Dall’anticostituzionale “stato dei partiti” alla “questione morale”

 

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COME FARE ALLA DE GAULLE UN COLPO DI STATO TECNICO E PULITO e IL BERLINGUER TRADITO DAI “SELLAI” DEL PD E DEL CENTROSINISTRA

di Angelo Ruggeri

L’indignazione è una categoria morale, per cui nella corruzione prima morale che finanziaria della politica dominata dagli organismi criminogeni che oggi dominano i vertici politici di destra-centro-sinistra, non si registra alcuna  indignazione ne della base ne tanto meno dei “vertici” di fronte ai comportamenti criminogeni di tali organismi che agiscono come se nulla fosse e nulla fosse stato il pronunciamento popolare ed elettorale che nel 2006 ha saputo respingere in blocco le smanie neo-autoritarie del centrodestra e del centrosinistra, e su cui chi si proclama democratico, progressista e di “sinistra” mai più avrebbero dovuto riproporre e tanto meno metterci le mani ma bensì escludere ogni nuovo intervento di “revisione costituzionale” tanto meno se in senso autoritario.  

Dialettica democratica e dialettica comunista, ma anche quel tipo di “rabbia di classe”  alla Aden Arabia ( per intenderci), da “levare la pelle” non solo agli autori di tali comportamenti criminogeni ma anche ai “sepolcri imbiancati” e tutti coloro che si acconciano a seguire o ad ubbidire come sudditi le oligarchie di vertice di tali organismi tra loro convergenti e conviventi (al di là dei diversi tatticismi e calcoli, unanimi sul percorrere la strada delle revisioni istituzionali ed elettorali autoritarie  della Costituzione)  col sarcasmo e anche le ingiurie che lo stesso usava per denunciare e appunto “levare la pelle” – in “I cani da guardia” – ai “personalisti” e ai “chierici”  che si arroccano sulle vette del pensiero per trascinarli sulla terra, immergendoli nella lotta per la democrazia contro il neo-fascismo istituzionale (il fascismo è una forma di potere che può essere istituzionalizzato anche senza che ci siano camicie nere o manganelli),  invece di accreditare in nome dei loro presunti valori “superiori” e di vocabolario, sintattico e linguistico (come se il linguaggio non esprimesse una filosofia, una concezione del mondo e comunque prescindendo da questa privilegiando il “come lo dice” piuttosto che “il cosa si dice”).

Il chierico (e il tellettual-in), di cui si avvalgono tali organismi criminogeni, privilegiano in modo esclusivo il cogito, anziché occuparsi della situazione. ed in tale situazione che chiunque abbia ancora moralità non deve vergognarsi di “tradire” la borghesia o un proprio padre borghese e deve anzi rivendicare la nobiltà di tale tradimento a difesa dei valori sociali di emancipazione e della democrazia che si vogliono calpestare,  rafforzando “populisticamante” (anche questo è populismo) fino all’autoritarismo o anche al totalitarismo, le oligarchie di vertice di partiti e di stato tramite il “MONO” di potere tipico del potere d’impresa istituzionalmente contrario alla democrazia in quanto convive naturalmente e in modo organico con un sistema economico e politico di dittatura di classe. 

Per tutto questo sarebbe bene rilanciare da parte di ognuno una dialettica sale della democrazia e la dialettica comunista sulla “attualità estrema” che come Centro abbiamo richiamato più volte a “partire” dal finanziamento ma non fermandoci ad esso bensì richiamando anche i nessi stretti con la questione della democrazia, della forma partito e della forma stato, di cui purtroppo non abbiamo tardato ad avere ulteriori conferme che la questione  e le questioni sono proprio di “estrema attualità”  per cui senza un dibattito reale e senza alcun coinvolgimento della base.

Per iniziativa degli organismi criminogeni che oggi dominano i vertici politici di destra-centro-sinistra ci troviamo ancora una volta ad un tentativo di ulteriore “golpe”,  “tecnico” solo nel senso che si ricorre una volta di più alla famigerata “ingegneria costituzionale” ed “elettorale” per riproporre, in peggio e questa volta nell’unità di intenti tra berlusconiani  e antiberlusconiani c.d., le stesse proposte del progetto di “revisione costituzionale” autoritaria già respinto dal popolo nel 2006, ma peggiorate dall’intento di introdurre il peggiore dei sistemi manipolatori, vale a dire “il doppio turno” gollista, che già di per sé e poi col presidenzialismo (una bandiera dei missini fin dal 1948 e verso il quale non c’è alcuna obiezione di principio da parte degli pseudo-antiberlusconiani e del centro-sinistra) che quando i comunisti erano comunisti anche le altre forze democratiche col PCI lo definivano una “forma di potere autoritario e semi-totalitario” (come del resto lo bollarono in Assemblea costituente) e che totalitarismo semi-totalitario si è dimostrato, al coperto di una “sinistra” che siccome talvolta “vince” (sic!) lo mistifica come una “forma” di “democrazia” (sic!): proprio come ha fatto e tuttora fa con la Presidenzialista Repubblica di Weimar (proclamata il giorno stesso della brutale e sanguinosa repressione della rivolta operaia e popolare da parte del governo socialdemocratico di Friedrich Erbert e poi sancita ed eretta sul rapimento la tortura e sull’assassinio da parte dei socialdemocratici weimariani di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht (onde la famosa poesia invettiva di Brecht contro Erbert, il “sellaio” della borghesia capitalista, presidente socialdemocratico) che consentiva talvolta di vincere a tale cosiddetta “sinistra” antisociale e assassina di operai masse popolari ma anche ad Hitler di coagulare tutte le forze nazionalsocialiste candidandosi come Presidente raccogliendo quasi il 40 % dei voti che poi, come capo del partito di maggioranza relativa, grazie al cancellierato presidenzialista, divenne Cancelliere ottenuto l’incarico da parte del presidente-presindenzialista della Repubblica di Weimar per formare il governo. e conosciamo tutti il resto della storia…le leggi speciali…l’instaurazione del regime … grazie alla primogenitura dei “sellai” di “sinistra” del presidenzialismo socialdemocratico.

Sull’onda dei calcoli manipolatori ed elettoralistici e del tatticismo senza principi, si dimostra esatta la “previsione” di cui già nell’89 su Democrazia e Diritto (rivista del CRS) e poi ancora negli anni seguenti sul settimanale Il Lavoratore, su Spartaco, su i Quaderni del Lavoratore, sul Manifesto, ecc., scrisse Salvatore d’Albergo secondo cui per abolire la Costituzione parlamentare  italiana la via più probabile che avrebbero seguito sarebbe stata proprio la “via gollista” che sarebbe stata già perseguita se fosse stato identificabile e disponibile un De Gaulle, in mancanza del quale si è ripiegato sul “sistema di Bonn” che gli stessi tedeschi non lo definiscono “parlamentare”, bensì “neo-parlamantare” in quanto dominato dal presidenzialismo bismarkiano del Cancellierato sovra ordinato al Parlamento subordinato all’esecutivo e al Cancelliere anche dalla c.d. “sfiducia costruttiva”  e dalla dottrina finanziaria d’impresa del “pareggio di bilancio”, quindi, e nell’insieme di una “Costituzione di Bonn” fondato non sul lavoro ma sull’impresa.  

Si veda comunque gli articoli allegati della “Rassegna di democrazia e socialismo“, che hanno tempestivamente denunciato e anticipato ciò che gli organismi criminogeni di destra-centro-sinistra tentano di fare attualmente, e sotto lascio “Lo stato dei partiti contro lo stato modellato dalla Costituzione” , che potrebbero essere utile per rilanciare la dialettica di cui sopra e che attualmente sembra mancare.

L’Occhio di Spartaco    Rassegna di democrazia e socialismo

DEMOCRAZIA&COSTITUZIONE –

(1) COME FARE ALLA DE GAULLE UN COLPO DI STATO TECNICO E PULITO. (uscirà sul blog il 24 giugno 2012)

(2) DALLE VIOLAZIONI DELLA COSTITUZIONE FORMALE E’ NATA LA QUESTIONE MORALE(uscirà sul blog il 25 giugno 2012)

(3) IL BERLINGUER TRADITO (uscirà sul blog il 26 giugno 2012)

Che in frangenti come quelli che attraversiamo si venga, finalmente, a scoprire l’importanza della “tecnica giuridica”, può essere di un qualche conforto, sopratutto se si considera l’uso perverso che ne vuole fare il centro-destra. E’ bene quindi precisare quali concetti di fondo si celino dietro alle “tecniche” del potere di revisione costituzionale e del potere esecutivo. A questo vuole contribuire questa nuova rubrica del costituzionalista Salvatore D’Albergo (Angelo R.)

 

Dall’anticostituzionale “stato dei partiti” alla “questione morale”ultima modifica: 2012-06-23T08:17:00+02:00da iskra2010
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