Martin Varsavsky: la connessione 15-M con la fondazione Rockefeller

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18 giugno 2011  
Martin Varsavsky: la connessione 15-M 

con la fondazione Rockefeller.


Martin Varsavsky è la prima prova tangibile (e sicuramente non sarà l’ultima) che collega molto strettamente il movimento 15-M con la famiglia più potente e criminale che il mondo abbia conosciuto: il clan Rockefeller (ci stavano impiegando un po’ ad apparire!)

Questo miliardario argentino di origine ebraica formato accademicamente nelle università più prestigiose degli USA, chiamato Martin Varsavksy, recentemente, e facendo sfoggio di uno spirito filantropico improprio ad una persona che ha accumulato tutta una fortuna colossale lasciandosi guidare dalla più abietta avarizia, ha facilitato agli “accampati” del 15-M in Spagna la possibilità di connettersi gratuitamente a internet, via wifi, ordinando l’installazione dei suoi famosi router (della compagnia Fon, di sua proprietà), in tutti gli accampamenti più importanti del 15-M. (1)

Ma cosa avrà spinto Martin Varsavsky ad un atto tanto generoso, in più tenendo conto che si tratta di un uomo abituato ad agire esclusivamente con la prospettiva dell’interesse e guadagno personale? E’ stato forse contagiato dallo spirito natalizio del racconto di Dickens?
Per comprendere e poter spiegare meglio questo sospetto comportamento filantropico, vediamo chi è Martin Varsavsky, i suoi vincoli con la potente famiglia Rockefeller e gli interessi che questi potrebbero avere nell’estensione di un movimento come quello del 15-M.

Il sostegno di Varsavsky al 15-M non si è limitato solo a prestare il suo aiuto sul terreno informatico ma è stato anche un importante protagonista mediatico dello stesso, sia a livello locale che internazionale, pubblicando articoli in inglese in diversi dei più prestigiosi mass media mondiali nei quali non pone freno agli elogi per esprimere la sua ammirazione verso gli “indignados”. (2)

Questo particolare “indignato” è il fondatore di sette grandi aziende, (3) tra le quali ci sono : ya.com o Jazztel, nel campo delle telecomunicazioni, e Medicorpo Sciences nel campo degli affari farmaceutici. Quest’ultima si dedica allo sviluppo e creazione dei famosi test dell’Aids. Questi test sono stati segnalati in molteplici occasioni, perché non sono mai in grado di riconoscere l’HIV (presunto virus collegato all’AIDS) ma basandosi sulla reazione degli anticorpi di ogni persona sottoposta a test, si decide di etichettarla come HIV positivo o no, indipendentemente dal fatto che sia portatore di alcun virus. (4) Per questo motivo sono molto frequenti i falsi positivi.

Nonostante la poca credibilità, (una persona che ha recentemente avuto un raffreddore può essere positivo), questi test sono stati molto utili al momento di ottenere futuri consumatori a lungo termine (non inferiore al resto della loro vita) di tossici e costosissimi retrovirali come l’AZT. Proprio la famiglia Rockefeller è la maggiore beneficiaria di tutto l’affare montato intorno all’ HIV-AIDS (5), dall’inizio degli anni ‘80 del secolo scorso, essendo proprietaria e azionista di praticamente tutta l’industria che vi ruota intorno (studi, test, produzione di retro virali….)
Ma al di là di questa coincidenza di interessi economici nel macro-business dell’AIDS, dove più chiaramente si può vedere il legame tra Varsavsky e i Rockefeller, è in varie delle “fondazioni” dove entrambi partecipano, agendo come presidente o membro del consiglio di amministrazione, il primo come patrocinante, i secondi, potendo apprezzare il rapporto di impiegato-datore di lavoro.

Da una parte abbiamo la Safe Democracy Foundation, nella quale già s’ incoraggiava una rivoluzione nell’UE tipo quella del 15-M prima che questa apparisse (6), fondazione della quale Varsavsky è presidente, e la Fondazione Rockefeller abituale collaboratrice (7). Qualcosa di simile avviene con la Clinton Foundation (8) (grande propagandista dell’affare HIV-AIDS) e One Voice (piattaforma sionista) della quale il nostro protagonista è membro del consiglio amministrativo e la Fondazione Rockefeller (insieme alla Fondazione Soros, tra le altre) è patrocinante. (9)

Una volta visto che uno dei più importanti sostenitori del 15-M è un uomo strettamente legato ad una delle famiglie più potenti del mondo, vediamo gli interessi che questi potrebbero avere in un movimento, apparentemente contestatore, come il 15-M o quello degli indignati.
Durante tutta la sua vita, la famiglia Rockefeller (in alleanza con altri uomini delle grandi finanze come i Rothschild, Morgan e Ford) ha avuto un piano nella mente: il controllo totale delle risorse del pianeta (energia, alimenti e anche umane), e per ottenerlo considerava come necessaria l’apparizione di un governo mondiale unico, capace di legiferare in modo globale e totalitario, violando la sovranità e le aspirazioni dei differenti popoli, a proprio beneficio (privatizzazione dei servizi pubblici). In tal senso hanno dato impulso alla creazione d’ istituzioni come l’ONU, il FMI, o la BM. Un esempio recente è la guerra contro la Libia, approvata e sostenuta dall’ONU, e di cui uno degli obiettivi è quello di mettere a completa disposizione delle multinazionali petrolifere occidentali le risorse energetiche di tale paese.

Per realizzare questo sogno totalitario di centralizzazione assoluta del potere mondiale e ottenere una completa sottomissione dei popoli agli interessi privati di un gruppo di oligarchi, è necessaria la disarticolazione dei vecchi Stati-nazione. Con quest’obiettivo sono state spinte le cosiddette rivoluzioni colorate nello spazio post-sovietico; con quell’obiettivo sono state spinte e si spingono le rivolte degli indignati (ricordiamo le prossime convocazioni a livello mondiale, 19-06 e 15-10-2011, annunciate come  #worldrevolution). I diversi Stati-nazione (chi più e chi meno) sono l’ultimo (o penultimo) ostacolo tra gli interessi dei grandi gruppi finanziari e il controllo totale ed assoluto, da parte di questi, delle risorse del pianeta, da qui il tanto ardente desiderio della loro sparizione.

Con tutto questo non voglio dire che i vecchi Stato-nazione supponevano qualche tipo di beneficio per il genere umano, dato che non erano altro che un metodo per sottomettere la stragrande maggioranza della società agli interessi di una minoranza dominante; in altre parole, si trattava di un primo passo necessario per mettere le radici dell’attuale sistema schiavista.

Quello che voglio dire è che con questa nuova centralizzazione totalitaria del potere, camuffata sotto una falsa apparenza di rispondere ad una serie di domande popolari (sotto le quali si nascondo perversi messaggi subliminali: “non vogliamo abolire l’attuale sistema di schiavitù stipendiata, vogliamo solo migliorare le nostre condizioni di schiavi” o “il pubblico non funziona quindi c’è bisogno di un cambiamento”) realizzate da un movimento più mediatico che reale (15-M, indignati) si propone di dare un giro di vite in più alla condizione di sfruttati (schiavi stipendiati) che patisce la stragrande maggioranza del genere umano.

Vale a dire, l’oligarchia mondiale, il cui esponente è il clan Rockefeller (in alleanza con altri clan come i Rothschild, Morgan o Ford) cerca di rafforzare le nostre catene, concentrando ancora di più i centri del potere (governo mondiale) per rendere più vulnerabile la sovranità popolare, in favore degli interessi privati. Qualcosa che si pretende di fornire come una risposta alle richieste popolari, dato che in un altro modo non sarebbe accettato dalla maggior parte della popolazione. Da qui l’interesse di promuovere movimenti mediatici e spettacolari, apparentemente popolari, usando i loro più fedeli cortigiani (Enrico Dans, Punset, Mayor Zarazoga, o lo stesso Martin Varsavsky) che sotto l’apparenza di chiedere migliorie sociali, cercano solo la distruzione dell’ordine attuale e l’implementazione di uno nuovo, più favorevole agli interessi degli oligarchi.

Una volta ottenute le riforme desiderate, e dopo un periodo di governance mondiale totalitaria, probabilmente, il seguente passo sarà la distruzione di questo stesso governo mondiale, con lo scopo di eliminare tutto quello che potrebbe implicare un minimo ostacolo tra schiavisti e schiavi. Il fine perseguito è di lasciare la specie umana totalmente alla mercè dei capricci di un pugno di autentici psicopatici.
Benvenuti alla Rockefeller Revolution! Prossimamente ritrasmessa sui vostri schermi.
Se vuoi sapere un po’ meglio verso dove punteranno prossimamente vi raccomando di leggere tra le righe dell’articolo dove Rockefeller Boy Varsavasky davano il loro sostegno al 15-M (10). Le loro ricette, come non poteva essere altrimenti, sono: centralizzazione del potere, competitività e sparizione del settore pubblico.

Note:
(1)- Articolo pubblicato sul blog di Martin Varsavsky nel quale racconta con dettagli come è stata fornita la connessione gratuita a internet agli accampati del 15-Mhttp://spanish.martinvarsavsky.net/general/ofreciendo-wifi-a-la-spanishrevolution.html Nella seguente foto si possono vedere router installate nell’accampamento di Maiorca:http:/yfrog.com/hssu7yij

(2)- Articolo sul 15-M scritto da Varsavsky e pubblicato sul Huffingtonpost, uno dei giornali neoliberali più influenti degli USA http://www.huffingtonpost.com/martin-varsavsky/spanish-revolution-of-201_b_867156.html

(3)- Biografia di Varsavsky su Wikipedia http://es.wikipedia.org/wiki/Mart%C3%ADn_Varsavsky

(4)- Parte presa dal documentario “AIDS: il dubbio”  http://www.youtube.com/watch?v=YoyO9qYoeR0

(5)-I rapporti della famiglia Rockefeller con l’affare dell’AIDS http://replantearsida.blogspot.com/2008/10/wellcome-to-death-rockefeller-y-azt.html

(6)- Articolo pubblicato all’ inizio di marzo del 2011, sulla pagina web di safe-democracy foundation (della quale Varsavsky è presidente), dove analizza il bisogno di una rivoluzione nell’UE http://spanish.safe-democracy.org/2011/03/07/la-ue-tambien-tiene-que-hacer-su-revolucion/

(7)- Programma di una conversazione destinata a propagare il mito del fanstasma terrorista, organizzata da safe-democracy foundation, dove collabora la Rockefeller foundation  http://www.safe-democracy.org/docs/mujeres-y-terrorismo.pdf

(8)- Link al web della Fondazione Rockefeller, dove si riconosce la donazione di 350.000 dollari alla fondazione Clinton: http://www.rockefellerfoundation.org/grants/grants-and-grantees/35aab8be-671c-4a70-959b-eb152727e0c8

(9)- Notizia dell’agenzia AP, dove si rivela una donazione di 400.000 dollari a One Voice, da parte della Rockefeller Foundation http://www.jewishcincinnati.org/page.aspx?id=72412

(10)- Articolo di Varsavsky dove sostiene il movimento 15 M e le sue ricette neoliberali da applicare:
http://www.elmundo.es/blogs/elmundo/lapurezaestaenlamezcla/2011/05/19/asi-me-uno-a-nolesvotes.html

Fonte: http://antimperialista.blogia.com/2011/061501-martin-varsavsky-la-conexion-15-m-con-la-fundacion-rockefeller..php

Versione italiana: http://freeyourmindfym.wordpress.com/2011/06/16/martin-varsavsky-la-connessione-15-m-con-la-fondazione-rockefeller/

http://www.fon.com/it/info/whosBehind

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Chi c’è dietro a FON?

Management team

Fondatore e Amministratore Delegato

Varsavsky Martin.jpg Martin Varsavsky: Imprenditore e filantropo argentino, Martin è il fondatore di grandi compagnie di successo come  ViatelJazztel e Ya.com.  Martin insegna anche all’Instituto de Empresa di Madrid, in Spagna ed è Presidente e Fondatore della The Varsavsky Foundation e della Safe-Democracy Foundation, ed è Ambassador-at-Large di Argentina dal 2005.

 

Business Development

Alex.jpg Come Business Development Manager per FON, Alex sovrintende alla direzione della compagnia, alla pianificazione strategica e delle partnership. Prima di entrare in FON, Alex ha lavorato per più di 8 anni come Consulente Strategico per Booz Allen hamilton (BAH) contribuendo all’apertura di una sede BAH a Vienna e, ha guidato il team delle telecomunicazioni BAH a Madrid. Alexander ha lavorato in Europa, Asia e Medio Oriente e parla correntemente quattro lingue. Laureatosi in International Business Administration presso la Georgetown University di Washington DC, ha poi conseguito un master in International Business presso l’Università di Vienna. 

Responsabile Finanze

Pablo Juan.jpg Come Responsabile Finanze, Juan Pablo sovrintende tutte le operazioni finanziarie, di contabilità e di strategia di business di FON.
In precedenza Juan Pablo ha lavorato a Dublino nel team contabilità di Yahoo!, occupandosi delle relazioni con i partner affiliati. Ha inoltre condotto la migrazione delle applicazioni finanziarie di Yahoo verso standard CRM e ERP. Juan Pablo ha conseguito una laurea in Business Administration all’USAL di Buenos Aires e un Executive Master in Business Administration presso l’Instituto de Empresa di Madrid.

Responsabile Strategia e Progetti

Borja.jpg Come Responsabile Strategia e PRogetti a FON, Borja si occupa della strategia di marketing e della supervisione dei prodotti FON.
Precedentemente a FON, Borja ha lavorato sette anni come Consulente Tecnologia e Marketing per Indra-Soluziona, occupandosi dei settori Finanza e. Si è occupato di coordinare il team CRM in Brazile e ha condotto l’implementazione del Balanced Scorecard nel corso della fuzione con Santander-Abbey nel Regno Unito. Parla correntemente 4 lingue ed ha conseguito una Specializzazione in Chimica Organica presso la Università Complutense di Madrid e un MBA presso la Business School Esade di Madrid. 

Responsabile Firmware

Iurgi.jpg Come Responsabile Firmware, Iurgi si occupa della supervisione di tutta la gamma di prodotti WiFi di FON. Iurgi p un esperto della tecnologia WiFi ed è con noi fin dai primi giorni di FON.
Prima di FON, Iurgi ha lavorato come responsabile per la Tecnologia per Air Bites di Swisscom AG. Ha gestito i Team Sviluppo e Sistemi ed è stato responsabile per le relazioni tecniche con i clienti. Fluente in 4 lingue, Irgi ha conseguito una laurea in Ingegneria delle Telecomunicazione con una specializzazione in Telematica presso la Scuola di Ingegneria (ESI) dell’Università dei Peasi Baschi, Bilbao.

Responsabile IT

Joan.jpg Come Responasbile IT per FON, Joan supervisiona lo sviluppo di tutti i prodotti e tecnologie online di FON.
Precedentemente a FON, Joan ha lavorato come analista per Fujitsu e ICA Group; ha inoltre sviluppato progetti IT per Telefónica Móviles, Uned, DGT e Indra. Fluente in tre lingue, Joan si è laureato in Ingegneria Tecnica presso l’università Antonio de Nebrija di Madrid.

Team internazionale e consiglieri

Stati Uniti
Rees Joanna.jpg  Joanna Rees, CEO di FON USA e presidente dell’ US Advisory Board. Joanna began ha iniziato la propria carriera al DMB&B, è la presidentessa dell’US Advisory Board e il fondatore di VSP Capital. Lavora attualmente al Board of Directors of Posit Science, Sabrix, AccountNow, Danger, QuinStreet, The Threshold Group e al Board of Directors di NVCA. Nel 2000, è stata nominata Global Leader for Tomorrow del World Economic Forum, e imprenditore crescente dell’anno dalla National Association of Women Business Owners. Joanna è spesso nominata dalla stampa (Forbes, Wall Street Journal, New York Times, CNN, Business Week), e lavora come speaker per NVCA. Sta tenendo un MBA alla Columbia University e un BS alla Duke University.

Italia
Vitta Stefano.jpg In Italia Stefano Vitta è consigliere per FON. Stefano ha più di dieci anni di esperienza nel settore Internet ed è al centro del web 2.0 in Italia come affermato blogger e consulente per i nuovi media. Stefano ha fondato la web agency Pitbull Technology e la piattaforma di blog,Bloggers.it <http://www.blogdrops.com> .

 

 

Russia
Koryagin Eugin.jpg Eugin Koryagin gestisce le operazioni di FON Russia. Eugin ha ricoperto ruoli direzionali per il governo russo e nell’industria tecnologica prima di unirsi al Team FON. È stato a capo della pianificazione strategica in campo economico  per il Ministero per lo Sviluppo Regionale; ha poi diretto il Dipartimento per l’Innovazione nella JSFC “Sistema” ed è stato consulente per Coral Capital Management (una delle aziende che hanno investito in FON Wireless) prendendo parte al Team di business development russo. È laureato in “National Economy Management” presso l’Università Statale di Mosca e l’Accademia di Scienze Russa

Giappone
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Junichi Fujimoto, CEO di FON Giappone. Junichi ha ricoperto un ruolo importante nello sviluppo del settore dell’information technology giapponese, molto importante è la sua partecipazione nella liberalizzazione di internet come Fondatore e CEO di livedoor Co., Ltd., primo internet service provider gratis in Giappone nel 1998. Dopo aver costruito Livedoor e averlo fatto diventare il primo ISP gratis in Giappone, Junichi ha venduto la sua partecipazione in Livedoor e ha lasciato la compagnia nel 2000 per dedicare il proprio tempo ad altri obiettivi. Come uno degli imprenditori più di successo del giappone Junichi ha fondato e guidato molti business internet in Giappone incluso Zuz Japan k.k., sito di shopping comparativo online. Con un background di educazione internazionale, l’esperienza di Junichi nei business cross-culturali è stata pienamente riconosciuta.

Cina
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La Cina è gestira da Yat Siu. Yat Siu è il Fondatore e Capo Esecutivo ufficiale di Outblaze. Yat lavorava in passato per Atari Germany come Direttore e Capo delle operazioni nella East Coast per Lexicor, stabilendo a Hong Kong Cybercity (il primo provider mail e web gratis in Asia, rinominato in seguito Freenation), è AT&T Solutions’ System Integration practice. Yat, che ha un passato nella musica al Musik Konservatorium Wien, è stato premiato per il suo contributo al business e alla società numerevoli volte ed è stato nominato un Leader Globale di Domani per il World Economic Forum, e, più recentemente, Leader Globale dei giovani 2006.

Consiglieri

Martin Varsavsky: la connessione 15-M con la fondazione Rockefellerultima modifica: 2011-09-16T00:10:00+02:00da iskra2010
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