Un rovesciamento storico e culturale totale

 

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di Angelo Ruggeri

Quanto deliberato dalla direzione del PCI di Occhetto e ILLUSTRATO CON DOVIZIA da Reichlin ( e verificato con riscontri – come direbbe un magistrato – nei comportamenti del ventennio di Pds-Ds-PD) RENDE TALMENTE CHIARO, CONCLAMATO ed EVIDENTE IL ROVESCIAMENTO culturale e teorico totale (operato dai “vincenti” post e anti togliattiani e anti berlingueriani interni al PCI) a favore (ed in totale adesione) dei centri di potere capitalistico che hanno costruito, determinato e che ancora alimentano la crisi “peggiore di quella del ’29”, da non aver bisogno di alcuna interpretazione, spiegazione o commento.

Solo con una concezione irenica della storia, paciosa e superficiale, si può sostenere, con determinismo storico, che tutto quel che accade oggi era già scritto nella storia passata.

Lo stesso determinismo che, appunto, tentarono di sostenere i destri filocraxiani e napolitaniani del PCI, quando con Chiaromonte (in un famoso e per l’appunto irenioco articolo) scrissero che il governo di unità nazionale era già scritto in quel che diceva Gramsci ai tempi dell’Ordine Nuovo e poi nei Quaderni e quindi poi in Togliatti.

E’ proprio della cultura della destra, che egemonizza tale c.d. “sinistra”, il sostenere un determinismo storico alla rovescia, usato proprio dallo stesso Occhetto che, ripercorrendo la storia all’indietro, ha, con altri, iniziato a dire che aveva ragione Craxi più che Berlinguer e poi ha lanciato quella che fu detta la callida junctura su “Togliatti, inevitabilmente corresponsabile degli atti staliniani”, quindi profferendo “encrasez l’infame sul movimento comunista tutto quanto, via via cancellando, a ritroso, tutta la stoira del movimento operaio e socialista e approdando e fermandosi alla rivoluzione borghese del 1789 francese.

Ma le scelte del PCI di Occhetto riassunte in quelle poche parole sono talmente chiare che nessuno (che non sia in malafede, altrimenti tanto vale lasciarli perdere perchè non sono degli “ignoranti” ma solo degli “sciocchi” o meglio stupidi) potrebbe mai sostenere, e tantomeno documentare, che, non solo il PCI in quanto tale, ma anche solo qualcuno nel PCI abbia prima di allora sostenuto e tantomeno teorizzato di essere per il capitalismo anglosassone (il capofila del capitalismo finanziario anonimo e speculativo e dell’imperialismo mondiale) i cui centri di potere sia palesi che occulti, raccolti attorno alla destra revanscista e anticomunista, attorno alla P2 e ancor piu internazionalmente raccolti attorno alla Trilateral,denunciarono proprio il “caso italiano” di democrazia avanzatache con il PCI, da Togliatti a Berlinguer, “sta vincendo con la democrazia” e mette in pericolo la “governabilità capitalistica”. Donde che lo stesso Kissiniger disse, papale papale, che “Berlinguer è il comunista piu pericoloso del mondo”, “viceversa” chiamando “amico” ed “il mio comuista preferito” Napolitano. Due linee esattamente opposte e in scontro durissimo tra loro, quella filo capitalistica, americana ed anglosassone di Napolitano e quella anticapitalistica, della democrazia socialista e antibrezneviana di Berlinguer. Entrambi vissero la svolta di Salerno.

La stupidità o l’ignoranza si possono superare e vincere anche con qualche corso di storia, ma contro i pregiudizi non c’è nulla, o quasi, da fare.

I giudizi si formano nella storia e anche i pregiudizi si formano in una storia di tipo irrazionale. Dal pregiudizio nasce l’intolleranza e viceversa, sempre appoggiata su qualche cosa di irrazionale, e su quale cumulo di pregiudizi sia fondata ed è fatta l’intolleranza fascista lo sappiamo. Non c’è miglior arma della dialettica per battere il pregiudizio e l’unilateralità, se non di tutti, almeno di quanti hanno, magari, in fondo in fondo, un briciolo di onestà intellettuale.

 

Il rovesciamento storico e teorico totale sancito dalla direzione del PCI di Occhetto nel giorno 12-12-1998E l’appello di Cremaschi “IN PIAZZA CONTRO I GOVERNI MERKEL MONTI E SARKOZY”

“I comunisti si mobilitano per un capitalismo sano”.

“Un capitalismo sano, pulito, liberato dallo strapotere delle imprese di stato, e governato dalle regole ‘classiche’ adottate da sempre in America o in Inghilterra, quelle che servono a tenere distinte banche e industria (sic- come appunto dicono oggi i Tobin tax e i no global contrari alle banche anziché al capitalismo finanziario industriale-bancario), a dare trasparenza al mercato finanziario (sic), a garantire libera concorrenza” – da I comunisti si mobilitano per un capitalismo sano“. – Documento della direzione PCI di Occhetto illustrato da Reichlin, La Repubblica, 13-12-1998, che tra l’altro commenta e informa:

A chi gli chiedeva se in questo modo il PCI non si proponga di fondare un capitalismo classico, Reichlin (che oggi è responsabile Programma del PD, n.d.r) non ha nascosto che è proprio così. L’ammissione che la maggior forza di opposizione italiana intende assumersi il compito di un partito liberale classico è venuta alla fine del briefing con il responsabile dell’ufficio programma di Botteghe Oscure ha riassunto il dibattito della direzione del PCI

Un rovesciamento culturale e teorico totale conclamato e voluto a favore del capitalismo “classico” che ha portato alla cataclismatica crisi scoppiata proprio nei luoghi della centralità del potere di quel capitale finanziario a favore del quale si sono votati i liquidatori del PCI di Gramsci-Togliatti Longo- Berlinguer(destra Pci-PDS-DS-PD), del cosiddetto capitalismo incivilito della Common Law “del mondo finanziario anglosassone per una svolta di crescita liberista fondata sull’abbattimento del debito pubblico e il ruolo benefico dell’Europa e degli stati Uniti” (G. Sapelli, Sole 24 ore), la cui crisi ha portato allo scoperto le conseguenze di carattere teorico derivanti dalle falsificazioni note ma cinicamente obliterate, delle concezioni “liberistiche” dei rapporti tra economia e politica.

Anche noi come altri ed anche Cremaschi (come avevamo per così dire riassunto dicendo che siamo tornati ad essere il popolo di “TALIAN” del pre-fascismo invece che il popolo degli “Italiani” che ci ha caratterizzati dalla Resistenza e per per mezzo secolo), abbiamo sentito, come offesa e come accusa, la veritiera affermazione di Monti che, in giro per l’Europa, si è vantato di aver fatto e introdotto il piu duro sistema pensionistico d’Europa e una devastazione sociale che promette di proseguire, senza essere contrastato da insorgenze o lotte sociali ma anzi raccogliendo “consenso” praticamente unanime nel Parlamento silenziato e “commissariato” da lui stesso e da Napolitano.

Può essere utile cercare di capire, sinteticamente, gli aspetti prodromici e il percorso che ci ha portato a tale esito e ad avvalorare verso tutti noi l’affermazione di Monti che suona – come scrive Cremaschi – “accusa verso tutti noi”.

L’Italia è stata per mezzo secolo uno dei paese con le piu avanzate e significative lotte sociali e di classe, fino a quando iniziò l’attacco, già allora populista (inizio anni 80″), per, contemporaneamente, rafforzare da un lato i poteri dei vertici di stato e istituzioni ( e quindi poi di partiti e sindacati) con Spadolini e quindi Craxi, e dall’altro depotenziare lo stato riducendo l’intervento il suo intervento in economia.

I primi furono quelli del c.d. socialismo liberale Ernesto Rossi, Altiero Spinelli, Leo Valliani, (e Bobbio sul piano filosofico e Calamandrei su piano giuridico-isituzionale) che, guarda caso, sono anche tra i “padri” dell’attuale Europa UE, seguiti da Ugo la Malfa sul piano politico di governo.

Poi, con attacchi contro il c.d. “stato imprenditore” e i c.d. “padroni di stato” (Espresso, Scalfari ecc. diventati, poi, la guida della pseudo sinistra) che proclamavano:

“lo stato deve controllare ma non deve gestire” e che “lo Stato deve solo essere arbitro imparziale e regolatore”, ovvero con lo stesso pensiero e le stesse parole scritte da Mussolini (nella fase del fascismo movimento – come la Lega -), all’inizio della fase del fascismo-partito per poi andare al governo ed entrare nella fase del fascismo-stato (percorsi similari seguiti dal Pds-Ds-Pd e anche dalla Lega).

La “sinistra borghese” e i suoi intellettuali, giornali e giornalisti, si è attestata sul pensiero e ripetendo, persino, le stesse parole scritte da Mussolini sul Popolo d’Italia del 21 aprile del 1921:

“lo stato deve esercitare tutti i controlli possibili e immaginabili, ma deve rinunicare ad ogni forma di gestione economica per tornare alle funzioni di regolatore e d’ordine politico-giuridico” (Mussolini, 1921).

Parole praticamente ripetute pari pari da Occhetto, da socialisti e dai laici di impresa della c.d. sinistra “laica” unificatisi intellettualmente rispetto al mercato negli anni fine ’80 e poi ’90.

Il rovesciamento, rispetto alla Costituzione ( e rispetto alla propria tradizione socialista), secondo cui il modo per regolare il mercato è la dialettica sociale e la lotta di classe e sindacale, con i partiti come cerniera tra società e istituzioni tramite il sistema proporzionale sul terreno del sistema politico e la programmazione democratica e sociale dell’economia, sul piano del sistema economico, fu attuato proprio in nome di quanto è stato espresso dalle parole di Mussolini del 1921, che portò a un ripensamento, sia rispetto all’integrazione europea, che al mercato avviato in primis da Giorgio Amendola e dai suoi eredi di cui divenne capo Napolitano sino a Silvio Leonardi.

Arrivando infine alla SCOPERTA che il mercato è l’elemento essenziale per l’affermazione e lo sviluppo dell’impresa e che non c’è impresa senza mercato, e senza impresa non c’è crescita e non c’è libertà”.

Finita la rincorsa affannosa verso il mercato e verso l’Europa, che con Maastrich ha cancellato anche la Prima Parte e i Principi Fondamentali della Costituzione e quindi cancellato anche la democrazia, si è dato corso alla trasmissione e divulgazione di massa di tale cultura del mercato e dell’impresa senza cui non ci sarebbe stata crescita ne libertà: “…si tratta di dare sostanza irreversibile a un mutamento storico delle idee…continuando nelle pratiche quotidiane di questo nuovo secolo, quelle fondamentali scelte istitutive… cioè delle istituzioni di un’economia di mercato introdotte per la prima volta in Italia dai governi della “sinistra” come ha scritto questo stesso autore che ha concluso dicendo: questa è la sfida” (Giulio Sapelli, Sole 24 Ore).

Una sfida che le imprese di mercato hanno vinto, e che stanno portando avanti, come vediamo con la vera e propria GUERRA ECONOMICA E DELLE MONETE CHE E’ IN CORSO TRA, E ALL’INTERNO DEI CAPITALISMI FINANZIARI delle società anonime, UNA VERA GUERRA ECONOMICA INTERIMPERIALISTICA “GUERREGGIATA” SULLA TESTA DI POPOLI E PAESI E CHE, COME IN PASSATO, PUO DIVENTARE (o lo è già) ANCHE GUERRA MILITARMENTE ARMATA.

Questa operazione di trasmissione e divulgazione di massa della cultura del mercato, condotta, da destra e da sinistra, nel segno della cancellazione del lavoro e dello stato-nazione, ha provocato il progressivo avvelenamento del cervello sociale dei lavoratori e uno stato confusionale di massa, consolidato in circa un trentennio dai gruppi dirgienti della “ex sinistra” (DS-PD-CGIL), così ci si può spiegare, anche, come si sono create le condizioni che attualmente permettono a Monti di vantarsi di avere più consensi che “contestazioni”, aggirandosi per l’Europa del capitalismo industrial-finanziario imperniato sulleBanche centrali, quelle stesse che HANNO SANCITO IL POTERE incontrovertibile DELLE AGENZIE DI RATING, vantandosi di avere più consensi che non “contestazioni”.

Gli esiti, esattamente opposti, con tanto di “cancellazione” della democrazia “minima”, a cui ci ha portato tale c.d. “cultura innovativa” e “mutamento storico delle idee” (cioè, in realtà regressione storica da quelle del 900 a quelle del ‘700 e ‘800) sono ora ben visibili con la crisi (ma lo erano già anche prima e lo sono anche al di là della crisi solo economicamente intesa), e ci testimoniano di quel che già allora doveva essere, ed era, ben interpretabile (come in pochi hanno saputo fare) come una operazione ideologica ed economicistica, coperta dall’enfasi retorica sulla c.d. globalizzazione che ha infatuato la pseudo sinistra, così battezzata dalla dichiarazione della direzione del Pci di Occhetto:

PER LA DEMOCRAZIA ECONOMICA (termine delle c.d. “democrazie liberali” europee che è l’opposto della programmazione e del controllo sociale d’impresa) e “PER UN CAPITALISMO SANO, PULITO, LIBERATO DALLO STRAPOTERE DELLE IMPRESE DI STATO, E GOVERNATO DALLE REGOLE “CLASSICHE” ADOTTATE DA SEMPRE IN AMERICA O IN INGHILTERRA: QUELLE CHE SERVONO A MANTENERE DISTINTE BANCHE E INDUSTRIA(come credono di poter fare i Tobin tax e i no global contrari alle banche anziché al capitalismo finanziario industriale-bancario),E A DARE TRASPARENZA AL MERCATO FINANZIARIO, A GARANTIRE LIBERA CONCORRENZA (Reichlin, Documento della direzione PCI di Occhetto, La Repubblica, 13-12-1998 – prima quindi anche della caduta del muro di Berlino preso poi a pretesto).

Pseudo sinistra dominate da tellettual-in di ogni indirizzo culturale che hanno fuorviato e impedito di cogliere la corretta analisi dell’operazione ideologica ed economicistica in corso, a scapito dell’analisi dei sempre più intensi rapporti tra capitalismo finanziario e sistema istituzionale degli stati e delle sovranazionalità.

Ma tutte le c.d. “sinistre” di varia specie non hanno colto l’operazione ideologica ed economicistica ma si sono acconciate quando, senza più una teoria-prassi capace di unificare culturalmente il proletariato e la “sinistra” politica e sociale, pensavano che si potesse elaborare e si protesero nella ricerca di un c.d. “programma comune”, occultando, dietro la presunta necessità di una aggiornamento storico il superamento del concetto di “diversità” sul quale è stato e viene ancora crocefisso E. Berlinguer (come ha scritto autocriticamente M. Tronti che ha di recente inteso rilanciare la “diversità” di Berlinguer come una vera e propria “categoria” concettuale (M. Tronti, Non si può accettare, Crs-Eds).

Categoria concettuale da cui ripartire unitamente al rilancio dell’analisi di classe e del proporzionale, per rilanciare la lotta sociale e di classe e ricostruire una CULTURA POLITICA che “atei devoti, borghesi laici, e padroni illuminati” hanno tentato di cancellare ” cancellando la storia del grande ‘900″ (A. Rugg.)

da Redazione sito Rete28Aprile – Primo piano Cremaschi “In piazza contro i governi Merkel Monti e Sarkozy! 16.1.2012

 

IN PIAZZA CONTRO I GOVERNI MERKEL MONTI E SARKOZY
di Giorgio Cremaschi
Il Presidente del Consiglio Monti ha girato per l’Europa vantandosi del consenso ricevuto alle sue devastanti manovre sociali. È un atto di accusa contro tutti noi. Contro tutti noi che non condividiamo e che subiamo i danni di quelle manovre, e che non siamo riusciti finora a farci sentire.
Naturalmente le responsabilità vanno diffuse. Il movimento sindacale ha subito una sconfitta con pochi precedenti sulle pensioni, che sono state contro riformate ostentando l’inutilità del confronto sindacale. Il movimento civile e democratico, che è stato anch’esso uno dei fattori fondamentali della mobilitazione contro Berlusconi, è stato semplicemente cancellato dal voto del Parlamento che ha mandato libero Cosentino e dalla sentenza della Corte Costituzionale, che ha cancellato il referendum. Il movimento dei beni comuni si prepara a subire l’aggressione delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni, mascherata da lotta contro le lobbies, con un sottosegretario del governo che dichiara apertamente che il referendum sull’acqua è stato un imbroglio. Al movimento pacifista risponde il ministro della Difesa, confermando la sostanza del programma di acquisto degli F35. Gli studenti e il mondo della scuola si trovano con la conferma e l’ulteriore realizzazione delle controriforme Gelmini. Infine, i lavoratori della Fiat, che con i loro no un anno e mezzo fa diedero il via al movimento sociale politico e culturale di quest’ultimo anno e mezzo, si trovano con un contratto capestro, che viene usato come leva per scardinare ovunque il contratto nazionale e le libertà sindacali.
Tutte e tutti coloro che hanno lottato per cambiare le cose e per far cadere Berlusconi sono stati colpiti dagli schiaffi del governo Monti, il quale però continua a godere di grande prestigio perché manda i finanzieri a Cortina e anche perché i due principali governi di destra dell’Europa continentale, Merkel e Sarkozy, lo sostengono e lo apprezzano.
E’ ora di provare ad uscire da questa terribile schizofrenia. Per cui da un lato sentiamo i colpi del governo Monti e dall’altro, però non lavoriamo esplicitamente contro chi ce li infligge. Occorre costruire un’opposizione di massa a questo governo, occorre lottare per farlo cadere, altrimenti se e quando andremo a votare tra un anno e mezzo, ci troveremo in una situazione alla polacca. Dove le alternative reali in campo saranno quelle tra un partito liberale di destra e uno schieramento neofascista e xenofobo.
Bisogna costruire oggi l’alternativa al governo Monti e questa parte dall’opposizione dichiarata al governo dei professori, alla sua logica, alla sua cultura di fondo. Abbiamo una prima occasione per farlo, il vertice dei tre governi di destra che oggi guidano l’Europa, Monti Merkel e Sarkozy. Cominciamo dal 20 a far sentire il nostro rifiuto verso questi governi. E se questo rifiuto deve coinvolgere anche le scelte politiche di un Presidente della Repubblica che oggi sostiene in maniera abnorme il potere e le scelte del governo monti, ebbene, anche questo sarà un’ulteriore elemento di chiarezza. Se il presidente della repubblica esorbita dal ruolo di garanzia istituzionale ed entra direttamente sul terreno delle scelte politiche, è giusto che ne assuma prezzi e responsabilità. Questo vale persino nelle repubbliche presidenziali, dove i presidenti pagano il prezzo delle scelte economiche e sociali sbagliate, verso cui si indirizzano.
E’ ora di dire basta alle ipocrisie, il governo monti è un governo di destra liberale che ha solo il compito di distruggere sindacato e sinistra. Quelle parti del sindacato e della sinistra che non vogliono scomparire nella grande coalizione, devono agire.

16.1.2012

Un rovesciamento storico e culturale totaleultima modifica: 2012-02-03T08:45:00+01:00da iskra2010
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