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Nota di Alice
11 settembre 2011
Roberto Napoletano, direttore de Il Sole-24 Ore, augura all’Italia un Mosé che conduca il popolo eletto verso la terra promessa[1]. Ma siamo, noi italiani, un popolo eletto? Siamo, innanzitutto, un popolo?
Ferruccio De Bortoli, direttore del “Corriere della Sera”, spera in un “sussulto di dignità” che cerchi “di dimostrare agli investitori, stimolando la crescita con riforme vere e con riduzioni reali delle spese, che investire sui nostri titoli di Stato […] è un affare”. Questo sussulto è condizionato dall’esistenza o dalla non esistenza del Governo. “Se esiste”, conclude De Bortoli, “questo coraggio [del sussulto] dovrebbe averlo. Oppure, meglio che la maggioranza ne prenda atto. E presto”[2].
Siamo alle solite: campa cavallo! E, d’altra parte, come si fa a dimenticare che a tutto ha già pensato,come ogni giorno assicura, Silvio Papi Berlusconi?
L’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder sostiene che “all’Europa serve l’Unione politica” e che “non è accettabile che i passi verso l’integrazione [europea] vengano ostacolati da chi non fa parte dell’eurozona”. Aggiunge che al tempo in cui ricoprì la carica di cancelliere, dal 1998 al 2005, “c’erano forze potenti contro l’ulteriore integrazione [europea], per esempio la Gran Bretagna e non solo”[3].
Cominciamo qui a ragionare: nel senso che il governo Berlusconi ha fatto di tutto per consolidare il blocco sociale che l’esprime puntando sull’America dei Bush e non sull’integrazione europea.
D’altra parte, sarebbe bene che il “sussulto d’orgoglio” sia provato principalmente da quanti, e sia fatto provare a quanti, si sono giovati maggiormente della situazione prodotta dagli indebitamenti contratti. Nella famosa canzone napoletana, può scordare il passato sia “chi ha avuto” sia “chi ha dato”. Nella realtà e in Italia, è sacrosanto che chi ha avuto dia e chi non ha avuto non dia, né ora né in futuro.
Quanto a Mosè, lasciamo perdere. Conviene farne a meno, tanto più che, dietro ai Mosé odierni, non c’è alcun Dio.
[1 La lezione politica di Mosè, “Il Sole-24 Ore”, 11 settembre 2011, p. 35.
[2] “Corriere della sera”, 11 settembre 2011, fondo.
[3] “Corriere della sera”, 11 settembre 2011, p. 9.