Dens dŏlens 347 – Il ‘trascorso’ ‘venturo’

di MOWA

Ebbene sì, stiamo assistendo ad una delle peggiori radiocronache del passato che, però, sta diventando il prossimo venturo. E, l’organismo che sta agevolando il passaggio verso una destra più radicale è proprio quello del “Motèl” 5 Stelle. Altro, che “onestà, onestà” o “trasparenza, trasparenza” sui social della prima ora del Movimento 5 Stelle. Una, delle tante, dimostrazioni di ciò l’abbiamo avuta con il non luogo a procedere nei confronti del Ministro Salvini sul caso del sequestro delle persone sulla nave italiana Diciotti.

Una pantomima che, come ben descritto nel post di presentazione del libro Il fascismo dalle mani sporche. Dittatura, corruzione, affarismo (a cura di Paolo Giovannini e Marco Palla ed. Laterza) e comparso, a firma Raffaele Liucci, su il Fatto Quotidiano, del 22 febbraio u.s., ricorda la finta intransigenza delle vecchie gerarchie fasciste per salire al potere e, invece, una volta nelle “stanze dei bottoni”… l’articolo inizia così:

Fruscianti mazzette per “ungere le ruote”, malaffare eretto a sistema, dossieraggio compulsivo contro gli avversari politici, compravendita di sentenze, cene eleganti, banche decotte, speculazioni edilizie in spregio ai piani regolatori, mancanza di senso dello Stato e anti-meritocrazia dilagante. È l’Italia dei giorni nostri? No, è l’Italia littoria (1922-43).”

E concludendo:

Scenari che non riguardano soltanto un’epoca lontana, in cui l’assenza di ogni contrappeso democratico accresceva il senso d’impunità dei governanti. Sotto il giogo del fascismo, il malaffare prosperò anche grazie a due condizioni che ancor oggi incombono persino sull’Europa democratica. Innanzitutto, non v’erano giudici indipendenti in cui potessero confidare i cittadini onesti.

Segnali di questo pericolo in Europa ci sono stati e sono significativi ma poco diffusi dai media fra l’opinione pubblica, un esempio, quello del deputato del Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo del Belgio, Marc Tarabella che, nella Seduta plenaria del 12 febbraio 2019, ha detto:

Salvini…lavorare poco ed apparire molto spesso e designare i colpevoli della pessima situazione dell’Italia: profughi, africani, gay, francesi, l’Europa stessa. Una volta i cosiddetti colpevoli erano gli ebrei, i comunisti, gli zingari, è un modo di fare politica che ricorda chiaramente il fascismo, che ha rovinato l’Italia, che ha costretto migliaia di cittadini del dopoguerra ad emigrare per darsi un futuro. Vi prego di non dimenticarlo per favore.” (19:32:25”)

Dimostrazione di come il camaleontismo della cultura fascista sia deleterio lo abbiamo visto a Roma col caso dell’ex sindaco Gianni Alemanno che è stato “condannato, in primo grado, a sei anni con l’accusa di corruzione e finanziamento illecito in uno dei filoni dell’inchiesta Mondo di mezzo” e i “magistrati hanno disposto anche l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici” per due anni e, inoltre dovrà risarcire sia Ama che Roma Capitale con una “provvisionale di 50mila euro sia per la municipalizzata che per il Campidoglio.

Perché, si è convinti dai fatti che sostenere queste galassie di persone, così, composte non è altro che la riproposizione di vecchie dinamiche che hanno dato in passato sfogo ai più bassi e incivili propositi politici perché composte da tutto e l’esatto contrario di tutto come dimostrato, oggi, nei fatti, con schieramenti come M5S e la Lega di Salvini.

La perfida astuzia di queste due formazioni (ma in buona compagnia di molti altri reazionari) è stata l’aver carpito gli slogan dei bisogni delle persone del vecchio P.C.I. (da Gramsci, Togliatti a Berlinguer, Natta) ed averli fatti propri con il solo scopo di usarli propagandisticamente e non per attuarli. Ed è la realtà a testimoniare che non si sta facendo nulla sull’implementamento dell’occupazione o per la tutela delle stesse norme contrattuali nell’occupazione come, ad es., per il rispristino dell’illegale cottimo in alcune aziende di logistica. Non parliamo, poi, del rimettere la tutela ai contratti come previsto nell’art. 18 della legge 300/70, c.d. Statuto dei lavoratori.

Si sprecano le dichiarazioni, i proclami, le comparsate televisive… di queste controfigure del capitalismo ma nulla accade sul fronte dello sviluppo del Paese se non per regalare, ulteriormente, altre aziende alle multinazionali che fanno man bassa di ogni realtà produttiva o di ricerca del Paese Italia (vedi alluminio, acciaio, informatica…).

Il sostenere informalmente nei fatti una componente disgregante del Paese come quella della Lega da parte dei grillini, che rifiutano di sentire i progetti secessionisti dell’alleato di Governo, pone, nei loro confronti, una questione di merito ed una di metodo.

La prima questione è quella di sapere che cosa intendono fare i grillini per tutelare l’unità d’Italia anche sul versante dei diritti uguali per tutti da Nord a Sud, e, la seconda, come sono intenzionati a contrapporsi alla spinta autonomista (leggasi federalismo totale o Eurotopia) dei partner di Governo visto che sino ad ora nulla di serio si è visto all’orizzonte…

Anzi, si sono viste affiorare dai banchi del “Mothel” 5 Stelle, identiche proposte del piano di Rinascita della P2 come, ad es., la riduzione dei parlamentari. Si sono, anche, viste strane consonanze con qualche massoneria tanto da far commentare ad Amerigo Minnicelli (“espulso” insieme ad Antonio Fava dal Goi per avere chiesto chiarezza sul boom di affiliazioni in Calabria) quanto riportato su l’Espresso:

«Mi pare si possa dire che il M5S abbia molto in comune con la struttura della massoneria, anche al di là dell’amicizia fra Gianroberto Casaleggio e il Gran maestro Giuliano Di Bernardo. Sto preparando un breve saggio al riguardo».

Cosa farà il presidente dell’Antimafia Morra (M5S) dopo l’espulsione di alcuni candidati dalle liste delle politiche del 4 marzo scorso rispetto alla proposta di legge sull’incompatibilità dei massoni nella funzione pubblica?

Intende Morra proseguire su quanto fatto di pregevole dalla Bindi rispetto alla massoneria oppure il Movimento gli si porrà (come sembra) di traverso?

Perché se dovesse prevalere la seconda ipotesi vi è il rischio di diventare portatori d’acqua al mulino di quanto sostenuto dall’avvocato espulso dal Grande Oriente d’Italia (Goi), Minnelli, che aveva sostenuto: “Perché ho denunciato che la ’ndrangheta si è infiltrata dentro le logge calabresi”.

Ecco, allora, riaffiorare il rischio di quel passato che sta diventando prossimo venturo…

Dens dŏlens 347 – Il ‘trascorso’ ‘venturo’ultima modifica: 2019-03-02T05:45:10+01:00da iskra2010
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