Report – La classe dirigente.​.. Anche quella del PD

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20 novembre 2011

 

LA CLASSE DIRIGENTE

di Paolo Mondani

 

PIERLUIGI BERSANI

Le campagne elettorali costano troppo.

Bisogna mettere dei limiti e dei criteri più stringenti: non vanno bene i doppi incarichi,

vanno rinforzate nettamente le incompatibilità e il codice antimafia: devono essere

esigibili per ogni candidatura.

Noi non minimizziamo i problemi: la critica la accettiamo, ma l’aggressione no.

Non si facciano, attenzione… non si facciano circolare contro di noi vere e proprie

bufale, teoremi assurdi o leggende metropolitane.

E in particolare chi aggredisce con calunnia l’unico… l’unico partito nazionale che fin

dalla sua nascita ha un bilancio certificato da una società internazionale di

certificazione, sappia che si prende una denuncia e una richiesta di danni.

PAOLO MONDANI

Cosa avrebbe dovuto fare Bersani secondo lei?

ARTURO PARISI – DEPUTATO PD

Ma più… più che più, di diverso. Qui non è il problema di quanti siano i mariuoli, ma

della eventuale fabbrica dei mariuoli.

BRUNO CASATI – EX ASSESSORE GIUNTA PENATI PROVINCIA MILANO

C’era qualche sospetto, lo debbo confessare, che ci fosse stata qualche agevolazione,

un qualcosa di poco chiaro, un qualcosa di non definito.

PAOLO MONDANI

Da cosa veniva questo sospetto?

BRUNO CASATI – EX ASSESSORE GIUNTA PENATI PROVINCIA MILANO

Mmm, ma il sospetto, dagli atteggiamenti stessi che venivano tenuti dal sindaco

Filippo Penati e dal clan ristretto che lo circondava.

PAOLO MONDANI

Lei ha partecipato a qualche riunione nel PD, in questo periodo, sulla questione

Penati?

MARIO DE GASPARI – EX CONSIGLIERE GIUNTA PROVINCIA DI MILANO

Io ho mandato una lettera al mio Partito, chiedendo di fare un atto di indirizzo alle

amministrazioni pubbliche perché rivedano il loro atteggiamento verso le operazioni

immobiliari. Perché io penso, che molto spesso, queste operazioni immobiliari, sono

state costruite in un clima diciamo che non è… si può ritenere che non fosse sereno.

PAOLO MONDANI

Pressioni da parte di…

MARIO DE GASPARI – EX CONSIGLIERE GIUNTA PROVINCIA DI MILANO

Pressioni…

PAOLO MONDANI

… proprietari, imprese…

MARIO DE GASPARI – EX CONSIGLIERE GIUNTA PROVINCIA DI MILANO

… da parte delle proprietà, da parte delle banche, da parte del sistema cooperativo, in

questi… in qualche caso.

MARCO FRACETI – OSSERVATORIO ANTIMAFIA MONZA E BRIANZA

Quando io dico: Formigoni sta alla Compagnia delle Opere come Penati sta…

PAOLO MONDANI

…alla Lega delle cooperative

MARCO FRACETI – OSSERVATORIO ANTIMAFIA MONZA E BRIANZA

…alla Lega delle cooperative… punto.

Se sono, come si dice, due sistemi che si contrappongono, allora è difficile che uno

diventi un comitato d’affari. Ma se sono due sistemi che competono, non solo ogni

tanto si trovano… si trovano in sinergia, ma fan la stessa cosa.

MILENA GABANELLI IN STUDIO

Buonasera, secondo il direttore dell’Osservatorio Antimafia di Monza e Brianza,

Compagnia delle Opere e Lega delle Cooperative costruiscono, decidono incarichi,

prendono appalti pubblici, fanno tutto quello che il pubblico non fa, ma invece di

competere come due operatori sani, si spartirebbero il mercato. Parisi dice il punto

non è individuare il mariuolo, ma è la fabbrica dei mariuoli, legata al fatto che i partiti

si sono fatti azienda e viceversa, quindi decidono le regole e indirizzano la politica, che

invece dovrebbe fare l’interesse collettivo. In questo senso il caso Penati è esemplare,

perché rappresenta un sistema che può essere declinato in tutte le regioni d’Italia. Poi

c’è il caso Marco Milanese, dove il controllo invece si estende sulle nomine dei dirigenti

di grandi e piccole società pubbliche. Cominciamo con Sesto S. Giovanni cuore

dell’industrializzazione del nord, 15 anni fa, sindaco Filippo Penati, le acciaierie Falck

diventano la più vasta area dismessa d’Europa. Il nostro Paolo Mondani.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Le più grandi aree industriali dismesse d’Europa sono qui. L’acciaio prodotto negli

stabilimenti Unione, Concordia, Vulcano e Vittoria, dove hanno lavorato fino a 50 mila

persone, ha costruito l’Italia per 90 anni e veniva esportato in tutto il mondo.

Dalla fine dell’800 ci sono amministrazioni di sinistra e si sperimenta un capitalismo

solidale dove il padrone dà il lavoro, la casa, l’asilo, le scuole, le borse di studio e la

colonia estiva.

Tutto questo è stata Sesto San Giovanni.

ANTONIO PIZZINATO – PRESIDENTE ANPI LOMBARDIA

La sua storia industriale incomincia nel 1906 quando l’imprenditore Falck installa

un’acciaieria e si realizza la prima colata.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

I primi scioperi che preludono la fine del fascismo, nascono alla Falck, alla Breda alla

Ercole Marelli e alla Magneti Marelli. Da allora, Sesto diventò la Stalingrado d’Italia.

Giovanni ed Enrico Falck verranno arrestati dai fascisti ed Enrico, nel dopoguerra, sarà

eletto senatore democristiano. 35 anni dopo inizia la crisi.

ANTONIO PIZZINATO – PRESIDENTE ANPI LOMBARDIA

Questa storia, che ha visto realizzare le più alte qualità produttive, dagli aerei alle

locomotive, dalle turbine elettriche ai televisori, finisce nel 1996 con l’ultima colata

alla Falck.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Alberto Falck decide di chiudere gli stabilimenti contro il parere del cugino Giorgio che

crede ancora nell’acciaio.

E arrivano i cinesi, che smontano gran parte delle strutture, le fanno in pezzi non più

grandi di un metro e le rimontano in Cina che oggi esporta in Italia quell’acciaio che

fino a quindici anni fa gli vendevamo.

ANTONIO PIZZINATO – PRESIDENTE ANPI LOMBARDIA

Era un mondo che si viveva. Era molto solidale, ma i suoi ritmi erano segnati dalle

sirene delle fabbriche.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

I tempi delle sirene furono scanditi dalle lotte per i diritti dei lavoratori. Oggi i ritmi di

Sesto San Giovanni sono segnati dagli avvisi di garanzia inviati dal Tribunale di Monza.

Filippo Penati, Vice Presidente della Regione Lombardia, già Presidente della Provincia

di Milano e sindaco di Sesto San Giovanni dal ’94 al 2002 è il principale indagato.

L’accusa parla di concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti.

Penati, esponente più in vista del PD lombardo avrebbe preso tangenti in cambio della

valorizzazione edilizia delle aree dismesse.

Dopo la chiusura della Falck è l’imprenditore Giuseppe Pasini a comprarsi quelle aree.

GIUSEPPE PASINI – COSTRUTTORE GRUPPO PASINI SPA

Io cercavo di lavorare – va bene – e purtroppo, per lavorare pagavo, purtroppo ho

pagato…

PAOLO MONDANI

…la politica ha pagato?

GIUSEPPE PASINI – COSTRUTTORE GRUPPO PASINI SPA

…la politica, purtroppo. Va bene?… Ho cercato di lavorare e pagavo credendo di poter

lavorare e invece non mi facevano lavorare.

PAOLO MONDANI

Quanto avete dovuto pagare?

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

Tanti soldi. Tanti soldi abbiam pagato. Mio padre fa delle affermazioni che sono

corrette.

PAOLO MONDANI

100 mila? 200 mila?

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

Ma no, di più… sicuramente cifre più alte.

PAOLO MONDANI

Un milione.

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

Ma no: di più di un milione. Ma non è il problema della cifra. Adesso, voglio dire lei si

concentra…

PAOLO MONDANI

5 milioni.

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

Sì, può essere quelle cifre…

PAOLO MONDANI

10 milioni?

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

Può essere. Non ho la sensazione precisa di quanto è la cifra. Tanto.

PAOLO MONDANI

Mi dica: a Penati sono arrivati un po’ dei vostri soldi…

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

Sì, direi di sì.

PAOLO MONDANI

Possiamo dire chi è l’intermediario? Chi è stato l’intermediario?

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

Uno degli intermediari che è noto è Piero Di Caterina.

PAOLO MONDANI

Altri?

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

Altri, a quanto mi ha detto mio padre, è Giordano Vimercati.

PAOLO MONDANI

E i soldi che lei e la sua famiglia ha consegnato invece a Giordano Vimercati?

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

Mio padre mi disse di… intorno ai 2 miliardi.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Piero Di Caterina è l’imprenditore che ha svelato il sistema delle tangenti di Sesto

trascinando a testimoniare molti altri. Qui lo vediamo a San Pietroburgo con Penati e il

suo braccio destro Giordano Vimercati. A New York con Penati e Vimercati dove questi

ultimi si fanno fotografare anche con Giuseppe Pasini. E qui sono in Brasile. Stessa

formazione: Di Caterina, Penati e Vimercati.

PAOLO MONDANI

Che soldi erano quelli che ha dato a Di Caterina? Dove glieli ha dati e a quanto

ammontavano?

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

Tramite un bonifico in Lussemburgo, sostanzialmente, arrivano dei soldi messi a

disposizione da un conto di mio padre, su un conto corrente transitorio a me intestato,

di cui io ne avevo la disposizione. E ho dato la disposizione, appunto, di pagare il

soggetto, che il soggetto allora era Piero Di Caterina.

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Siamo andati in Lussemburgo e lui mi ha dato i miei soldi.

Lui dà a Banca Intesa l’ordine di darmi 4 miliardi e Banca Intesa in quattro e

quattr’otto li ha pronti a Lussemburgo.

Arriva un funzionario che per conto tuo porta due cassette di soldi contanti – perché

non deve rimanere traccia, no? – mi segui?

PAOLO MONDANI

Sì…

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Io in teoria, non avrei potuto dire “me li ha dati Pasini”, provando. Se non che, il

funzionario arriva con la cartellina sotto qua, e due cassette di metallo… mi segue?

PAOLO MONDANI

Sì…

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Guarda un po’: appoggia la prima e appoggia la seconda. In un secondo, cartella

aperta, ho visto il conto da dove arrivavano – che me lo ricorderò per tutta la vita fino

quando mi viene l’Alzheimer – 2044. Arrivano di là.

PAOLO MONDANI

Arrivano da Pasini…

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Eh, e certamente.

PAOLO MONDANI

E a lei risultava che quei soldi andassero a Penati?

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

In effetti i soldi rimangono a Di Caterina perché son soldi che Di Caterina ha prestato

a Penati e vengono restituiti in quella maniera.

PAOLO MONDANI

Penati si è arricchito o li dava al partito? O tutti e due?

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Quelli che gli ho dato io, lui li ha adoperati per il partito. Per far carriera doveva

portare i soldi, eh: che porti? Le palle?

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Piero Di Caterina e’ il patron della Caronte, una società che ha in appalto alcune linee

del trasporto pubblico. Nel 2010, finisce indagato per false fatturazioni nell’ambito

dell’inchiesta su Milano Santa Giulia, e davanti ai magistrati inizia a raccontare il

sistema delle tangenti di Sesto chiamando in causa l’amico Penati, reo, secondo lui, di

aver smesso ad un certo punto di sostenerlo.

Filippo Penati e il suo braccio destro Giordano Vimercati respingono le accuse degli

imprenditori anche se Penati ha ammesso che Di Caterina ha versato contributi al

partito.

PAOLO MONDANI

Lei finanzia Penati quindi, dal 1994, quanti soldi complessivamente gli ha passato?

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

All’incirca 3 milioni e mezzo di euro.

PAOLO MONDANI

Per qualcosa in cambio che Penati avrebbe dovuto fare per lei?

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Il grande vantaggio che io ho avuto, è che una piccola impresa, una piccola e media

impresa, è riuscita ad entrare all’interno del sistema dei trasporti, che era precluso alle

piccole imprese.

PAOLO MONDANI

Lei ha raccontato al magistrato che durante Natale, andò a trovare con Vimercati,

Alberto Falck.

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Sì, siamo stati in Corso Venezia presso gli uffici di Alberto Falck.

PAOLO MONDANI

E cosa accadde?

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Vimercati ricevette una scatola con dentro 100 milioni che mi fu data, perché io avevo

anticipato quelle somme.

PAOLO MONDANI

Lei è rimasto in amicizia con Giordano Vimercati, cioè l’uomo più importante vicino a

Penati?

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Amicizia ormai è una parola forte, voglio dire…

PAOLO MONDANI

Però Giordano Vimercati le dice delle cose, le fa delle confidenze…

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Eh, mi ha fatto la confidenza circa il possesso di somme a Montecarlo, Sud Africa e

Dubai.

PAOLO MONDANI

Cioè: Penati avrebbe…

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Soldi in quelle sedi.

PAOLO MONDANI

Quanti soldi le deve ridare ancora Penati?

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Mah, un milione di euro.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Ai magistrati di Monza, Di Caterina racconta che l’architetto Renato Sarno, uomo di

Penati, lo aiuta a recuperare le somme che il dirigente del PD gli deve. Sarno si mette

al lavoro e presenta a Di Caterina Bruno Binasco, il braccio destro di Marcellino Gavio,

noto imprenditore delle autostrade e delle costruzioni.

Di Caterina avrebbe dovuto vendere a Binasco un immobile di Sesto San Giovanni.

PAOLO MONDANI

Quanto era il prezzo che lei aveva fatto a Binasco, cioè a Gavio?

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

7 milioni di euro.

PAOLO MONDANI

Con una caparra?

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Di 2 milioni.

PAOLO MONDANI

Caparra che viene scritta sul contratto a un certo punto a penna, a mano, no?

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Il signor Binasco ha voluto rafforzare questa possibilità e, di suo pugno, ha scritto che

aveva la facoltà di non concludere il contratto, perdendo la caparra, abbandonando la

caparra.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Sul preliminare di vendita, datato 14 novembre 2008, Binasco sottolinea a penna la

rinuncia della caparra. E infatti di lì a breve recede dal contratto e lascia i due milioni a

Di Caterina, cifra che, come scrivono i magistrati “corrispondeva all’importo delle

somme che a quell’epoca Penati doveva ancora restituirgli”.

PAOLO MONDANI

E lei, nella sua testa, ha pensato che quelli erano due milioni che le arrivavano da

Penati?

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Sì. Innanzi tutto quei due milioni sono un milione perché si pagano le tasse nel nostro

Paese.

PAOLO MONDANI

Certo.

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

E se avessi preso l’intero importo, avrei avuto la possibilità di considerarmi ristorato

della vecchia storia.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

E meno male che sulle tangenti ogni tanto si pagano le tasse.

Ma torniamo al cuore dell’inchiesta dei magistrati monzesi: al tangentone che sarebbe

stato pagato per la valorizzazione delle aree Falck. Incontriamo Diego Cotti, che nel

2000 fu capogruppo al comune di Sesto per la lista civica “Per Penati sindaco”.

Cotti, in quel periodo, era anche genero di Giuseppe Pasini, sposato con sua figlia. Un

giorno, in virtù di questi rapporti, Giordano Vimercati lo chiama per fargli una

proposta.

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

Giordano Vimercati ritenne di proporre tramite la mia voce a Giuseppe Pasini,

l’acquisto delle aree Falck per poi poterle sviluppare e garantire la collaborazione

dell’amministrazione pubblica e quindi nella fattispecie del sindaco Penati e della sua

giunta, perché questo avvenisse in maniera concreta e veloce…

PAOLO MONDANI

In cambio…

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

…in cambio di un contributo, di una provvigione, di una tangente – chiamatela come

volete – di, all’inizio, 24 miliardi. Dopo divenne 20 perche io dissi “guardate: lasciamo

perdere la quota che tocca a me. Non mettiamola neanche… non ragioniamoci

neanche”.

PAOLO MONDANI

Penati è mai stato presente a una di queste riunioni dove veniva materialmente

chiesta questa tangente?

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

In una delle riunioni in cui si discusse di questa richiesta, Penati era presente.

PAOLO MONDANI

Come pensavano Vimercati e Penati di incassare 20 miliardi di vecchie lire? Mica a

nero? O in nero?

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

Alla prima richiesta pensavano in nero. Fu sull’obiezione di Pasini che disse “ma mica

ve li posso dare in nero..”

PAOLO MONDANI

…20 miliardi.

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

…”20 miliardi”. Non sono noccioline… e allora da lì scattò il meccanismo di pensare a

come costruire la società. Poi, da quello che ho saputo..

PAOLO MONDANI

…una società?

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

Di consulenza.

PAOLO MONDANI

Una società di consulenza nella quale doveva restare…

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

…doveva entrare una figura che rappresentasse Penati e Vimercati…

PAOLO MONDANI

Un prestanome?

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

…un prestanome, per il 90% delle quote e per l’altro 10% dovevo essere io

l’intestatario, in modo da garantire questo trade d’union.

PAOLO MONDANI

E i soldi non sono arrivati tramite questa società di consulenza?

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

No, che io sappia non è mai stata fatta.

PAOLO MONDANI

Come hanno risolto il problema, allora?

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

Sono stati trovati degli intermediari che tenessero il contatto con le cooperative e che

facessero da incasso con delle fatturazioni false. False nella sostanza, insomma;

formalmente corretti: “ti do la fattura, mi dai i soldi”. Ma in cambio di niente.

PAOLO MONDANI

Fatture per operazioni inesistenti.

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

Esattamente.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Il Tribunale di Monza scrive: circa 6 dei 20 miliardi di lire furono consegnati da Pasini a

Francesco Agnello, Omer Degli Esposti e Giampaolo Salami, uomini delle cooperative,

sulla base di contratti di consulenza fasulli. E i giudici aggiungono che un’altra tranche

della stecca furono i 4 miliardi versati in Lussemburgo a Di Caterina.

PAOLO MONDANI

Vimercati o Penati, le hanno detto a chi sarebbero andati questi soldi? Questi 20

miliardi?

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

Vimercati nello specifico, mi disse che i soldi sarebbero serviti in parte per finanziare

le attività politiche e territoriali – e quindi lui si riferiva non solo a Sesto, ma anche a

Milano – e in parte sarebbero dovute andare a livello nazionale che garantiva il

beneplacito per il proseguo di questa operazione.

PAOLO MONDANI

Erano i DS allora: i Democratici di Sinistra.

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

I Democratici di Sinistra, sì.

PAOLO MONDANI

Voi ovviamente, chiedete al Comune nel frattempo, di approvarvi anche una parte del

“Piano Falck”.

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

Assolutamente sì. Nel senso che…

PAOLO MONDANI

E il comune ve lo approva?

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

Non ci viene data neanche risposta. Non sappiamo neanche bene perché non ci viene

approvato.

PAOLO MONDANI

Nonostante aveste pagato anche le tangenti.

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

Noi non paghiamo tangenti. Ci viene detto che serve del denaro perché la politica

costa, per tante situazioni…

E noi paghiamo perché di fatto sei costretto: perché oggi tu, quando hai a che fare…

con un investimento già effettuato, nel frattempo paghiamo interessi alle banche,

dobbiamo fare la caratterizzazione delle aree…

PAOLO MONDANI

Certo…

LUCA PASINI – GRUPPO PASINI SPA

…mettere i terreni in sicurezza. Cioè: i costi, ci sono sempre.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Secondo Pasini, le tangenti non vengono pagate alla fine dell’affare, ma per poter

iniziare anche solo a pensarlo. E siccome il timer dei costi è partito, più presto si paga,

più alla svelta arrivano i permessi.

Il timer però improvvisamente si blocca e Diego Cotti ne conosce la ragione: si

chiamerebbe Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna.

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

Vimercati e Penati chiedono i soldi per il finanziamento del partito, ma nello stesso

tempo dicono a Pasini “guarda che una parte della costruzione di questo territorio

dovrai concordarla con le cooperative perché saranno loro a farlo”.

PAOLO MONDANI

Le cooperative che cosa volevano concretamente fare?

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

Le cooperative volevano entrare nella società che avrebbe dovuto acquistare Pasini,

con una quota importante, senza apportare danaro e ritagliarsi una fetta di costruzioni

che era quella dell’edilizia convenzionata, sulla quale non avrebbero contribuito con

nulla per l’acquisto dell’area. Quindi loro non avrebbero messo i soldi in buona

sostanza.

PAOLO MONDANI

Ma, mi scusi, Pasini non si arrabbiò? “Io vi faccio venire e voi non mettete i soldi”?

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

Ecco. Questo fu il motivo per cui non fu raggiunto un accordo. Pasini si arrabbiò

moltissimo.

PAOLO MONDANI

Le aree, Falck Pasini non le ha potute fare perché le cooperative volevano entrare

senza pagare?

DIEGO COTTI – IMPRENDITORE

E lui non voleva accettare questo ricatto.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

É finita che nel 2003 quando i Pasini chiedono di edificare sulle aree Falck, il Comune

dice no. Due anni dopo, Banca Intesa, con la quale i Pasini sono indebitati, consiglia

loro di vendere le aree a Luigi Zunino che propone al Comune di realizzare circa il

doppio della cubatura dei Pasini. Ma per Zunino cominciano i guai giudiziari ed è

sempre Banca Intesa che lo sostituisce con la società Sesto Immobiliare guidata da

Davide Bizzi.

La nuova proprietà ha un piano simile a quello di Zunino e il 9 settembre scorso il

Consiglio Comunale lo approva.

MARCO DE GUIO – RETE SALUTE TERRITORIO SESTO SAN GIOVANNI

Qualcuno l’ha chiamata la “Sesto 2”, la “Sesto per i ricchi”. Noi a Sesto già assistiamo

a un fenomeno di migrazione, di uscita, soprattutto di giovani e giovani coppie.

Fenomeno che è già in atto da parecchi anni.

Questo tipo di realizzazione edilizia non favorirà certo il ritorno in Sesto di questo ceto

sociale.

PATRICIO ENRIQUEZ LOOR – DOCENTE POLITECNICO MILANO

Questi qua sono edifici alti 115 metri/ 80 metri, quindi stiamo parlando di edifici che

vanno dai 25 ai 35 piani – il grattacielo Pirelli a Milano sono 31 piani…quindi questi

qua sono molto più alti del grattacielo Pirelli a Milano.

PAOLO MONDANI

Qui dovrebbero venire altre 20 mila persone…

PATRICIO ENRIQUEZ LOOR – DOCENTE POLITECNICO MILANO

Altre… minimo 20 mila persone.

In realtà, se andiamo a fare i conti reali, ne arrivano 40 mila, 50 mila perché non ci

sono soltanto persone che abitano.

PAOLO MONDANI

C’è anche chi lavora.

PATRICIO ENRIQUEZ LOOR – DOCENTE POLITECNICO MILANO

Ci sono chi lavora.

PAOLO MONDANI

Ma c’è veramente tutta questa richiesta di case?

MARCO DE GUIO – RETE SALUTE TERRITORIO SESTO SAN GIOVANNI

Ecco è una cosa… una domanda…

PAOLO MONDANI

Tra l’altro di ceto medio/ medio-alto.

MARCO DE GUIO – RETE SALUTE TERRITORIO SESTO SAN GIOVANNI

È una domanda che ci siamo posti e le indagini che son state sviluppate anche

recentemente sulla nostra zona, dicono che il mercato di edilizia libero ormai è saturo,

anzi siamo già oltre la necessità e addirittura stiamo saturando l’edilizia

convenzionata.

PAOLO MONDANI

E allora, qual è la logica?

MARCO DE GUIO – RETE SALUTE TERRITORIO SESTO SAN GIOVANNI

È una logica speculativa: la proprietà è delle banche. Zunino o Bizzi sono marionette

in mano alle banche, che hanno bisogno di rivalutare delle aree, perché su quelle

hanno bisogno di convincere gli azionisti che sono in grado di pareggiare i bilanci.

PAOLO MONDANI

Ma voi, qua, con la siderurgia, facevate aerei, locomotive, acciaio di qualità

straordinaria di livello mondiale. Non le pare tornare indietro, a fare case?

GIORGIO OLDRINI – SINDACO SESTO SAN GIOVANNI

Ci sono dei rischi: però credo che in questo Paese ci vuole il coraggio di assumersi dei

rischi. Occorre fare delle scelte e assumersi dei rischi, altrimenti diventa il Paese

dell’immobilismo.

PATRICIO ENRIQUEZ LOOR – DOCENTE POLITECNICO MILANO

Giuliano Rizzi era un progettista, un architetto che rappresentava il Gruppo Falck.

Propose ad esempio, qui, di recuperare l’acciaio proveniente dallo smontaggio dei carri

ferroviari e dei frigoriferi. La Giunta Penati rispose “guardate che smontare carri

ferroviari o frigoriferi non è il futuro che noi vogliamo per la Sesto del 2000”.

Ora, se la “Sesto del 2000” vuol dire cancellar la produzione interamente, cancellare la

memoria storica di Sesto e fare case di lusso come fa Milano, non credo che sia la

“Sesto del 2000”.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Il professor Patricio Enriquez Loor, nel 2008 viene chiamato dal Sindaco Oldrini a

dirigere l’urbanistica del comune di Sesto, ma le sue idee sul futuro delle aree Falck

non lo portano lontano.

PATRICIO ENRIQUEZ LOOR – DOCENTE POLITECNICO MILANO

Io non ho chiesto di venire a Sesto, me l’ha chiesto il Sindaco.

PAOLO MONDANI

Oldrini.

PATRICIO ENRIQUEZ LOOR – DOCENTE POLITECNICO MILANO

Oldrini. Ho fatto presente che c’erano dei problemi: problemi di rispetto di legge, di

parametri urbanistici, di procedimenti. Mi è arrivata una delibera da parte del Direttore

Generale, con cui mi si toglieva la direzione del settore urbanistico, in cui si diceva, si

indicava che stavo mettendo a serio repentaglio l’approvazione del grande obiettivo

dell’amministrazione comunale, del piano del territorio, e che stavo disattendendo alle

osservazioni e alle direttive dell’assessore di riferimento, che era l’assessore Morabito.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Demetrio Morabito, di Rifondazione Comunista, ora è Vicesindaco.

DEMETRIO MORABITO – VICE SINDACO SESTO SAN GIOVANNI

Dal punto di vista politico, a me non piace, appunto, la produzione edilizia che si è

avuta in città in questi anni. Me ne dolgo in quanto amministratore locale. Non ce

l’abbiamo fatta a migliorare quella produzione edilizia. Se quella produzione edilizia

poi, è macchiata da tangenti, questo noi… ce lo dica la magistratura. Prima ce lo dice

o, il contrario, meglio è perché…

PAOLO MONDANI

E lei non si è accorto di nulla?

DEMETRIO MORABITO – VICE SINDACO SESTO SAN GIOVANNI

Noi siamo di Rifondazione Comunista e contiamo uno. Non è che tutti i giorni noi

possiamo piantare..ma non è che noi tutte le mattine possiamo piantare una grana.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

A settembre scorso, qualche giorno prima dell’approvazione del Piano Falk, viene

arrestato l’Assessore al Bilancio e all’Edilizia Privata Pasqualino Di Leva e l’architetto

Marco Magni, l’accusa è corruzione. Li chiama in causa il solito Piero Di Caterina.

PAOLO MONDANI

Di Leva le fa delle richieste di denaro?

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Di Leva ottiene denaro da me nelle operazioni edilizie che io ho fatto con l’architetto

Marco Magni e che prevedevano una voce di “oneri conglobati”. Gli oneri conglobati

venivano esposti nei piani finanziari di questi interventi edilizi ed è sempre stato

affermato che servivano per andare all’assessore e al dirigente di comune.

PAOLO MONDANI

Come li chiamiamo questi oneri conglobati? “Stecche”, “tangenti”, “fondo nero”, come

lo chiamiamo “fondo nero per la politica”?

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Qui non siamo più nell’era Penati questi non sono più soldi per la politica, secondo me.

PAOLO MONDANI

Sono soldi per …

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Sono soldi per le proprie tasche.

PAOLO MONDANI

Piero Di Caterina dice di lei che è alla guida di una amministrazione corrotta.

GIORGIO OLDRINI – SINDACO SESTO SAN GIOVANNI

Dice delle bugie e delle menzogne; è una diffamazione, una calunnia. Sia lui che Pasini

vanno presi con le pinze perché denunciano a molti anni di distanza e lo fanno con

evidente malanimo, soprattutto Di Caterina.

PAOLO MONDANI

Cioè voglio dire: Di Caterina dice che questa amministrazione è corrotta, lei dice di no.

Però, insomma, sono stati arrestati questi…

GIORGIO OLDRINI – SINDACO SESTO SAN GIOVANNI

Per me, è stato un grande dolore perché con Di Leva io non solo ho lavorato in questi

anni, ma ci conosciamo praticamente da quando eravamo ragazzi.

PAOLO MONDANI

Ma a lei risultava che tra Penati e Di Caterina ci fosse un’amicizia?

GIORGIO OLDRINI – SINDACO SESTO SAN GIOVANNI

Guardi io Di Caterina prima lo conoscevo molto poco.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Lo conosceva poco. Eppure il sindaco, anche lui indagato dal tribunale di Monza,

accetta da Di Caterina questo autentico cimelio: un ritratto di Carlo Marx dipinto per il

Congresso dell’Internazionale socialista nel 1893. Un pezzo raro. Recentemente, Di

Caterina se lo è fatto restituire.

PAOLO MONDANI

Fare Metropoli, la fondazione di Penati l’ha conosciuta?

PIERO DI CATERINA – PRESIDENTE CARONTE SRL

Io ho visto che queste aziende che hanno avuto appalti da un’altra parte o hanno

operato nel settore dell’edilizia, hanno finanziato “Fare Metropoli”. Questo ognuno poi…

tira le sue conclusioni.

PAOLO MONDANI – FUORI CAMPO

Proprio di fronte ai cantieri dell’Expo milanese c’è la sede di Fare Metropoli, la

fondazione creata da Filippo Penati che riceveva finanziamenti da costruttori,

banchieri, imprese e cooperative rosse.

PAOLO MONDANI

Ma non facevano, convegni, incontri pubblici, non venivano propagandati ?

UOMO

No, no. Non l’ho mai visti io…

MARIO DE GASPARI – EX CONSIGLIERE GIUNTA PENATI PROVINCIA DI

MILANO

Io sono stato in consiglio provinciale fino al 2009 e non ho mai saputo di questa

organizzazione.

PAOLO MONDANI

Cioè lo sa dai giornali?

MARIO DE GASPARI – EX CONSIGLIERE GIUNTA PENATI PROVINCIA DI

MILANO

Ho saputo dai giornali che il gruppo Percassi ha finanziato … ha finanziato “Fare

Metropoli”. Ecco, quella è una cosa che veramente mi ha …

PAOLO MONDANI

Il Gruppo Percassi che fa il centro commerciale di Segrate che lei metteva in

discussione…

MARIO DE GASPARI – EX CONSIGLIERE GIUNTA PENATI PROVINCIA DI

MILANO

Esatto. Quella è una cosa che mi ha molto indisposto e che mi ha portato a scrivere di

getto questa lettera… molto…

PAOLO MONDANI

A chi l’ha inviata?

MARIO DE GASPARI – EX CONSIGLIERE GIUNTA PENATI PROVINCIA DI

MILANO

L’ho inviata ai dirigenti del Partito democratico milanese.

PAOLO MONDANI

La risposta?

MARIO DE GASPARI – EX CONSIGLIERE GIUNTA PENATI PROVINCIA DI

MILANO

La risposta è stata praticamente niente. Però aspetto fiducioso.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Sotto la lente dei magistrati sono finiti alcuni dei finanziatori: la Tubosider di Torino,

che ha vinto la gara per rinnovare i guard rail sull’autostrada Milano Serravalle; la

Finser Spa di Antonio Percassi, Presidente dell’Atalanta, interessato al più grande

centro commerciale d’Europa previsto a Segrate; e le società immobiliari Sma e Milano

Pace, dove compare la troika pugliese formata da Salvatore Castellaneta, Enrico Intini

e Roberto De Santis, tutti impigliati nella storia di Giampi Tarantini, quello che portava

le escort all’ex Presidente del Consiglio. Dopo gli affari a Sesto e dopo aver finanziato

Penati, Enrico Intini tramite Tarantini tenta di fare soldi con Finmeccanica e

all’ingegnere Guarguaglini giunge una telefonata.

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

Il 15 dicembre del 2008 io ero alla Casa dell’aviatore ad una manifestazione

dell’aeronautica. Sentii squillare il telefonino. Sarà stato verso le sette, non mi ricordo

bene. Risposi e mi dissero che sulla batteria di palazzo Chigi, il Presidente Berlusconi

vuol parlar con lei. Io uscii dalla stanza e poi a quel punto sentii la voce di Berlusconi

che dopo qualche parola mi disse: “Guarguaglini, c’è Intini”, che io conoscevo perché…

PAOLO MONDANI

Enrico Intini?

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

Enrico Intini… perché aveva acquisito delle attività da Finmeccanica molto tempo

prima, sarebbe interessato ad entrare in una società che che è vostra. E io dissi che

appunto perché è nostra al 100% la mia risposta è “no”. Non ho nessuna intenzione di

far entrare un’altra persona in una società da noi controllata.

PAOLO MONDANI

Da quel che ho capito Enrico Intini puntava ad entrare in Selproc e ad avere degli

appalti.

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

Lui sicuramente era interessato ad avere del lavoro che poi non ha mai avuto.

PAOLO MONDANI

Però Enrico Intini vuole incontrare sua moglie – Enrico Intini è l’amico di Tarantini –

vuole incontrare sua moglie Marina Grossi e ci riuscì…

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

Allora io Tarantini come lei sa non lo conosco. Intini, prima che a Marina Grossi,

telefonò a me. Risposi leggermente stizzito perché il fatto che m’avesse chiamato

Berlusconi non è che m’avesse molto entusiasmato e allora lui andò a parlare con mia

moglie che rispose nello stesso modo mio.

PIERLUIGI BERSANI

Non passerà il tentativo di metterci tutti nel mucchio, fomentato da un bel po’ di

telegiornali, di giornali. Tutti nel mucchio? Ma se Berlusconi facesse un passo indietro

per ogni inchiesta che lo coinvolge sarebbe ad Ancona … adesso, da qui.

UOMO

Se Penati li ha presi per sé ha sbagliato e se li ha presi per il partito ha sbagliato due

volte, perché secondo me ha sbagliato anche lì.

UOMO 2

Gli avrei tagliato il collo subito.

PAOLO MONDANI

Ah…tagliato il collo addirittura?

UOMO 2

Si, i ladri non mi piacciono.

PAOLO MONDANI

Di dove siete?

MANIFESTANTI

Milano, Pavia, provincia di Pavia.

PAOLO MONDANI

Ecco bravi, giusto voi di Milano Pavia, del caso Penati cos’è che pensate? Io sono di

Report Raitre.

UOMO

Finché i magistrati non fanno il loro corso….

PAOLO MONDANI

Ah già adesso siete meno belli, adesso…

UOMO

Ma noi siamo qui per allegria, viva Bersani! Andiamo avanti sempre, noi ci siamo

sempre! Uno sbaglia, gli altri no…forse, bisogna sempre dimostrare che sbaglia.

PAOLO MONDANI

Ma adesso sinceramente cosa pensate, avete qualche…

UOMO

Pensiamo…abbiamo chiesto ai colleghi di Sesto, andava in giro in Audi, non gli piaceva

a nessuno.

PAOLO MONDANI

Quando avete letto di Penati sui giornali cosa avete detto?

UOMO

Aspetta un attimo, rispondi tu….perché…

PAOLO MONDANI

Non mi risponde?

UOMO

No

UOMO

Lui dice che è innocente e io mi fido della parola.

UOMO

Penati è colpevole di poco e loro la ingrandiscono la cosa come se fosse, mentre su a

Verdini, Balducci, Bertolaso sono innocentini, e invece son più colpevoli di Penati.

PAOLO MONDANI

Ma non vi interroga il fatto che possano nascere queste cose in un partito, che almeno

voi dite, ha un dna diverso dagli altri ?

UOMO

Si ce lo siamo chiesti, però non siamo santi, ci sono le mele marce anche da noi.

UOMO

A naso credo che i vertici non lo sapessero.

DONNA

Povero Berlinguer, povero Berlinguer

UOMO

I nostri dirigenti non capiscono da dove vengono i voti, da chi lavora per loro, è questo

che fa male dopo quarant’anni di vita che ho fatto qui, le feste dell’ Unità, una volta si

chiamavano feste dell’Unità, adesso feste democratiche. I nostri dirigenti qui

dovrebbero venire un po’ per capire come funziona la base, non fregare i soldi, farci

rimettere i voti e la faccia. Questi che vanno a mangiare i soldi dei nostri sacrifici così.

MILENA GABANELLI IN STUDIO

La questione non è quella di fare d’ogni erba un fascio, ma se la politica vuole

riprendere forza e autonomia deve fare il suo mestiere, le banche, le cooperative, le

aziende il loro, senza mischiarsi. Ora Penati è indagato per corruzione e concussione.

Il reato di corruzione è prescritto, ma lui ha dichiarato di voler rinunciare a questo

beneficio e chiede il processo, perché vuole chiarire la sua posizione. La storia

comincia 15 anni fa, quando Pasini compra l’area Falk per costruire, i soldi li presta

Intesa, sole che poi ad ogni passaggio bisogna oliare, abbiamo “versato circa 20

miliardi” dicono in parte accertati. Poi le autorizzazioni non arrivano e l’area passa a

Zunino, Intesa sempre al fianco, e stavolta l’ok a costruire arriva, con il raddoppio

della cubatura. Poi Zunino finisce nei guai e arriva un terzo immobiliarista Bizzi, Intesa

sempre al fianco. A distanza di 15 anni salta fuori Di Caterina, che si occupa di

trasporti e che adesso non lavora più tanto e si chiede “ma come, con tutti i soldi che

vi ho dato? Non sarò il solo a passare un brutto momento”. E a questo punto anche

Pasini, che non ha più tanto da rosicchiare, ha un risveglio di memoria e apre la

pagina del sistema sesto. Certo, meglio tardi che mai, però se il coraggio di andare in

Procura si fosse trovato un po’ di anni fa o a tempo debito oggi non saremmo qui a

raccontare questa storia e tanto meno il sistema Serravalle o il sistema Marco

Milanese, che vedremo dopo la pubblicità.

MILENA GABANELLI IN STUDIO

A settembre scorso la procura di Monza, ha riaperto una storia di qualche anno fa:

l’acquisto da parte della Provincia di Milano di quote della Serravalle, che vuol dire

Milano Genova e tangenziale attorno a Milano, ovvero la più importante rete dei

trasporti della Lombardia. La questione è il prezzo pagato dalla Provincia: troppo alto

rispetto al mercato. Filippo Penati non è più Sindaco di Sesto San Giovanni, ma dal

2004 al 2009 è Presidente della Provincia di Milano.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Nel luglio del 2005, la Provincia, quindi tutti i cittadini che vi abitano, sborsa 238

milioni di euro per il 15 per cento di azioni della Milano-Serravalle, società che gestisce

180 chilometri di autostrada verso Genova e le tangenziali di Milano. Li paga al

Cavalier Marcellino Gavio, il re dell’asfalto recentemente scomparso, al prezzo di 8,831

euro per azione. Gavio realizza così una plusvalenza di 176 milioni: talmente

spropositata che la Corte dei Conti della Lombardia, il 22 giugno del 2010, ha

decretato che il valore di quelle azioni era molto minore e che il danno erariale

sopportato dai cittadini milanesi è di 76 milioni di euro, ma oltre il danno c’è la beffa.

PAOLO MONDANI

Il Gruppo Gavio ottiene 179 milioni di euro lordi di plusvalenza.

GABRIELE ALBERTINI – EUROPARLAMENTARE – EX SINDACO MILANO

Si.

PAOLO MONDANI

E di tasse quanto paga?

GABRIELE ALBERTINI – EUROPARLAMENTARE – EX SINDACO MILANO

Mah, di tasse allora come oggi, opera una norma giuridica che il ministro Tremonti

aveva introdotto proprio per favorire le aggregazioni societarie in vista delle necessità

di costituire gruppi industriali potenti per l’internazionalizzazione, la ricerca ecc…

PAOLO MONDANI

E quindi?

GABRIELE ALBERTINI – EUROPARLAMENTARE – EX SINDACO MILANO

Quindi paga in realtà una quota modesta su quel valore, il 5% del 30% della

plusvalenza che lorda è acclarata di 179 milioni, quindi il netto di circa 176 milioni.

PAOLO MONDANI

Quindi Gavio paga meno del 2% di tasse, circa 3 milioni, e cosa avrebbe dovuto

pagare invece in condizioni normali, senza la leggina Tremonti?

GABRIELE ALBERTINI – EUROPARLAMENTARE – EX SINDACO MILANO

E avrebbe dovuto pagare quello che sull’utile lordo si applica, cioè intorno al 52%.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Con le azioni pagate a Gavio a peso d’oro, la Provincia sale da sola al 52% della

Serravalle. Eppure, sommando le quote che Provincia e Comune di Milano detenevano

già nella società si giunge al 55%. La Corte dei Conti definisce infatti l’operazione

Penati “priva di qualsiasi utilità”.

BRUNO CASATI – EX ASSESSORE GIUNTA PENATI PROVINCIA DI MILANO

Eravamo convinti politicamente e lo sono ancora….

PAOLO MONDANI

Che fosse giusto comprare?

BRUNO CASATI – EX ASSESSORE GIUNTA PENATI PROVINCIA DI MILANO

Che fosse giusto comprare, che fosse giusto prendere la maggioranza, che fosse

giusto costruire una holding, che fosse giusto, il termine è sbagliato, ma per

intenderci, costituire una Iri pubblica, socialismo municipale….

PAOLO MONDANI

Ma voi come provincia non vedevate che il costo dell’operazione era straordinario?

BRUNO CASATI – EX ASSESSORE GIUNTA PENATI PROVINCIA DI MILANO

Ma non è che noi abbiamo insistito poi molto nel ritenere sbagliato vendere a 8 e 90

eh, s’intende…

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Il 29 luglio 2005, Penati compra a 8,831 euro per azione ma in quel periodo le stesse

azioni vengono sempre scambiate a prezzi assai inferiori. Chiunque compra o vende,

non arriva mai a quella cifra. Anche il balletto delle perizie pende a favore di una

valutazione più bassa. Ma sulla vicenda cala il sipario fino a quando, al Pubblico

Ministero Walter Mapelli, Piero di Caterina racconta di una presunta tangente pagata

da Gavio a Penati sull’affare. Un passaggio di denaro nel quale avrebbe avuto un ruolo

anche Maurizio Pagani, dirigente di Banca Intesa, ora indagato. La banca onnipresente

nelle vicende sestesi di Penati è la stessa che finanzia l’acquisto della Serravalle e che

oggi l’ha pignorata perché la Provincia non è mai stata in grado di pagare il suo

debito… scaricato, con gli interessi passivi, nelle tasche dei milanesi.

MARIO DE GASPARI – EX CONSIGLIERE GIUNTA PENATI PROVINCIA DI

MILANO

Le autostrade portano tanto denaro, questo denaro può essere utilizzato per rimettere

in funzione, diciamo, il rafforzamento del territorio, il patrimonio delle collettività

attraverso la creazione di infrastrutture e la creazione di servizi. Ecco, quello secondo

me poteva essere la versione nobile della Milano Serravalle. In realtà questo discorso

non è mai stato fatto…

PAOLO MONDANI – FUORI CAMPO

Eppure c’è chi ci ha provato: il professor Giulio Sapelli, a cui Penati nel 2005 affida la

presidenza di ASAM, la holding della provincia che possiede le quote della Milano

Serravalle. Sapelli se ne andrà due anni dopo deluso. Lui nel biennio aveva aumentato

il fatturato di 17 milioni, mentre Penati se lo mangia facendo schizzare le spese di

gestione a + 14 milioni.

PAOLO MONDANI

Avete mai discusso con Penati a quattr’occhi di queste questioni?

BRUNO CASATI – EX ASSESSORE GIUNTA PENATI PROVINCIA DI MILANO

No, a quattrocchi….no. Ci dava la sensazione di non voler essere disturbato, di non

voler essere controllato.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Nessuno disturba e l’ASAM finisce come un carrozzone della Prima Repubblica. La

Provincia amplia il numero e il compenso degli amministratori e fa lievitare le

consulenze. Una su tutte quella dell’architetto Sarno, che in più riprese totalizza 2,4

milioni di euro.

MILENA GABANELLI IN STUDIO

É evidente che sono tutti innocenti fino a prova contraria. Quel che sappiamo è che

Comune e Provincia erano azionisti di maggioranza della Serravalle. L’ambizione della

Provincia è stato quello di voler diventare lei maggioranza, perché sottraendo al

privato il controllo di questa importante rete di trasporti, avrebbe potuto farla

funzionare meglio; non è andata così e il bilancio della Provincia è peggiorato, le

quote del Comune si sono impoverite e adesso il nuovo Sindaco di Milano le deve

svendere per fare cassa. Chi ci ha guadagnato invece una plusvalenza di 176 milioni di

euro, è stato Gavio, pace all’anima sua, che in quel periodo, sarà un caso, ha

acquistato per circa 50 milioni di azioni BNL, in sinergia con la famosa scalata Unipol,

quando a quei tempi i DS avrebbero ambito ad avere una banca…

Lasciamo Milano per l’on Marco Milanese.

ON. AMEDEO LABOCCETTA – POPOLO DELLA LIBERTA’ INTERVENTO CAMERA

DEI DEPUTATI

Onorevoli colleghi, io sono decisamente e convintamente contrario alla richiesta dei

magistrati della Procura della Repubblica di Napoli che vorrebbero trasferire

l’Onorevole Milanese al carcere di Poggioreale. Io so, Signor Presidente, che cos’è

l’inferno di Poggioreale.

ON. DONATELLA FERRANTI – PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO CAMERA

DEI DEPUTATI

Corruzione reiterata ripetuta abusando delle funzioni di consigliere politico del Ministro

Tremonti con delega pressoché esclusiva nei rapporti con la Guardia di Finanza e nella

nomina per le società controllate al Ministero…

ON. MARILENA SAMPERI – PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO CAMERA

DEI DEPUTATI

Egli stesso afferma di acquistare in nero….

ON. FEDERICO PALOMBA – ITALIA DEI VALORI INTERVENTO CAMERA DEI

DEPUTATI

La questione della casa in via Campo Marzio egli ha fatto eseguire da un imprenditore

edile romano che concorreva ad appalti pubblici e privati…

ON. MARILENA SAMPERI – PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO CAMERA

DEI DEPUTATI

Di non avere ancora trovato il modo per restituire le somme…

ON. FEDERICO PALOMBA – ITALIA DEI VALORI INTERVENTO CAMERA DEI

DEPUTATI

I lavori di ristrutturazione per 51 mila euro li ha scomputati dal canone di locazione

quindi sostanzialmente se li è messi in tasca e se li è tenuti.

ON. MARCO MARIO MILANESE – POPOLO DELLA LIBERTA’ INTERVENTO

CAMERA DEI DEPUTATI

Resta il fatto che io sono innocente. Nessuno di questi fatti dei quali sono accusato da

persone direttamente o indirettamente interessate è vero.

LEOLUCA ORLANDO – DEPUTATO IDV

La Lega ormai ha deciso di fare la fine di Berlusconi, andranno esattamente, Bossi

andrà esattamente là dove andrà Berlusconi, o in galera o in esilio.

GIANLUCA BONANNO – DEPUTATO LEGA NORD

Quello che conta è fare la rivoluzione vera, io faccio il sindaco da 18 anni e quando

vengo qua, mi viene il voltastomaco.

GIORNALISTA

Però lo avete salvato però Milanese.

GIORNALISTA

Perché non lo vuole dire agli italiani che cosa avete votato?

GIANLUCA BONANNO – DEPUTATO LEGA NORD

Perché c’è il voto segreto e io seguo quello che mi dice Bossi.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Marco Milanese è indagato dal Tribunale di Napoli per corruzione, perché avrebbe

utilizzato la sua influenza per orientare le nomine ai vertici di società pubbliche e per

far assegnare appalti ad aziende in cambio di tangenti. Il 22 settembre scorso la

Camera ha respinto la richiesta d’arresto ai danni dell’onorevole Milanese e il voto

della Lega Nord è stato decisivo per salvarlo. Non altrettanto quello del Ministro

Tremonti, che in aula non si presenta.

NICOLO’ GHEDINI – DEPUTATO PDL

Eh, il Ministro doveva recarsi negli Stati Uniti per partecipare a un convegno che non

era per lui rinviabile. Questo è quanto hanno detto, dopodiché….

GIORNALISTA

C’è un po’ d’imbarazzo?

NICOLO’ GHEDINI – DEPUTATO PDL

Da parte sua, casomai, mica da parte mia ovviamente.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Marco Milanese, classe 1959, professione finanziere. Dal 2001 è addetto al Gabinetto

del Ministro Tremonti. Ha tre lauree: in giurisprudenza, conseguita a 45 anni, in

Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria e in Scienze Politiche. E’ avvocato dal

2007 e grazie a un decreto di Tremonti entra come docente alla Scuola di Formazione

del Ministero dell’Economia. Nel 2008 viene eletto deputato. La sua compagna è

Manuela Bravi, segretaria del Ministro. Oltre a Napoli, Milanese è indagato anche a

Roma, nel filone d’inchiesta su Enav e Finmeccanica. Ad accusarlo è un imprenditore

già arrestato per corruzione, Tommaso di Lernia.

PAOLO MONDANI

Ma perché lei non vuole essere visto?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Ma io sono disposto a dire tutto quello che ho fatto, ma la mia immagine vorrei che

rimanesse sconosciuta.

PAOLO MONDANI

Allora mi racconti questa storia dell’acquisto della barca di Milanese.

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Allora sì. Cola mi chiese di pagare questa imbarcazione che era un Mochi Craft 64 una

cosa da 500 euro all’ora di gasolio, e per pagare questo leasing usai una società a me

vicina perché non volevo che si risalisse a me, in sostanza.

PAOLO MONDANI

E poi?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Questo avveniva nell’estate del 2010, poi mi telefonò Cola, ci incontrammo e mi disse

che si era pentito di avermi fatto acquistare la barca perché aveva scoperto che

Milanese stava facendo il doppio gioco, cioè Milanese stava spingendo in Finmeccanica

Cattaneo, quello di Terna, anziché Guarguaglini e Cola era determinato a incontrare il

Ministro per convincerlo a cambiare idea.

PAOLO MONDANI

Il Ministro Tremonti?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Sì.

PAOLO MONDANI

E le risulta che Cola l’abbia incontrato a Tremonti?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Quando l’ho rivisto m’ha detto che era riuscito a convincere il Ministro a fargli

scegliere Guarguaglini.

PAOLO MONDANI

Millantava secondo lei l’incontro con Tremonti?

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

Gli incontri si possono fare in tanti modi io personalmente non so.

PAOLO MONDANI

Dalle indagini su Marco Milanese è emerso che con Tremonti andarono a pranzo dal

procuratore Capaldo che indagava su Finmeccanica e contemporaneamente Milanese

premeva per fare in modo che Flavio Cattaneo diventasse Presidente Finmeccanica al

posto suo. Di questo pranzo Milanese, Tremonti, Procuratore Capaldo che cosa dice?

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

Il Ministro Tremonti secondo me non aveva nessuna necessità quindi sono convinto

che in quella cena non abbia parlato di che mi riguarda. Comunque io la mia stima nei

riguardi delle persone è rimasta quella che era.

PAOLO MONDANI

Cioè di quali persone parla?

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

Beh, diciamo del Ministro e di Capaldo.

PAOLO MONDANI

E di Milanese?

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

E di Milanese….diciamo….

PAOLO MONDANI

Vuole dire qualcosa di Milanese?

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

Io spero che anche Milanese dimostri che tutta questa è fuffa e son chiacchiere perché

se no mi dispiacerebbe molto.

PAOLO MONDANI

Lei Milanese l’ha mai conosciuto?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

No, mai e sono felice di non averlo conosciuto.

PAOLO MONDANI

Perché felice?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Perché era uno spregiudicato della politica.

PAOLO MONDANI

Be’, lei pagava tangenti alla politica.

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Si le pagavo, non dico che fossi una vittima, ma ero piuttosto uno strumento ecco,

però diciamo non è che avessi molta scelta.

PAOLO MONDANI

Beh, poteva non pagare.

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

No, perché con un’azienda in crisi sei disposto a fare qualsiasi cosa ti chiedono.

PAOLO MONDANI

Torniamo a Cola che le ordina di comprare la barca, chi altri le caldeggia l’acquisto?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Pugliesi, l’amministratore di Enav insieme a un altro certo Proietti.

PAOLO MONDANI

Angelo Proietti il titolare dell’EDIL ARS?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Si, che mi era stato presentato da Pugliesi il quale mi aveva chiesto di fare avere a

questo Proietti dei subappalti da Selex.

PAOLO MONDANI

Lei di questa richiesta ovviamente ne parlò a Cola.

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Si, ma Cola dice che non è il momento di farlo lavorare perché Milanese non lo voleva

premiare in quanto questo versava soltanto 10 mila euro al mese per l’appartamento

che aveva col Ministro.

PAOLO MONDANI

Con Tremonti?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

AL TELEFONO ANGELO PROIETTI TITOLARE EDIL – ARS

E’ una falsità assoluta, una calunnia, non so come sia uscita fuori questa cosa.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

L’appartamento di cui parliamo è quello affittato da Milanese a settembre 2008 dal Pio

Sodalizio dei Piceni. É in via di Campo Marzio, utilizzato come base romana dal

Ministro Tremonti. Canone mensile: 8500 euro. Milanese si impegna a ristrutturarlo

per 200 mila euro, cifra che il Pio Sodalizio gli consente di scontare subito dall’affitto.

PAOLO MONDANI

M’interessava quel famoso preventivo rispetto alla ristrutturazione della casa di

Milanese con Tremonti…

AL TELEFONO ANGELO PROIETTI TITOLARE EDIL – ARS

C’è un preventivo fatto al Pio Sodalizio dei Piceni per 200 mila euro circa, dice “bene io

te li scalo” il Pio Sodalizio dei Piceni “te li scalo a Marco Milanese, questi soldi e tu mi

inizierai a pagare dal momento in cui è finito il canone dei 200 mila”. Marco Milanese

mi ha detto dice “Angelo questi soldi io tutti quanti non ce li ho” dico “Guarda fai una

cosa, io ti faccio una romanella all’appartamento” tant’è che le finestre non le abbiamo

sostituite, le porte non le abbiamo sostituite…

PAOLO MONDANI

Ma romanella nel senso che lei….

AL TELEFONO ANGELO PROIETTI TITOLARE EDIL – ARS

I consolidamenti non li abbiamo fatti…

PAOLO MONDANI

Che dovevano essere lavori da 200 mila euro e invece ne ha fatti per 50 mila?

AL TELEFONO ANGELO PROIETTI TITOLARE EDIL – ARS

Eh, dico “guardi io ti faccio una parte” dico “io ti faccio i lavori giusti, quelli che ti

posso fare per rendere abitabile l’appartamento”.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Alla fine Milanese non fa quei lavori perché la Edil Ars di Angelo Proietti esegue

interventi per soli 50 mila euro che comunque Milanese non paga. Quando nel luglio

scorso il caso arriva sui giornali il Ministro Tremonti si dimette da inquilino e dichiara di

versare a Milanese 4 mila euro mensili, cash e senza ricevuta: un subaffitto che la

circolare ministeriale numero 37 del 1986 impone di registrare all’Agenzia delle

Entrate con relativo pagamento d’imposta. Ma non fu mai registrato.

PAOLO MONDANI

Ascolti, ma poi Di Lernia ha detto a un certo punto che lei voleva ottenere degli appalti

da Finmeccanica tramite lui?

AL TELEFONO ANGELO PROIETTI TITOLARE EDIL – ARS

Ho chiesto semplicemente se potevo lavorare, punto. Non mi hanno mai fatto

lavorare.

PAOLO MONDANI

Ma lei l’ha chiesto a Di Lernia? Questo se lo ricorda?

AL TELEFONO ANGELO PROIETTI TITOLARE EDIL – ARS

Mi sembra di sì.

PAOLO MONDANI

I suoi rapporti con Marco Milanese, insomma.. lei erano di amicizia, l’avrà aiutata a

fare, ad avere diciamo così qualche….

AL TELEFONO ANGELO PROIETTI TITOLARE EDIL – ARS

No, mi hanno presentato. Io lo conoscevo benissimo, lo ritenevo una persona per bene

“visto che…visto dove stavi, visto quello che occupavi, io sono un imprenditore” dico

“perché non mi presenti nei vari posti, nei ministeri o quant’altro?”

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Angelo Proietti almeno un contratto se lo prende: da Enav per l’ampliamento della

Scuola Di Formazione di Forlì. Datato 4 maggio 2009 per 11 milioni di euro. Oggi

Proietti è indagato per finanziamento illecito ai partiti e corruzione. Il Magistrato

ipotizza che in cambio di appalti alla Sogei, la società che gestisce l’anagrafe

tributaria, Proietti abbia fatto il favore della casa a Milanese.

PAOLO MONDANI

Le risultava che Marco Milanese nominasse i vertici della Sogei?

FRANCESCO SCOLAMIERO – EX DIRETTORE AFFARI GENERALI SOGEI

Sì.

PAOLO MONDANI

Anche quello di Aldo Ricci?

FRANCESCO SCOLAMIERO – EX DIRETTORE AFFARI GENERALI SOGEI

Sicuramente, sì.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Francesco Scolamiero, da controllore degli appalti Sogei scopre che l’amministratore

Aldo Ricci, in sei anni, assegna ad Edil Ars appalti per…

FRANCESCO SCOLAMIERO – EX DIRETTORE AFFARI GENERALI SOGEI

15 milioni di euro anche lì con molte irregolarità, frammentazioni degli affidamenti,

saldi su stadi avanzamenti improbabili.

PAOLO MONDANI

E le risultava che Marco Milanese avesse un rapporto con Edil Ars e Proietti oppure era

tramite Aldo Ricci?

FRANCESCO SCOLAMIERO – EX DIRETTORE AFFARI GENERALI SOGEI

Aldo Ricci era una pedina in mano a Marco Milanese in sostanza, cioè che gli interessi

reali erano tra Edil Ars e Marco Milanese piuttosto che con Aldo Ricci.

PAOLO MONDANI

Essendo che Proietti portava alcuni manager in vacanza sul suo yacht, alcuni manager

della Sogei, vuole spiegarmi meglio cosa accadeva?

FRANCESCO SCOLAMIERO – EX DIRETTORE AFFARI GENERALI SOGEI

Più manager hanno partecipato, hanno utilizzato lo yacht di Proietti: in bassa stagione

gli impiegati e quelli di livello inferiore, in alta stagione i dirigenti e gli amministratori

delegati.

PAOLO MONDANI

Lei Proietti l’ha più visto?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

No, l’ho cercato una volta quando ho avuto l’ispezione della Guardia di Finanza per

chiedergli di dire a Milanese di farmi avere una verifica fiscale leggera invece ho avuto

una sanzione milionaria.

PAOLO MONDANI

La barca di Milanese quanto l’ha pagata?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

2 milioni in tutto. E quello era un modo, attraverso di me, di Enav e Finmeccanica di

ringraziare Milanese e di farselo amico.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Ma chi è Aldo Ricci? dal 2002 al 2006 è l’amministratore della Sogei, l’ente pubblico

che per conto dell’agenzia delle entrate controlla la regolarità dei giochi. Ricci lascia la

Sogei con il governo Prodi e viene reintegrato con Berlusconi nel 2008. Appena

tornato licenzia Scolamiero, reo di aver colpito gli interessi di Proietti e di aver chiuso

una costosissima sede di rappresentanza della Sogei a Roma. Affittata dal solito Pio

Sodalizio dei Piceni.

FRANCESCO SCOLAMIERO – EX DIRETTORE AFFARI GENERALI SOGEI

… e vengono reinseriti in azienda 4 dirigenti apicali che invece avevano gestito questi

appalti nel periodo precedente e ricollocati esattamente nelle stesse posizioni.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Nel 2009 Marco Milanese cambia i vertici della Sogei e sostituisce Aldo Ricci con Marco

Bonamico. Cambiano le cose per la Edil Ars di Proietti?

FRANCESCO SCOLAMIERO – EX DIRETTORE AFFARI GENERALI SOGEI

Direi che gli affari di Edil Ars vanno ancora meglio nel senso che gli affidamenti

continuano, anzi mi hanno riferito che si vedevano spesso a braccetto in società,

entrambi sono piloti di rally e corrono insieme a diverse gare, passano le vacanze sullo

yacht di Proietti insomma…

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Prima del mandato parlamentare, anche Marco Milanese ha fatto reddito con le

aziende pubbliche: incarichi ottenuti da Ferrovie Dello Stato, Alitalia, Ansaldo e in Rai,

dove, dal 2005 al 2008 presiede l’organismo di vigilanza voluto dalla legge 231. Fu il

consigliere Marco Staderini, in quota UDC, a proporlo alla Presidenza. Emolumento:

170 mila euro.

GIAN GAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA – ESPERTO DIRITTO PENALE

DELL’ECONOMIA

Lui ha dichiarato redditi tra il 2002 e il 2009 alla Camera per 2 milioni e 600 mila euro.

Le imposte corrispondenti a questi redditi ammontano a 1 milione e 100 mila euro: è

un fatto matematico.

PAOLO MONDANI

Quindi gli rimane in tasca 1 milione e mezzo?

GIAN GAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA – ESPERTO DIRITTO PENALE

DELL’ECONOMIA

In tasca al contribuente Milanese rimane 1 milione e mezzo di euro per 8 anni, quindi

200 mila euro all’anno.

PAOLO MONDANI

Dal 2002….

GIAN GAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA – ESPERTO DIRITTO PENALE

DELL’ECONOMIA

Dal 2002 al 2009.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Marco Milanese ha presentato alla Camera una memoria difensiva che abbiamo messo

a confronto con le analisi su redditi e conti elaborate dai magistrati napoletani.

200.000 euro l’anno sono compatibili col suo tenore di vita?

PAOLO MONDANI

Un’abitazione in Francia, a Milano e a Roma.

GIAN GAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA – ESPERTO DIRITTO PENALE

DELL’ECONOMIA

Ecco, 3 case, e tutte quelle macchine…

PAOLO MONDANI

Parliamo di una Porsche Carrera, di una Porsche Cayenne, di una Porsche 911 S,

Ferrari Scaglietti, una Porsche 911 4S e infine una BMW Carrera.

GIAN GAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA – ESPERTO DIRITTO PENALE

DELL’ECONOMIA

Sì, facciamo i tagliandi a una di queste macchine e vediamo se non costa qualche

migliaio di euro a tagliando, senza considerare i consumi.

PAOLO MONDANI

E poi ci sono le barche.

GIAN GAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA – ESPERTO DIRITTO PENALE

DELL’ECONOMIA

A parte il costo generale del mezzo che uno dice lo prendo in leasing e va bene, lo

pago a rate.

PAOLO MONDANI

Però bisogna mantenerlo.

GIAN GAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA – ESPERTO DIRITTO PENALE

DELL’ECONOMIA

Bisogna mantenerlo, bisogna pagare il porto, son barche da 20 metri, bisogna pagare

il marinaio, stipendio e contributi.

PAOLO MONDANI

Il punto, come dire, che può forse interrogare è quello sulla carta di credito.

GIAN GAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA – ESPERTO DIRITTO PENALE

DELL’ECONOMIA

Lui spendeva da un minimo di 8 mila euro al mese, secondo quanto si è visto dagli

atti, sino a 22 mila euro al mese.

PAOLO MONDANI

Con l’American Express.

GIAN GAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA – ESPERTO DIRITTO PENALE

DELL’ECONOMIA

Con l’American Express.

PAOLO MONDANI

Per un complessivo?

GIAN GAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA – ESPERTO DIRITTO PENALE

DELL’ECONOMIA

Complessivamente ha speso 450 mila euro con la carta di credito.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Difficile immaginare che queste spese siano compatibili con un reddito medio di 200

mila euro l’anno. Anche se, sui conti in banca di Milanese, negli ultimi anni entrano ed

escono circa sei milioni di euro. Tutti sotto la lente della Procura di Napoli che li sta

analizzando voce per voce. In particolare una.

GIAN GAETANO BELLAVIA – COMMERCIALISTA – ESPERTO DIRITTO PENALE

DELL’ECONOMIA

Bisognerebbe cercare di capire come mai nei conti del Milanese entrano 175 mila euro

in denaro contante, cosa che mi sembra assolutamente incompatibile con un soggetto

che presta la propria opera esclusivamente nei confronti di enti pubblici che

notoriamente non pagano in contanti.

MILENA GABANELLI IN STUDIO

Prima di vedere come questa storia si infila nella più grande industria del Paese,

rivediamo le carte della Procura di Napoli, che sta tentando di fare i conti in tasca

all’Onorevole Milanese, negli ultimi 4 anni e 9 mesi: emolumenti in media 200.000

euro mensili netti, solo in carta di credito spesa media mensile 8000 euro, le sue auto

sono le seguenti e le cambia spesso, un po’ in proprietà un po’ in leasing: una Porsche

Carrera, una Bentley, una Ferrari Scaglietti (un’auto da 230.000 euro su cui versa un

acconto da 10.000), un’altra Porsche, una Bmw x6, una barca da 20 metri, una

vacanza natalizia ai Caraibi dove affitta questa villa a 18.000 euro, compra e vende

casa a Cannes, ha casa a Milano, 2 appartamenti in affitto a Roma, da uno si fa

scalare, si sarebbe fatto scalare 200.000 euro dall’affitto per lavori che poi non

sarebbero stati eseguiti, mentre non avrebbe pagato i 50.000 per i lavori

effettivamente fatti, subaffitta a Tremonti che gliene dà cash 4000 euro al mese,

perché ha dichiarato Tremonti il suo stipendio da ministro lo incassava cash. Sui conti

di 3 banche poi, di tre banche diverse sono entrati ed usciti circa 6 milioni di euro.

Dopodiché sarebbe l’uomo che indica le nomine nel settore pubblico. L’ex braccio

destro di Guarguaglini, Cola, ancora agli arresti domiciliari ha dichiarato ai magistrati

che le ricompense ai partiti per le nomine ai vertici Enav si chiamavano zucchine. Ora

io credo che ai vertici Enav qualcuno ci sia arrivato anche per meriti propri però

insomma è noto che l’andazzo è un po’ questo.

L’Enav è l’ente nazionale assistenza al volo, che dà appalti alla Selex, società

controllata da Finmeccanica amministrata da Marina Grossi, moglie del presidente

Guarguaglini. La Selex, a sua volta, subappalta lavori alle imprese di Di Lernia. Che

dice di aver comprato la barca a Milanese. Il Di Lernia, secondo i magistrati fattura

100, lavori che valgono 70. I 30 che avanza diventano barche o zucchine, che sempre

sul nostro stomaco restano.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Collaborare con la giustizia ha i suoi costi: Di Lernia confessa i suoi reati, Enav e Selex

gli tolgono tutti i contratti.

PAOLO MONDANI

Da quanti anni paga tangenti?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Più o meno dal 2007, quando ho cominciato ad avere grossi appalti da Enav e Selex.

PAOLO MONDANI

E la percentuale di tangente ad appalto?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Su ogni contratto poteva andare dal 7 al 9 percento.

PAOLO MONDANI

E complessivamente quanti soldi ha dato in tangenti?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Guardi io mi sono fatto i conti proprio in carcere e ho stimato che tra funzionari,

manager e politici avrò versato sui 6 milioni di euro.

PAOLO MONDANI

Chi le diceva concretamente chi dover pagare?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Cola mi dava degli ordini precisi, ma avevo indicazioni anche da Selex per esempio.

PAOLO MONDANI

Lorenzo Cola che è stato il vostro superconsulente e è oggi agli arresti domiciliari non

si era accorto lei, ingegnere, che era un uomo così spregiudicato?

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

Io devo ammettere con molto rammarico che sicuramente con Lorenzo Cola ho fatto

un grave errore di valutazione, però devo anche dire una cosa dato che lei ha usato la

parola super che a me non piace tanto, Cola sicuramente è stato consulente

nell’acquisizione di un’importante società americana, la DRS, che è una della migliori

nel campo dell’elettronica.

PAOLO MONDANI

Quanti milioni ha preso?

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

Tipo 16 milioni di dollari.

PAOLO MONDANI

Come si fa a dare credito a uno che ha una svastica sul collo e ha casa piena di cimeli

nazisti? Lei lo sapeva?

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

Be’ io della svastica sul collo no, avevo visto che c’aveva qualcosa qui. Poi dopo mi

hanno detto tante cose compreso dei cimeli.

PAOLO MONDANI

A questo punto però lei mi deve fare qualche nome.

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Ho regalato 3 Rolex all’amministratore di ENAV, Pugliesi.

PAOLO MONDANI

Quanti orologi di pregio nella sua carriera avrà regalato lei?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

150-200, tutti lì nel giro ENAV SELEX.

PAOLO MONDANI

Mica avrà regalato solo Rolex? Avrà dato anche soldi.

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Diciamo che un politico che ha preso qualcosa è Ilario Floresta.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Già membro del consiglio di amministrazione di Enav ed ex sottosegretario del

Governo Berlusconi, Ilario Floresta, secondo Di Lernia, lo avrebbe sollecitato a

mantenere gli impegni di pagamento mensile di 15 mila euro.

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Mi telefonò e mi disse che aspettava questa mensilità, ma io avevo delle difficoltà.

PAOLO MONDANI

Quali difficoltà?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Proprio tecniche, di effettuare il pagamento perché io tramite un’azienda a Cipro

avevo chiesto i soldi a un mio conto in Belize per versarli su un conto di Floresta in

Egitto, ma la banca in Belize ha fatto una verifica ed è venuto fuori che Floresta era

stato un politico e non voleva fare uscire i soldi, in sostanza.

PAOLO MONDANI

È riuscito a pagarlo Floresta?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Sì, sono riuscito però gli ho detto che non potevamo continuare.

PAOLO MONDANI

Altri politici?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Cola mi disse che dovevo finanziare la fondazione di Brancher, Le Officine delle

Libertà, e per un paio d’anni ho versato sui 15 mila euro al mese.

PAOLO MONDANI

Che però la fondazione di Brancher aveva regolarmente registrato a bilancio.

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Si è tutto fatturato però io non è che avessi nessun interesse a finanziare queste

Officine della Libertà.

PAOLO MONDANI

E allora perché versava?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Perché Brancher nel governo precedente aveva lo stesso ruolo che poi è passato a

Milanese, quello di fare le nomine, cioè loro decidevano gli amministratori delle società

del ministero del Tesoro.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Guido Pugliesi dichiara infondate le accuse di Di Lernia, Ilario Floresta ammette il

pagamento di 15 mila euro, ma come acconto per una compravendita immobiliare,

mentre Aldo Brancher, per diciassette giorni Ministro per il Federalismo nel Governo

Berlusconi e poi costretto a dimettersi, perché condannato per ricettazione nell’affare

Antonveneta, dichiara che i finanziamenti alla sua fondazione ci sono stati, ma senza

contropartita. Tommaso Di Lernia e Lorenzo Cola, hanno raccontato ai magistrati un

sistema diffuso di versamenti in nero. E nelle maglie dell’inchiesta romana sono finiti

anche Marina Grossi e Pierfrancesco Guarguaglini.

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

I casi son due diversi, uno che riguarda mia moglie che è già stata chiamata dal

magistrato e io sono convinto che ha dato tutte le spiegazioni necessarie per fare

chiarezza sul suo aspetto. L’inchiesta che mi riguarda, di cui sono venuto a conoscenza

veramente solo a luglio quando il PM ha chiesto al GIP il prolungamento delle indagini,

riguardava l’utilizzo per quanto mi riguarda di fatture false. Io so solo questo perché a

me non mi ha chiamato nessun magistrato e quindi…

PAOLO MONDANI

Lei esclude quindi, che da Finmeccanica o da uomini di Finmeccanica siano partiti soldi

verso la politica? Lo può escludere decisamente?

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

Io lo escludo nel senso che io non ho mai dato autorizzazioni del genere, mai fatte e

mai venuto a conoscenza.

PAOLO MONDANI

Non le sembra allora che per i membri del suo Cda ci sia, diciamo così, una sorta di

Cencelli della politica?

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI – PRESIDENTE FINMECCANICA

Ma io questo non lo vedo anche perché, come ho detto precedentemente, nelle

discussioni questo non appare per niente e perché poi le persone scelte sono state

tutte di ottimo livello.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO

Nessuno paga i partiti. Ma il Tribunale di Roma ha proprio ieri arrestato

l’Amministratore delegato di Enav Guido Pugliesi, il direttore tecnico di Selex Mario

Fiore e l’imprenditore Marco Iannilli. Reati ipotizzati: frode fiscale e illecito

finanziamento ai partiti. Anche Lorenzo Borgogni, capo delle relazioni istituzionali di

Finmecanica è chiamato in causa. Ai magistrati aveva raccontato come funzionerebbe

il sistema delle nomine nel consiglio d’amministrazione. Nicola Squillace è espressione

dell’ex ministro La Russa, Piergiorgio Alberti è espressione dell’ex ministro Scajola,

Franco Bonferroni è dell’Udc, Dario Galli è della Lega Nord. Secondo Borgogni, era

Milanese ad occuparsi della lista. E secondo Cola, proprio Borgogni sarebbe stato per

Finmeccanica l’ufficiale pagatore dei partiti. Ed è sempre Borgogni, quando arrivano le

inchieste giudiziarie, a cercare di ottenere notizie sensibili sulle indagini attraverso

Luigi Bisignani. Da ultimo, l’inchiesta romana ha chiamato in causa il segretario

amministrativo dell’Udc Giuseppe Naro.

PAOLO MONDANI

Altri politici che ha pagato?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Beh, non è un segreto che l’amministratore di Enav è anche molto vicino all’UDC e

quindi mi chiese di dare un contributo a questo partito.

PAOLO MONDANI

Quanti soldi?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

200 mila.

PAOLO MONDANI

E come è accaduta la cosa?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Sempre tramite la fiduciaria di San Marino ho prelevato questi soldi in contanti,

banconote da 100 e da 50 in una valigetta, che poi nel febbraio del 2010, mi pare

assieme a una collaboratrice, sono andato proprio a consegnare nella sede del partito

a Roma. Ho chiamato Pugliesi che mi ha aspettato, mi ha accompagnato e mi ha fatto

entrare, mi ha presentato questo Pippo, che doveva essere il tesoriere del partito, e gli

ho dato la valigetta. E poi questo Pippo l’ho riconosciuto in uno degli interrogatori che

ho fatto in carcere.

PAOLO MONDANI

E chi era?

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

Era l’onorevole Giuseppe Naro.

PAOLO MONDANI

Una tangente.

TOMMASO DI LERNIA – IMPRENDITORE

La chiami come vuole.

PAOLO MONDANI

Onorevole Naro? Mondani di Report.

AL TELEFONO GIUSEPPE NARO DEPUTATO UDC

Io la ringrazio, ma sono impegnato e comunque non ho nulla da dire se non quanto ho

fatto nel comunicato. Grazie.

PAOLO MONDANI

Ma era solo per chiederle come replica alle accuse di Di Lernia.

MILENA GABANELLI STUDIO

Giuseppe Naro dice che le accuse sono infondate e che l’Udc ha sempre dichiarato nei

bilanci ogni forma di contribuzione, Pugliesi per Enav ribadisce ogni estraneità, l’on.

Marco Milanese invece con cui sarebbe stato certamente più interessante avere un

confronto diretto ci scrive che: non ho mai fatto nomine e non ho avuto deleghe da

Tremonti in tal senso, non ho mai conosciuto Scolamiero ex direttore Sogei, non mi

sono mai occupato di appalti per nessuna società del Tesoro. Nessuno tranne Viscione

che ho querelato dice di avermi dato soldi. Non ho mai conosciuto Di Lernia, lo stesso

Cola l’ho visto in un paio di occasioni e mai si è parlato della barca. Dalle

intercettazioni è anche emerso inoltre che c’era interesse da parte dei poteri forti a far

uscire il mio nome per destabilizzare l’ex Ministro dell’Economia. Non saremo

certamente noi a fare i processi, ma qualcuno responsabile di qualcosa dovrà pur

esserci. Visto che i costi degli appalti pubblici lievitano, vengono fatte operazioni per

migliorare efficienza e qualità, non c’è né l’una né l’altra e aumentano i debiti, e il

grosso della classe dirigente non è noto per competenza. La Corte dei Conti ha appena

stimato in 60 miliardi di euro l’anno il giro d’affari della corruzione. Il clima legale e

morale di fatto liscia il pelo al malaffare e va ben oltre i cambi di governo e le svolte

politiche. Scrive il costituzionalista Ainis sul Corriere “Un meccanismo oliato per

impedire il ricambio delle classi dirigenti. E se non puoi rompere il sistema ti ci

adatti…chiamasi deriva”.

Report – La classe dirigente.​.. Anche quella del PDultima modifica: 2011-11-26T14:00:00+01:00da iskra2010
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