Dens dŏlens 290 – Votare o non votare alle prossime elezioni?

di MOWA

Quante sono le persone che di fronte alle prossime elezioni non sanno decidere il da farsi?

Quante sono le persone che vedendo lo scadere del tessuto politico non si vogliono mischiare con cotanta superficiale imbecillità?

Quante sono le persone che, avendo fatto politica in passato (più o meno intensamente) si sentono tradite da questo patto istituzionale e rifuggono dalla soluzione individuallistica non recandosi a votare?

Domande che ci coinvolgono in prima persona e che esigono una, se pur minima, risposta.

Partendo dall’assunto che non esiste il voto riparatore di una situazione degenerata in cui bisogna scegliere tra il meno peggio, ci troviamo di fronte ad uno schieramento politico che ha solo formalmente delle differenze e le cui analisi e soluzioni sono identitiche, arrivando tutti alle stesse conclusioni che non lasciano scampo all’elettore se non quello di essere il più concreto possibile difendendendosi dai soprusi.

Infatti, la conquista delle votazioni è stata troppo importante per estromettersi dalla battaglia politica pur non avendo un ruolo attivo, anche, di fronte ad un quadro partitico così asfittico da dover usare l’extrema ratio di soggetti pensanti.

Uno schieramento politico (desiderato dai poteri forti) che ci sta portando alla disaffezione nei confronti di un sistema democratico di scelta consapevole e che induce, pian piano, ad una visione oligarchica del potere con l’autoestromissione.

I motivi della degenarzione politica sono tanti e diversi e partono dalla modifica del sistema elettorale iniziato con il mattarellum sino ad arrivare alla richiesta del cambio della Costituzione, dove, in tutto ciò, si sono accentuati i personalismi, le ruberie personali, la crescente corruzione (fuori e dentro le istituzioni)… sino a creare leggi ad personam per non essere perseguiti o costruire partiti/movimenti liquidi che non hanno storia, preparazione e consistenza (se non viziosamente artificiale) per incanalare le esigenze della popolazione elettiva.

Ci si trova, con tutte queste artificiose realtà, a dover fare i conti quotidianamente con Parlamento, regioni, comuni… amministrate da soggetti replicanti del malaffare e che non hanno risposte alle necessità delle persone perbene che si vedono respinte rispetto alle domande sull’inquinamento opera (magari) di smaltimenti irregolari o da costruzioni con ditte intrise di malavita… dove la risposta standard è quella che loro non c’entrano e le colpe sono di altri(?).

Politici che vanno e vengono sulla scena pubblica e che non hanno ritegno sulle loro condanne passate in giudicato o che fanno affidamento dell’omissione su un pubblico distratto.

Per tutto questo, e per molto altro ancora, chiediamo alle prossime elezioni di andare a votare ma con l’avvertenza di annullare la scheda con la scritta:

Ridateci il P.C.I. di Berlinguer

di modo che, al momento dello spoglio, i presidenti di seggio, per obbligo di legge, saranno costretti alla verbalizzazione sui registri della suddetta frase che se avrà consistenza numerica potrà dare un impulso politico non indifferente sui media.

Darà, significativamente, un segnale che la coscienza collettiva di tutte le persone oneste non è morta ma anzi… è solo, temporaneamente, disorganizzata.

E, se fate mente locale sull’esito referendario sulla Costituzione del 4 dicembre 2016, quando non sorprese il mainstream sull’esito in sé ma la grande affluenza al voto che spinse le forze politiche a non oltraggiare l’esito con battute fuori luogo per non irritare quella platea fortemente responsabile.

La battaglia politica, quindi, è solo agli inizi come ogni buon democratico conosce.

Dens dŏlens 290 – Votare o non votare alle prossime elezioni?ultima modifica: 2018-01-07T05:32:08+01:00da iskra2010
Reposta per primo quest’articolo