Dens dŏlens 366 – Il Cacasenno, turlulù, leghista

di MOWA

Esistono leghisti che non si facciano abbindolare dalla storiella di essere perseguitati da un complotto ordito dai poteri forti perché stanno cambiando le cose? O dobbiamo rassegnarci e credere che esistano grandi affabulatori che, approfittando dell’analfabetismo funzionale di quell’elettorato (e non solo), mungano voti su voti e, pian piano, conducano ad una ingovernabilità che avrà conseguenze da lacrime e sangue?

Un elettorato, quello della Lega, di composizione mista tra voglia di giustizia e desiderio di sfuggire dalle maglie del controllo dello Stato. Un elettorato che si è fatto protagonista, in questi anni, di vicende che sono, paradossalmente, l’ossimoro delle proposte fatte da loro stessi perché, se da un lato vorrebbero più garanzie, dall’altro le vorrebbero vedere eliminate o, quanto meno, limitate al minimo. Come nel caso dell’ottenimento di equità fiscale, e, per raggiungere tutto ciò, si sono affidatii agli sciamani dell’economia come Claudio Borghi Aquilini o il senatore Armando Siri (già condannato per bancarotta fraudolenta e indagato per altri reati) i quali propongono soluzioni come la flat tax che, però, immiserirebbe il Paese e, quindi, buona parte del loro stesso elettorato senza avere nulla in cambio. Anzi, avrebbero povertà a go-go come successo nellIllinois dove hanno applicata la flat tax al 4,95% alle persone fisiche e 7% alle imprese con disastrosi risultati che hanno visto lo Stato USA debitore per 148 milioni di $ e le pensioni pubbliche senza copertura economica… Responsabili di quelle politiche sono stati i senatori che, per farsi eleggere, si sono fatti sostenere dalle grandi imprese e, poi, molti sono finiti in prigione per corruzione.

Una deriva populista quella dei leghisti e di tutti quelli che volontariamente o meno la sostengono (Meloni, Berlusconi…) che dovranno chiarire agli italiani l’innaturale connubio tra interessi del paese Italia con quello di paesi esteri che vanno dagli USA alla Russia, passando tra strane compagnie di viaggio che portano, persino, il PD a porre la seguente obiezione (sul loro sito) dal titolo:

Le nostre domande al ministro dell’Interno

…Parlando del problema che più ci sta a cuore, quello della sicurezza nazionale, cosa significano, quale rilevanza hanno i rapporti del Sig. Savoini, che si definisce membro da sempre dello staff di Salvini e Orazio Maria Gnerre? , che stando alle indagini sarebbe tra i reclutatori delle milizie del Donbass peraltro pare in parte addestrati a Milano in un locale palestra. Stiamo parlando della sicurezza nazionale del nostro paese.”

Un Orazio Maria Gnerre di cui avevamo avuto modo di parlare in altre occasioni su questo sito che ha imbarazzato taluni e che viene descitto molto bene sull’Internazionale:

Il conflitto è ancora in corso e nel Donbass sono nate due repubbliche separatiste, che però non sono state riconosciute dalla comunità internazionale.

Secondo i documenti della procura, Savoini ha avuto contatti con un italiano di nome Orazio Maria Gnerre, che attualmente è una delle dieci persone – nove uomini e una donna – indagate dalla procura. Nei documenti si fa cenno anche all’associazione culturale filorussa Lombardia Russia, presieduta da Savoini, e si dice che a marzo del 2015 uno dei suoi iscritti ha partecipato a un convegno di partiti nazionalisti a San Pietroburgo insieme a Gnerre e a un’altra persona indagata nell’ambito dello stesso caso. All’incontro, che secondo i documenti della procura era stato organizzato dal partito nazionalista russo Rodina con il patrocinio del Cremlino, erano presenti i comandanti di unità paramilitari dell’Ucraina orientale e individui che i magistrati italiani definiscono “numerosi neonazisti europei, antisemiti e omofobi”.

L’indagine in cui è coinvolto Gnerre è cominciata cinque anni fa e riguardava all’inizio i gruppi liguri di estrema destra. La procura di Genova aveva raccolto prove sui movimenti, le attività, i rapporti e le motivazioni di una decina di persone. Ora gli appartenenti al gruppo devono difendersi da varie accuse, che vanno dal reclutamento, l’addestramento e il finanziamento di mercenari stranieri in Ucraina orientale ai combattimenti con le milizie nazionaliste filorusse nella regione.

[…]

…Durante una prima telefonata con BuzzFeed News, Savoini ha spiegato di aver avuto contatti con Gnerre due anni fa per discutere di un libro sul filosofo ultranazionalista russo Aleksandr Dugin a cui Gnerre stava lavorando. “Ho seguito la fase finale della pubblicazione di quel volume, e la cosa è finita lì”, ha scritto poi Savoini in un’email, spiegando che conosce Dugin da più di vent’anni. “Da allora non ho più visto Gnerre”, ha detto.

[…]

Nel 2016 Osipova era candidata alle elezioni comunali di Roma nel partito di estrema destra Fratelli d’Italia, che alle legislative di marzo era alleato con la Lega di Salvini e con Forza Italia di Silvio Berlusconi.

Un difficile rapporto tra diverse forze politiche che, nella finzione (quasi teatrale) di divergenze sugli obiettivi stanno portando ad un malaugurato strappo di relazioni sia nazionali che internazionali e di cui, qualche segnale rivelatore, sta emergendo, si parla, infatti, delle innumerevoli armi (addirittura un missile aria-aria) sorte, come funghi, in alcune abitazioni di esponenti della destra. Tutto ciò non lascia sperare tempi tranquilli ma una apparente calma prima della tempesta.

È, quindi, inconcepibile lasciare che un’organizzazione così compromessa sia libera di produrre politiche para-separatiste di indebolimento dell’unità nazionale attraverso un’autonomia regionale che andrebbe a concretizzare, a breve, il piano voluto dal Club 1001 denominato “Eurotopia” di cui si è già parlato su questo sito.

Per impedire tutto ciò, però, occorre che si mobilitino le forze democratiche e pulite di questo Paese in una sincera alleanza che sappia, nelle legittime differenze, porre come paletto saldo quello della difesa dei valori della Costituzione e che si prefigga, infine, di pretendere una politica europea che non costruisca barriere sia di natura economica, con differenze salariali nei vari Stati dell’unione, che di esigere l’eliminazione dei paradisi fiscali dentro il proprio Continente. Non ultimo, iniziare a richiedere una Costituzione come quella italiana, basata su valori impareggiabili, (benchè osteggiati dal grande capitale), come il lavoro, i lavoratori e una forte giustizia sociale.

Dens dŏlens 366 – Il Cacasenno, turlulù, leghistaultima modifica: 2019-07-19T05:16:26+02:00da iskra2010
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