Le ragioni di Karl Marx sulla questione ebraica…

Voi ebrei siete egoisti se pretendete un’emancipazione particolare per voi in quanto ebrei. Voi dovreste, in quanto tedeschi, lavorare per l’emancipazione politica della Germania, in quanto uomini, per la emancipazione umana, e non sentire come un’eccezione alla regola il modo particolare della vostra oppressione e della vostra ignominia, ma piuttosto come conferma della regola.
[…]
Perché il tedesco dovrebbe interessarsi alla liberazione dell’ebreo, se l’ebreo non si interessa alla liberazione del tedesco?
[…]
L’elevazione politica dell’uomo al di sopra della religione partecipa di tutti i difetti e i pregi dell’elevazione politica in generale. [Sulla questione ebraica Karl Marx (1844)]

Perché rispolverare questi brevi passaggi “Sulla questione ebraica” di Karl Marx visto che sono analisi che risalgono a due secoli fa?

Perché quanto sta accadendo in giro per il mondo conferma pienamente le sue analisi. Esattezze analitiche del libro di K. Marx, persino su quanto accaduto nei giorni scorsi in occasione delle prese di posizione da parte del principale gruppo radiotelevisivo pubblico tedesco, la ARD, che abbandonano i piani riguardo alla messa in onda in Germania dei prossimi concerti del musicista Roger Waters, dei Pink Floyd, perché schierato politicamente contro lo “Stato” sionista di Israele.

Su quell’area geografica si era scritto un paio di anni fa su questo sito che il territorio palestinese era (ed è), per le forze imperialiste, una testa di ponte per controllare il Sud del mondo da realizzare con ogni mezzo, tanto che:

…si servirono di terroristi che, con la tecnica fuorviante delle false flag, poi diventarono, anche, capi di stato.

…La terra palestinese, infatti, venne presa di mira da organizzazioni terroristiche sioniste come Irgun e Stern e sostenute dall’Agenzia Ebraica con il suo leader David Ben Gurion. Poi vennero anche i terroristi sionisti dell’Haganah che, secondo documenti dell’ONU, provocarono massacri nell’albergo Semiramis a Gerusalemme il 5 gennaio 1948 o, addirittura, un’epidemia di tifo tra alcuni assediati autoctoni, avvelenando l’acquedotto di Acri…”

L’occupazione della terra palestinese l’avevamo inserita nel contesto politico di una presa di posizione precisa dell’imperialismo che aveva tra i suoi massimi sostenitori quelli della Federazione sionista (capeggiata da lord Rothschild) insieme al massone, nonchè segretario degli affari esteri britannico Balfour, che proseguiva l’opera di instabilità internazionale del piano di Vladimir (Ze’ev) Jabotinsky come ben illustrato nel suo scritto Il muro di ferro (del 1923).

Uno stillicidio, perpetrato dal sionismo israeliano, sia di vite umane che di “pezzi” (conquistati a fatica nei secoli) di democrazia.

Un sistema truffaldino per occupare militarmente territori e sovrastrutture vicine. Non si contano più (o non si vogliono vedere o mettere in discussione) quanti sono i (filo)sionisti all’interno dei parlamenti o in posti chiave dei Paesi europei che hanno, più o meno , favorito le guerre nei paesi limitrofi.

Fatti che, maggiormente oggi, confermano le tesi sostenute su questo sito e che vedono sfilacciare intellettualità ebree (come Moni Ovadia) da quello “Stato” che diventa, di giorno in giorno, sempre più quello che si era previsto: un occupante che mostra le peggiori brutture che la Storia del secolo scorso aveva condannato nella cultura nazista, come fu la sperimentazione sugli esseri umani e che, ora, si realizzano in quel lembo di terra sui prigionieri palestinesi per interessi delle multinazionali.

Uno “Stato” sionista che si conferma tale sia per genesi che per gli accadimenti politici che svelano la vera natura degli interessi che non guardano in faccia a nessuno tanto da assistere al primo ministro israeliano uscente Benjamin Netanyahu allearsi con i razzialisti di Otzma Yehudit (Potere Ebraico).  “Il termine razzialismo fu introdotto da Joseph Arthur Gobineau (1816-1882), che scrive di “razzialismo evoluzionista” per significare che gli uomini sono di valore ineguale perché appartengono a razze ineguali. Per Pierre-André Taguieff, sociologo francese odierno, mentre il razzismo è un pregiudizio alla base di determinati comportamenti, il razzialismo fa riferimento alle teorie scientifiche sulla differenza tra le razze e vede le razze come creatrici della storia. Ndt.” Una formazione che viene spiegata molto bene su Voltairenet.it su chi siano costoro:

Otzma Yehudit è l’erede dell’organizzazione terrorista statunitense del rabbino Meir Kahane (la Jewish Defense League) che, come il nazismo, vorrebbe instaurare una gerarchia tra le razze umane, sebbene con un diverso ordine, nonché vietare le relazioni sessuali inter-razziali ed espellere i «nemici della nazione» d’Israele, un eufemismo per designare gli arabi..

Un premierato israeliano che nulla ha avuto di diverso dai peggiori governi sulla terra, persino nella corruzione, da prendere in considerazione le debite distanze perché foriero di una cultura élitaria da bandire, invece di sostenerlo come fanno molti sciocchi che non vogliono vedere più in là del proprio naso e, stupidamente, bollano di antisemitismo tutti coloro che vorrebbero ragionare sull’affinità ideologico-culturale tra destra reazionaria e sionismo.

Perché concludeva K. Marx nel suo saggio:

Poiché l’essenza reale dell’ebreo nella società civile si è universalmente realizzata, mondanizzata, la società civile non poteva convincere l’ebreo della irrealtà della sua essenza religiosa, che è appunto soltanto la concezione ideale del bisogno pratico. Non quindi nel Pentateuco o nel Talmud, ma nella società odierna noi troviamo l’essenza dell’ebreo odierno, non come essere astratto ma come essere supremamente empirico, non soltanto come limitatezza dell’ebreo, ma come limitatezza giudaica della società.
Non appena la società perverrà a sopprimere l’essenza empirica del giudaismo, il traffico e i suoi presupposti, l’ebreo diventerà impossibile, perché la sua coscienza non avrà più alcun oggetto, perché la base soggettiva dei giudaismo, il bisogno pratico si umanizzerà, perché sarà abolito il conflitto dell’esistenza individuale sensibile con l’esistenza dell’uomo come specie. L’emancipazione sociale dell’ebreo è l’emancipazione della società dal giudaismo.

…E a Marx si può dire tutto fuorchè essere un antisemita.

MOWA

Le ragioni di Karl Marx sulla questione ebraica…ultima modifica: 2019-03-06T06:21:54+01:00da iskra2010
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