Diritto DELLA pace contro la guerra, non diritto ALLA pace dell’imbelle pacifismo

 

IMG_3361+logo.jpgfoto MOWA

di Angelo Ruggeri

L’UMANITARISMO” DI GUERRA, GIORNO DOPO GIORNO RISCHIA DI CONFIGURARSI COME PROSPETTIVA DI BELLIGERANZA TOTALE E QUINDI COME UNA INVANA DEMONIZZATA “TERZA GUERRA MONDIALE”. FAVORITO DA UN IMBELLE “UMANITARISMO” PACIFISTA CHE INVOCA UN “DIRITTO ALLA PACE” ANZICHE IL “DIRITTO DELLA PACE” DELLA NOSTRA COSTITUZIONE

“La via della mediazione, e non quella dei bombardamenti, può promuovere un’autentica pace in Libia. Diversi Paesi hanno espresso la loro contrarietà ad operazioni militari nel territorio libico. Non so perché questi Paesi non facciano notizia. Fanno notizia, invece, quelli che partecipano alla guerra. Invece ci sono Paesi che vogliono in qualche modo lavorare per un dialogo possibile. Io credo che sia questa la via giusta perché l’uso della forza non produce niente” (mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli)

Ma la missione italiana in Libia è conforme alla risoluzione 1973 dell’Onu ed è costituzionalmente corretta?
“Come si suole dire, quando si usa la violenza bellica, si sa quando si inizia e non si sa quando si finiscedice persino Natalino Ronzitto, docente di diritto internazionale dell’Università Luiss-Guido Carlo di Roma

Dopo aver scartato ogni altra possibile via, ad es. una forza ONU di interposizione o l’intervento a fianco dei ribelli di una forza egiziana o panaraba sotto l’egida dell’ONU, le neo-coloniali e guerrafondaie potenze imperialistiche sparano anche con i mass media, censurando voci e paesi contrari alla guerra e che sono la  quasi totalità e sparando menzogne come sempre si scopre dopo, quando dopo i primi successi folgoranti –  e come tali salutati, quali l’uccisione del figlio e dei nipoti di Gheddafi -, con cui la guerra dicono che si conclude in pochi giorni, poi i combattimenti si trascinano come in Somalia, Afganistan, Irak, benche i loro regimi siano caduti da anni.

Troviamo finalmente, leggendo su Le Monde, un riscontro a quanto avevamo detto e ripetuto da tempo e ancora di recente e pochi giorni fà (anche iscrivendo a Leonardo T. E a Camillo Massimo F.), senza avere ne assensi ne contestazioni ne approfondimenti critici, nonostante che ora sia così chiara da trovare eco su giornali dotati di quel minimo di capacità di ragionare e di responsabilità” che è stata tolta agli italiani, da quando hanno votato a favore del referendum antiproporzionale con le stesse percentuali con cui approvarono il referendum dei Mussolini del 1928. Italiani che così sono stati irretiti nell’irresponsabilità della logica bipolare da una borghesia straciona di destra e di sinistra che ha reso il Bel Paese, IGNORANTE E SENZA MEMORIA, in cui non fa piu scandalo nemmeno la guerra: cioè il piu grande “scandalo”, nel senso greco (della pietra dello scandalo) e che ormai si accetta senza REMORA (cioè senza nemmeno la forza di quel pesciolino, la Remora, capacedi condizionare, deviare o anche fermare le navi), avendo sopratuttto, a quanto pare, smarrita la PIETAS  nel senso DEI LATINIipocrtiamente dicendosi partito democratico ocattolici democratici senza piu la volontà di intendere e di volere cosa i Costituenti hanno affermato nella nostraCarta  del 48 che è democraticaben diversa dalle Carte liberali-autoritari di altri Paesi con cui bombardiamo e miriamo ad uccidere per risolvere controversie ma in tale diversità costituzionali non si sa e ne può spiegare come mai si bombarda e si uccide come se avessimo Costituzioni uguali, se non calpestando ormai e il diritto internazionale e il nostro diritto Costituzionale che è un “diritto della pace” e non un “diritto alla pace”.

Su Le Monde leggiamo: “La risoluzione ONU è un ballo degli ipocriti. Le “detenzioni arbitrarie e sparizioni forzate, torture, esecuzioni sommarie” assunte come come motivazione per bombardare la Libia, sono tutte cose  viste e sentite e fatte dagli Stati Uniti in luoghi come Guantanamo (le rivelazioni agghiaccianti di questi giorni e la certezza di altri luoghi simili sparsi nell”Europa dell’Est e in  Africa, n.d.r) , in Cecenia Dai Russi, in e fuori dalla Cina, e in decine e decine di altri Paesi del mondo. SE  SI BOMBARDA – cintinua – LE TRUPPE DEL DISPOTISMO FILO-OCCIDENTALE DI GHEDDAFI, NON E’ PERCHE’ SIA IL PEGGIORE E IL PIU SANGUINARIO MA PERCHE’ – ecco il punto – E’ PIU DEBOLE DI ALTRI, NON DOTATO DI ARMI NUCLEARI E SENZA AMICI IN GRADO DI PROTEGERLO DA UN ATTACCO MILITARE O DI DIFENDERLO AL CONSIGLIO DI SICUREZZA. LA DECISIONE DELL’INTERVENTO CONFERMA CHE IL DIRITTO INTERNAZIONALE NON SI FONDA SU PRINCIPI CHIARI, CORREDATI DA SANZIONI APPLICABILI OVUNQUE IN CASO DI VIOLAZIONE”.

Ovvero, è ciò che diciamo  noi da tempo: il Mondo si trova trascinato nei vortici di un potere repressivo internazionale che alimenta quello repressivo interno ai vari Paesipoteri e Paesi che come nel pre-moderno non si legittimano sottoponendosi al diritto ma  autolegittimanodosi con l’uso e il rilancio della violenza; non in base a valori diversi ma a valori uguali dove l’unica distinziane è data dalla forza, minore o superiore forza che diventa l’ unico criterio distintivo, proprio come nell’epoca pre-modern: quando in nome degli stessi valori un p otere monarchico piu forte vinceva e unificavano i territori sottomettendo quelli piu deboli. Conta soltanto la superiorità tecnica – e quindi anche militare e di guerra e di morte e di distruzione -, come criterio di civiltà superiore – nel caso quella Occidentale e dell’ideologico Occidentalismo respinto e condannato con forza anche dal Concilio Vaticano secondo, ricordiamo ai cattolici democratici del loro c.d. democratico partito- , proprio come il novecentesco “modernismo reazionario” che ha sostenuto la nascita, l’ascesa e lo sviluppo del nazifascismo guerrafondaio e delle sue guerre imperialiste.

Tutto ciò era era chiaro fin  dalle cosidette operazioni di “polizia internazionale” e “guerre umanitarie” degli anni ’90 e succesivi, con l’Italia usata come portaeri e sempre in prima linea, e dagli “interventi militari di pace”, guerre lanciate con così pochi argomenti da dover ricorrere a tali neologismi mistificanti,  che giorno dopo giorno giorno rischiano di configurarrsi come prospettiva di belligeranza ttale e quindi come una invano demonizzata “terza guerra mondiale”

Questa era e sarebbe chiaro da tempo per tutti, se da e con il sistema maggioritario e quindi la scomparsa della dialettica sociale e poltica che solo il proporzionale puro garantisce, il popolo italiano non si fosse stato reso cieco, sordo e muto, al punto da aver creduto e dover invocare  lo scomparso movimento pacifista come fa il Manifesto che ancora non sa  che CONTRO LA GUERRA si deve richiamare il DIRITTO DELLA PACE della nostra Carta del ’48 e dell’ONU in cui ilRIPUDIO DELLA GUERRA è connesso non alla nostra propria democrazia e ai nostri propri valori di giustizia sociale e di emancipazione che costituisacono il DIRITTO DELLA PACE della nostra Costituzione (solo della nostra e non di altre), delegittimando la quale, come si fa da anni e fa Napolitano, si delegittima il suo proprio ed esclusivo DIRITTO DELLA PACE che in quanto diritto della pace – e non per un generico, umanitaristico e imbelle “diritto alla pace” –  esprime il ripudio della guerra, della nostra Carta che non è pacifista e che se interpretata umanitaristicamente e con imbelle pacifismo si espone facilmente alla boria di chi parla di “guerre giuste”magari richiamando la guerra contro il nazismo che applicava i criteri della forza e della violenza e della superiorità tecnica , cioè del “modernismo reazionario”, che oggi praticano proprio coloro che fanno guerre in base esclusivamente ai rapporti di forza tra se e altri e che al coperto di neologismi irrealistici di “pace” e “umanita” in realtà discriminano e fanno leva non su valori diversi ma esclusivamente sulla “superiorità tecnica” intesa come ideologia  e criterio per definire la superiorità della civiltà Occidentalista e di uno o piu Paese Occidentalisti.

Al Manifesto che si chiede: “La guerra è alle porte di casa e l’Italia è direttamente impegnata, più che in Iraq nel 2003 quando il popolo arcobaleno si mobilitò in massa. Cos’è cambiato in questi otto anni, dov’è finito il movimento pacifista?” è facile rispondere “site cambiati voi, la pseudo sinistra che ha smarrito la strada del diritto della pace della nostra costituzione diventando imbelle, “no-glabal” e “pacifista “.

Diritto DELLA pace contro la guerra, non diritto ALLA pace dell’imbelle pacifismoultima modifica: 2011-05-06T02:04:00+02:00da iskra2010
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