Resoconto e proposte riunione nazionale 15 aprile “comunisti, insieme per l’opposizione di classe e l’alternativa di sistema”

 

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La precipitazione della crisi del capitalismo sta accelerando velocemente i processi politici e sociali di attacco ai diritti e al salario delle classi subalterne. Lo stesso concetto di democrazia finora conosciuto sta subendo un veloce mutamento in senso regressivo. Tutti i diritti e le risorse pubbliche sono messe all’asta per fare cassa. Sotto i dettami della troika UE-BCE-FMI e con il ricatto del debito si sta abbattendo una vera macelleria sociale sui salariati dei paesi occidentali e nuove ventate neocolonialiste e di aggressione imperialista sui popoli del cosiddetto terzo mondo.
Per sostenere questo tentativo di uscita a destra da una gigantesca crisi di sovrapproduzione le classi dominanti stanno ridisegnando, infatti, persino la geografia politica e democratica finora conosciuta in paesi come l’Italia.
Di fronte a questa aggressione sociale e politica, non vi è una forte opposizione anticapitalista credibile nel paese e il ruolo di PRC e PdCI (per non parlare della inesistente FdS) è ancora una volta assestato su posizioni attendiste e inadeguate non rendendosi conto fino in fondo che la proposta di una nuova “alleanza democratica”, con cui tentare di vivacchiare ancora elettoralmente, ieri era sbagliata oggi è addirittura impossibile. Fuori dalle due organizzazioni maggiori la situazione non sembra più rosea. Alla loro destra si stanno profilando numerose ipotesi di nuovi soggetti e nuove composizioni che sembrano tutte però strutturalmente subalterne al governismo.

Mentre la situazione alla loro sinistra sembra incancrenita dalla “balcanizzazione” dell’arcipelago comunista popolato da una quantità enorme di organizzazioni e piccoli partiti in pectore generosi ma chiusi spesso in recinti autoreferenziali.

L’unica proposta di ricomposizione di un fronte di opposizione a Monti e alle politiche della BCE autonomo dalla linea del PD sembra essere, pur con dei limiti, il movimento No Debito.
La risposta generosa delle singole vertenze e dei movimenti a questo attacco di proporzioni epocali (basti pensare alla controriforma delle pensioni e all’attuale tentativo di cancellazione dell’art.18) è abbastanza diffusa, ma sconta la mancanza di un collegamento nazionale in una piattaforma che si opponga strutturalmente contro le politiche di austerity di Monti e di tutte le forze politiche che lo sostengono (PD compreso). Stessa cosa dicasi a livello sindacale dove la CGIL risulta subalterna alla linea filo-BCE imposta dal partito di Bersani e soci e quindi incapace di lanciare una vera mobilitazione generale a difesa dei diritti di milioni di lavoratori e dei lavoratrici.

Occorre dire apertamente che all’ombra di queste compatibilità non ci sono più spazi né posizione di rendita per i comunisti nel paese. L’unica via, seppure lunga e difficile, per ridare senso oggi alla riaggregazione dei comunisti è quella di porsi come obiettivo centrale della fase la costruzione di un programma minimo di classe e la ricomposizione di un blocco sociale antagonista agli interessi del capitalismo in crisi, parallelamente alla ricostruzione di un sindacalismo di classe utile a sostenere le mobilitazioni e gli interessi dei lavoratori nel loro complesso, dipendenti o precari che siano. 
Le lotte a difesa dell’articolo 18 e gli scioperi contro le riforme del governo Monti, No Tav, No Debito, beni comuni e movimento per la ripubblicizzazione dell’acqua, la difesa degli spazi di democrazia e la mobilitazioni contro le guerre e le spese militari sono tutti fronti dentro i quali confrontare la costruzione degli obiettivi politici di cui stiamo parlando anche se, senza una forza comunista degna di questo nome e all’altezza dello scontro di classe oggi, affrontare questa situazione è tanto necessario quanto complesso.
Proprio per avere uno strumento in più dentro una situazione tanto complessa abbiamo lanciato – dall’assemblea di Livorno di gennaio 2011 in poi – una proposta che abbiamo chiamato“comunisti, insieme per l’opposizione di classe e l’alternativa di sistema” aperto alle compagne ed ai compagni ovunque collocati. Non un’ennesima corrente né una nuova organizzazione, ma un laboratorio politico animato dai sostenitori della terza mozione del PRC, dai Comunisti Uniti e anche dai compagni del PdCI e della diaspora interessati a costruire un’area di dibattito e iniziativa politica trasversale alle attuali appartenenze organizzative. Per ricostruire, pur da collocazioni organizzative diverse, una rete di quadri comunisti, ragionare sulla fase dello scontro di classe e per individuare campagne comuni che favoriscano il terreno per la ricomposizione dei comunisti e per la costruzione di un polo della sinistra anticapitalista che lotti contro Monti e contro tutte le forze politiche che lo sostengono.

DECISIONI

1) Gruppo di continuità nazionale

Il gruppo di lavoro deve tenere i collegamenti, elaborare proposte, comunicati, verificare il lavoro e proporre soluzioni. Abbiamo optato per un gruppo agile numericamente ma rappresentativo sia dei livelli territoriali minimamente organizzati che delle sensibilità politiche del nostro laboratorio politico. Ne fanno parte: Sandro Targetti, Antonio Piro, Christian De Nicola, Andrea Fioretti, Massimiliano Murgo, Stefano Grondona e Alessandro Perrone. Man mano che nuclei di compagni minimamente organizzati in altre regioni aderiranno alla proposta di questa area di dibattito e iniziativa politica valuteremo come integrarli nel gruppo di continuità.

2) Mappatura

Uno dei primi compiti affidati al gruppo di continuità è quello di fare una mappatura delle forze disponibili su ogni territorio, dei contatti da verificare, dei settori dove interveniamo, delle sedi e degli strumenti a disposizione. Per fare questo lavoro e per stimolare una partecipazione attiva verrà stilato una sorta di piccola intervista interna (4-5 domande al massimo) con cui raccoglieremo feedback, proposte, critiche, ecc… L’obiettivo è concludere questo lavoro di mappatura entro la fine di maggio.

3) Programma minimo di classe

Questa è per noi una delle proposte politiche che abbiamo valutato come fondamentale per rilanciare una riaggregazione dei comunisti utile per il recupero dell’autonomia di classe, per una politica delle alleanze corretta e per il rilancio di una più vasta sinistra anticapitalista alternativa e incompatibile all’intero quadro capitalista. Quindi avrà una funzione sia di carta di identità politica che di strumento di confronto con altri comunisti organizzati o della diaspora. Esistono già due bozze di proposta (una dei compagni di Roma e un’altra dei compagni di Pisa). Il gruppo di continuità cercherà di fare una sintesi delle due e proporrà una versione da far discutere, valutare, integrare a tutte le ns compagne ed i ns compagni sui vari territori.

4) Assemblea nazionale

Si è pensato di fare una assemblea pubblica nazionale (come quella di Livorno dello scorso anno) verso la metà di giugno. I temi di convocazione stavolta non saranno genericamente l’unità dei comunisti e l’autonomia di classe ma più nello specifico le proposte con cui decliniamo in questa fase i due aspetti. Quindi la ricomposizione attorno ad un programma mimimo di fase e il sostegno alla costruzione di un polo della sinistra anticapitalista (alternativo all’intero quadro delle forze che sostengono il golpe della BCE). La sede dell’assemblea sarà verosimilmente Firenze o Roma secondo il baricentro geografico delle forze che riusciremo a mettere in campo.

5) Riunione compagn* doc3 PRC

Si è valutato che è necessario un incontro intermedio tra i sostenitori del doc3 del PRC (presente solo una parte) da svolgersi al più presto, oltre che per coordinare e caratterizzare l’iniziativa politica all’interno del PRC, per spiegare meglio e chiedere il loro coinvolgimento diretto e pieno nel progetto. Questo nell’ottica della “semplificazione” degli ambiti politici e di evitarne lo sdoppiamento.

6) Strumenti di comunicazione

Per riprendere questo difficile e presumibilmente lungo lavoro politico di riaggregazione dei comunisti ovunque collocati si è valutata la necessità di avere uno strumento di comunicazione web collettivo. Questo dovrebbe servire in tre direzioni: sviluppare il confronto interno (dando spazio ai contributi singoli e collettivi da tutti i territori e non solo alle elaborazioni nazionali); aprire un dibattito all’esterno (con singol* compagn* e realtà politiche organizzate); contribuire alla ripresa della ricerca teorico-politica in campo marxista (fornendo contributi o facendo circolare quelli più interessanti su cui stimolare un confronto). 

7) Polo culturale marxista

La ripresa di un lavoro culturale e di riflessione e attualizzazione teorica è fondamentale per sostenere un lavoro di riaggregazione dei comunisti utile alla ricostruzione di un Partito degno di questo nome quanto per sostenere la connessione delle mobilitazioni in un vasto fronte di resistenza alla crisi e per la ricomposizione di un blocco sociale antagonista agli interessi del capitalismo. Nelle forme e modalità che ci saranno possibili (dai contributi individuali a quelli collettivi) dovremo favorire il terreno di costituzione di un polo culturale marxista che coinvolga le energie e le iniziative già esistenti sul territorio nazionale in termini di associazioni, riviste, case editrici e convegni. Da valorizzare in questo senso c’è già un confronto e una collaborazione aperta con La Città del Sole e nella rivista Marxismo Oggi, così come una collaborazione strutturale sul piano culturale e seminariale del Centro Studi Gramsci (dei compagni di CU Lazio) con l’ass. Puntorosso di Roma e Marx XXI.

8) Campagne e interventi comuni

Abbiamo verificato che in parecchi campi ci sono interventi politici comuni o comunque negli stessi settori. I principali sono sicuramente il movimento No Debito, quello degli autoconvocati e del sindacalismo di classe, le lotte contro le devastazioni ambientali e per i beni pubblici, il campo della ricerca teorica e quello dei giovani. Uno dei compiti di questo laboratorio politico deve essere quello di fare un’analisi più possibile condivisa, intervenire nel conflitto e tornare per fare un bilancio prima di tornare nell’intervento con nuovi obiettivi. Per poter svolgere questo lavoro sono necessarie commissioni e campagne ad hoc che dovranno essere ragionate dopo la mappatura delle forze.

Resoconto e proposte riunione nazionale 15 aprile “comunisti, insieme per l’opposizione di classe e l’alternativa di sistema”ultima modifica: 2012-04-26T08:30:00+02:00da iskra2010
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