Dens dŏlens 273 – Scompaiono, pian piano, i testimoni

di MOWA

Anche Giovanni Aiello, il controverso ex poliziotto con passato, forse (visto che non risulta ufficialmente nel ruolo di 007), nei servizi segreti, soprannominato “faccia da mostro” ci ha lasciato, per un “malore”, in riva alla spiaggia nel catanzarese. Ricordiamo che Aiello, avvistato sia sulla scogliera dell’Addaura per attentare, secondo l’accusa, al giudice Giovanni Falcone, che sull’autostrada di Capaci e, poi, in via D’Amelio, per completare la missione con Paolo Borsellino, fu accusato, inoltre, di essere l’assassino del commissario Ninni Cassarà, e il killer dell’agente Vincenzo Agostino ma, soprattutto, fu coinvolto nelle vicende relative alla cosidetta trattativa ‘Stato – Mafia‘.

Un “malore” che non ci ha sorpreso più di tanto perché, purtroppo, sappiamo che lo Stato parallelo – di cui “faccia da mostro” faceva, probabilmente, parte – non si pone alcun limite operativo e morale sul tacitare tutti coloro che potrebbero dipanare la cortina di nebbia che si frappone alla verità tanto ricercata dalle diverse Procure e dalla Dda di Palermo della Repubblica italiana.

Tempismo in questa morte tanto da sospettare che questo Stato parallelo e, quindi, non ufficiale, tentasse di spegnere le luci sui suoi protagonisti pur di non mettere in mostra le proprie malefatte. Pericolosità di questo Stato parallelo messa in evidenza nelle conclusioni del post di Enza Galluccio su Antimafia duemila, il 9 agosto 2016:

“Oggi la figura di faccia da mostro potrebbe essere fondamentale nella ricostruzione di tanti pezzi di storia italiana, la prova vivente delle relazioni tra lo Stato e la criminalità, dalla mafia al terrorismo.
Poliziotto, agente segreto, killer di professione, un uomo inquietante dalle conoscenze più torbide.
Un uomo trasversale a servizio dello Stato evidente e dello Stato parallelo.”

Un uomo legato ad ambienti fortemente equivoci tanto da aver avuto rapporti sia con l’eversione nera stragista degli anni ’70 che, non è escluso, addirittura con un personaggio pericolosissimo come il fascista Pierluigi Concutelli indagato, anche, per concorso esterno a Cosa nostra e ’ndrangheta.

Un ex poliziotto (sic!) che, stante le ricostruzioni dei magistrati, non si è fatto scrupoli ad uccidere suoi ex colleghi e magistrati per servire un’entità parzialmente sconosciuta e che ha, anche, rivestito un ruolo destabilizzante per la democrazia e le sue regole.

Una “morte precoce e sospetta”, al momento, che potrebbe rivelarsi un boomerang per tutti quei soggetti sconosciuti che gli sono stati, sinora, a copertura e che hanno da tempo il fiato sul collo della società civile la quale non mollerà tanto facilmente perché, come si diceva una volta: “la verità è rivoluzionaria”. E, in questo momento c’è proprio bisogno di un po’ di rivoluzione.

Dens dŏlens 273 – Scompaiono, pian piano, i testimoniultima modifica: 2017-08-23T03:00:21+02:00da iskra2010
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