Acqua, è alleanza Pd-Terzo Polo. Bocciata la richiesta di IdV, Sel e FdS di un consiglio comunale ad hoc

 autore: Ciccio Auletta

Martedì in consiglio comunale a Cascina si divide la maggioranza che sostiene il sindaco Antonelli, il quale a dicembre aveva votato a favore della delibera per la proroga del servizio ad Acque Spa. Il Pd accetta alcuni emendamenti del Terzo Polo per incassare il voto favorevole al proprio documento. Le critiche delle altre forze della coalizione di centro sinistra il cui ordine del giorno viene così respinto

Sono lontani i tempi in cui i dirigenti nazionali e locali del Pd scesero in piazza a festeggiare, insieme con i movimenti e i forum per l’acqua bene comune, la vittoria referendaria che indicava chiaramente come la strada da intraprendere fosse quella della ripubblicizzazione, strada possibile come dimostra quanto sta facendo il comune guidato da De Magistris a Napoli.

E per chiedere il rispetto dell’esito referendario, in queste settimane Idv, Sel e Prc stanno presentando in tutti e 57 i comuni che compongono l’Ato degli ordini del giorno contro la decisione assunta nello scorso dicembre dall’assemblea dei sindaci di prorogare di altri 5 anni la concessione al gestore Acque spa.

La richiesta contenuta nel documento dei tre partiti è semplice: “Un consiglio comunale a tema sulla gestione del servizio idrico e per restituire centralità alle assemblee elettive anche nella progettualità dell’Ato 2 dell’acqua, soprattutto dando seguito all’esito referendario di giugno”.

Inoltre si chiede di fare delle verifiche sulla delibera votata nello scorso dicembre dai sindaci in particolare in due direzioni: “Attivare tutti gli strumenti per verificare la legittimità amministrativa della proroga della concessione del servizi e verificare la corrispondenza tra gli investimenti previsti dall’ultimo Piano d’Ambito e quelli realmente effettuati, valutando i dati relativi ai primi dieci anni di gestione e in particolare quelli successivi all’ingresso del socio privato; dare opportunità al Consiglio Comunale di verificare se la precedente revisione del piano d’ambito aveva previsto una variazione degli investimenti”.

Ma il Pd non ci sta, e nei consigli comunali sta presentando un ordine del giorno contrapposto che di fatto difende la scelta della proroga ad Acque spa quando si afferma che: “Qualora un adeguato livello di investimenti si confermi realizzabile solo attraverso l’estensione dell’affidamento in essere siano adottate tutte le misure che evitino un indebito ‘vantaggio economico’ al socio privato”.

Al contempo si legge nel documento che lo stesso Pd che “la natura abrogativa dei referendum non consente di applicare automaticamente le disposizioni di modifica”.

E questo ordine del giorno in tanti consigli comunali sta determinando una convergenza tra il Partito Democratico e le Forze del Terzo Polo. Era successo nel consiglio comunale di Pisa a inizio febbraio, e si è ripetuto nella giornata di martedì nel consiglio comunale di Cascina. In questo caso però il Pd ha accettato anche alcuni emendamenti del consigliere del Terzo Polo, Alberto Rocchi, per incassare così il voto favorevole di quest’ultimo sul proprio documento.

Bocciata quindi la richiesta di IdV, Sel e Federazione della Sinistra di svolgere un consiglio comunale ad hoc. Una bocciatura che, per come è arrivata, ha provocato numerose reazioni politiche.

Il consigliere della Federazione della Sinistra, Mirko Donati rispetto alla convergenza tra il Pd e il Terzo Polo afferma: “Di fatto è un percorso di avvicinamento che si sta determinando anche a livello nazionale e che sposta il Pd sempre più al centro”.

“Noi chiedevamo con questo documento – insiste Donati – perché dopo la riunione della maggioranza in cui si era deciso che il sindaco Antonelli non avrebbe partecipato alla riunione per decidere la proroga ad Acque, invece il sindaco non solo ha partecipato alla riunione ma ha anche votato a favore della delibera”.

“Da parte nostra – conclude il consigliere comunale della FdS – proseguiremo nel portare avanti questa battaglia anche perché i consigli comunali devono riacquistare il proprio ruolo decisionale e non essere solo luoghi di ratifica di decisioni prese altrove”.

Critiche arrivano anche da Sel. “C’è un problema di metodo con il Partito Democratico – spiega il consigliere di Sinistra Ecologia e Libertà, Alfio Turco. Ogni volta che noi presentiamo un ordine del giorno su questioni dirimenti, come l’acqua, o i rifiuti o il Governo Monti, il Pd ne presenta uno contrapposto, e a volte come successo sull’acqua cerca convergenze non con i partiti della coalizione di maggioranza ma con le forze del centro-destra”.

“Noi chiedevamo con il nostro ordine del giorno – insiste il consigliere comunale di Sel – solo di avere un confronto, mentre si è deciso di blindare una decisione assunta dal sindaco Antonelli, sulla quale si chiedeva una discussione anche in consiglio comunale, che così di fatto viene estromesso. Io rivendico di contro il ruolo politico di questo organo e l’importanza della sua espressione”.

“Quanto accaduto – conclude Turco – dovrà portare tutti ad una riflessione perché con questo metodo si evita il confronto e la condivisione”.

Malumori vengono anche dall’IdV per bocca del consigliere Mirko Forti: “Noi chiediamo solo il rispetto del referendum e della volontà popolare. Non pensiamo di avere tutte le soluzioni in mano, ma riteniamo che vista l’importanza che riveste il servizio idrico e il voto di milioni di italiani quanto meno una riflessione andasse fatta per trovare le soluzioni più adeguate”.

E rispetto alla convergenza sul voto tra Pd e Terzo Polo Forti afferma: “Mi auguro che sia solo un episodio. Noi come IdV ribadiamo che l’acqua deve essere gestita dalla mano pubblica, una cosa possibile come sta dimostrando il nostro sindaco De Magistris a Napoli”.