Dens dŏlens 186 – Dalla scienza all’inscienza

di MOWA

Ebbene sì, la scuola pubblica italiana sta per essere definitivamente sepolta dall’inscienza.

La massoborghesia sta ultimando, dopo la revisione costituzionale, uno dei peggiori colpi contro il sapere (e la democrazia italiana) ed essere riconosciuta, per tutti quegli studenti che hanno partecipato ad uno dei loro convegni (niente meno che), come credito formativo nelle università.

Sapevamo già che molti credono alle panzane esoteriche (spacciate per consistenti realtà) ma che queste diventino, addirittura, elemento di formazione scolastica, sinceramente no!

Sapevamo anche che molti “fratelli” massoni sono approdati a posizioni universitarie di rilievo (non certo per meriti ma per cordate clientelari) e, occupando posti di prestigio, hanno ottenuto maggiore visibilità  per poter fare nuovi adepti ma, da qui a diventare punto di riferimento culturale ce ne vuole…

È come dire che qualche mentecatto vestito con grembiulino (come quelli che si usano in cucina), guanti bianchi (come quelli per far la polvere), cappuccio nero (come i delinquenti che non vogliono farsi riconoscere) che fa giuramenti di fedeltà indissolubile ad un “gran maestro” (come fanno i bambini senza autostima per non essere esclusi dalla compagnia che mal li sopporta) dovrà essere considerato con un grado di intelligenza tale da avere il rispetto della collettività da parte di coloro che si recheranno presso le logge per vedere quel rituale e francamente tutto ciò mi sembra troppo per chiunque.

La scuola pubblica dovrebbe (deve!) rimanere, invece, sede di scienza per forgiare soggetti che apprendano le diverse discipline fondate, essenzialmente, sull’osservazione, il calcolo e la comprensione in perfetta sintonia con le regole democratiche del sapere elargito egualmente a tutti senza farlo diventare un centro per discepoli “futuri” iniziati, ammessi all’apprendimento essoterico (ovvero di dottrina o di una prassi religiosa che può essere conosciuta anche dai profani).

Qualcuno obietterà che molte celebrità sono appartenute alla massoneria e, quindi, per effetto traslativo, la massoneria è da considerare un’istituzione benevola e piena di genialità, invece ecco il trucco!, queste celebrità “sono state cooptate” come “fratelli” post e non ante la loro professione. Insomma, ci si appropria della genialità altrui per farli diventare “fratelli” e ottenere, così, due scopi:

a) la considerazione della bontà pubblica dell’associazione;

b) essere una fucina di élite.

Ecco, quindi, il cattivo insegnamento e la doppiezza della massoborghesia che lancia parole d’ordine come egualità (come nei motti parigini) e, poi, crea accessi e meriti, esclusivamente, per cooptazione che sono l’antitesi della democrazia.

La stessa doppiezza la troviamo nell’uso che viene fatto delle persone che si trovano sia all’interno che all’esterno di siffatte organizzazioni e che è di una meschinità tale che c’è da sperare che la società civile ne prenda consapevolezza e lo rifiuti, al più presto, in toto.

Gli esempi storici di come, nel tempo, tal uso delle persone sia stato abusato e strumentalizzato per il raggiungimento di obiettivi imposti dalle alte gerarchie dei “fratelli” sono tanto eloquenti da far venire i brividi.

Facciamo qualche esempio (anche se di questo si era già parlato in altre occasioni) della doppiezza e dell’uso delle persone …

Rinverdiamo un po’ la memoria.

“…la Guerra d’indipendenza Nordamericana durante la quale perirono (quasi esclusivamente) persone ignare delle pianificazioni fatte dalla massoneria su larga scala ed usate per ottenere quel fine.

Il pretesto, in quell’occasione (16 dicembre 1773), scaturì tramite i componenti della loggia massonica di St. Andrews di Boston, capeggiata da Paul Revere, con l’aggressione, da parte di persone travestite da indiani Mohawk, delle navi della Compagnia delle Indie che trasportavano tè.

La provocazione, che fu pianificata in sinergia tra la Massoneria inglese e quella dei coloni Nordamericani, (creando, di fatto, artificiosamente, le condizioni su ambo i fronti) era stata fatta per conferire il monopolio del tè alla Compagnia delle Indie.

La Guerra d’indipendenza Nordamericana, che fu condotta sui due fronti da ufficiali massoni (Edward Cornwallis, Joseph Burnham, barone de Kalb, Francis Rawdon, Joseph Clement, Richard Montgomery, John Nixon, George Washington, Hugh Mercer, David Wooster, Israel Putnam, Joseph Frye, solo per citarne alcuni), fu l’occasione per avere, praticamente, quasi tutti i futuri Presidenti degli USA della confraternita ed un modello istituzionale federale identico a quello in uso nelle logge massoniche… Sino alla carta-moneta su cui campeggiano simboli, inequivocabilmente, ascrivibili ai massoni.

Per quanto riguarda il ruolo preponderantemente insano della massoneria identica cosa avvenne durante la Rivoluzione francese o il Risorgimento italiano.

Altro uso delle persone, da parte dei massoborghesi, per realizzare la Seconda Guerra Mondiale:

“…Parlando del gruppo Rothschild basti ricordare cosa fecero, cinicamente, negli anni antecedenti la Seconda Guerra Mondiale, per impossessarsi di ferro, zinco e carbone tedesco. Dopo aver provocato una congiuntura economica internazionale imposero alla Germania di saldare il debito (Trattato di Versailles) provocato nel periodo della Prima Guerra Mondiale (1914-1918), aumentando il periodo deflattivo dei tedeschi ed inducendoli ad una massiccia immissione di nuove banconote svalutando, così, la propria moneta…

Come concausa della Seconda Guerra Mondiale, a far scatenare il conflitto, oltre alla pretesa voluta da Bernard Mannes Baruch (membro, insieme a Rothschild, della “Roule Table” –Tavola Rotonda) del rispetto degli accordi di Versailles vi furono, anche, i finanziamenti da parte dell’“élite” al partito nazista di Adolf Hitler.

Nel processo di Norimberga, infatti, anche se in forma riduttiva, vennero evidenziate le attività svolte dalle società dell’“élite” con i nazisti (anche durante in quasi tutto il conflitto bellico), società come la I.G. Farben (Rothschild, Warburg & Co.), la Standard Oil (Rockfeller) o la General Elettric (controllata da J.P. Morgan e dall’azionista Roosevelt attraverso le proprie consociate A.E.G. e OSRAM).

Doppiezza e interessi della massoborghesia che si formalizzarono, anche, nell’intervento dello sbarco alleato in Sicilia, con l’Operazione Husky, dove si fecero patti segreti tra i servizi segreti statunitensi (OSS diventata in seguito CIA) e la mafia siciliana. Ricordiamo che tra gli attori principali dell’operazione vi era il massone Frank Gigliotti.

La massoborghesia si rivela nelle parole inequivocabili di pentiti mafiosi come Leonardo Messina alla Commissione parlamentare antimafia:

“Molti degli uomini d’onore, cioè quelli che riescono a diventare dei capi, appartengono alla massoneria. ”

O in quelle del giornalista Mario Guarino:

“I manovali del crimine eseguono dunque il ‘lavoro sporco’ eliminando gli avversari, i capicosca trattano per accaparrarsi appalti e per concludere affari su enormi quantitativi di droga, ci sono Maestri della massoneria che, al riparo dei loro centri studi o dei propri uffici commerciali o notarili, tessono la tela con pezzi del potere politico, finanziario o giudiziario. Essi rappresentano il volto istituzionale delle ‘ndrine. È un passaggio obbligato, perché attraverso la massoneria la ‘ndrangheta da organizzazione avulsa dalla società civile assume un’altra sembianza per diventare mafia imprenditrice.”

La scaltra doppiezza della massoborghesia si è manifestata anche in occasione dello scandalo della P2 tanto che, a causa delle imbarazzanti rivelazioni di implicazioni in omicidi di persone, stragi e colpi di Stato, si diedero da fare subito per definirla deviata.

Rilevanti (i calibri da 90) furono i ruoli avuti, in molte torbide vicende della storia italiana (es. la strage di Portella della Ginestra, il tentato golpe Borghese), di soggetti come il gran maestro (sic!) massone principe Giovanni Alliata di Montereale che per alcuni era il vero capo di Cosa nostra.

Equivoci e separatezza tra quella che vorrebbe essere la massoneria pubblica e quella segreta?

Non credo proprio perché sono il frutto della stessa pianta.

Ed allora cosa potranno mai insegnare questi Giano bifronte agli studenti se non pianificare una nuova classe politica condiscendente con altro malcostume da sommare a quello già esistente (dove, guarda caso, con moltissimi “fratelli” coinvolti) o, peggio ancora, come sostiene Andrea Montella, sviluppare la ricattabilità come:

“…elemento che cementa l’unità della classe massocapitalistica: per creare questa condizione occorre far commettere ai più ambiziosi delle nefandezze tali da tenerli al guinzaglio per tutta la vita come fedeli cagnolini. I ricatti peggiori sono quelli in cui vengono utilizzati bambini e bambine delle classi subalterne, vittime dei giochi di potere dei vertici del massocapitalismo nei confronti dei loro politici o funzionari di Stato.”

Tesi, quella di Montella accompagnata anche dal testo di un convegno (non l’unico, che conferma i rituali e i giuramenti interni della massoneria) scritto dal “fratello” di 9° grado, Federico Mavì Voglio essere massone”, nel 1993, che lascia esterrefatti per quanta arretratezza e bassezza culturale manifestino questi soggetti sul sesso femminile. E anche qui possiamo rilevare la doppiezza di come si presentino i massoni al pubblico e come siano, invece, al loro interno.

E se questa è la considerazione del ruolo delle donne in queste organizzazioni massoniche quali altre sorprese ci potranno presentare costoro?

La società deve prenderne definitivamente le distanze e riconfermare la lungimiranza di chi aveva scritto la Costituzione del 1948… anche, nel capitolo scuola.

Infatti, una società che vuole mantenersi sana e non essere danneggiata da turbati mentali deve iniziare a prendere provvedimenti e può farlo, solo, contenendo il fenomeno, iniziando, magari, a vietarne le riunioni che sappiamo essere un mix tra lecito e illecito.

E, visto che  la massoneria ha la tendenza verso la doppiezza ed il misticismo potremmo accomunarla alla figura mitica norrena di Loki

“…colui che attenta all’ordine cosmico, ingannatore, attaccabrighe, temibile e camaleontico, a volte maligno. La sua figura in questo secondo caso, è spesso delineata come un personaggio intento ad architettare inganni e cospirazioni, senza mai agire di persona.”

Non vi pare?

Dens dŏlens 186 – Dalla scienza all’inscienzaultima modifica: 2015-10-27T01:55:49+01:00da iskra2010
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