Resta piena libertà di licenziamento, Cgil non ha mandato a consentire-dichiarazione Bellavita Fiom

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da Angelo Ruggeri

[FIOMrete28aprile.it]

Bellavita (Fiom): “Resta la piena libertà di licenziamento. La Cgil non ha alcun mandato a consentire. Proseguire le lotte, impedire la cancellazione dell’art. 18.

6.4.2012

Dopo la Fornero piange anche la Marcegaglia. In questa valle di lacrime (dove gli unici che le stanno davvero versando drammaticamente sono i lavoratori e le lavoratrici) appaiono, invece, coloro che inspiegabilmente, non solo non perdono nulla ma persino guadagnano in tutele scaricando sulla collettività i costi dei loro presunti intoccabili privilegi… un’operazione mediatica da regime e un vergognoso teatrino della politica che si presta a non offendere nessuna delle parti a cui va lasciata la vittoria vera o presunta da spacciare nelle ovattate stanze degli organismi dirigenti. Fuori da questo teatrino uomini e donne che stanno pagando un prezzo altissimo alla crisi e che da questa controriforma del lavoro non solo non avranno alcun beneficio ma si ritroveranno sempre più soli e ricattabili. Per fare chiarezza si è scomodato addirittura Monti per ricordare ai padroni ingrati la vera sorpresa dell’uovo di pasqua della Fornero: la libertà di licenziamento con la foglia di fico di una reintegra impossibile.
Ieri, dopo un’inquietante silenzio, la segreteria nazionale della Cgil, a maggioranza, ha deciso che la partita sull’art.18 è chiusa con un positivo risultato. Dieci anni dopo l’oceanica manifestazione del circo massimo che fermò il cavaliere nero sulla libertà di licenziamento, la Cgil, nonostante la straordinaria riuscita degli scioperi, cede con l’entusiasmo di chi deve legittimare la bontà della sua linea e non già i risultati concreti per le persone che vuole rappresentare. Per fare ciò si usa persino la rabbia, la passione, il sacrificio di chi ha scioperato, e sta scioperando, per impedire la manomissione dell’art.18 non per ottenere quel papocchio orrendo che regala alle imprese mano libera. Cosi, dieci anni dopo, lo spread tra ceto burocratico – politico e il paese reale e’ ai massimi storici. Resta la Fiom a dire no e non e’ poco. Condizione questa necessaria per proseguire la mobilitazione esplicitamente contro la cancellazione dell’art.18 mantenuta con lo scandaloso accordo tra Casini, Alfano e Bersani. Occorre contestare la scelta della segreteria Cgil di abbandonare l’art.18, l’architrave dei diritti nel lavoro. Una scelta di vertice, lontana e contraria alle aspirazioni dei lavoratori e delle lavoratrici. W la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici!!! Possiamo farcela!!!

Resta piena libertà di licenziamento, Cgil non ha mandato a consentire-dichiarazione Bellavita Fiomultima modifica: 2012-04-29T09:10:00+02:00da iskra2010
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