientemente la giornalista Paola Baiocchi: “… tecnica di comunicazione che prevede lo spostamento dell’informazione all’interno degli schemi narrativi tipici delle favole…” ed ancora: “… La comunicazione è un settore industriale strategico perché attraverso la comunicazione si interviene direttamente nella formazione delle personalità e si condizionano i modi di pensare e quindi di agire. Nonostante la sensibilità del settore che influenza direttamente formazione dell’opinione pubblica, i media sono attualmente controllati quasi esclusivamente da grandi gruppi privati, e si sottovaluta il potere dei sistemi comunicativi verso i quali si ha un rapporto “amichevole” . Sarebbe meglio invece che sotto le televisioni – e durante i passaggi pubblicitari – ci fosse scritto “nuoce gravemente alla salute”, come sui pacchetti di sigarette. …” Se pensiamo, poi, che già nel 1942, negli USA, Franklin Roosevelt convocò grandi registi alla Casa Bianca, tra i quali Frank Capra o John Ford, con la prospettiva di una grande mobilitazione psicologica del paese su grandi miti, eroi a favore del ministero della Guerra capite l’importanza di tale interesse comunicativo. Oggi ci hanno consegnato film come Rambo, Aliens- Scontro finale, Predator, Top Gun, Glory – Uomini di gloria, Caccia a Ottobre Rosso ecc. con finalità facilmente riconoscibili nelle politiche bellicose degli ultimi governi, italiano compreso.

Supporto a tutto ciò che rende efficace lo storytelling è il martellante battage pubblicitario predisposto per creare persone insicure, individualiste e che si occupano sempre meno delle questioni sociali. Obiettivo: far perdere la capacità analitica dell’individuazione delle cause!

I mass media come radio, televisione, cinema adesso anche internet, svolgono un ruolo di “formattazione” delle menti, unendo al potere manipolatorio gli affari economici. Non sono casuali gli investimenti della CIA (40 milioni di dollari) per la partecipazione in Facebook. Si guardi solo come sono cambiati i rapporti all’interno dei partiti e come vengono elette le figure istituzionali in parlamento o negli enti più periferici (Debora Serracchiani, grillini, ecc. sino ad arrivare al presidente USA, Obama); il soggetto politico diventa un accessorio passivo e funzionale al sistema dentro cui si sviluppa lo storytelling non sarà, quindi, un elemento attivo che interagisce con la complessità della società ma solo con quella della classe dominatrice.

Per dirla con Christian Salmon in Storytelling la fabbrica delle storie: “…Ormai non basta più dispiegare un nuovo campo di battaglia modificando le percezioni, ma bisogna anche creare quello che i teorici della ricezione dei racconti chiamano un “orizzonte di attesa”. Una formidabile impresa di trasformazione in fiction accompagna lo sforzo bellico, legittima la tortura, porta in scena le forze speciali sul terreno, mette in mostra le nuove armi, testa e valorizza le tecnologie di trasmissione e visualizzazione ecc. Il cinema, i videogiochi, le serie televisive, i media sono i veicoli fantastici di questa impresa di mobilitazione. Lo storytelling è il suo modo di operare, in tempo reale e ventiquattr’ore su ventiquattro, come mostra a chiare lettere la serie culto di Jack Bauer, 24.” Percorriamo in questo modo un “mondo parallelo” dove viene usato il nostro bisogno di credere in qualcosa facendoci abbandonare quello reale, entriamo, così dicono gli esperti, in uno storylistening trance experience ovverosia una “trance narrativa da ascolto”: una specie di ipnosi. Un meccanismo di auto-illusione, che mette da parte le facoltà critiche.

Attenti quindi quando accendete la TV, pc o…

STORYTELLING – QUANTO SAPETE DI CIO’ CHE VI CIRCONDA?ultima modifica: 2010-06-13T22:08:00+02:00da iskra2010
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