Cervetti Eco Dell’ Utri meglio Diliberto di Flick Corriere della Sera 23 10 1998

 

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Dell’ Utri: meglio Diliberto di Flick

” Conosco bene il nuovo Guardasigilli, siamo iscritti allo stesso club di bibliofili ” ” Sto pensando di patteggiare perche’ e’ l’ unico modo per chiudere i processi e andare avanti “

— L’INTERVISTA Dell’Utri: meglio Diliberto di Flick “Conosco bene il nuovo Guardasigilli, siamo iscritti allo stesso club di bibliofili” “Sto pensando di patteggiare perche’ e’ l’unico modo per chiudere i processi e andare avanti” MILANO – Va bene? “Si’. Sono contento”. E perche’? “Meglio un duro come Diliberto che un indeciso come Flick”. Tutto qui? “No. Conosco bene il neoministro: e’ equilibrato, indipendente, non sara’ succube dei pm”. Poi? ” + un politico. Ci voleva. Magari torna la divisione dei poteri… senza intrecci e interferenze”. A sorpresa. Marcello Dell’Utri fa l’elogio di Diliberto e dice che, adesso, “puo’ partire la riforma della giustizia”. Ma e’ anche un “fatto personale”. Perche’ sono iscritti tutti e due, il berlusconiano e il comunista, all’Aldus club, l’associazione dei bibliofili: il presidente e’ Umberto Eco, i “vice” sono Gianni Cervetti (ex Pci, ora Ds) e lo stesso Dell’Utri, mentre Oliviero Diliberto e’ “tra i piu’ appassionati”. Di libri pregiati e introvabili. E si scambiano doni. Cioe’ volumi. Lui, Dell’Utri, deputato forzista, pasdaran del Cavaliere, inquisito a Milano, Torino, Palermo. L’altro, Diliberto, cossuttiano, docente di Diritto romano, ministro della Giustizia da 48 ore. Feeling da biblioteca. Tanto che Dell’Utri, per dirne una, si ricorda pure i libri piu’ amati da Diliberto: “Il Maestro e Margherita di Bulgakov, Cent’anni di solitudine di Marquez, Vita di Galileo di Brecht”. Cosi’, a memoria, come fosse la moglie. Insomma, Dell’Utri: lei, il nemico politico, si fida di Diliberto… “Perche’ e’ uno studioso, ama i libri, conosce il diritto, sa che l’eccesso di giustizia porta all’ingiustizia: summum ius, summa iniuria. Possiamo stare tranquilli”. + vero che parlera’ poco? ” + sicuro. + una persona schiva, riservata, non cerca i riflettori. Che e’ un altro segno di serieta”. Garantista? “Me lo auguro. Ma, etichette a parte, la vera “garanzia” ce la danno le sue letture, la sua formazione classica. Io dico che seguira’ la linea di Tacito, giudicare sine ira et studio, senza rancore e faziosita’. Ecco… ci vuole un ministro tacitiano”. Lo dica: vi aspettate l’amnistia da Diliberto. “No. Non chiediamo e non vogliamo l’impunita”. Allora? “Il punto e’ la riforma della giustizia. Per il futuro”. E per il passato? Che succede? “Se cambiando le regole si risolvono anche i vecchi problemi… va bene. Ma sara’ la conseguenza, non l’obiettivo”. Che vuol dire? Che il comunista Diliberto puo’ portare la pace? “Appunto. Ma i passi di avvicinamento devono essere fatti, assieme, da tutte le parti. Io concedo questo, tu quello: la famosa bozza Boato non era male. Poi e’ caduta… per colpa della sinistra ma anche nostra”. E nei singoli processi? “Passaggio delicato. Dipende. Ma si possono anche fare i patteggiamenti: io, a Milano, ci sto pensando seriamente”. + una novita’. “Vedremo. Ma, oggi come oggi, patteggiare e’ anche l’unico strumento che abbiamo per chiudere i processi in corso e guardare avanti”. Il pm Francesco Greco dice che “Diliberto e’ un politico, garantisce concretezza”… “I magistrati hanno capito che bisogna aggiustare le cose. Dopo la lotta e il tifo da stadio, ci vuole il confronto. Non siamo piu’ al ’92, ai tempi di Di Pietro”. E quindi? ” + fondamentale che ci sia un ministro – non – tecnico: e’ un segnale, e’ una piccola svolta. Finalmente. La politica si riprende il suo ruolo”. Se continua cosi’, vota la fiducia… “No, le perplessita’ restano tutte… Pero’ Diliberto non sara’ sottomesso ai pm e D’Alema ha chiesto espressamente il dialogo. Oso sperare in un passo avanti”. Senta questa: “L’idea che tutti i problemi si risolvano dando potere ai magistrati e’ la negazione della democrazia”. “Chi l’ha detto? Il nostro Silvio Berlusconi?”. No, Diliberto. “Sottoscrivo cento volte”. Ma ha anche scritto che “gli attacchi del Cavaliere contro i pm sono gravissimi e inaccettabili”… “Berlusconi ha tutto il diritto di gridare. + vero che parla anche per se’, e questo diventa il peccato originale, ma il problema delle garanzie riguarda tutti. Visto che ormai, nel processo penale, si e’ invertito l’onere della prova: tu sei colpevole, dimostra il contrario. Pero’…”. Pero’? “Il bibliofilo Diliberto puo’ aprire un’altra fase. Da politico e da giurista, senza essere ne’ magistrato ne’ avvocato”. Che libro gli regala? “Se trovo la prima edizione, Dei delitti e delle pene di Beccaria. Che e’ il piu’ grande garantista mai esistito. Senza di lui ci sarebbe ancora la pena di morte”. Venanzio Postiglione

Postiglione Venanzio

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(23 ottobre 1998) – Corriere della Sera

Cervetti Eco Dell’ Utri meglio Diliberto di Flick Corriere della Sera 23 10 1998ultima modifica: 2011-04-27T02:09:00+02:00da iskra2010
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