Mussolini Craxi Napolitano. I peggiori e più pericolosi per la democrazia e i lavoratori, storicamente vengono sempre “da sinistra” (e altri ne citeremo)

 

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da Angelo Ruggeri

IMPOSTE INDIRETTE IN MATERIA FISCALE E MODIFICA DELL’ARTICOLO ’81 (VOTATA DA PDL-PD-UDC) CON CUI FRA POCO NON SARA’ PIU ANTICOSTITUZIONALE LA MODIFICA-CANCELLAZIONE DELL’ARTICOLO 18 DEL GOVERNO MONTI.

LE IMPOSTE INDIRETTE SONO QUANTO DI PEGGIORE SI POSSA CONCEPIRE CONTRO LA GIUSTIZIA SOCIALE IN MATERIA FISCALE. Quanto rimarca qui sotto Colombo ci esime dall’essere noi a richiamarlo.

Richiamare cioè l’attenzione sulla GRAVISSIMA LINEA DI CONTRORIFORMA DEL SISTEMA FISCALE del governo Montidi cui pochi o nessuno parla. Così come addirittura NESSUNO parla della modifica dell’Art.81 della Costituzione, che di qui a pochissimo RENDERA’ ANTI COSTITUZIONALE L’ARTICOLO 18 dello Statuto dei lavoratori (manca solo il voto in seconda lettura previsto per le modifiche costituzionali). In quanto con tale modifica, verrà superato il conflitto costituzionale attualmente ancora vigente tra una Costituzione fondata sul lavoro (dall’art.1 all’art 12) e sul sociale (dai Principi Fondamentali a tutta la Prima e Seconda Parte della Costituzione tra cui l’articolo 81 è un pilastro “fondante”), e una regressiva Costituzione europea fondata su mercato e concorrenza d’impresa e sulla “costituzione economica” europea culminante nei poteri assoluti della BCE e nel “monocratico” potere del suo governatore, un vero “sovrano” dell’Europa di una “monarchia” d’impresa.

Così che è bastata una lettera del GOVERNATORE D’EUROPA per dettare in modo dettagliato a tutti i Paesi le decisioni da prendere sia in materia economica e fiscale, sociale e del lavoro, sia in materia istituzionale e Costituzionale, di forma di governo e forma di stato, per anziché superare, sancire il conclamato “deficit democratico” dell’Europacon una ulteriore e definitiva regressione della democrazia delle Costituzioni regressive dalla democrazia,capeggiati da quella UE e da quella tedescache, fin dalla sua nascita, là dove la nostra dice che è “fondata sul lavoro” quella tedesca definisce la forma di stato azienda “fondata” sul mercato e sul pareggio di bilancio: a cui vengono così subordinati tutti i bisogni e tutti gli interessi sociali e il lavoro, come appunto si sta facendo col nuovo esovversivo articolo 81 che così cancella l’articolo 1 e collegati che “fondano” sulla centralità del lavoro e sul primato del sociale, la nostra Repubblica di democrazia sociale.

SIAMO AD UN PUNTO DI ROTTURA DEL PATTO COSTITUZIONALE E REPUBBLICANO TRA POPOLO E ISTITUZIONI CHE IL TRIO DI VERTICE DI PDL-PD-UDCI, spinti e sostenuti da NAPOLITANO (e con l’aiuto del “solone” extraparlamentare Violante e come era il progetto di Berlusconi respinto dal voto del popolo) VOGLIONO SANCIRE: PER CUI BISOGNA DIFENDERE L’ARTICOLO 18 CONTRO LE MODIFICHE DEL GOVERNO DEL PRESIDENTE E CONTEMPORANEAMENTE CONTRO LE MODIFICHE COSTITUZIONALI IN ATTO CHE LO CANCELLEREBBERO COMUNQUE.

Pur essendo stati attaccati da un virus, per la terza volta, che ci ha ha bloccato il computer siamo riusciti ad avere il documento in formato pdf ed abbiamo così potuto scrivere le considerazioni e da ora in poi cercheremo di mantenere il più possibile come logo:

LE AZIONI NON SORRETTE DALLA TEORIA SONO IMPULSI INFRUTTIFERI” (Antonio Gramsci)

Il titolo sui “diritti” è la perpetuazionedel metodo introdotto da “destra” e da “sinistra”, all’inizio degli anni ’90, come rinuncia alla rivendicazione di potere sia sociale che politico dalla cui consistenza ha dipeso la conquista negli anni ’60-’70 dei “diritti” oggi in bilico e indifendibili proprio per l’assenza – in nome della “globalizzazione” e dei “diritti” – di ogni forma di contrattacco del potere della classe operaia al potere del sistema delle imprese. In linea con questa rinuncia,c’è poi la convergenza acritica sui c.d. “beni comuni” pur di non parlare più di socializzazione dei poteri e dell’economia e dello Stato, e quindi di socialismo.

da Arrigo Colombo

Movimento per la società di giustizia e per la speranza

Cari amici, il Movimento ha preparato questo documento contro il tentativo del Governo di promuovere le imposte indirette; per il quale chiede il vostro aiuto nell’invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio o anche modificato. Gli indirizzi:

Pres. Giorgio Napolitano, presidenza.repubblica@quirinale.it (nome, cognome, indirizzo obbligatori, altrimenti cestinati);

Premier Mario Monti, centromessaggi@governo.it

Segr. Pier Luigi Bersani, segr.bersani@partitodemocratico.it

Leader Pier Ferdinando Casini, casini_p@camera.it
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo

 

Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza

Lecce

Al Presidente Giorgio Napolitano

al Premier Mario Monti

al Segr. PD Pier Luigi Bersani

al Leader del Terzo Polo Pier Ferdinando Casini

Il passaggio iniquo dall’imposta diretta all’imposta indiretta

Il Premier Mario Monti va parlando di una riforma fiscale che consisterebbe nel passaggio dall’imposta diretta all’imposta indiretta.

Questo passaggio è iniquo questo passaggio arretra di oltre un secolo la nostra economia e la giustizia sociale.

L’imposta diretta viene pagata sul reddito, ed è progressiva nel senso che quanto più alto è il reddito, tanto più alta è la percentuale d’imposta: si va dal 23% per i redditi fino a 23.000 euro (ma i redditi di lavoro dipendente fino a 8000 euro sono esenti) al 43% d’imposta per i redditi oltre i 75.000 euro. Si è affermato qui il principio che chi ha un più alto reddito paga un più alto contributo alla comunità; chi ha di più, deve dare di più. Un principio di equità, di giustizia.

L’imposta indiretta viene pagata sui beni e servizi quando sono trasferiti o acquisiti. Ed è la stessa per tutti, non tiene alcun conto del reddito di una persona, se alto o basso, nessun conto della ricchezza o povertà della persona. Il biglietto del treno o dell’autobus è uguale per tutti; il costo degli alimentari al supermercato è uguale per tutti, ricchi e poveri. Un’imposta ingiusta.

Il caso più tipico è l’IVA, che per la maggior parte dei prodotti era al 20% (quindi alta, un quinto del costo in più), e già Tremonti l’aveva portata al 21 per arrotondare la sua finanziaria (un punto può valere 5-6000 euro); e ora il governo Monti la vuol portare al 23,5%, con una decisione che ha della follia:

perché anzitutto è profondamente ingiusta, è l’opposto dello sbandierato principio di equità;

perché aumenterà il prezzo di tutti i beni e servizi, rendendo ancor più difficile la vita del popolo lavoratore;

perché deprimerà ulteriormente i consumi, e conseguentemente la produzione, e quindi l’intero processo economico.

Un altro caso sono le accise, che il governo Monti ha sconsideratamente aumentato sui carburanti, dimenticando che il 90% dei prodotti viene trasportato su veicoli a carburante, e quindi gravando sui prodotti, oltre che sul trasporto popolare.

Questo governo si fa sempre più ingiusto.

Urge un intervento forte per impedirgli questa politica iniqua: dei sindacati, dei partiti, delle associazioni, della gente.

Lecce, marzo 2012

Per il Movimento, il Responsabile

Prof. Arrigo Colombo

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo@libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia

Mussolini Craxi Napolitano. I peggiori e più pericolosi per la democrazia e i lavoratori, storicamente vengono sempre “da sinistra” (e altri ne citeremo)ultima modifica: 2012-04-21T08:53:00+02:00da iskra2010
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