di MOWA
È domenica 24 febbraio, fuori nevica copiosamente e l’inverno sembra non andarsene più. Le votazioni elettorali sono in corso e solo domani sera cominceremo a conoscere i risultati delle scelte degli italiani.
Immaginiamo la tensione dei candidati, dei rappresentanti di lista e di tutti coloro che hanno affisso manifesti e distribuito volantini che non vedono l’ora che arrivi domani pomeriggio sperando di vedere appagati i propri sforzi.
Qualcuno, a votazioni concluse, sicuramente gioirà e qualcun altro, invece, deluso per l’esito, cercherà parole per non ammettere la propria sconfitta…
Tutto questo in uno scenario che sembra surreale per la neve che imbianca strade e campagne in attesa di una primavera che fatica ad arrivare.
I giornali faranno a gara per trovare scoop sui vincenti o sui perdenti di queste elezioni, i giornalisti si tufferanno nella calca delle sedi dei partiti per sapere chi o cosa ha determinato quel risultato (che sia vincente o perdente poco importa) con lo scopo di riempire pagine e pagine con sensazioni da trasmettere ai lettori.
Saranno notizie che rimarranno in un recinto prestabilito e che non daranno modo di sfuggire da questo circo mediatico costruito da un sistema che ti fa dire che “sei libero perché puoi decidere di leggere la notizia che vuoi” senza dare modo, invece, di capire che lo storytelling utilizzato ha una sua funzione che è quella di farti deviare dai veri problemi: il lavoro, la salute, l’istruzione, …
Quindi, dimostrando la pochezza che la cultura liberal-borghese ci ha regalato, si accaniranno sui segretari dei partiti per conoscere quanta soddisfazione o delusione provano per l’esito elettorale invece di chiedere se intendono perseguire l’obiettivo di trovare le soluzioni che porteranno un po’ di benessere alla collettività.
Come si può essere entusiasti dell’esito vedendo la sfilata delle star dei partiti che si sgoleranno per spiegarci che il loro è stato un voto utile mentre invece quello degli altri…
Rideremo molto amaramente quando scopriremo quanto differente sia ciò che avevamo in testa noi da quanto avevano in testa loro … che siano un movimento emergente o un partito consolidato.