Dens dŏlens 308 – Vorremmo un governo partigiano

di MOWA

Vorremmo un governo partigiano.
Non meravigliatevi.
Non stupitevi più di tanto perché pretendere un Governo partigiano non è blasfemia o pazzia ma, semplicemente, pretendere, a ragion veduta, un esecutivo che applichi e osservi la Costituzione. Costituzione su cui è basata la nostra Repubblica ed il nostro essere un Paese civile.

Negli ultimi 25-30anni, abbiamo assistito, da parte dei partiti, una volta che si sono insediati in Parlamento, a continue giravolte e a stravolgimenti di quello che era il quadro politico iniziale, partiti che si definiscono innovatori ma che sono, in realtà, privi di quei valori che si rifanno alla Costituzione.

Infatti, tutti hanno criticato, strumentalmente, in campagna elettorale i vari Mattarellum, Porcellum, Rosatellum… ma si sono guardati bene dall’applicare quanto sancito dalla Corte Costituzionale in merito all’illegalità di tali sistemi elettorali, cadendo “vittime” (consapevoli!) della propria ambizione e portando, di fatto, a quella che il costituzionalista Salvatore d’Albergo chiamava “strategia di abbandono definitivo del terreno della lotta di classe e del conflitto operaio contro l’impresa e di passaggio al primato della ‘governabilità’ e, quindi, dei poteri di vertice dello stato in simbiosi con quelli del capitalismo privato”; mentre invece, il P.C.I. di Berlinguer, in convergenza sia con le forze socialiste non autonomiste che le forze democratiche cercava di impedire le derive autoritarie.

Partiti, oggi, diventati artificiali e liquidi grazie all’aiuto dei vari c.d. influencer che hanno volutamente trasformato speranze, aspettative e sogni… delle persone da concreti in merce di scambio con favori personali e carriere individuali che, in altri tempi, avrebbero avuto la connotazione di raccomandazione. Prassi, tra l’altro, quella della raccomandazione, molto praticata all’interno delle massonerie e spacciate come aiuto tra “fratelli”, un metodo che introduce la dinamica di uno spiccio do ut des che, in realtà, favorisce i piani più alti della scala gerarchica sociale.

Dimostrazione di ciò sono le recenti batture di Matteo Salvini sulla flat tax (tassa piatta) che vorrebbe far credere alle persone che tale tassazione parificherebbe i ricchi ai poveri.

Quanto aveva in matematica?

Non ricorda Matteo Salvini quando sosteneva nelle piazze che non vale la media di un pollo a testa perché qualcuno ne mangiava due e qualcuno niente?

Purtroppo diversi poteri forti hanno allevato galline da batteria con il compito di frastornare le orecchie e gli animi delle persone per bene con il loro chiocciare e fuorviarli dalla soluzione dei loro reali problemi. Tanto è vera questa cosa che già nel lontano 1983 in un intervento al convegno dell’Istituto Gramsci tenutosi dalla Federazione fiorentina del P.C.I., (un anno prima del decesso del segretario Enrico Berlinguer) il magistrato Rosario Minna, relazionava su Alcuni aspetti di una valutazione penale del problema dei poteri occulti ed in un passaggio sosteneva:

Che in ltalia oggi siano fermamente all’opera dei poteri occulti, lo leggiamo ogni mattina su tutti I giornali. Forse viviamo in un’epoca e in un momento storico dove la manipolazione del consenso è quasi un obbligo, ma I’enfasi che sulla stampa prendono oggi i poteri occulti segnala alcuni problemi di fondo.

Il potere ufficiale è talmente sfilacciato e copre tanto poco la realtà del Paese, che esso lascia intravedere molto chiaramente dove si formano, e come manovrano, quei poteri occulti la cui ragion d’essere risiede poi, appunto, nel dirigere lo stesso potere ufficiale. Sembra poi che, ai giorni nostri, i vertici delle piramidi, sulle quali si regge e si fonda l’articolazione amministrativa dello Stato e al cui interno i poteri occulti vogliono penetrare, siano dei vertici che si spostano e si rimuovono continuamente. I poteri occulti dimostrano la propria vitalità diffondendo il senso di una grande provvisorietà dell’intera piramide dello Stato; perciò, la presenza dei poteri occulti dentro l’organizzazione burocratica dello Stato diventa un’occasione per riflettere sul fatto che non sono mai, in Italia, andate in disuso soluzioni autoritarie che puntano a ridare tranquillità e stabilità alla piramide e a far pienamente funzionare, nell’oscurità, gli stessi poteri occulti; di fatto, le pirarnidi non sanno vivere senza vertici. [Istituto Gramsci – Atti del convegno – PCI federazione fiorentina – Aspetti della presenza della Massoneria a Firenze 17/18 gennaio 1983 Edizioni “Libreria Rinascita”]

Veniva, altresì, in quel convegno sottolineata la presenza dei poteri forti in quell’area geografica specifica (già secondo Gramsci e negli studi di Carlo Francovich sostenevano che, la massoneria in ltalia è un fenomeno d’importazione… dove l’origine straniera veniva provata dal fatto che la prima loggia fu costituita da cittadini britannici residenti a Firenze), in quanto identificata per le sue potenzialità d’espansione su tutta la penisola. Una realistica analisi del Paese in cui viviamo (e non solo) dove stiamo assistendo alla perdita sia di diritti sociali che di risposte collegiali contro l’ingerenza di élitarie multinazionali che inducono gli oppressi a competere tra loro, invece, di imparare a collaborare per costruire un mondo solidale.

Diventa, quindi, indispensabile la necessità di richiedere un Governo Partigiano che si deve (imperativo) rifare alla Costituzione sociale.

E dove, noi, avremo il compito di vigilare ed alzare la voce contro chi vorrebbe bypassare, con stupida furberia, quest’obbligo istituzionale… Magari organizzando, in ogni dove, sezioni comuniste che si rifanno da Gramsci a Berlinguer (per ricostruire il P.C.I.) rispolverando quel piacevole gusto del vivere collegialmente procedure democratiche e di partecipazione attiva ai cambiamenti positivi del Paese.

Dens dŏlens 308 – Vorremmo un governo partigianoultima modifica: 2018-06-08T06:03:08+02:00da iskra2010
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