Saviano: sono allievo della cultura conservatrice (in verità reazionaria e nazi) di Julius Evola, Ernst Jünger, Carl Schmitt, Ezra Pound, Louis Ferdinand Celine

 

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da Angelo Ruggeri

Cogliamo l’occasione del blog di ISKRA e del commento di Andrea sulla risposta di Gaza a “Roberto Saviano è un altro pifferaio di Hamelin?

Forse, aggiungiamo, è anche peggio. “E’ un errore -dichiara –far diventare la battaglia antimafia una battaglia di parte. Come scrittore, mi sono formato su molti autori riconosciuti della cultura tradizionale e conservatrice, Ernst Jünger, Ezra Pound, Louis Ferdinand Celine, Carl Schmitt (in verità sono teorici del pensiero reazionari e nazifascista, nd.r.). E non mi sogno di rinnegarlo, anzi. Leggo spesso persino Julius Evola, che mi avrebbe considerato un inferiore” Bravo!

Ma è ancor più pericoloso che si riconosca anche in Carl Schmitt Saviano ci aiuta a capire che “sinistra” e “talian” sono corrotti più che nelle coscienze, nei cervelli che lui anche surrettiziamente corrompe.

Tra gli amici c’è chi mi si rivolge per dirmi che ormai è inutile stare a preoccuparsi e scrivere di quel che accade e cercare di risvegliare o stimolare l’intelligere e le coscienze, perchè gli italiani, anche di “sinistra”, che prima non lo erano sono ormai corrotti nella coscienza. C’è indubbiamente del vero in questo, ma noi continuiamo a pensare che ad essere “corrotti” siano sopratutto i “cervelli” degli italiani specialmente i “cervelli” di quelli di “sinistra”, corrotti e gettati in uno stato confusionale di massa, provocato e consolidato in un trentennio di progressivo avvelenamento dei cervelli, da parte dei gruppi dirigenti sopratutto di PDS-DS-PD e della CGIL.

Ragion per cui noi sempre pensiamo che si debba fare di tutto, col contributo di tutti, pochi o tanti, per stimolare lo zelo e l’amor proprio delle masse intelligenti e progressive quali possono tornare ad essere, se si individua chi e come le hanno ridotte in tale stato “vegetativo”, quasi meritorie di quella eutanasia che da “sinistra” proprio come i liberali-libertini-libertari radicali pannelliani la si invoca come “libertà dell’individuo” inteso per l’appunto come “Io” o “Dio” individualistico separato dall'”Io” sociale come oggi è borghesemente inteso da “sinistra”, appunto.

E ci conforta in questa convinzione della corruzione dei cervelli, il fatto che quelli di sinistra, appunto, non sanno più discernere né sapere alcun che, corrotti e avvelenati nelle loro intelligenze (di cui speriamo che un giorno potranno essere disintossicati), come dimostra il fatto che apprezzano “sinistri” ridanciani che fin dai tempi di “quelli che il calcio” (sic!) sono dediti alla “gaudisseria” (geniale termine balzacchiano, riferito al verbo “se gauder”, cioè “sollazzarsi”) di cui, forse più per invidia, criticano la versione berlusconiana, ma non rinunciano alla propria, alla “felicita” come libertà individuale di fare dire e consumare nel “presente” (senza futuro ma anche senza gli appesantimenti del passato) che ha la sua radice nella ideologia consumistica: della felicità-consumo, appunto, importata e teorizzata dalla “sinistra” post-anti-comunista e per primo da Asor Rosa e poi dalla “bisognista” Agnes Heller, ma non discerne neppure i fattori della “teoria dei valori” (comuni al cattolicesimo sociale e al materialismo storico) dal pensiero reazionario e nazi-fascista che la ripudia in nome della “tirannia della decisione” ed importato a “sinistra” assieme a Roberto Saviano “nazionale”.

Cervello sociale, cervello di massa e cervello individuale tanto avvelenati da non sapere identificare più il “reale”,rompendo il velo dell’ideologia consumistica e massmediologica della borghesia capitalistica, che, per l’appunto, tramite gli strumenti massmediatici e la TV in particolare, ha contribuito a far rinunciare alla piazza e ai comizi per la piazza virtuale, sostenendo ed aiutando in modo sostanziale e decisivo ad avvelenare i cervelli, ad opera della sinistra borghese dei politici e sopratutto degli intellettuali atei devoti e laici chierici borghesi d’impresa alla Fabio Fazio, incolti ma “esperti” masmediologici.

Oppure ammiratori del pensiero autocratico e monocratico o nazistadi cui Saviano non nasconde di essersene nutrito ed imbevuto, ma è “esperto” in “parole”: quindi anche del modo ingannevole con cui usarle, utile per avvelenare i cervelli del “popolo” della “sinistra” di varie specie, infiltrando surrettiziamente la cultura e il pensiero dei teorizzatori come Jünger della superiorità della tecnica e del “super io” dell’uomo-operaio fuso con la tecnica che esprime la sua superiorità tramite il coraggio del kamikaze fuso appunto con la tecnica bellica, con la guerra e la forza militare.

Insomma Saviano, per dirla con Aden Arabia, è uno di quelli che privilegia il “parlare” trasformando tutto in “racconto”, invece di “dire” dove il dire è dire la verità come faceva “con implacabile e dolce aggressività”, Aden, l’Uomo che non ha mai tradito e SFERZAVA “I cani da guardia del vocabolario” e che come Saviano “con quale eloquioSciorinano tanti giri di frase ben costruite e così prive di errori…che non so se saprò mai più ritrovare il senso giusto delle parole, della verità e delle semplici invenzioni degli uomini…” (Aden)

Saviano avrebbe bisogno, aggiunge Aden Arabia (aggiungerebbe) di un ABC di ciò che realmente importa”più del “parlare bene” tipico “del pensiero sclerotizzato” dei conservatori e reazionari,della borghesia e di coloro che scelgono di non mettersi contro quelli che stanno dalla parte dei padroni (Aden)

Ma il peggio di Saviano è di non ripudiare Carl Schmitt, anzi. Questo è il punto.

Salvo che si vogliano enfatizzare i valori dominanti o imposti dalle “forme” specifiche con cui nella Stato italiano specialmente con lo Statuto Albertino e nello Stato pre-fascista e poi fascista si sono tradotti in termini istituzionali e normativi e quindi anche giuridici, i valori cui si ispira l’organizzazione del potere nella società capitalisticaè col “pensiero” di Schmitt che si attinge ad una questione di oggi che si tende ad eludere, nel segno di pregiudiziali anche metodologiche sui rapporti tra filosofia e scienza, giusnaturalismo e positivismo (sopratutto “giuridico”), tenuto conto che la questione dei “valori”  è stata finanche demonizzata con la icastica denuncia da parte di Schmitt  della “tirannia dei valori”, risalente ad Hartmann ma ripresa e rilanciata da Schmitt il cui pensiero (e la cui azione) non solo si dimostra del tutto incurante della tirannia della “decisione” ma arriva ad assumerla e ad esaltarla, esaltando il dispotismo del potere di vertice di pochi sui molti, nell’implicita sottovalutazione del nesso irrefutabile tra forma (decisione) e contenuto (valore) con la scusa “beota” che con una tale decisione “unilaterale” si eviterebbe il vuoto nichilistico.

 

Non stupisce, dunque, la “lettura” reazionaria e para-fascista (solo “para”?) della nostra Costituzione che ha dato un Saviano che si è formato, legge e si riconosce in Evola,Jünger ecc. e particolarmente oggi, diciamo noi, Carl Schmitt. Stupisce di più che a Carl Schmitt e a tale lettura si siano rifatti nella scorsa legislatura anche i Bertinotti e i Russo Franco e Giovanni Spena firmatari coi neo-fascisti (solo neo?) di AN e di Bocchino di un progetto di “premierato” e di “sfiducia costruttiva” e che questo rifacciano Bersani, Violante e l’intero PD.

Non solo quanto dice ISKRA è vero – come dimostra lo scritto a suo tempo pubblicato da ISKRA e qui richiamato – ma ci aggiungiamo anche noi, al plurale, ed io al singolare, cioè Angelo Ruggeri, che Saviano non ci piace da mai: sia per quel che dice oggi e per come lo dice così come ed oltre che per i suoi trascorsi di formazione e ammirazione per il pensiero reazionario e nazi-fascista di Junger a di quello di C. Schmitt teorico di un potere dispotico e di un pensiero che se possibile é ancor più odioso e pericoloso di quelli nazi-fascisti. E in questi giorni siamo nel bel pieno del suo pensiero e si può vedere quanto sia più pericoloso per la sua mimeticità e anche capacità di occultare il dispotismo del “mono” di potere del “capo” (o dux) ben più del nazi-fascismo.

Più pericoloso del nazi-fascismo, quindi, anche perché è in base a C. Schmitt e alla affermazione del primato della decisione (dei vertici di stato, così come di conseguenza di partito, di sindacato, ecc) che ci si pone al di sopra dei “valori” (della democrazia e della Costituzione) e che si sta addivenendo anche a formalizzare normativamente la definitiva cancellazione della democrazia.

Formalizzazione a cui si perviene ripristinando i contenuti proposti e respinti nel referendum del 2006 con l’accordo berlusconista tra Alfano-Casini-Bersani e le linee programmatiche di revisione in senso dispotico della Costituzione del progetto Vizzini già in discussione in Parlamento

Tramite il dispotismo decisionista dei vertici di potere di C. Schmitt, vengono proposte le forme di un potere dispoticoda parte dei vertici politici-istituzionali-intellettuali che sostengono il “Monti-Napolitano” e assumono tale pensiero come base per una mimetizzata revisione in senso dispotico della democrazia e della Costituzione italiana.

Sia ad opera di tutti coloro che con l’extraparlamentare Violante, postosi a “capo” dei tre “soloni” (di PDL-PD-UDC), assurge al ruolo che è stato di Calderoli, a “capo” dei tre “soloni” che a Lorenzago hanno elaborato la “revisione costituzionale” poi bocciata dal popolo nel 2006; e del ruolo che è stato di Gentile “capo” della commissione dei “soloni” del 1923 proponendo “la preminenza dell’esecutivo” sul Prlamento e il “premierato”, poi introdotti nel 1925 dall’arrembante fascimo mussoliniano.

In tal scia Violante aveva già detto di “rilanciare lo spirito d’intesa D’Alema -Berlusconi del 97, con la “reciproca legittimazione” tra centrodestra e centrosinistra PER UNA ‘DEMOCRAZIA DECIDENTE’ CHE CI LIBERI DALL’ANTICO IDOLO DEL PARLAMENTO LEGISLATORE ONNIPOTENTE”.

Da Carl Schmitt a Violante, l’ex capo-gruppo PD ed ora extraparlamentare, si raccorda, nel nesso tra il pre-fascista stato liberale e stato fascista, ad una costituzione “otriata” (concessa, elargita dall’alto) come lo Statuto Albertino che ha introdotto una forma di stato che anche un giurista “borghese” (Giannini) ha definito di “stato monoclasse“, a cui si confà un sistema elettorale anti-proporzionale integrale e che permette di rappresentare soltanto le dicotomie interne alla borghesia selezionando la rappresentanza all’interno di una sola classe, alla classe dominate della borghesia di destra e di “sinistra” (A.R.).

 

http://iskra.myblog.it/archive/2011/02/04/riflessioni-sulla-liberta-d-informazione-nell-epoca-della-p2.html

 

Anche dal ruolo de “la Repubblica”, da noi definito il giornale della P1, avevamo capito il ruolo politico e sociale e avevamo scritto: iskra.myblog.it  del 24 ottobre 2010.

Oggi nelle Tv e più in generale nei media padronali tendono a costruire falsi eroi utili per sviare l’opinione pubblica. Chi meglio dei giornalisti e degli scrittori, essendo tecnici della comunicazione, possono essere capaci di veicolare meglio di altri i perfidi obiettivi che il capitalismo putrescente vuole far entrare nella testa dei proletari.
Quale lo scopo di queste operazioni mediatiche?

Impedirci di organizzarci come forza sociale autonoma, cercando in tutti i modi di impedirci di costruire il nostro partito, con un progetto internazionale, capace di rivoluzionare in senso comunista e quindi non razzista, la società in cui viviamo e quindi anche la nostra politica verso lo Stato sionista. Quindi massima vigilanza compagni e verificare sempre se tra le parole e la prassi ci sia coerenza.

Andrea


Gaza risponde a Roberto Saviano



Roberto Saviano è un altro pifferaio di Hamelin?

Definisce “Maroni il miglior ministro dell’interno da sempre in Italia” – “Israele il miglior esempio di stato per la legalità e la sicurezza”.

Ora si scopre orgoglioso di essersi formato su ideologi nazifascisti come Ezra Pound, Carl Shmitt, inoltre è anche frequentatore degli stessi “centri” di CasaPound. Così Roberto Saviano nell’intervista sul settimanale “Panorama” il 22/12/2009 elogia Maroni sul fronte antimafia e frequenta “Casa Pound”: “è un errore– dichiara – far diventare la battaglia antimafia una battaglia di parte. Come scrittore, mi sono formato su molti autori riconosciuti della cultura tradizionale e conservatrice, Ernst Jünger, Ezra Pound, Louis Ferdinand Celine, Carl Schmitt. E non mi sogno di rinnegarlo, anzi. Leggo spesso persino Julius Evola, che mi avrebbe considerato un inferiore.

Come scrittore è lì che mi sono formato, ma questo non significa che oggi mi senta in contraddizione se difendo la Costituzione (Sic!). Non credo che la Costituzione italiana oggi sia di sinistra o di destra (SIC! SIC! SIC! n.d.r). Mi sembra semplicemente una base per garantire una convivenza equa a tutti i cittadini (semplicemente! n.d.r.), per conservare lo stato di diritto (SIC! SIC! SIC! n.d.r.) che è una condizione indispensabile anche per la lotta alle mafie (infatti con esse si collude nello “stato di diritto”, nd.r). E credo pure che il suo richiamo all’unità di questo Paese sia qualcosa d’importante. Personalmente, terrei che continuasse a esistere un paese di nome Italia (ma va là? N.d.r.), e penso che ci terrebbe pure Gabriele D’Annunzio. Non dimentichiamoci che non sono certo le organizzazionicriminali, italiane o straniere, a subire in negativo eventuali riassetti federalistici.

Chiarissimo a cosa Saviano, l’intellettuale della sinistra seriosa e ridanciane unità per la causa, riduce l’antifascismo (cui ovviamente non accenna) della nostra Costituzione di democrazia sociale, fondata sul lavoro e l’emancipazione e l’uguaglianza sostanziale e non solo formale. Manca solo “avanti Savoia”, riprendiamoci l’Istria, e la Dalmazia qualche altra piccola cosa….

 

Saviano: sono allievo della cultura conservatrice (in verità reazionaria e nazi) di Julius Evola, Ernst Jünger, Carl Schmitt, Ezra Pound, Louis Ferdinand Celineultima modifica: 2012-05-21T08:40:00+02:00da iskra2010
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