Franceschiello e la privacy

 

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Nota di Alice

29 agosto 2011

 

Le vicende giudiziarie di Filippo Penati, già sindaco di Sesto San Giovanni, già presidente della provincia di Milano e già “braccio destro” di Pierluigi Bersani, appenano e imbarazzano il Partito democratico.
E’ colpevole o innocente? E’ un uomo con la doppia morale o un politico condannato a non potere avere una sola morale? Ovvero, ha preso “mazzette” per sé, se le ha prese, o le ha prese per il partito o per una parte del partito? 
Ai dirigenti del partito democratico che prossimamente si riuniranno in conclave per decidere sul caso, vorrei ricordare un esempio remoto. 
Nel 1976 alcuni fascisti montarono una campagna di speculazioni contro Enrico Berlinguer, in quale pensò bene di rispondere facendo pubblicare su l’Unità la foto della propria dichiarazione dei redditi. 
Naturalmente, l’esempio di Berlinguer si potrebbe ricalcare; e sarebbe già un buon risultato.
Oppure, l’esempio di Berlinguer potrebbe essere assunto come riferimento concettuale e, in questo caso,  valere come grimaldello del luogo comune secondo il quale la privacy è “parola di Dio”. 
Chi si dedica alla politica deve rinunziare alla privacy: a chi stenta ad arrivare a fine mese non si può chiudere la bocca dicendo che gli introiti dei politici sono coperti dalla privacy.
Non c’è niente di scandaloso nel vedere che un rentier, un industriale e un operaio dediti alla politica abbiano redditi diversi: lo scandalo c’è se uno o due o tutti si arricchiscono con la politica. 
Lo scandalo non è negli occhi di chi vede, è nelle cattive opere di chi fa.
In ogni caso, oggi la società italiana, in generale, vive una mancanza sistemica di controlli. 
La mancanza di controlli, regolati naturalmente da leggi, genera mostri.   
L’amministrazione di Maria Teresa d’Austria rendeva conto, per li gradi, all’imperatrice.  Da noi nessuno rende conto a nessuno del proprio operato: né al superiore in grado né al mercato. Si vive in un situazione da borsa nera in cui ognuno, perfino chi dovrebbe controllare, si arrangia come può.
Per mancanza di controlli cinque regioni sono in mano alla criminalità organizzata. Per mancanza di controlli finti ciechi riscuotono pensioni di invalidità. Per mancanza di controlli emeriti mariuoli fanno i capi delle guardie.
La democrazia, di questo passo, è destinata a generare un esercito di Franceschiello, nel quale comandava chi si alzava prima e chi, all’occorrenza, ordinava il “facìte ammoina!”. 

Franceschiello e la privacyultima modifica: 2011-08-30T20:02:34+02:00da iskra2010
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