Jean Philippe Rameau l’inventore delle suite per i balletti. (Digione 1683 Parigi 1764).

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di Massimo Montella *

Creiamo lo scenario: siamo alla corte di Luigi XIV Re sole, il responsabile musicale era Jean Baptiste Lully, musicista di origine italiana che non amava rivali, il numero due era Marc Antoine Charpentier a noi famoso per il Te Deum, la musica del collegamento dell’Eurovisione in TV, che se avesse potuto mandare a quel paese Lully lo avrebbe fatto volentieri dato che spesso gli “cassava” la sua musica. C’erano poi questi nobili incipriati e parruccati che sedevano sulle loro belle poltrone e che avendo poco da fare si annoiavano nel sentire queste opere musicali che duravano ore. Muore Luigi XIV gli succede Luigi XV, muoiono Lully e Charpentier la musica rimane e i nobili… si annoiano lo stesso. Ecco che entra in scena il nostro Rameau che crea una musica per far sgranchire le gambe ai nostri “indaffarati” nobili. Immaginiamoci i parrucconi che danzano, che sudano, che s’incipriano, ma si lavano poco e si profumano molto. Queste musiche piacquero molto e le danze correlate assunsero anche un risvolto segreto perché a secondo della danza a cui venivano invitati a ballare si celava un significato, una ipotesi poteva essere Passacaglia = rafforzamento di una unione, Minuetto = tradimento e così via. Ma chi era questo Rameau? Era il settimo di undici figli, il padre organista in due chiese di Digione, poi lui gli succedette e la madre figlia di un notaio. Pare che J. Philippe sapesse la teoria della musica prima ancora di saper leggere e scrivere. Studiò dai gesuiti e i suoi genitori lo volevano studente in giurisprudenza, ma per fortuna scelse la musica (ricordate Telemann?). Nel 1701 per tre mesi venne a Milano e si pentì di non aver potuto prolungare il suo soggiorno in Italia per migliorare lo stile musicale. Trasferitosi definitivamente a Parigi scrisse il“Traitè de l’harmonie” e il “Livre de pièces pour clavecin” che fino all’inizio del Novecento restarono concetti teorici e fondamenti dell’armonia europea. Nel 1731 conobbe il mecenate La Pouplinière un riccone che gli affidò la sua orchestra privata e gli fece conoscere Voltaire che lo introdusse nel mondo dell’opera e da qui il successo con le sue opere come Le Indie Galanti, Castore e Polluce e Zoroastro. Nel 1741 pubblica Pièces de clavecin en concert dove si evidenzia il ruolo primario e non più di solo accompagnamento del clavicembalo. Nel 1745, nonostante le polemiche tra Lullysti e Rameauisti riceve l’incarico di Compositore della Camera del Re da Luigi XV. Jean Philippe Rameau musicista e filosofo ebbe il merito di classificare con il suo trattato l’armonia secondo criteri moderni e fino agli anni cinquanta del secolo scorso le sue opere furono dimenticate e solo dopo si ritrovò l’interesse per queste piacevoli musiche antiche e moderne nelle stesso tempo.

Andando su YouTube® http://www.youtube.com/watch?v=uFeZt0iADZ8&feature=related Les Indes Galantes Les Sauvages entrerete in un mondo di sonorità nuove date dalle colonie d’oltremare, antichità e certezze date dall’occidente.

 

* Consigliere di Ecopolis

Jean Philippe Rameau l’inventore delle suite per i balletti. (Digione 1683 Parigi 1764).ultima modifica: 2011-11-03T10:06:00+01:00da iskra2010
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