Pisapia Bertinotti e mafiopoli

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abolizione 41 bis ed ergastolo…

tratto da:Il Messaggero: Sondaggio Udc: al Senato Pdl senza maggioranza, star? peggio di Prodi

 

Appello degli ergastolani ad amici e parenti:

votate Bertinotti e D’Angeli

 

ROMA (25 marzo) – Gli «ergastolani in lotta di Spoleto» hanno invitato amici e parenti a votare il partito della candidata premier Flavia D’Angeli e quello che fa capo a Fausto Bertinotti: La Sinistra l’Arcobalena propone infatti l’abolizione dell’ergastolo e del carcere duro previsto dall’artiolo 41 bis dell’ordinamento penitenziario.

 

«Nel programma della Sinistra Arcobaleno c’è una proposta di Giuliano Pisapia per abolire tutti i regimi eccezionali di carcerazione, quindi è normale che chi si trova in quelle condizioni, dal suo punto di vista, possa essere d’accordo», ha commentato il presidente della Camera. Parlando proprio dell’abolizione del 41 bis però Bertinotti ha precisato: «La cosa non è così drastica, c’è un intervento che tende a ridurre le misure di carcerazione speciale dove il carcere si configura come misura eccezionale di esclusione».

 

L’appello degli ergastolani. La premessa di chi ha lanciato l’appello è che «i detenuti si rieducano alla società all’interno di essa e non isolandoli come lebbrosi nei lazzaretti, per questo motivo è giusto e positivo che i detenuti s’interessino di politica per tentare di esere parte attiva nella societa». «La politica, di destra, di centro e di sinistra, soprattutto durante le elezioni legislative, è convinta che il garantismo e l’impegno per i detenuti facciano perdere i voti. Ora invece noi – proseguono gli ergastolani nel loro volantino – dimostriamo che quel partito che si interessa del carcere i voti li guadagna». «Noi non possiamo votare ma possono farlo per noi i nostri cari. Il voto dei nostri familiari – sostengono gli ergastolani – è l’unico mezzo per trasformare la debolezza del singolo detenuto nella forza di tutti i detenuti».

 

L’invito affinché ci sia un «passaparola fra detenuti, parenti, amici e conoscenti», è dunque quello di indirizzare i voti «per quel partito o schieramento che ha messo nei primi posti della sua attenzione il problema del carcere, che si impegna per la legalità in carcere, per l’applicazione dei diritti in ogni sede, per l’uscita del nuovo codice e per l’abolizione del regime di tortura del 41 bis». Il volantino si conclude con un triplice appello: «Facciamo votare i partiti che si interessano alle condizioni inumane e intollerabili del carcere. Facciamo votare i partiti che sono favorevoli all’abolizione dell’ergastolo, all’emanazione del codice penale e a una pena rieducativa. Facciamo votare i partiti che hanno i loro parlamentari che visitano spesso le prigioni».

 

Il voto dei detenuti. Devono seguire un particolare iter burocratico i detenuti che vogliono esercitare il diritto di voto. Una procedura che non è conosciuta da tutti, con il risultato che sono pochi i reclusi che effettivamente votano, nonostante almeno sulla carta gli aventi diritto potrebbero essere all’incirca due detenuti su tre, secondo le stime delle associazioni che si occupano di carceri, centinaia nel solo Lazio.

 

Hanno diritto a mettere la propria scheda nelle urne coloro che sono in attesa di giudizio (circa il 55-60 per cento della popolazione carceraria) e quelli che, pur condannati, hanno conservato i diritti civili. A disciplinare la materia sono gli articoli 8 e 9 della legge 23 aprile 1976, secondo la quale le persone chiuse in carcere al momento della consultazione elettorale possono esercitare il diritto di voto nel luogo di reclusione attraverso la costituzione di un seggio elettorale speciale. Un esercizio subordinato però ad alcuni adempimenti: il detenuto deve presentare, entro il terzo giorno precedente la votazione, al sindaco del comune nelle cui liste elettorali è iscritto una dichiarazione della propria volontà di esprimere il voto nel luogo in cui si trova, con in calce l’attestazione del direttore del carcere comprovante la sua detenzione; solo così può ottenere l’iscrizione in un apposito elenco speciale e può ricevere la tessera elettorale. Adempimenti che non tutti sanno di dover compiere. Il risultato è che di fatto «una fetta consistente di elettori sarà esclusa dal diritto di voto», come hanno denunciato proprio nei giorni scorsi i Radicali Italiani, chiedendo al ministro dell’Interno Giuliano Amato una circolare per consentire il più possibile il voto dei detenuti.

 

28-03-08 14:47

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Cosa che cosa?????????????????ma faustino è uscito pazzo??si parla tanto di aumento della criminalità dovuto alla leggerezza delle pene,si critica l’indulto si vede l’ergastolo come unico mezzo per punire i reati gravi e cosa propongono??cioè non è possibile che un programma validissimo come quello presentato dalla sinistra arcobaleno sia rovinato da qst proposta…già purtroppo sembra che abbiamo poche possibilità di vittoria…

Pisapia Bertinotti e mafiopoliultima modifica: 2011-06-02T01:40:00+02:00da iskra2010
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