Approvata ieri dal Consiglio Comunale di Pisa la mozione del consigliere del Prc, Bini, e votata da Sel e da alcuni del Pd
“No all’apertura degli esercizi commerciali il 25 aprile e il primo maggio”. E’ questo in sintesi il contenuto della mozione approvata ieri dal Consiglio Comunale di Pisa, presentata dal consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Maurizio Bini, e sottoscritta da Sel e da diversi consiglieri comunali del Partito Democratico, con una critica aperta ai provvedimenti approvati su questa materia dal governo Berlusconi e “rafforzati nel decreto Salva Italia” varato dal Governo Monti, che lo stesso Pd sostiene a livello nazionale.
Nel documento si evidenzia come “questi provvedimenti non rispondono alla crisi economica” e che al contempo la “ricchezza di un paese non si misura solo in termini di Pil e che la logica che ispira questi provvedimenti appare punitiva verso i lavoratori e le lavoratrici che vivranno ulteriori difficoltà nella necessaria conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro”.
Lunga la discussione sull’argomento in cui vengono approvati al testo definitivo la contrarietà all’apertura degli esercizi commerciali non solo durante le festività civili ma anche per quelle religiose.
Nella mozione si chiede così al Governo e al Parlamento di abrogare queste disposizioni e al contempo si afferma il proprio sostegno a partire dal prossimo 25 aprile alle iniziativa promosse al riguardo dai sindacati contro l’apertura in questa giornata.
Allo stesso tempo si impegna il sindaco e la giunta “a proseguire il confronto sulla questione con le parti sociali al fine di definire un modello sostenibile del commercio per un territorio più vivibile, all’insegna della cultura e non solo dei consumi” e a “dare maggiore attenzione alla difesa dei soggetti economico-sociali più deboli, siano essi dipendenti che piccoli commercianti”.
Il documento-mozione viene approvata con 22 voti favorevoli (Sel, Prc, Lista Civica e alcuni consiglieri del Pd), contrari il Pdl e il socialista Bani, astenuto il consigliere del Pd Chiarugi. Mentre Fli e alcuni consiglieri del Pd, tra cui Monaco e Monceri sono usciti dall’aula al momento del voto.