SALUTE: QUESTA SCONOSCIUTA… Eternit uguale morte!

 

IMG_2538+logo.jpgfoto MOWA

di Walter Montella

In questi giorni si sta svolgendo a Torino il processo alla multinazionale che produceva Eternit e sarà, sicuramente, uno di quei processi che passerà alla storia per la consistenza di materiale prodotto a favore dei lavoratori.

Passerà alla storia, anche, perchè ha avuto 6000 parti civili ammesse al processo, una fiumana di dolore, di persone, di carte e di malati. I deceduti in questa fabbrica, infatti, sono stati moltissimi e a causa di  una delle peggiori malattie che si possano avere: il mesotelioma o asbertosi.

Data la vastità dell’ argomento e la risonanza del processo giudiziario il governo sarà obbligato, volente o nolente, ad assumere un atteggiamento tutt’altro che passivo per evitare che tale processo vada a conclusione ed a “vantaggio” dei lavoratori di quella fabbrica. Infatti, se questo tribunale dovesse condannare i proprietari della fabbrica multinazionale, sollevando la questione che hanno consapevolmente nuociuto alla salute dei lavoratori, cagionando a molti la malattia, ad altri la morte e non hanno fatto nulla per bloccare tale disastro, subentreranno altri tipi di ragionamento che andranno oltre quello del processo estendendosi su altri piani di riflessione: morale, etico, di coscienza e  solidarietà umana.

A quel punto,  questo governo, che rappresenta interessi precisi, dovrà tentare di contenere la diga di coscienza popolare che tale processo potrebbe far insorgere; perché se la popolazione dovesse capire che i produttori hanno indifferentemente continuato a guadagnare sulla pelle dei lavoratori senza fare alcunché, la reazione  sarebbe tale che non sarebbero sufficienti i richiami alle varie ideologie per contenere la rabbia, come non sarebbero sufficienti i richiami identitari di natura localista, religiosa, etnica, partitica o altro ancora per evitare che la classe lavoratrice, finalmente, ritrovi la propria collocazione sociale e la perduta coesione.

Troverà, probabilmente, questa classe sociale, persino il collante con la popolazione limìtrofa alla fabbrica perché, quest’ultima sarà obbligata a fugare ogni dubbio e rendersi conto che la propria salute è stata compromessa da “necessità” speculative e di profitto.

D’altronde, storicamente, l’argomento “salute” è stato uno dei più controversi e contesi tra le classi sociali, tanto da sollevare aspre critiche nei confronti dei potenti e far insorgere paesi interi nella richiesta di giustizia. Forse, sarebbe il momento buono per rialzare la bandiera costituzionale dell’inviolabilità dell’art. 32/1 ° comma che recita: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. [….]” estendendosi sino all’art. 41 che dice: “ L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Capite, quindi, che parlare di salute mette in moto processi cognitivi che vanno dalla tutela dell’ambiente, alla conoscenza di cosa si produce e con quali finalità sociali, dal diritto alla sanità come diritto universale e non come profitto, all’importanza del principio che, se una cosa danneggia la salute pubblica, le istituzioni sono tenute ad intervenire nell’interesse della collettività prima ancora di quello di “bottega”.

Come diceva un saggio detto popolare: “Pensa alla salute!”… e risolvi una buona parte dei problemi.

SALUTE: QUESTA SCONOSCIUTA… Eternit uguale morte!ultima modifica: 2010-07-02T20:18:00+02:00da iskra2010
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