Voto per censo e sbarramento

 

IMG_3708+logoMOWA.jpgfoto MOWA

di Angelo Ruggeri

Ancora di recente e come già RC nel settembre del 2010 si insiste nel mistificare come “proporzionale” ciò che non lo è affatto.

Vale quindi il reprint di quanto abbiamo affermato allora per conto del Movimento per il Rilancio della Costituzione (solo rilanciandola la si difende) 

Reprint. Troviamo che sia una vergogna farsi passare per quelli che vogliono ” un sistema elettorale proporzionale”, da parte degli stessi politologi e giuristi che irridendo la democrazia hanno mistificato e continuano a mistificare come sistema proporzionale il sistema di Bonn, occultando che tale sistema non solo è per metà maggioritario, ma che anche l’altra metà cosidetta proporzionale non è proporzionale, in quanto in nome della governabilità (che non a caso si cita nel “comunicato stampa” di cui sotto) abbatte alla base con lo sbarramento del 5 %, il pluralismo sociale e quindi ipocrtitamente ha effetti equivalenti al premio di maggioranza, oltre che il pluralismo politico che è figlio del pluralismo sociale, con ciò e perchè il sistema di Bonn ha lo scopo di evitare la rappresentanza sociale -donde l’attuale accanita ostilità alla link di oggi che il sistema elettorale gli permette di emardinarlo come sinistra estrema – , togliendo di fatto al proletariato il diritto al voto, tramite appunto lo sbarramento che cancella i voti come e peggio di quando c’era il sistema censitorio.

Peggio oggi che il sistema censitorio, perchè non siamo nell’800 e perchè mentre si mantiene il suffragio universale si tace che esso viene in realtà “amputato” e dal maggioritario e dall’abbattimento dei voti alla base tramite sbarramento, come appunto nel sistema tedesco col quale si continua l’astruso gioco dei modelli elettorali dietro cui si sancisce l’intenzione di una netta separazione tra il “palazzo” e il Paese, in nome della c.d. “governabilità” che come nel “comunicato stampa” sottoende la non intenzione e la mancanza di volontà di reintrodurre il sistema proporionale che è tale solo se è puro, senza ciò sbarramenti di sorta magari calcolati da ciascuno in rapporto a quella che si ritiene essere la percentuale di voti in grado di raggiungere.

Mentre aggregandosi attorno a Pannella dalla destra si rilancia il sistema dei collegi uninominali, non c’è nessuna forza politica o sindacale ne politologi o intellettuali e giuristi che rilanci la proposto del proporzionale “puro”.

Per farlo si deve partire dalla domanda : come mai il proletariato non conta più nel Parlamento? E riconoscere che esso contava e può contare solo col sistema proporzionale. Se quindi si è per davvero “per un sistema proporzionale”, allora si deve e scrivere chiaramente che non deve esserci nessun sbarramento e che il sistema a cui riferirsi non è ne tedesco, ne francese, ne spangolo, ne mattarellum, ne vassalum, ne porcellum (per altro inventato dal centrosinistra della Toscana) ma è il sistema elettorale proporzionale italiano introddtto non caso subito all’indomani della Liberazione, che è valso per tutti i tipi di elezione fino agli anni 90 e in base al quale è stata modulata ed elaborata la Costituzione italiana di “democrazia sociale” (e non di c.d. “democrazia costituzionale”) della Repubblica delle autonomie, sociali, poliitche, religiose e istituzionalii (e non del federalismo). 

 

Milano – 24-9-010 

 

www.rifondazione.it

Partito della Rifondazione Comunista

Direzione Nazionale – 06 441821

Viale del Policlinico, 131 – 00161 Roma

 

 COMUNICATO STAMPA 

 

L’Associazione per la Democrazia costituzionale, lancia un appello per l’introduzione di un sistema elettorale proporzionale che abbia come primo requisito la coerenza con la Costituzione.

Una nuova legge elettorale, conforme alla Costituzione, escludendo ogni forma di indicazione o di investitura di un capo politico di partito o di coalizione, deve perseguire questi tre obiettivi:

a) Ripristinare il  principio democratico della rappresentanza e restituire agli elettori la possibilità di scegliersi i propri rappresentanti;

b) Superare la semplificazione dualistica e artificiosa del sistema politico, liberandolo dalla camicia di forza di un bipolarismo forzato;

c) Favorire la governabilità attraverso il ripristino del metodo democratico fondato sulla centralità del Parlamento.

Occorre, pertanto, prefigurare un sistema elettorale, nel quale sia garantito che la trasformazione dei voti in seggi rispecchi – in modo proporzionale – il pluralismo delle domande politiche e sociali presenti nel  corpo elettorale.  

Associazione Per la democrazia costituzionale

Gianni Ferrara Domenico Gallo Claudio De Fiores Pietro Adami, Cesare Antetomaso, Nicola Atlante, Gaetano Azzariti,  Antonia Baraldi Sani, Imma Barbarossa, Francesco Bilancia, Sergio Cararo, Stefano Falcinelli, Luigi Ferrajoli, Irene Del Prato, Raniero La Valle,  Mario Montefusco, Gianluigi Pegolo, Anna Pizzo,Tiziano Rinaldini, Francesco Ragusa, Franco Russo,Giovanni Russo Spena, Ersilia Salvato, Cesare Salvi, Pino Quartana. 

     Roma,22 settembre 2010

Voto per censo e sbarramentoultima modifica: 2011-09-20T01:00:00+02:00da iskra2010
Reposta per primo quest’articolo