Dens dŏlens 172 – Un nome inquietante: Luttwak

Foto: Luttwak Edward e il suo candidato assessore M5S a Bagheria Marco Troiano

di MOWA

NelleLettere luteraneAbiura della trilogia della vita”, del 1975, Pier Paolo Pasolini scriveva che:

“…un paese spoliticizzato, [… è…] un corpo morto i cui riflessi non sono che meccanici…

Non sono mai state così vere come oggi le parole dell’intellettuale comunista Pasolini (ucciso misteriosamente e, sicuramente, da chi aveva paura della sua lucida capacità d’analisi) che conosceva la vita, i desideri, le aspirazioni ed i “respiri” della povera gente arrivando, ne “Il poeta delle “Ceneri“”, a chiarissime definizioni come questa:

“…Vorrei esprimermi con gli esempi. – Gettare il mio corpo nella lotta. Ma se le azioni della vita sono espressive, – anche l’espressione è azione…

Tutto ciò, per dire che, forse, è arrivato il momento di fare, ulteriore, chiarezza sui piani della borghesia che vuole procedere utilizzando un’altra pedina nella scacchiera del caos internazionale e, questa pedina ha un nome e cognome: “agente della CIAEdward Luttwak.

Questo nome compare nelle cronache di questi giorni per aver riportato l’orologio indietro di qualche secolo con la proposta di separare la Sicilia dal resto dell’Italia.

Sì, avete letto bene: separare la Regione siciliana dallo Stato italiano!

E qualche giornalista, un po’ più coraggioso, come Enrico Deaglio, chiude, giustamente, il suo articolo “Ma che ci fa il dottor Luttwak in Sicilia?“ con

“… Siciliani, il dado è tratto. Cinque Stelle, preparatevi, da oggi avete un capo. Nobili di Sicilia, alzate la testa. Magistrati: preparate un mandato di cattura per il professore.

Qualcuno potrebbe obiettare che movimenti separatisti ci sono sempre stati in Sicilia e, quindi, la richiesta di Luttwak non dovrebbe scandalizzare più di tanto se non fosse altro che questo “signore” è stato uno dei massimi protagonisti dello sfacelo di molti Stati nel mondo. Suo, infatti, il libro “Strategia del Colpo di Stato – manuale pratico” nel quale si spiegano le tecniche pratico/politiche di come si deve realizzare quanto annunciato nel titolo. Infatti, tempo addietro avevamo già pubblicato una breve disamina del libro, dove si parla dell’Italia, della rivista Maquis, del maggio 1986 (giusto per darvi un’idea di quanto sia pericoloso quest’individuo) … dove, incredibilmente, troverete molte analogie con i giorni nostri.

In particolar modo quando si sostiene:

“… Per la maggior parte di quelli compromessi il colpo di Stato costituisce più un’occasione che un pericolo. Possono accettarlo e, poiché sono collettivamente indispensabili, possono trattare per ottenere migliori stipendi e posizioni […] molta parte dell’organizzazione di un colpo di Stato è diretta ad influenzare la decisione dell’élite… ”

Non vi ricordano nulla le critiche sollevate da più parti (giornalisti di testate nazionali o emergenti movimenti ora a Montecitorio) che hanno concentrato le loro energie su quanto percepiscono i parlamentari, invece, di richiedere che facciano i politici preparati e non i politicanti?

Quali sono state le forze filo-anglofone italiane che hanno voluto cambiare il sistema del voto elettorale, da proporzionale puro a questo “schifo” che priva i cittadini di scegliersi il candidato dal basso?

E quelli che promettevano che appena eletti avrebbero cambiato il sistema elettorale ridando considerazione agli elettori e per ciò, hanno avuto voti su voti dagli italiani che fine hanno fatto? Dove sono finiti?

O, per essere più precisi, visto che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi (= illegali) gli attuali politici, che fine ha fatto la proposta di tornare al voto proporzionale puro tanto sbandierata dai neo-partiti,? Forse, in un gioco da comparsa, volevano solo contenere la rabbia della gente ed evitare che questa massa critica si organizzasse, magari, in qualche partito con i presupposti del vecchio PCI.

Per non parlare, poi, e, invece, dovremmo, dei continui colpi di mano sulla Costituzione nata dalla Resistenza.

Il sospetto (l’ennesimo) che tutto ciò non sia frutto del caso e sia, invece, successo con una meticolosa cura dei particolari ci sono forniti, anche, dal giornalista Deaglio quando sostiene che, già, nel 2014:

“…I Cinque Stelle presentano un candidato, Patrizio Cinque, di appena 28 anni: pulito, energico, senza alcuna compromissione con establishment di vario tipo. Ed ecco che, inaspettato, dall’America arriva il filmato di Edward Luttwak di appoggio al candidato. Non solo il professore si schiera, ma accanto a lui c’è anche il futuro assessore alla cultura. Chi l’ha nominato? Luttwak stesso. Si chiama Marco Troiano, è un bagherese che vive a Washington e di mestiere fa il ristoratore. Luttwak gli mette una mano sulla spalla e assicura che il suo programma è strepitoso: Marco Troiano trasformerà Bagheria in una capitale del turismo, della cultura e dei B&B, darà impulso all’iniziativa privata e cambierà il volto alla città. Il candidato dei Cinque Stelle si dice entusiasta […] Patrizio Cinque vince le elezioni con il settanta per cento dei voti; Troiano, nominato assessore, però non si presenta alla cerimonia di insediamento della giunta (“aveva da fare in America”) e viene sostituito […] … ma perché Luttwak è così interessato a Bagheria? Cosa c’è sotto? È vero che suo padre venne lì al seguito dell’esercito americano? Era un agente segreto anche lui? Come mai Luttwak appoggia un Cinque Stelle, dopo aver pubblicamente tacciato Beppe Grillo del “peggior populismo”? Vuol dire che l’ambasciata americana è favorevole? Com’è possibile che i 5 Stelle si facciano imporre un assessore?…

Luttwak parla lo stesso linguaggio di Grillo?

Sembrerebbe di sì viste le frasi pronunciate da Grillo, nel 2012, ad un comizio in Sicilia:

la Sicilia non ha bisogno dell’Italia.

Ecco, allora, il significato della traversata a nuoto del finto non-politico del M5S; adesso si comprendono meglio le parole di Grillo:

la Sicilia ai siciliani.”

Inutile ricordare le inchieste per mafia a carico, ad esempio, di Cuffaro e poi di Lombardo e quanto sia stretto il rapporto tra separatismo e interessi della criminalità organizzata tanto da fondersi, spessissimo, in partiti politici.

Visto come stanno andando le cose in Italia e il riproporsi di situazioni già vissute, insistiamo nel rimarcare quanto già detto su questo sito e cioè chi sono stati i fautori del separatismo come avvenne con

lEVIS (fantomatico gruppo armato separatista che eliminò un sacco di esponenti del PCI e sindacalisti) attraverso il suo periodico “Universo”, nell’intento di indebolire politicamente ed egemonicamente la componente marxista, maggioritaria, del CLN”.

… Anche, attraverso le organizzazioni paramilitari clandestine come l’AIL dirette dal colonnello Ugo Musco (uomo di fiducia del generale massone Bencivenga).

Come interessante la nota dei servizi di Intelligence statunitensi del 13 febbraio 1945 in cui si evincono gli intrecci sottobanco e dove le parole del separatista siciliano Finocchiaro Aprile suonino come un recente refrain:

Sono pronto ad aprire una discussione con il governo alleato (e non con il governo italiano) su ogni questione. Non ripongo alcuna fiducia nel governo di Roma. Di conseguenza, non posso stringere alcun accordo a nome del movimento che rappresento.

Gli argomenti statunitensi per sostenere sia il separatismo (non solo siciliano) che l’instabilità politica locale e affidarlo a “servi sciocchi” dei loro interessi, sono dettati dal bisogno di non avere intralci per gli anni a venire per le basi militari (ultimate ed in via di ultimazione) installate in loco in quanto considerate strategiche nella imminente guerra (anche nucleare) con i paesi dell’Est… passando dalla Siria all’Iran.

Pensate, poi, se dovessero passare le fesserie del separatismo; che fine farebbero le indagini (che sono a buon punto) sulla “Trattativa Stato-mafia” o sull’infedeltà di interi settori dello Stato a favore della mafia ecc.?

Che ci sia, però, anche in conto, il bloccare le sporche connivenze tra mafia, servizi segreti, potenze straniere come rilevato nel suo articolo “L’origine del patto Stato-mafiaRossella Guadagnini sul sito dello storico Giuseppe Casarrubea:

Una storia non remotissima ma piuttosto recente, tanto che non si fa in tempo nemmeno a studiarla a scuola. Ci racconta come – fin dalle origini della Repubblica – gravi il peso di un patto stretto tra istituzioni e criminalità, servizi segreti italiani e stranieri (soprattutto americani e inglesi), fratellanza massonica italo-americana. Un patto che, a partire dal secondo dopoguerra, si rinnova ad ogni transizione dolorosa e confusa, segnando il passaggio tra la fine del conflitto e la prima Repubblica, quindi la nascita della seconda, dopo le stragi del ‘92-’93.”?

Se poi la compariamo ad una nota SISDE, del 12 dicembre 1979, (tratta da: Paolo MondaniArmando SorrentinoChi ha ucciso Pio La Torre? – Omicidio di mafia o politico? La verità sulla morte del più importante dirigente comunista assassinato in Italia” ed. Castelvecchi) scritta in merito alle valutazioni del PCI

“…al vertice del PCI si viveva un singolare e acuto stato d’animo nei confronti del fenomeno della mafia del quale viene data una valutazione addirittura di congiura politico-internazionale. Più precisamente si ritiene che allo stato attuale delle cose la mafia sia stata strumentalizzata per una funzione destabilizzante del Paese, il che spiega i crescenti indizi di collusione col terrorismo. Il fenomeno verrebbe guidato da centrali estere intenzionate da una parte a gettare il Paese nel caos, dall’altro a terrorizzarlo, eliminare fisicamente gli uomini politici che in modo più influente potrebbero guidare il Paese verso una soluzione di solidarietà nazionale o compromesso storico..” […]“… Giova ricordare che simili preoccupazioni di congiure già nel passato hanno turbato varie volte i dirigenti comunisti assai sensibili a queste ipotesi: vedansi gli episodi De Lorenzo, Borghese, strategie della tensione, complotti internazionali…

E dopo tutto questo riformulo diversamente la domanda di Deaglio:

Come mai Edward Luttwak appoggia i Cinque Stelle?

Che voglia dire qualcosa la scelta delle 5 stelle del movimento di Casaleggio e Grillo con la simbologia masso-capitalista espressa anche sulla bandiera statunitense?

Salvo smentite, crediamo proprio di sì!

Dens dŏlens 172 – Un nome inquietante: Luttwakultima modifica: 2015-08-20T01:01:31+02:00da iskra2010
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