Principi, fallimenti e curatori fallimentari

  

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Nota di Alice

15 luglio 2011

E’ dalla prima guerra mondiale, voluta da piccole minoranze e imposta alla maggior parte degli italiani, che l’Italia si porta dietro un debito pubblico che, come una corda, le si sta ora stringendo intorno al collo.

La responsabilità della situazione attuale ricade, dunque, su tutti i presidenti del consiglio che si sono succeduti da Antonio Salandra fino a Silvio Berlusconi, su tutto i capi di Stato (dal re di Brindisi al presidente attuale della Repubblica), su tutti i ministri del Tesoro, dell’Economia e delle Finanze che si sono succeduti dal “maggio radioso” del 1915 al caldo luglio di quest’anno.

Tanto premesso, che Giulio Tremonti venga a dire ora che siano tutti sul Titanic è una verità sacrosanta dalla quale, però, deriva – per forza di logica – l’impossibilità ch’egli resti ancora a guidare la navigazione. Non si può essere contemporaneamente responsabili e curatori dello stesso fallimento.  

Che egli stia – come dice – ottimamente dov’è, non è dubbio. Ma sarà bene per tutti che egli vada a stare meglio da qualche altra parte.

D’altro canto, per un paese indebitato fino al collo, è cosa buona e saggia non fare guerre né bunga bunga; soprattutto non farle a spese di malati e vecchietti.

Passando a questione più ampia, s’ è detto che l’attacco alla speculazione finanziaria all’Italia è, in realtà, diretto all’euro. E’ esattamente così.

Per questa ragione sarebbe bene che gli europei decidessero, infine, di far nascere l’Europa, a partire dai tedeschi. Gli spazi di manovra sul mercato globale si vanno contrattando sulla base delle realtà statuali delle grandi economie. D’altra parte, non s’è mai vista una moneta senza un principe che la faccia battere: affidarla alla generica buona volontà delle classi dirigenti europee equivale a sperare che la salvezza del Titanic abbia luogo per intervento dei passeggeri europei della prima classe, abituati più a trarre “profitto” da ogni circostanza che a elaborare una strategia funzionale alla creazione di uno spazio vitale.

 

Principi, fallimenti e curatori fallimentariultima modifica: 2011-07-19T02:52:00+02:00da iskra2010
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