Dens dŏlens 32 – Cesare Battisti and company.

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di MOWA

Si sprecano parole su un criminale come Cesare Battisti, ci si sfoga massmediologicamente parlando di “un fuggiasco” senza ricordare che costui diventò l’espressione organica dello status quo, e, non si ricorda, quasi mai, alle persone comuni, chi costui fosse veramente: un delinquente comune, che conobbe in carcere un esponente dell’Autonomia.

Cosa vuol dire?

Vuol dire che i punti di contatto ideologico-culturale tra le due pratiche di vita: quella del delinquente e quella dell’autonomo erano molto simili o meglio, erano e sono ancora figlie della stessa madre: la borghesia!

Per dirla leninisticamente: Economisti e terroristi attuali hanno una radice comune, cioè questo culto della spontaneità” perché, insisteva Lenin “Fare appello al terrorismo, o fare appello a che sia dato alla stessa lotta economica un carattere politico, sono due modi diversi di sottrarsi al dovere più imperioso dei rivoluzionari russi: l’organizzazione di una multiforme agitazione politica…
Gli uni cercano degli “stimolanti” artificiali, gli altri parlano di “rivendicazioni concrete”. Gli uni e gli altri non rivolgono sufficiente attenzione allo sviluppo della loro attività per l’agitazione politica e per l’organizzazione di campagne di denunce politiche. Eppure non c’è niente che possa sostituirle né oggi, né in qualsiasi altro momento”. (ı)

Si comprende benissimo, quindi, quale distanza regni tra la pratica dei comunisti e quella della borghesia.

Se, però, la pratica spontaneista del delinquente comune e terrorista dei PAC (Proletari Armati per il Comunismo) come Battisti ma potremmo dire Toni NegriSergio Segio, ecc. sono figlie della stessa cultura (sottocultura direbbe Pasolini), allora perché si lascia che costoro proliferino senza opporre un’adeguata diga di distinzione con quelli che sono i veri propositi dei comunisti?

La risposta, forse, è nell’analisi fatta da Angelo Ruggeri su http://iskra.myblog.it/ in <<Quegli inquietanti “io il debito non lo pago”>> il quale sostiene, giustamente, che la linea di demarcazione tra destra e sinistra è andata scomparendo perché quest’ultima, assimilando la cultura reazionaria, ha smesso di fare analisi sui fenomeni sociali e la relativa prassi che la differenziano come classe lanciandosi in una sottocultura di protesta alla “no global”!

(ı) Lenin “Che fare?”

 

 

Dens dŏlens 32 – Cesare Battisti and company.ultima modifica: 2011-10-04T08:01:08+02:00da iskra2010
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