Generalizzare lo sciopero anche contro modifica Costituzione in senso autoritario

 

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di Angelo Ruggeri

Se “dobbiamo batterli” e “la Fiom sciopera e la Cgil tratta” (come ha opportunamente osservato Cremaschi) occorre denunciare la Cgil perché non assume lo sciopero del 9 marzo.

GENERALIZZARE LO SCIOPERO DEL 9 MARZOSUPERANDO ILPRINCIPIO MAGGIORITARIO E L’UNITA’ SINDACALE DEI SINDACATI MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI PER REALIZZARE L’UNITA’ DI CLASSE DEI CETI POPOLARI, STUDENTI E LAVORATORI TUTTI.

Senza separare ma, anzi, rilanciando la consapevolezza del nesso tra questione sociale e questione istituzionale, tra misure di povertà del Governo Monti e la riproposizione (con accordo privato tra il “capo” berlusconiano Alfano, Casini “figlio” di Forlani travolto da Tangentopoli e Bersani “antiberlusconiano” – sic! -) delle stesse misure di “revisione costituzionale” proposte da Berlusconi nel 2006 e respintedal popolo italiano nel referendum del 25-26 giugno dello stesso anno.

Si può capire perché “A sinistra” si taccia sulle misure direvisione in senso autoritario della costituzione annunciate dopo tale accordo privato segreto, e i suoi giornalinon ne hanno subito parlato il giorno successivo.

Il silenzio “a sinistra” e dei giornali anche “comunisti” (compreso il Manifesto sottotitolato “comunista” senza essere comunista e che per ciò perde lettori, come ha scritto la Rossanda) non è sorprendente, già RC e le “sinistra” assunsero tali misure che, proposte da Berlusconi e respinte dal popolo italiano nel referendum del giugno 2006, sono state riprese (e successivamente votate in un ramo del Parlamento) dalla “sinistra” e da Rifondazione come testimoniato nella tempestiva denuncia del marzo 2008 che pubblicammo sulla rivista Valori, titolata “Costituzione democratico-sociale: un attacco insospettabile promosso da Rifondazione ora coinvolge tutta la destra con in testa AN”, in cui, tra altro, scrivevamo :

“Ai segnali “visibili” della regressione del gruppo dirigente di Rifondazione, si stanno cumulando iniziative “coperte” dalla separatezza tra società e Parlamento. Si è infatti appreso, dai testi originali pervenutici dalla Commissione Affari Costituzionali , che “sinistre” e RC (nel nome di Franco Russo, Mascia e Frias), operano alla Camera due proposte di legge costituzionale, che concorrono a riaprire la fase del revisionismo che, almeno RC, dopo il voto referendario del 25-26 giugno 2006 che ha respinto il progetto Berlusconi, dovrebbe considerare chiusa, per passare, dalla difesa, al rilancio dei valori economico-sociali che hanno dato originalità alla Costituzione democratica e antifascista.
Tali proposte, riferite alla “forma di governo” per potenziare il presidente del Consiglio, e alla “forma di Stato” per completare con il Senato federale l’avvio federalistico imposto dal centrosinistra con soli 4 voti di scarto nel 2001, stanno avallando la strategia “bipartisan” che accompagna – tra le strida contrapposte dei prodiani e dei berlusconiani – il rovesciamento del ruolo assegnato, nel modello del ’48,al rapporto “governo-Parlamento” che, per la prima volta, in una Costituzione dell’Europa occidentale, ha prefigurato gli strumenti di una strategia di democrazia sociale, in antitesi alla democrazia liberale.

Dietro il fumogeno del federalismo, divenuto la forma di Stato più omologa agli interessi del capitalismo, i relatori (on. Bocchino, AN; on. Sesa Amici, Ulivo) di un progetto di testo unificato, nella Commissione Affari Costituzionali del 12/06 sono stati confortati dall’adesione di R.C. ad un disegno che reca, come aspetto qualificante, la revisione antiparlamentare della “forma di governo”   

Al punto che(tramite l’On. F. Russo) Rifondazione nel progetto del 2/05, attesta il ritorno al potere di “revoca” dei ministri che era fissato a favore del Capo dello Stato nello Statuto Albertino (art. 65 del 1848), e dopo aver così riesumato il principio secondo cui il capo dello Stato è capo dell’esecutivo, senza coordinarlo con l’art. 87 della Costituzione vigente che dice l’opposto, non ha esitato a tradurre in norma l’auspicio dell’on. Bertinotti di copiare il cancellierato di Bonn. Ciò è apprezzato, non solo perché lassù in Germania, la legge elettorale è (simil) “proporzionale” (tacendo che è mista con l’uninominale e con l’abbattimento di voti alla base – con lo sbarramento), ma, soprattutto, perché la socialdemocrazia ha sposato quello che i giuristi enfatizzano come il rafforzamento delKanzler-prinzip” – proseguendo la logica delFührer-prinzip la cosiddetta sfiducia costruttiva. Questa è a sua volta chiamata “neo-parlamentare” per occultare il fatto chenel regime di Bonn, il cancelliere – eletto su proposta del capo dello Stato e non nel contesto di un dibattito tra le forze politiche (art. 63) – non può essere sfiduciato come nei Parlamenti (dei sistemi parlamentari) che sono autonomi nelle loro scelte politiche, perché solo se si raggiunge, preventivamente, una maggioranza assoluta dei membri del Bundestag, si può ottenere la revoca da parte del Capo dello Stato del Cancelliere.

Di fronte a tanto inequivocabile rovesciamento dei rapporti funzionali tra forma di governo “personalizzata” e forma di Stato di democrazia sociale, espropriata di conseguenti strumenti di democrazia politica,e dinanzi all’aggiunta della proposta di modificare la procedura di revisione costituzionale attualmente in vigore perché in linea con il principio elettorale proporzionale(sostenendo con un sofisma che per salvare la Costituzione dagli assalti di maggioranza che si suppongono sempre e comunque espresse dal principio maggioritario introdotto nel 1993 – che sono tali non nel Paese ma solo per effetto del premio di maggioranza – per cui si deve adeguare la Costituzione alla legge elettorale, anziché viceversa), si rende necessario aprireun dibattito di massa che demistifichi l’ingegneria istituzionale di cui si sono appropriati anche gruppi e personalità di sinistra per rilanciare il nesso tra questione sociale e questione istituzionale,come si fece nella fase costituente quando l’egemonia era della cultura politica marxista e cattolico-democratica, e non dei “giuristi accademici”, come “ceto” che sostituisce l’ideologia giuridica all’ideologia democratica della Repubblica fondata sul lavoro”.

 

Il documento pubblicato su Valori e distribuito nella assemblea di RC e della “sinistra” fu firmato con le adesioni, in ordine anagrafico, di:

Paola Baiocchi direzione di Valori rivista di economia sociale della Banca etica di Milano

Paolo Barrucci Associazione e rivista Pianeta Futuro – Centro “Il Lavoratore”

Virgilio Baracchini della Unione Inquilini e associazioni antifascisti della Toscana

Gaetano Bucci del Movimento antifascista per il rilancio della Costituzione – Puglia – Centro “Il Lavoratore”

Giovanni Caggiati del Comitato antifascista di Parma;

Antonio Calabria Comitato antifascista delle Marche – Ancona

Andrea Catone Rivista La Contraddizione e Comitato antifascista– Roma – Centro Il Lavoratore

Domenico Chirico Movimento Antifascista rilancio Costituzione – Liguria – Centro Il Lavoratore;

Angelo Ciampi Movimento per la Difesa e il Rilancio della Costituzione – Milano – Centro Il Lavoratore;

Giovanni Chiellini, giudice e del Comitato difesa Costituzione di Firenze – Centro Il Lavoratore

Cini, Gabriele Visco Gilardi Rivista Percorsi di Integrazione, Istituto di Studi della Resistenza e Comitato famiglie di deportati e vittime del nazi-fascismo – Como-Varese-Milano- Centro Il Lavoratore

Cooperativa di studi e ricerche italiane ed europee “Marcella” – Como/Varese/Milano/ Bruxelles – Centro Il Lavoratore

Coordinamento nazionale dei Comitati per la difesa e il rilancio dei diritti costituzionali dei minori

Salvatore d’Albergo del Movimento antifascista nazionale per il rilancio della Costituzione – Milano-Roma – Centro “Il Lavoratore”;

Vittorio Gioiello del Movimento antifascista nazionale per il rilancio della Costituzione – Milano – Centro “Il Lavoratore”;

Franco Labonia Rivista Indipendenza – Roma –

Sergio Manes Associazione e Casa editrice Città del Sole e Comitato Antifascista – Napoli -;

Andrea Montella Rivista Valori;

Andrea Murone Associazione Nazionale Diritti dei cittadini

Rete Nazionale “Disarmiamoli” – Varese –

Silvia Protti Movimento antifascista Italia/Spagna – Madrid –

Sergio Rodriguez presidente Comitato antifascista del Lazio – Roma –

Angelo Ruggeri del Movimento antifascista nazionale per il rilancio della Costituzione – Varese/Milano – Centro “Il Lavoratore”;

Giuseppe Savoia Movimento antifascista per il rilancio della Costituzione – Como/Varese – Centro “Il Lavoratore”

Sotto le bandiere del marxismo, AssociazioneSicilia –

Antonio Varanese Associazione e rivista Area Oltre e Comitato antifascista rilancio Costituzione – Abruzzo.

Generalizzare lo sciopero anche contro modifica Costituzione in senso autoritarioultima modifica: 2012-03-07T10:14:00+01:00da iskra2010
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