La mattanza dei popoli e il suo alleato: l’agnosticismo delle “sinistre”

 

IMG_3630+logoMOWA.jpg foto MOWA

LE AZIONI NON SORRETTE DALLA TEORIA SONO IMPULSI INFRUTTIFERI”(AntonioGramsci)

La rivendicazione dei “diritti” ovvero civili-individuali è la perpetuazione del metodo introdotto da “destra” e da “sinistra”, all’inizio degli anni ’90, come rinuncia alla rivendicazione di potere sia sociale che politico dalla cui consistenza ha dipeso la conquista negli anni ’60-’70 dei “diritti” oggi in bilico e indifendibili proprio per l’assenza – in nome della “globalizzazione” e dei “diritti” –  di ogni forma di contrattacco del potere della classe operaia al potere del sistema delle imprese. In linea con questa rinuncia, c’è poi la convergenza acritica sui c.d. “beni comuni” pur di non parlare più di socializzazione dei poteri e dell’economia e dello stato, e quindi di democrazia e socialismo.”

 

da Angelo Ruggeri

 

LA MATTANZA

Mentre risulta sempre più acclarato che le politiche eterodirette del governo Monti-Napolitano, non erano volte a risolvere ma ad aggravare la crisi (come pochi altri e noi scrivemmo). Come in Argentina, appunto!

 

L’ATTUALITA’ DELLA “LEZIONE ARGENTINA” (e greca) E DELL’ETERNO DEBITO”.

Paesi e popoli sembrano presi come tonni nelle reti delle tonnare del capitale, si dibattono, ma non riescono a liberarsi. Agli ordini dei Rais presidenzialisti (di Stato o di premierato o cancellierato di governo, come in Cile, Argentina, Germania, Francia, angloamerica, Grecia presidenzialista di oggi, ecc., ecc.) e delle nuove  potenze  dell’ASSE FMI-UE-BCE, uno per uno o più di uno per volta, vengono “matati”.

Mattanza presidenzial-maggioritaria dei popoli e agnosticismo sindacale/politico delle “sinistre” (anche “comuniste”) che,  teoricamente e specie sul piano pratico, li porta ad essere subalterni alle forze del capitalismo e alle forme di “stato liberale”

Per la mattanza dei tonni, si sa, gli uomini erano governati e sottoposti agli ordini e al potere di un RAĺS e, dove questo ancora non risulta costituzionalizzato, per crearlo occorre sovvertire, come nel “caso italiano“,  quello che e un “modello” (per tutti e quindi pericoloso) assolutamente unico nel panorama internazionale, in quanto sancisce il ripudio di ogni tipo o forma di “mono” potere e di un Rais, per dar vita al quale occorre, sovvertire la nostra “Carta”, che è una versione istituzionale della strategia sociale dell’antifascismo anticapitalistico fuori da tutti gli schemi della liberal-“democrazia“(?) su cui si reggono le “forme di governo” anti-proporzionale e anti-parlamentari dei sistemi politici ed economici occidentali.

Tale rovesciamento avviene senza alcun reale contrasto da parte sia dei vertici che della base di una sindacale e politica “sinistra” agnostica, che non sa prendere posizione su questo nonostante sia il terreno sul quale la classe dominante, tramite i governi della borghesia di destra e di sinistra, da un “ventennio” almeno, riesce ad aggirare la questione sociale e ha costruito tutte le sue vittoria e tutte le sconfitte dei lavoratori e delle “sinistre”: l’ultima sconfitta, solo temporalmente, è la “cancellazione” del potere sindacale-giurisdizionale dell’art. 18 che, il governo ha “aggirato” col tipico giuridicismo borghese, facendo uso politico del diritto dello stato, introducendo sottili distinzione giuridiche sul c.d. “reintegro”, di cui gran parte della “sinistra”, per un verso, finge di non “capire”, mentre per l’altro davvero non capisce, a causa del suo agnosticismo teorico, politico e giuridico rispetto al nesso struttura-sovrastruttura, questione sociale e questione istituzionale, lotte sociali e proporzionale.

La lezione argentina è quella di un Paese a cui non serviva “la via francese” o “tedesca” (presidenzialismo del capo di stato o del premier o cancelliere) dell’antiparlamentarismo e della negazione delle democrazia “minima, cioè regime “minimo” di pluralismo e libera dialettica sociale, perché diversamente dall’Italia che non ce l’ha, aveva già il semi-totalitarismo maggioritario-presidenzialistache, ovunque, si è dimostrata la “forma”di potere più idonea ad imporre lo statalismo liberale dei governi.

La lezione argentina “spiega” come, con le forme del potere dall’alto, a partire dalla statalista proclamazione della fine dell’intervento pubblico in economia, sia con la dittatura che col presidenzialismo/maggioritario dei governo Menem e del centrosinistra De La Ruia, sia stato “costruito” l’eterno debito in Argentina come in altri Paesi: significativo, in questo senso, è che, chi ha costruito il debito greco falsificando i bilanci, sia stato sostenuto dagli speculatori ed evasori della borghesia (interni ed esteri) e da governi e capitalisti europei, oggi “vinca” le elezioni in Grecia.

L’Eterno debito funge da potente ricatto e da strumento per governare con la paura; come in Argentina, dove ha avuto lo scopo di rafforzare il potere dei tecnocrati delle imprese industriali nazionali ed estere (anche italiane) a finanza, liberalizzare e trasferire i capitali e i redditi dei molti ai pochi ricchi, per governare con la paura e il ricatto un popolo che ha subito persecuzioni e tollerato restrizioni e che, poi, è stato tradito dalla “democrazia” che non può essere tale in quanto retta dal “MONO” di potere, che è forma di potere comune ai regimi totalitari e autoritari dell’Est e dell’Ovest, del Nord e del Sud, fascisti o socialdemocratici o liberal-democratici o di c.d. “socialismo reale”, con pochissime eccezioni, tra cui il “caso italiano” che ostacola ed è, quindi, intollerabile a chi persegue la guerra economica interimperialistica e pensa di perpetuare anche qui le politiche di “distruzione di massa” e di aggressione dei popoli, i quali già hanno ucciso e uccidono persino più delle guerre militari.

Dalla “reaganeconomics”cilena- argentina alla sua applicazione mondiale ed europea.

Anche negli USA fu applicato – ed esportato – il teorema chiamato “ragù alla bolognese” (di Robert Mundell che insegnava a Bologna negli Anni Sessanta), volto a dimostrare la possibilità di dilatare il debito e il disavanzo pubblico al fine di promuovere la crescita, senza generare inflazione in presenza di una politica monetaria restrittiva, come quella adottata negli Usa dall’ottobre 1979. La dilatazione del disavanzo americano avvenne così non per aumento della spesa pubblica, ma per drastica, “radicale”, riduzione delle tasse. Il deficit del bilancio federale assunse dimensioni tali che, nel 1985, venne approvato il “bilancio d’emergenza deficit” che postulava il pareggio di bilancio (peraltro mai ottenuto) con strumenti analoghi a quelli mutuati in Europa, qualche anno dopo, con il Trattato di Maastricht e, poi, con il “patto di crescita e di stabilità”. Tale teorema ebbe gli effetti auspicati: la riduzione della pressione fiscale, la dilatazione del debito e del disavanzo e (per bilanciare il debito) una politica di rigoremonetario, furono la leva della forte crescita macroeconomica Usa dalla metà degli Anni Ottanta; quest’ultima ha gonfiato la c.d. “grande bolla “ e preparato e portato – similarmente agli anni 20 – alla “Grande Crisi”  manifestatasi prima (e come sempre) con la crisi di sovrapproduzione del 2005, poi, quando questa esplode, percepita solo come crisi monetaria come dal 2007 ad oggi.

Quel che è accaduto in Argentina e in tanti altri Paesi, devastati in nome del DEBITO da una NUOVA FORMA di AGGRESSIONE CELATA SOTTO LA FACCIA DELLA PACE E DELLA DEMOCRAZIA,mutatis mutandis (di poco), ora lo vediamo direttamente anche noi .

Noi che abbiamo coperto la violenza delle guerre interimperialiste economiche, politiche e militari del capitalismo finanziario aggressivo protagonista dell’imperialismo e abbiamo fuorviato ogni corretta analisi dei rapporti tra capitalismo finanziario e sistema istituzionale degli stati e delle sopranazionalità, per le carenze “culturali” originate dalla ripulsa del metodo di analisi del materialismo storico che è all’origine di una “prassi” politica-sociale-istituzionale e costituzionale subalterna ai poteri dominanti, incline all’apologia della “globalizzazione” che altro non è che la suprema accelerazione del processo organico al capitalismo  finanziario. 

Al coperto di una enfatizzazione gergale della “globaloneria” capitalistica e degli slogan su “post-moderno”, “post-industriale”, “post-marxismo, si è rinunciato a perseverare nell’analisi corretta e nel più sistematico attacco alla continuità del dominio internazionale/nazionale di un capitalismo sempre in preda alla sua crisi permanente e ciclica, additando con superficialità ai lavoratori e ai ceti popolari e medi l’ineluttabilità di appiattirsi apoditticamente sulla presunzione di una presunta “società che è cambiata” e un “mondo che è cambiato”.

Nel mentre stesso, viceversa, dilagava una sconvolgenteviolenza economica, politica e militare ”istituzionalizzata”, sia a livello nazionale, che sopranazionale, da cui discende la crisi odierna della cultura dominante impegnata ad aprire una nuova fase storica di comando dall’alto, imperniata sul “MONO” di potere, che è la forma del potere comune ai regimi totalitari e autoritari dell’Est e dell’Ovest, del Nord e del Sud, fascisti o socialdemocratico o liberal-democratici o di c.d. “socialismo reale”:

con pochissime eccezioni tra cui , appunto, il “caso italiano” che ostacola ed è, quindi, intollerabile per chi, perseguendo la guerra economica interimperialistica, pensa di usare l’eterno debito per perpetuare (anche qui in Italia e in Europa) la “via argentina” alla restaurazione conservatrice ed al grande saccheggio del popolo, con le politiche di “distruzione di massa” e di aggressione economica dei popoli (o anche militare dove serve) che già hanno ucciso e uccidono persino più delle guerre militari: occorre “combinarla” con una “via francese” alla post-democrazia e all’autoritarismo semitotalitario.

Se si ripercorre, anche in modo scarno, la successione di tappe e fasi del caso argentino della creazione e di uso dell’eterno debito, si vedrà che la lezione Argentinaè quella del perseguimento della politica e della “strategia dello shock” istituzionale, economico e costituzionale attuata in nome del “modello” dell’eterno debito voluto e costruito dai regimi maggioritari-presidenzialisti (dal Cile, all’Argentina, alla Grecia e così via ), poi applicato al mondo e all’Europa. Viene “usato”non per risolvere la crisi, ma per aggravarla (come si disse della politica di “Mrs. Bilderberg Monti”) ed estendere anche all’Europa e all’Italia la restaurazione conservatrice, la demolizione della democrazia ed il grande saccheggioche si annuncia con le svendite del patrimonio collettivo italiano, già perpetrato a danno dei popoli in Argentina, Cile, Sud America e 170 Paesi di altri continenti, sempre con gli stessi disastrosi risultati perseguiti in Grecia e in Europa dal Sud al Nord, dall’Est all’Ovest.

L’agnosticismo, rispetto al proporzionale e alla questione istituzionale, e quindi rispetto alla strategia di shock istituzionali e costituzionali  di cui è parte organica l’anti-proporzionalismo (che stanno attuando senza mai demordere) è il miglior alleatodelle politiche economicheshocked è il figlio della mistificazione diffusa con l’atteggiamento anti-storico, anti-teorico e anti-giuridico dalle “sinistre” sindacali e politiche di vertice e di base.Queste ultime – similmente ad un marxismo agnostico (quindi semi marxismo citare Brecht) – con il pretesto di una critica radicale del diritto e, soprattutto, delle costituzioni borghesi,finiscono per essere sia sul terreno teorico, sia sul terreno dei fatti, subalterne alle forze capitalistiche, che fanno un uso sapiente ed estremamente articolato degli strumenti del diritto e della costituzione, tanto più quanto più tali “sinistre”, anche quelle che si richiamano a “comunisti” e al PCI, ostentano atteggiamenti di indifferenza e “antistatalistici” come espressione di una falsa coscienza abilmente ritorta contro “sinistre” e comunisti incoerenti, incapaci di porsi nella prospettiva di modificare il sistema sia sociale che politico e istituzionale costruito dalla borghesia nel corso del processo storico e legato alla figura del liberale “STATO DI DIRITTO”, mistificato come forma dello “stato moderno” anche da, e, “a sinistra”.

 

La mattanza dei popoli e il suo alleato: l’agnosticismo delle “sinistre”ultima modifica: 2012-07-17T08:31:00+02:00da iskra2010
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