La cinica strumentalizzazione di Antonio Gramsci

bandiera rossa cristallizzata.jpgelaborazione MOWA

 

 

di Angelo Ruggeri

 

LA CINICA STRUMENTALIZZAZIONE anti-PCI DI ANTONIO GRAMSCI DA PARTE DI CHI SUBISCE L’EGEMONIA DELLA CULTURA BORGHESE DEL POTERE E DEL DIRITTO DELLO STATO E che IGNORANDO BOBBIANAMENTE LA TEORIA MARXISTA DEL PARTITO E DELLO STATO CERCA “PEZZETTE” D’APPOGGIO A DELLE PROPRIE TESI PRECOSTITUITE (cioè, con una  antimarxista sovrastruttura ideologica che maschera una realtà che si pretende di adeguarla alla propria tesi precostituita) ANZICHE’ FARE  DELLE ANALISI DI TIPO ORGANICO (MARXISTA PER L’APPUNTO).

 

CI PREGIAMO DI ALLEGARE UN ESEMPIO DI TALE TIPO DI ANALISI E CHE TOCCA UN PUNTO CENTRALE DELL’ELABORAZIONE E DEL PENSIERO MARXISTA DI GRAMSCI, QUALE E’ APPUNTO LA TEORIA MARXISTA DEL POTERE E DEL DIRITTO DELLO STATO CHE SONO ALLA BASE DELL’ELABORAZIONE DEL PARTITO NUOVO E DELLE DEMOCRAZIA SOCIALE E PROGRESSIVA ELABORATA DALLA COSTITUENTE CHE NON E’ STATA UN’IDEA DI TOGLIATTI MA DI GRAMSCI.                                                                                                                       

Una elaborazione marxista come quella gramsciana che – come da allegato –  tocca  una questione del tutto ignorata da coloro che strumentalizzano cinicamente Antonio Gramsci invece di studiarlo e che per non averlo studiato hanno fallito la prova della storia, non avendo ascoltato ed anzi tradito anche l’insegnamento di Lenin che invitava (vedi l’articolo sottostante) a studiare e a ristudiare la questione dello Stato che si presenta ormai palesemente – sia in termini culturali, che in termini politici – come il punto debole di quanti cadono per scarso senso critico nelle opposte e parimenti perdenti interpretazioni di tipo massimalista, e di tipo minimalista: secondo cui lo stato andrebbe “estinto” o – all’opposto – “governato” da forze sociali e politiche diverse da quelle conservatrici.

 

Con la ben nota conseguenza, che lo stato è venuto potenziandosi sempre più come somma di apparati di vertice, lungi dall’avviarsi al processo di estinzione e che oltretutto viene governato con lo stesso tipo di strumenti e con analoghi metodi sia dalle forze conservatrici sia dalle forze “progressiste” sino al punto che sono mancate alla prova della storia non solo le forze politiche “riformiste” ma anche quelle “rivoluzionarie” ispirantisi in vario modo al marxismo e al leninismo e che anzichè imparare la lezione dal fallimento del partito-stato non studiano e ripetono luoghi comuni che ignorano la continuità del processo storico e dell’elaborazione e attuazione della teoria prassi comunista del partito nuovo e di massa “dove le masse per la prima volta nella storia svolgono una funzione direttiva e quindi intellettuale ed educativa” (Gramsci)

 

Si che la tematizzazione  gramsciana e l’esperienza comunista del PCI togliattiano di massa, si profila necessaria per rileggere il passato ed esaminare la crisi attuale in una visione dei rapporti tra passato e presente, nel segno di quello che oggi potrebbe classificarsi come centralità dell’analisi -nel rapporto tra complessità e articolazione dei problemi reali – della questione della democrazia, vista non già soltanto come questione che conferma i fondamenti della crisi sociale e politica del capitalismo, ma anche e conseguentemente come questione che attiene alla crisi del socialismo, che  richiede. anzitutto, di superare tesi precostituite e fallite all’esame della storia, sottoponendo a critica quella premessa implicita in molte analisi di tipo marxista o semi-marxista, che non riescono neanche ad interrogarsi e tanto meno ad approfondire le CAUSE CHE HANNO IMPEDITO LA CREAZIONE IN URSS DI ISTITUZIONI SOCIALISTE STABILI ANZICHE’ LABILI E FRADICE. Il che comporta – lo dico a beneficio di chi strumentalizza Gramsci in chiave anti PCI e antitogliatti – che si derubrichi la pregiudizialità della questione che va sotto il nome della “conquista del potere” in quelle forme che HANNO CARATTERIZZATO LA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE e la necessità di evidenziare l’esperienza dei comunisti nelle varie realtà dello scacchiere dell’imperialismo, e quindi della diversità delle strategie di lotta  impostate in Europa e nel mondo.

 

Tanto piu che NELLA RICOSTRUZIONE STORICA OGGI ABBIAMO UN ESEMPIO COME QUELLO DELLA CINA DOVE si è dimostrato l’incapacità di dare corso a nuove forme del potere ed anzi di assimilarle a quello dello stato autoritario liberale e dell’economia capitalistica: tanto è BASTATO A TRASFORMARE IL REGIME SOCIALISTA IN REGIME CAPITALISTA E’ BASTATO INSERIRE NELLA SUA COSTITUZIONE “SOCIALISTA” UN SOLO RIGO: CHE FISSA LA INVIOLABILITA’ DELLA PROPRIETA’ PRIVATA CHE NELL’ITALIA LIBERALE FU SANCITA NEL 1948: donde il tentativo della costitizione democratica di imporre – con l’elaborazione e la strategia gramsciano-togliattina   – UNA FUNZIONE  SOCIALE ALLA PROPRIETA E ALL’IMPRESA CHE LA CINA HA INVECE CANCELLATO SALTANDO ALL’INDIETRO E A PIE PARI LE COSTITUZIONI DEMOCRATICA RISALENDO A QUELLE LIBERALI E RISPETTO ALL’ITALIA ALLO STATUTO ALBERTINO.

 

Lenin busto.jpg

 

SULLO STATO

Lezione tenuta all’università di Sverdlov da Lenin

Compagni,…”vi prego di non impressionarvi. Perché la questione dello Stato è una delle questioni più complicate, delle più difficili, e forse la più imbrogliata dagli scienziati, scrittori e filosofi borghesi. Perciò non bisogna mai aspettarsi che si possa con una breve conversazione, in una sola volta, giungere a un chiarimento completo di questa questione. Occorre dopo la prima conversazione su questo argomento, prendere nota dei punti incomprensibili o poco chiari, per ritornarvi sopra una seconda volta, una terza e una quarta volta, affinché quel che è rimasto incomprensibile venga completato e chiarito più profondamente in seguito, sia per mezzo della lettura, sia per mezzo di lezioni e conversazioni separate.

Spero che ci sia dato di riunirsi ancora una volta, ed allora potremo scambiarci i pareri su tutte le questioni complementari e appurare quanto è rimasto di meno chiaro. Spero pure che voi completerete le conversazioni e lezioni, dedicando un ceto tempo alla lettura almeno di alcune delle opere principali di Marx e di Engels. Non v’è dubbio che nell’elenco della letteratura, nei manuali messi a disposizione delle scuole sovietiche e delle scuole di partito, nella biblioteca che voi possedete, troverete queste opere principali, e sebbene ci possa essere qualcuno che si spaventi subito dall’esposizione difficile, è necessario premettere nuovamente che non bisogna turbarsi per questo, che quanto è incomprensibile ad una prima lettura, sarà compreso alla lettura successiva, o quando tratterete più tardi la questione da un aspetto alquanto diverso, poiché, lo ripeto ancora una volta, la questione dello stato è così complicata e così imbrogliata dagli scienziati e scrittori borghesi, che ogni persona la quale desidera meditarla seriamente e assimilarla con piena libertà di giudizio, deve ragionarsi sopra più volte, tornare e ritornare ancora su di essa, considerarla sotto i diversi aspetti per giungere ad una concezione chiara e sicura. E ritornare a questa questione vi sarà tanto più facile, essendo questa una questione così fondamentale, così radicale di tutta la politica, che non soltanto in tempi tanto tempestosi, in tempi rivoluzionari come quelli che ora attraversiamo, ma anche in tempi più pacifici, in qualsiasi giornale, in merito ad ogni questione economica e politica, voi incontrerete sempre la domanda: che cosa è lo stato, quale è la sua essenza, che cosa significa e quale è l’atteggiamento del nostro partito, del partito che lotta per l’abbattimento del capitalismo, del partito dei comunisti, qual è il suo atteggiamento verso lo Stato? Voi ritornerete quotidianamente per una ragione o per un’altra a questo argomento….poiché voi l’incontrerete sotto i motivi più diversi, in ogni piccola questione, nelle combinazioni più inaspettate, nelle conversazioni e nelle dispute con gli avversari. Soltanto allora, se imparerete ad analizzare da soli questa questione, soltanto allora potrete considerarvi all’altezza del compito” (Vladimir Ilic Ulianov, Lenin)

 

La cinica strumentalizzazione di Antonio Gramsciultima modifica: 2011-04-12T01:43:00+02:00da iskra2010
Reposta per primo quest’articolo

Lascia un commento