La verginità, la Maddalena e Silvio “Papi” B.

IMG_2950+logo.jpgfoto MOWA

 

Nota di Alice

 

“Nunc et in hora mortis nostrae. Amen.”

La recita quotidiana del Rosario era finita. Durante mezz’ora la voce pacata del Principe [di Salina] aveva ricordato i Misteri Gloriosi e Dolorosi; durante mezz’ora altre voci, frammiste, avevano tessuto un brusio ondeggiante sul quale si erano distaccati i fiori d’oro di parole inconsuete: amore, verginità, morte; e durante quel brusio il salone rococò sembrava aver mutato aspetto; financo i pappagalli che spiegavano le ali iridate sulla seta del parato erano apparsi intimiditi; perfino la Maddalena, fra le due finestre, era sembrata una penitente anziché una bella biondona, svagata in chissà quali sogni, come la si vedeva sempre. Adesso, taciutasi la voce, tutto rientrava nell’ordine, nel disordine, consueto. Dalla porta attraverso la quale erano usciti i servi, l’alano Bendicò, rattristato dalla propria esclusione, entrò e scodinzolò. Le donne si alzavano lentamente, e l’oscillante regredire delle loro sottane lasciava a poco a poco scoperte le nudità mitologiche che si disegnavano sul fondo latteo delle mattonelle. Rimase coperta solo un’Andromeda cui la tonaca di padre Pirrone, attardato in sue orazioni supplementari, impedì per un bel po’ di rivedere l’argenteo Perseo che sorvolando i flutti si affrettava al soccorso e al bacio.”

Così inizia Il Gattopardo – il famoso romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa in cui tutto cambia perché tutto resti com’è – e così potrebbe cominciare il racconto di Berlusconi sulle serate di Arcore, con le parole inconsuete di amore, verginità e morte e con l’intimidazione financo dei pappagalli.

Formulo quest’ipotesi sulla base delle dichiarazioni rese nel corso dello show tenuto a cielo aperto, sulla pubblica via, lunedì 11 aprile da Silvio “Papi” Berlusconi innanzi – non dentro – al Tribunale di Milano. Egli ha dato soldi a Ruby – ha detto – per evitare che si prostituisse.

Il racconto di Berlusconi – a ben vedere – supera e, per così dire, immiserisce il disegno provvidenziale della salvezza, che fa da sfondo alla scena iniziale del Gattopardo, nel senso che nei Vangeli compare – ed ha, naturalmente,  la sua ragion d’essere nell’economia della discesa di Cristo, figlio di Dio, tra gli uomini e della Sua morte in croce – la Maddalena; ad Arcore la festa viene fatta  perché la Maddalena non faccia la Maddalena.

Miracolo! Grandissimo miracolo!…

Santo subito!, dunque…

O, almeno, Venerabile!

 

12 aprile 2011

 

 

La verginità, la Maddalena e Silvio “Papi” B.ultima modifica: 2011-04-16T00:53:00+02:00da iskra2010
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