Dens dŏlens 295 – Marchette televisive

di MOWA

Riguardo quanto accaduto all’Onorevole Aldo Moro da quel fatidico 16 marzo 1978 in poi, alle nuove generazioni viene lasciato tanto di quel “letame” da produrre energia (ricavata dalle biomasse) per i prossimi secoli a venire…

In questo periodo, infatti, si susseguono, in televisione, trasmissioni che, con liturgico ritmo martellante (non, certo, dovuto al 40esimo anniversario del sequestro del politico Aldo Moro da parte delle “Brigate rosse”), hanno l’inequivocabile intento di revisionare l’accaduto e sfinire (o svilire) le resistenze degli ultimi moikani/ricercatori che avevano messo in crisi il nefasto compromesso tra Stato e disonesti vari.

Si assiste, esterrefatti, alla proiezione di filmati televisivi con interviste a brigatisti, politici, ecc. senza la dovuta criticità da parte del giornalista che non sottolinea le scoperte delle nuove indagini che hanno fatto emergere equivoche complicità nel sequestro con diversi soggetti quali servizi segreti italiani ed esteri, Gladio, mafia, ‘ndrangheta, massoneria… ma lascia allo sprovveduto spettatore un quadro volutamente disonesto e falso.

Sapevamo che uno Stato così compromesso con cotanta delinquenza non sarebbe rimasto inattivo ma che lo facesse così spregiudicatamente e a fronte del disastro sociale negativo che, costoro, sono riusciti a produrre negli ultimi decenni, questo no!

Sono andate in onda, in questi giorni, sul caso Moro, farse di ricostruzioni che tolgono serenità su quanto accaduto nel nostro Paese e che hanno rimesso in campo bugiarde teorizzazioni sul fenomeno terroristico degli anni passati, se poi queste teorizzazioni vengono affiancate dal recente “riemergere” di vecchie organizzazioni spontaneiste di “cattivi maestri”, si potrebbe immaginare una prossima e nuova stagione di sciocche vittime che cadranno nella trappola del nichilismo politico e saranno il supporto alla prevedibile instabilità messa in atto da vicende che vanno dai rapporti commerciali internazionali sino alla distruzione di un corpo politico comunista capace di organizzare e progettare un futuro più maturo e corretto per la conservazione dei pilastri della democrazia.

Si sono sempre sostenute, nella vicenda Moro, le complicità, o meglio complementarietà, di soggetti che avevano un potenziale politico-militare tale che le Brigate rosse non potevano avere (per stessa ammissione dei componenti).

Si rispolvera, nei pessimi video televisivi di questi giorni, l’insostenibile versione di Gallinari & C. sulla prigione dove Moro venne tenuto prigioniero dalle Brigate rosse, contrastante con le perizie medico legali fatte sul corpo dell’onorevole.

In questo modo si insiste nel violentare la verità dicendo altro!

Si può sospettare che questi giornalisti abbiano fatto una veloce carriera sfruttando il binario parallelo alla serietà e che, come compenso ben remunerato abbiano avuto un “ricco piatto di lenticchie” sottratto alla verità dei parenti, della società e della nostra Repubblica che fatica a conservarsi democratica.

Per questo ed altri motivi, ad anni di distanza, siamo, fortemente, infastiditi nell’assistere a deviazioni mediatiche sui fatti accaduti (faticosamente ricostruiti da rigorosi e seri studiosi tra cui Sergio Flamigni) e, successivamente, confemati nelle varie e diverse indagini che hanno dimostrato il connubio tra i vari soggetti criminali sino alle centrali del terrorismo internazionale, soggetti come cosche mafiose, ‘ndranghetiste… che hanno operato in qualità di servizievoli killer di quelle “raffinatissime menti” dei poteri che hanno eliminato diverse figure istituzionali come, ad es., il giudice Giovanni Falcone o il generale dalla Chiesa, e ritrovate, poi, anche, su altri piani d’intervento come nel caso del sequestro Moro.

Saremmo stati colpiti in positivo se, nell’intervistare (Atlantide de La7) il brigatista Mario Moretti fosse, anche, emerso delle sue “vacanze in Calabria presso il pregiudicato [‘ndranghetista, ndr] Aurelio Aquino”, come scoperto dalla Commissione parlamentare d’inchiesta, “durante l’audizione del procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, dedicata anche ai rapporti tra ‘ndrangheta e servizi segreti.

Saremmo stati più clementi nei giudizi se fosse risultata, almeno, “qualcosina” sui rapporti delle Br con agenti “…della Cia e del Mossad israeliano erano infiltrati nelle Brigate Rosse all’insaputa del governo italiano.

Pessimi servizi, si diceva, che avvantaggiano chi oggi vuol mettere in atto un nuovo processo di instabilità che una volta veniva chiamato: caos, ovvero, destabilizzare per stabilizzare. Made in USA-GB.

Dens dŏlens 295 – Marchette televisiveultima modifica: 2018-03-16T04:44:57+01:00da iskra2010
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