Orfeo Goracci espulso dal PRC

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Umbria, arrestato vicepresidente Consiglio regionale

Red. ,   14 febbraio 2012, 18:05

Politica     In carcere Orfeo Goracci, ex sindaco di Gubbio, vicepresidente dell’assemblea umbra. Sospeso da Rifondazione comunista nel novembre scorso quando aveva ricevuto l’avviso di garanzia. L’accusa è associazione a delinquere finalizzata all’abuso di ufficio e violenza sessuale aggravata dalla sua qualità di pubblico ufficiale. Altri otto arresti, di cui quattro ai domiciliari

Associazione a delinquere finalizzata all’abuso di ufficio e violenza sessuale aggravata dalla sua qualità di pubblico ufficiale. L’ex sindaco di Gubbio Orfeo Goracci (appartenente a Rifondazione comunista ma sospeso dallo scorso novembre), attuale vice presidente del Consiglio regionale dell’Umbria è stato arrestato stamani dai carabinieri che hanno eseguito complessivamente nove ordinanze di custodia cautelare, cinque in carcere e quattro ai domiciliari.

Dell’inchiesta, coordinata dai pm Antonella Duchini e Mario Formisano, si era saputo tre mesi fa, quando sono partiti gli avvisi di garanzia. L’indagine è partita da approfondimenti su alcune assunzioni sospette che sarebbero avvenute all’interno  del Comune di Gubbio, quando Goracci era il primo cittadino. Appena ricevuto l’avviso di garanzia, all’inizio del novembre scorso, Goracci si era autosospeso da Rifondazione comunista, anticipando la decisione della segreteria regionale del partito. I vertici di Rc ne avevano quindi auspicato le dimissioni da vicepresidente del Consiglio regionale, incarico che invece ricopriva ancora oggi. L’organismo aveva anche sospeso la ex vicesindaco Maria Cristina Ercoli, anche lei agli arresti da oggi.

Il segretario del Prc Paolo Ferrero ci ha tenuto a sottolineare l’allontanamento di Goracci dal partito: “Abbiamo piena fiducia nell’azione della magistratura e auspichiamo si arrivi rapidamente al processo in modo da fare piena luce sulla vicenda. Per quanto riguarda i rapporti tra Rifondazione comunista e gli indagati, il partito della Rifondazione Comunista ha immediatamente sospeso chi ha ricevuto avvisi di garanzia già nel mese di novembre e abbiamo chiesto pubblicamente a Goracci di dimettersi dalla sua carica di vicepresidente del Consiglio regionale dell’Umbria in quanto chi è indagato non deve, a nostro parere, ricoprire incarichi istituzionali”.

Una richiesta analoga (estesa anche al mero mandato consigliare di Goracci) è stata inoltrata tramite il capogruppo regionale del partito Damiano Stufara anche al presidente del Consiglio regionale umbro e ai presidenti dei gruppi consiliari per “avviare immediatamente le procedure previste dalla legislazione nazionale, per la sospensione dalla carica di consigliere regionale di Orfeo Goracci”. Stufara afferma: “A seguito delle misure di custodia cautelare che riguardano amministratori ed ex amministratori del Comune di Gubbio eseguite stamattina dalla procura di Perugia, trovandosi in stato di carcerazione preventiva il consigliere regionale Orfeo Goracci, a causa di pesanti ipotesi di reato da quanto si apprende da fonti giornalistiche, ritengo che la principale delle preoccupazioni degli eletti nella massima assise regionale debba essere quella della salvaguardia del prestigio e della dignità dell’istituzione”. Stufara ha spiegato che la richiesta mira in primo luogo alla salvaguardia delle istituzioni, “le quali rischiano in questa vicenda di diventare parte lesa, al pari di Rifondazione comunista che a Goracci mesi fa aveva chiesto un passo indietro”. “La sospensione inoltre – ha concluso Stufara – permetterà a Goracci stesso di poter esercitare al meglio la difesa dalle accuse che gli vengono contestate, come previsto sia dalla Costituzione che dal nostro ordinamento”.

L’indagine che oggi ha portato all’arresto di nove persone, tutte in qualche modo collegate al secondo mandato di Orfeo Goracci come sindaco di Gubbio, “trae origine dalla confluenza di separate indagini – scrive il Gip nella sua ordinanza -, avviate a seguito di denunce/querele (una proposta dai vigili urbani Ceccarelli, Volpi e Naticchi, e due dalla funzionaria Minelli, tutti in servizio a Gubbio), e di segnalazioni relative a presunti abusi commessi all’interno dell’amministrazione comunale eugubina, riferibili dell’ex sindaco Orfeo Goracci, e al suo più stretto entourage”. “Approfondito il contenuto delle denunce – scrive ancora il Gip -, e sentite alcune persone informate sui fatti, era andato a delinearsi un quadro indiziario significativo, in forza del quale, era stata autorizzata l’effettuazione di intercettazioni delle utenze in uso ai soggetti menzionati nelle denunce”. “L’abuso d’ufficio – si legge ancora nelle 55 pagine di ordinanza – non si è esaurito, all’epoca del primo episodio denunciato, ma protrattasi nel tempo, con successive azioni di prevaricazione e minaccia volte a ritenere che il caso della dottoressa Minelli non fosse isolato”.

In particolare nel’ordinanza si legge che Goracci è accusato di “avere in due distinte occasioni costretto una dipendente, alla quale inviava numerosi sms e pressanti inviti per intrattenere rapporti sessuali, a subire atti sessuali, baciandola, cingendole le spalle e tirandola a sé, contro la volontà della donna, commettendo il fatto nella sua qualità di pubblico ufficiale e all’interno del proprio ufficio di sindaco”.

Oltre al vicepresidente del Consiglio regionale dell’Umbria ed ex sindaco di Gubbio Orfeo Goracci e al suo “braccio destro” ed ex assessore e vicesindaco Maria Cristina Ercoli, gli altri arrestati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Perugia sono ex amministratori comunali, in alcuni casi tuttora consiglieri, e tecnici, uomini e donne di “assoluta fiducia” di Goracci. Due delle donne destinatarie delle misure cautelari sono ritenute anche “sentimentalmente legate” all’ex sindaco. In carcere sono finiti, oltre a Goracci e a Maria Cristina Ercoli, Lucio Panfili, 57 anni, già assessore ed attualmente consigliere comunale di Gubbio ed addetto alla segreteria dell’ufficio di vicepresidenza del Consiglio regionale dell’Umbria; Graziano Capannelli, 41 anni, ex assessore ed attuale consigliere comunale di Gubbio e Lucia Cecili, 46 anni, “dipendente comunale legata anche sentimentalmente al Goracci”. Gli arresti domiciliari sono stati invece disposti per Antonella Stocchi, 48 anni, “consigliere comunale legata anche sentimentalmente al Goracci” ; Paolo Cristiano, 47 anni, già segretario generale e dirigente del Comune di Gubbio; Marino Cernicchi, 62 anni, ex assessore della giunta Goracci e Nadia Ercoli, 46 anni, sorella di Maria Cristina “e legata da vincoli amicali al Goracci”

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Un pensiero su “Orfeo Goracci espulso dal PRC

  1. COMUNICATO UFFICIALE DEL GRUPPO ORFEO GORACCI: SIAMO SOLIDALICASO GORACCI, UNA CACCIA ALLE STREGHE MACCARTISTA O UN GIUSTO PROCEDIMENTO? DOMANDE CHE CI PONIAMO E CHE SARANNO SENZA RISPOSTA PER MOLTO TEMPO, VISTI I TEMPI BIBLICI DELLA GIUSTIZIA ITALIANA. Reati immaginari basati su accuse di pochi avversari politici o reati reali?; c’è o non c’è una sproporzione sconvolgente tra capi di imputazione e misure cautelari adottate? Buoni amministratori ingiustamente accusati o persone correttamente indagate?Dopo quattro giorni di ruminazioni, il Tribunale del Riesame di Perugia ha confermato l’arresto per gli otto cittadini eugubini, amministratori, ex amministratori e dipendenti comunali in carcere o agli arresti dallo scorso 14 febbraio. La montagna ha partorito il topolino? Manco quello! La decisione, che va a colpire persone che, quando con i tempi biblici della giustizia italiana ci sarà una sentenza o decisione passata in giudicato, potrebbero risultare indagati colpevoli solo di aver ben amministrato in nome di ideali comunisti e di sinistra e funzionari del tutto estranei ai fatti, potrebbe in seguito dimostrarsi assolutamente incomprensibile, se fondata su reati che si rivelassero immaginari (il più immaginario di tutti potrebbe essere quello di aver gettato in un cestino una delibera presente sul sito internet del Comune!) e su accuse di pochi avversari politici e personali. Abbiano o no una giustizia senza giustizia, c’è o non c’è il senso del ridicolo? Sicuramente i mass media stanno dando alla vicenda una interpretazione che alimenta una persecuzione massmediatica maccartista, indegna di un paese civile. Altra domanda: c’è o non c’è una sproporzione sconcertante e sconvolgente tra i capi di imputazione (e quelli che potrebbero dimostrarsi poveri indizi esistenti) e le misure cautelari adottate? Si sta o non si sta abusando dell’istituto della carcerazione preventiva. L’uso della custodia cautelare deve rispettare la presunzione giuridica e costituzionale di non colpevolezza degli indiziati e quella etica di innocenza degli stessi, altrimenti diviene – come in questo caso kafkiano – uno strumento di tortura medievale, fisica e psicologica. È perciò doveroso che le vittime di questa situazione insostenibile utilizzino i mezzi che l’ordinamento giuridico mette a disposizione: tra questi il ricorso alla Suprema Corte di Cassazione, immune da suggestioni derivanti da un ambiente, come quello politico economico umbro, che presenta non poche situazioni malate e capaci di condizionare i giudizi per l’esistenza di poteri forti, economici e politici, interessati a cancellare la primavera che è stata la buona amministrazione eugubina della giunta Goracci. Il gruppo Facebook ORFEO GORACCI: SIAMO SOLIDALI, con tutti i sinceri democratici preoccupati per la possibile degenerazione politico-giudiziaria in atto, promuoverà iniziative di sensibilizzazione politica, sociale e culturale in ogni sede, e ritiene necessario un intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in qualità di presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, della Corte di Giustizia Europea dei Diritti dell’Uomo e di Amnesty International. http://www.facebook.com/#!/groups/275050559233798/

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