La Scala di oligarchi e Robin Hood alla rovescia

 

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di Angelo Ruggeri

Spessore reazionario e politica ridottaal pago, non pago, come pago, chi pago e paga

 

Quando i teologi e la Teologia della liberazione furono accusati di essere marxisti, loro risposero: “Noi non siamo marxisti ma usiamo il marxismo perché è l’unica teoria che ci permette di spiegare perché i ricchi diventano sempre meno e sempre più ricchi e i poveri crescono sempre di più e diventano sempre più poveri” . 

Il 150°anno dello storico spessore reazionario della società dei “Talian” che riemerge sempre come anche oggi,non poteva meglio essere celebrato che nella “Milano bene”, con la passerella d’obbligo per ogni vip come per i Napolitano-Monti e tutti gli Oligarchi alla Scala, per la prima del “Don Giovanni”. 

Solo i Costituenti e l’applicazione della Costituzione con le antifasciste lotte sociali-politiche di massa di lavoratori e popolo, hanno fatto da argine rispetto allo spessore reazionario della società dei “Talian”.

Su tale “spessore” si è forgiato il nesso tra autoritarismo e totalitarismo e tra stato liberale e stato fascista.             Il fascismo non è stata una parentesi storica, bensì qualche cosa che rispondeva alle profonde contraddizioni, squilibri, arretratezze della società italiana, che MAI SONO STATE RIMOSSE.  ANZI, sono state APPROFONDITE già a partire dal GOVERNO “MONTI-PASSERA” DEL 1861, quando tale governo, di industriali, banchieri, uomini della finanza, di ricchi e grandi borghesi e aristocratici, ANZICHE’ LA RIFORMA AGRARIA DEL MEZZOGIORNO, APPENA CONQUISTATO, impose gabelle per tutti i Talian; e mandò l’esercito savoiardo a reprimere i moti dei contadini e mezzadri affamati e strangolati da proprietari terrieri che pretendevano e ricevevano 3/4 del prodotto stabilito, indipendentemente dall’andamento del raccolto decimato dai disastri climatici.

Da li, la Mafia pose radici fortissime: “nelle condizioni di questa gente farei anch’io la spia, il criminale, il brigante“, si dice in “Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo Levi, e nell’omonimo film, viene ripetuto da Gian Maria Volonté, a cui la borghesiaa prova del suo spessore reazionario e mancanza di pietas che hanno invece i popoli latini – diede un ostracismo che dura ancora oggi a quasi 20 anni dalla morte, avvenuta dopo aver cantato per tutta una sera “bandiera rossa” e tutte le canzoni italiane di lotta, racconta Anghelopulos -. Un attore contro, per il quale un grande regista,sceneggiatore, drammaturgo, scrittore e produttore come Ingmar Bergman, creò appositamente (al Festival di Londra) il Premio di Miglior attore europeo.

Da lì, dal Governo Monti-Passera del 1861, nacque uno scontro tra forze ugualmente reazionarie del Sud e del Nord borghese e dei Savoia con i suoi eredi fino a “Umberto II”-Napolitano, che, alleati ai reazionari proprietari fondiari del Sud provocarono la reazione delle masse povere, di cui approfittarono per mettersi a capo, le forze borboniche, mafiose, fasciste e la mano nera, che dalla Spagna arrivò in Italia, e che ha eredi nella mano nera attuale, dai Toni Negrini ai più perbenisti e apparentemente meno neri tellettual-in borghesi come i Cesare Revelli: il quale, come quelli di cui si usa dire “non hanno faccia“, sostiene che la manovra Monti (cioè il governar decretando come il Monti-Passera del 1861, n.d.r) non sia per nulla equa, anzi è una grave e inaccettabile ingiustizia – per questo anche i maiali piangono dopo aver deciso che l’unica categoria “colpita” sono i pensionati, n.d.r; ma alla fine, il “fine” Revelli aggiunge: “ma se fossi in Parlamento la voterei“(piangendo con i suoi simili o no?)

Su quella alleanza tra borghesia industriale e borghesia terriera si fondò la violenza e la repressione totalitarista del mussolinismo; ma resse anche tutte le fasi precedenti: quella del regime giolittiano (di cui i fascisti imbarcarono tanti giolittiani dicendo che Giolitti passa ma il giolitismo resta, come oggi il capitalista “spurio”, Berlusconi passa ma il berlusconismo di noi capitalisti “veri” resta: lo dicono da 15 anni, anni nei quali hanno lavorato per questo); quella del pre-fascismo (anche quando Giolitti disse “bisogna di cambiare spalla al fucile“, dalla spalla destra a quella sinistra, in alleanza corporativa coi sindacati, di cui Gramsci denunciò l’antimeridonalismo del corporativista); e tutte le fasi successive al governo Monti-Passere del 1861, quando, alternandosi al governo tra loro, la destra storica, ad es., nazionalizzava le ferrovie e, viceversa, la sinistra storica le privatizzava

Sinistra storica comprendente l’estrema sinistra radicale, che ha accettato la monarchia costituzionale, come quella odierna accetta l’idea di una “monarchia presidenziale” a cui si presta “Umberto II”-Napolitano.

Tale Sinistra faceva capo e aveva alle spalle la SOCIETA’ ADAM SMITH (a cui abbiamo accennato in altre occasioni), CHE FU IL CENTRO DI RACCOLTA DEI POTENTI INTERESSI BANCARI, INDUSTRIALI e AGRARI FAVOREVOLI ALLA CONTINUAZIONE DELLA POLITICA LIBERISTA, e che aveva come principale alleato e suo portavoce politico la “Sinistra”.

“Sinistra”, cioè, che aveva alle spalle il sostegno dei poteri capitalistici forti, bancari e industriali, agrari, dei Bazoli e dei Passera di allora, in cui era diffusa, più ancora che nella destra, l’idea che la libertà economica d’impresa, il liberismo liberizzatore e privatizzatore, dovessero essere accresciuti e non limitati. Che si dovessero combattere e abolire i LACCI E LACCIUOLI che I GOVERNI DELLA DESTRA NON AVEVANO SAPUTO RIMUOVERE.

ORA, ad es., E’ SENZA DUBBIO UN CASO (come no?) CHE NON PIU’ DI QUATTRO GIORNI FA LA SOCIETA’ ADAM SMITHla stessa dei potenti interessi bancari-industriali-terrieri e che sosteneva la sinistra storica ottocentesca SI SIA RIPRESENTATA ELOGIANDO COL MASSIMO DEI VOTI IL MONTI-PASSERA 1861-2011; E CHE come l’Ocse ABBIA DICHIARATO: “IL GOVERNO MONTI E’ STATO CAPACE DI TASSARE BEN BENE GLI ITALIANI IN SOLI 17 GIORNI. ORA FACCIA ALTRETTTANTO BENE CON LE LIBERALIZZAZIONI E LE PRIVATIZZAZIONI DI TUTTO“.

Bravo! 

Per elogiare IL MONTI-PASSERA – che nel 1861 fu eletto col voto per censo ma nel 2001 è stato solo “nominato” da “Umberto II” –  IL FAMIGERATO” OCSE, ha in più aggiunto di CONGRATULARSI col governo “PER AVER SAPUTO RIPRENDERE LE RICETTE DI 30 ANNI FA“: per intenderci, quelle della THATCHER la qualeaccompagnando i suoi provvedimenti  col salario minimo garantito volto ad escludere i salariati al minimo dagli sviluppi delle dinamiche del mercato del lavoro   HA AVVIATO IL PROCESSO DI CUI QUEL CHE VEDIAMO OGGI E’ IL SUO SBOCCO.  

Non c’entra nulla guardare o discutere sulle cifre del sistema pensionistico, per altro il più sostenibile d’Europa; nè guardare ad una politica RIDOTTA ED APPIATTITA sul “PAGO, NON PAGO, COME PAGO O CHI PAGA”, e sulla apologia dello Spread, mentre tace del tutto l’antiberlusconiano “popolo della sinistra borghese”, sia quello “viola” delle gentili  donne borghesi, sia dei “controlacrisi” ed affiliati alla “mano nera” toninegrina.

La sola cosa che conta sono le politiche e il processo  volto – con interventi vari e in fasi successive – prima ad affievolire e poi a cancellare come si è fatto, anche il salario differito del TFR e ogni rete di salvataggio di ogni previdenza sociale di base e quindi pensionistico, che sottrae enormi quantità e massa di capitali del risparmio collettivo alla rendita e alla intermediazione speculativa capitalistica e borsistica.                       

Risparmio collettivo che è indispensabile mettere a disposizione dei canali della accumulazione capitalistica, e per continuare il “gioco” che in questo ventennio ha portato alla crisi e poi a   continuarla e a sfruttarla. Ed è matematico che i provvedimenti Monti-Passera-BCE-UE-FMI e OCSE, portano a prolungare e ad aggravare la crisi, alimentando la spirale recessione-quindi minori entrate-quindi aggravamento del debito e, quindi, da capo,  manovre che per sanarla l’aggravano…: 

la borghesia non sa uscire dalla crisi se non aggravando e creando le condizioni di altre crisi più gravi“(parole che fanno suonare le orecchie per quanto le abbiamo ricordate). 

Se non si torna a porre al centro come negli anni 60-70, la questione del sistema di accumulazione capitalistica e del suo superamento, è inevitabile che ogni intervento sia innanzitutto finalizzato a garantire il suo finanziamento e a far sì che il capitalismo finanziario possa continuare a “giocare” investendo e disinvestendo il denaro e il risparmio altrui requisito GRAZIE allo Stato che, dopo aver fatto “la spesa al capitalismo” ed essere andato per questo in disavanzo, vuole requisire risorse per sè e nel contempo requisire il “risparmio collettivo per continuare ad alimentare l’accumulazione, tramite ogni tipo di governo politico o tecnico, di destra o di sinistra). 

In sostanza abusando del sistema degli scambi mercantili, che come un ROBIN HOOD ALLA ROVESCIA è alimentato dall’intermediazione bancaria tra capitale industriale e Borse e fondi azionari e di investimento, ma che ha bisogno di trovare e requisire nuove e sempre maggiori quantità di denaro. 

Non basta più il solo risparmio familiare, da almeno 30 anni: da quando si è iniziato a parlare dell’insufficienza di Capitale necessario per l’accumulazione capitalistica, che dovrebbe essere al centro del dibattito e dello scontro politico per scegliere le politiche economiche e del reddito. Invece tale questione è stata, e resta, ignorata da sbraitanti ed incapaci “popoli viola” e di altri e vari colori, al coperto dei quale destra  e sinistra hanno fatto dell’insufficienza del capitale lamentata, UN VEICOLO DELL’AZONE POLIITCA COMUNE AI LORO GOVERNI.

Un veicolo politico  per una specificazione sul terreno delle politiche retributive volte a redistribuire il reddito dai salari ai profitti, dal risparmio, sia privato che collettivo, alle Rendite, alle imprese e Società anonime per azione, tramite le Banche e, quindi, assoggettando tutto al sistema speculativo borsistico di UN CAPITALISMO BUROCRATICO, dove, COME BENE SI SA DA TEMPO IL DILAGARE DELLA CRIMINALITA’ ECONOMICA  NON POTEVA E NON PUO’ ESSERE CONTENUTA DA REGOLE INTERNE AL SISTEMA DEGLI SCAMBI, invocando la stupida e mistificante  etica dei mercati e dei mercanti. 

Tutto questo in una fase in cui vengono confermati i due punti di crisi che sono tradizionali della Critica Comunista all’economia capitalistica(per altro oggi  economisti anche o non keynesiani, usano linguaggio e concetti marxiani), cioè, ripetiamo:

1) il capitale subisce una Distruzione continua, con una velocità che sembra aumentare col tempo

2) la società capitalistica realizza il suo consenso distribuendo Rendite, sempre più. 

Per ciò, allora, l’unica soluzione era, e resta, quella di chiedere e costringere i governi degli stati che sono andati in disavanzo per aver fatto “la spesa al capitalismo”, a continuare ad alimentare l’accumulazione d’impresa. 

Come ?Potenziando edINCREMENTANDO I PROVVEDIMENTI CHE COSTRINGANO FORZOSAMENTE IL RISPARMIO COLLETTIVO A RICORRERE AI FONDI (PENSIONE O ALTRO); RIDUCENDO e CANCELLANDO O ASSOTIGLIANDO LE SPESE PER IL SISTEMA SOCIALE IN GENERE ED IN PARTICOLARE PER QUELLO PENSIONISTICO, SANITARIO, E DELLE FUNZIONI PUBBLICHE (anche con le privatizzazioni e liberalizzazioni dei capitali che possano liberamente fuggire), SI’ DA COSTRINGERE LE FAMIGLIE A RICORRERE forzosamente alle entità economiche di diritto privato, ai CAPITALISTICI enti ASSICURATIVI E BANCARI, E DI CUI L’OCSE SI FA PROMOTRICE DA ALMENO TRENTANNI. IN NOME DELLA Teologia della SCARSITA’ DI CAPITALE al servizio del quale si sono posti e intendono continuare a porsi tutti i governi.  Fino alla Grande Crisi del 2012. Fino a che… Fino a quando? 

La Scala di oligarchi e Robin Hood alla rovesciaultima modifica: 2011-12-21T09:00:00+01:00da iskra2010
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