Il Punto. Mattinale.

 

100_2539+logoMOWA.jpgfoto MOWA


di Angelo Ruggeri

Libertà di stampa per chi la possiede, senza rispetto per la costituzionale libertà di opinione.

Rispetto a quanto viene normalmente trascurato, o del tutto taciuto, da parte della stampa e dei mass media che, notoriamente come si è ricordato, sono una voce in uscita dei bilanci preventivi e consuntivi delle imprese e quindi tutt’altro che “la preghiera del mattino dell’uomo moderno” di cui diceva Hegel, oggi richiamiamo l’attenzione su 3 punti (su cui, poi, torneremo, con specificazioni e materiali) :

 

1- Decennale Argentina 2001- Grecia 2011.

Argentina 2001:default, gli argentini appellavano il Mondo:

“…PRIVATIZZAZIONI, PRECARIZZAZIONE, FLESSIBILIZZAZIONE DEL LAVORO, TAGLIO DELLE PENSIONI, TAGLIO DEI SALARI, LICENZIAMENTI (impostici dai Piani di FMI e B.M – e successivamente a Grecia, Spagna , Italia Francia e a tutto il mondo):

NOI SIAMO LO SPECCHIO IN CUI DOVETE GUARDARVI, SIAMO L’ESEMPIO DI DOVE STA ANDANDO IL MONDO” siamo rimasti inascoltati da destra e da sinistra da sopra e da sotto.

Grecia 2010-2011: “…PRIVATIZZAZIONI, PRECARIZZAZIONE E FLESSIBILIZZAZIONE DEL LAVORO, TAGLIO DELLE PENSIONI, TAGLIO DEI SALARI, LICENZIAMENTI …, imposti dai Piani dalla Troika FMI-BCE-Commissione UE …: NOI SIAMO LO SPECCHIO IN CUI DOVETE GUARDARVI, SIAMO L’ESEMPIO DI DOVE STA ANDANDO IL MONDO E DI DOVE STATE ANDANDO VOI”.

2 Papa Ratzinger: Non c’è nulla (come dice la sala stampa vaticana) o “c’è già troppo“?E’ in corso un regolamento di conti la cui prima vittima è il Papa che vuole “rinnovare” e, specie rispetto alla gestione finanziaria e come a suo tempo Papa Luciani, ha chiesto “più trasparenza”. Viene allo scoperto – da un po’ di tempo a questa parte con fuoriuscita di lettere e documenti – uno scontro di potere e l’esistenza di gruppi, forze e poteri di chi – tra curia romana, CEI e agganci alla finanza italiana ed internazionale – “rovina” la vita al Papa”. Cosa che ci ricorda, alquanto, quelli che, nelle Botteghe Oscure,“rovinavano la vita aBerlinguer” già diversi mesi prima della sua morte. un Berlinguer, tra l’altro, che usciva dalle riunioni, congestionato e violaceo in viso a causa dello scontro perenne, in particolare ma non solo, con le due destre coalizzatesi contro di lui: quella filo Usa capeggiata da Napolitano e la filo URSS da Cossuta.

3 – L’autore della ” Mission Italia- Allarme rosso: occorre fermare l’avanzata di Berlinguer e dei comunisti”(per tale Mission racconta lui stesso, venne ed era in Italia, come Ambasciatore USA, durante il rapimento e il delitto Moro) ossiaRichard Gardner, intervistato sul Messaggero di oggi, conferma che conosceva Mario Monti già dal ’74-’75, cioè prima del rapimento Moro e negli anni del Piano Trilateral per ridurre la democrazianel mondo e specialmente quella del “caso italiano”.

Con Monti “Ci conosciamo da quando nel ’74-’75 Gianni Agnelli mi telefonò per raccomandarmi di incontrare questo giovane professore, così capace e competente. Gianni Agnelli,l’Amico Italiano” (intimo) di Kissinger , membro della Trilateral di cui fece pubblicare il Piano Trilateral per ridurre la democrazia nel mondo perché “la democrazia ostacola la governabilità capitalistica”, con la famosa introduzione di Agnelli che, a nome del capitalismo italiano ed internazionale, citava e condannava il “caso italiano” di “democrazia avanzata” e come tale di “democrazia da ridurre” tout court in nome della “governabilità del capitalismo“.

Una volta incontrato Monti, diceRichard Gardner, “siamo diventati subito amici, e sono stato io ad introdurlo negli USA al Concil for Foreign Relations. Nessun dubbio che Monti potesse essere ben ascoltato a Wall Street appartenendo oltre che a Trilateral, Bilderberg, Goldman Sachs, anche al CFR:Associazione privata statunitense composta soprattutto da uomini d’affari e leader politiciche studiano i problemi globali e giocano un ruolo chiave nella definizione della politica estera degli Usa.

Il CFR ha sede a New York, in Park Avenue 58 East 68th Wall Street e a Washington. I membri del CFR sono grandi banchieri americani, rettori universitari, direttori giornalistici, direttori delle fondazioni Ford e Rockefeller; i presidenti americaniHoover, Eisenhower, Johnson, Nixon; i segretari di stato americani Acheson, Dulles, Herter, Rusk, ecc…

Tutto ciò viene, normalmente e in gran parte, trascurato o del tutto taciuto da parte della stampa e dei mass media essendo tutti controllati da imprese del capitalismo industriale e bancario, altro che “preghiera del mattino dell’uomo moderno”. A meno di credere che l’uomo moderno sia tanto stupido da prendere come Vangelo quello che gli suggeriscono i giornali dei padroni come la “Busarda” di Torino, così gli operai Fiat definivano La Stampa, o il Corsera del patto sindacale tra tutti i più grandi gruppi capitalistici italiani; o La Repubblica, che nel PCI definivamo il giornale dei “repubblichini”, del padrone De Benedetti “Tessera” n. 1 non solo del PD ma della P-1; e così via.

Mentre non sono affatto per la “libertà di opinione” neanche i giornali della pseudo sinistra o dei pseudo comunisti che, per quanto possono o potrebbero essere “meglio”, sono soggetti al richiamo della foresta della censura, specie per le opinioni più critiche e più a “sinistra” delle loro e del vizio ( come è capitato spesso a noi e ad altri ) di usare le forbici per entrare dentro gli articoli ed espungere parole e concetti, frasi ed opinioni a loro non gradite come (ad es.) è capitato ad un nostro articolo che denunciava l’aziendalizzazione della sanità e contro le Aziende sanitarie.

Tanto che, spesso, come è capitato a molti, l’articolo stampato finisce con l’esprimere quasi l’opposto di quel che uno scrive.

Coda di paglia o DNA “stalinista” che coprono dicendosi “più a sinistra” (lo dicevano già rispetto al PCI) mentre erano, e sono, solo più pannelliani, libertaristi ed individualisti (libertaristi in superficie, “stalinisti”, nel senso liquidatorio che loro danno a tale termine, in profondità).

Soprattutto hanno il vizio di censurare le opinioni comuniste e veramente marxiane del marxismo politico-sociale, privilegiando i “racconti” di letteratura e filologia marxista a favore del revisionismo neo marxista e del revisionismo socialdemocraticistico-liberale, rispetto ai principi politico-sociali del comunismo a cui non accennano mai, neanche a parole. Non parlano mai dei veri fini del comunismo che sono l’abolizione della proprietà privata e dei mezzi di produzione dell’impresa capitalista (sentite mai parlare della socializzazione e del socialismo?). Per cui anche il loro anticapitalismo finisce per configurarsi non già per una trasformazione-superamento del capitalismo ma per un “altro” (?!) “capitalismo” capitalista.

 

Il Punto. Mattinale.ultima modifica: 2012-02-26T08:26:00+01:00da iskra2010
Reposta per primo quest’articolo