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Crisi capitalistica e aspetti della struttura dei partiti

 

foto MOWA

di Angelo Ruggeri

 

Classe

Le brevissime 

Osservazioni su alcuni aspetti della struttura dei partiti politici nei periodi di crisi”. 

“La crisi crea situazioni immediate pericolose, perché i diversi strati della popolazione non possiedono la stessa capacità di orientarsi rapidamente e di riorganizzarsi con lo stesso ritmo. La classe tradizionale dirigente, che ha un numeroso personale addestrato, muta uomini e programmi e riassorbe il controllo che le andava sfuggendo con una celerità maggiore di quanto avvenga nelle classi subalterne; fa magari dei sacrifizi, si espone a un avvenire oscuro con promesse demagogiche, ma mantiene il potere. (…) Il passaggio delle truppe di molti partiti sotto la bandiera di un partito unico (al di la e al di sopra delle diversità organizzative e di schieramento delle forze politico-sociali della borghesia, n.d.r) rappresenta la fusione di un intero gruppo sociale sotto un’unica direzione ritenuta sola capace di risolvere un problema dominante esistenziale e allontanare un pericolo mortale” (Antonio Gramsci, Quaderni dal carcere, 1932-34) 

Gramsci, riconosciuto come il più grande analista del potere dai tempi del Macchiavelli, qui (anche), si riferisce – e, come da sempre è da lui, con i necessari riferimenti storici e quindi con l’analisi della realtà effettualeal fatto che l’unità teorica e culturale della borghesia che è unità ideologica, “unifica” le diverse forze politiche e sociali della borghesia (anche) al di là e al di sopra delle diversità organizzative di tali forze, anche al di là e al di sopra della loro collocazione in diversi schieramenti di destra/sinistra: una diade che specie nei momenti di crisi e di emergenza: rappresenta la fusione di un intero gruppo sociale sotto un’unica direzione ritenuta sola capace di risolvere un problema dominante esistenziale e allontanare un pericolo mortale” (Gramsci) 

Questo nel quadro di quella analisi delle forme specifiche in cui nello stato italiano si sono tradotti, in termini istituzionali e normativi. i valori a cui si ispira l’organizzazione del potere della società capitalistica. 

Il grande intellettuale dirigente comunista, con la raffinatezza e con l’acume scarsamente utilizzato dalla prevalente cultura italiana che separa la filosofia dalla storia e la cultura giuridica da entrambe, nella sua analisi è tanto lucidamente critico dello stato inteso come governo, e quindi burocrazia, apparati, “tecnici”, ed anche polizia e gendarmeria nazionale e internazionale, e quindi dello “stato senza stato” in quanto supera lo “stato-società regolata e pluralisticamente-sociale, che riesce a cogliere magistralmente, una apparentemente sottile e in verità macroscopica differenza tra stato “liberale” c.d. “di diritto” e lo “Stato- società, di “democrazia sociale” (tipo quello emerso dalla Costituente che del resto fu Gramsci il primo a proporla e ad ispirarla) nel quale lungi dall’affermarsi un nuovo “liberalismo”. 

Crisi capitalistica e aspetti della struttura dei partitiultima modifica: 2011-11-26T08:30:00+01:00da
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