Costituentesca alla rovescia. Cremaschi: articolo 18 un voto costituente 26.6.2012

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da Angelo Ruggeri

Mattinale.Riceviamo trasmettiamo l’articolo di Giorgio Cremaschi“Articolo 18. Un voto costituente”

“Costituentesca alla rovescia”.Cosi come su L’Unità di oggi (dove Vendola per l’ennesima volta rottama il vendolismo e che commenteremo a latere) con linguaggio “lavorista” si parla del diritto “al” lavoro anziché di diritto “del” lavoro – che pervade tutta la Costituzione –  proprio come un imbelle pacifismo  ha rivendicato e rivendica il diritto “alla” pace, anziché il diritto “DELLA” PACE,  che il quale come il diritto “DEL” lavoro permea tutta la nostra Carta e non solo l’art.11; Manule Palermidimenticando che il lavoro è una “merce“, conlinguaggio più “lavorista” che marxistatitola: “La trincea del lavoro” (su Marx21 ricevuto oggi, di cui segnaliamo l’articolo di d‘Albergo “Il vero baratro e il pareggio di bilancio”) riferendosi a ciò che in realtà e con l’art.18, costituzionalmente garantito, è, in sensogramsciano, una vera casamatta”del potere sociale della classe operaia e dei lavoratori.

“Casamatta”   espugnata senza nessun reale contrasto, anzi, col concorso decisivosiadella “Petaindella CGIL” ovvero della Camusso e di tutti i “petanisti della CGIL” che lavorano con lei e per lei (e che prima o poi la storia chiamerà a risponderne) sia del PD “nuova destra”  pseudo antiberliusconiana alleato della estrema destra berlusconiana.

Sì che in tale caduta “teorica” e conseguentemente della prassi”politica, ridotta ad esasperato tatticismo elettoralistico e della autonomia culturale, ci fa piacere che l’articolo di Giorgio Cremaschi, qui di seguito, con quel “voto costituente” ( che commenteremo con Gramsci in mattinale 2) crediamo si riferisca, o in questa fase simile al pre-fascismo, permette di richiamare tutti alla tendenza “costituentesca” alla rovescia di Gramsci e alla funzione “costituente” che hanno i sindacati, i partiti, le leggi e l’azione legislativa, che anche noi abbiamo recentemente ricordato, pure a proposito del finanziamento pubblico e degli attuali  organismi criminogeni “anti-partito” chiamati “partiti”.

E Gramsci “parlava” della fase nascente del fascismo, al “diciannovismo” a cui abbiamo assimilato il percorso del PDS-DS-PD (e anche il leghismo movimentista, che va ben oltre la Lega) analizzando il percorso storico delle tre fasi del fascismo: movimento, poi partito e infine regime; e dove Gramsci rilevava la contrapposizione tra il “colpo di stato reazionario” e il carattere “costituente” in senso democratico dell’introduzione della Legge proporzionale e delle elezioni del 1919.

Contrapposizione “costituente”che oggi non esiste perché il colpo di stato c’è ma non si vede così come e perché il proporzionale non c’è e non si vede, in quanto non viene nemmeno rivendicato, neanche dalla CGIL e dalle “sinistre”  (anche vendoliane o vendoliste)decapitate e cancellate anche dal Parlamento tramite il sistema antiproporzionale. Buona fortuna a tutti.

 

Articolo 18. Un voto costituente
di Giorgio Cremaschi

26.6.2012

L’approvazione della controriforma del lavoro con voto di fiducia cambia definitivamente il quadro sociale e politico del paese, e’ un atto costituente
Sul piano sociale la legge sanziona il successo del modello Marchionne. Che paradossalmente si afferma in tutto il paese proprio mentre in fiat sta fallendo il progetto di rilancio industriale. Non e’ un caso.
Il progetto imposto a Pomigliano due anni fa rappresentava infatti non solo un modello per la fiat, ma un via indicata a tutte le forze dominanti per affrontare la crisi scaricandola sul lavoro. E come tale si e’ affermato grazie al governo Monti e alla Bce. Questa via chiede all’ Italia di stare sul mercato  diventando un paese low cost, con precarietà, supersfruttamento, distruzione dei diritti sociali.
La legge Fornero rappresenta il culmine ideologico del progetto di controriforma sociale che costruisce questa via. Con essa la precarietà del lavoro diventa permanente per tutte e tutti e lo statuto di lavoratori viene sostanzialmente abolito. Dopo questa legge in tutti il luoghi di lavoro cresceranno arbitrio e oppressione, l’Italia sarà ancora più ingiusta e la sua democrazia ancora più evanescente.
Ma ci saranno anche effetti sul sindacato e sulla politica. La Cgil subisce qui la sua più grave  sconfitta del dopoguerra, tanto più dura perché il principale sindacato italiano non ha lottato davvero per evitarla.
Sul piano politico e’ evidente che il voto in parlamento suggella la fine del centrosinistra classico, per dirla con Vendola, a favore di quello montiano allargato a casini.
Allora su entrambi i fronti, sindacale  politico, bisogna costruire la risposta e l’alternativa.
Sul  piano sindacale bisogna operare per l’unità di tutte le forze che dentro e fuori la Cgil, dicono no a Monti e a Fornero, per ricostruire la forza del sindacalismo di classe. . Questa unità e’ incompatibile e alternativa a quella con Bonanni ed Angeletti,  che invece difendono la controriforma così come stanno con Marchionne.
Sul piano politico bisogna costruire  a sinistra l’alternativa al Pd e al suo sistema di alleanze,  come e’ avvenuto in Grecia rispetto al Pasok.
Questi due processi avranno sicuramente tempi e modalità diverse, ma ci saranno perché sono necessari.
Coloro che dicono sì alla controriforma Fornero stanno dall’altra parte, e noi dobbiamo ricostruire la nostra parte contro di loro.

Costituentesca alla rovescia. Cremaschi: articolo 18 un voto costituente 26.6.2012ultima modifica: 2012-08-02T08:30:00+02:00da iskra2010
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