Veltroni difende Napolitano e lo specchio della storia e della memoria

 

IMG_3597+logoMOWA.jpg foto MOWA

 

da Angelo Ruggeri

Mattinale. Veltroni scende in campo a difesa di Napolitano. Questa si che è una novità!

La strenna degli epigoni di Craxi.“Ci vorrebbe un Maupassant o Balzac per descrivere il degrado culturale dell’ambiente affaristico-politico-giornalistico e del PD “new age…”, ben rappresentato da una “fotografia” di 350 tavoli tondi di dieci posti ciascuno, di una festa data da Veltroni, a sostegno del PD poco prima delle elezioni, e dove agli stessi tavoli pranzano Romiti, Napolitano, Caltagirone, Veltroni, Ricucci, i “furbetti” del risiko bancario, e attorno tutti i principali banchieri e i banchieri dei bond argentini e quelli dei crac Cirio e Parmalat, attori e attrici, registi e romanzieri , e tutto il Gotha del giornalismo e le contesse dei salotti “neri” della Capitale” (nostra mail del 2-11-2011-da un articolo della rivista Indipendenza del 2006)

 
Lo specchio della storia e della memoria

L’odierna politica che fa e disfa partiti senza radici storiche e teoriche, questa politica e questa pseudo sinistra “post-PCI” che distanziandosi dal gramscismo-togliattiano e dal togliattismo- berlingueriano critica il passato e rende farsa il presente e non cessa mai di angustiare, dovrebbe meglio e spesso tematizzare e contemplare nello specchio della storia e della sua stessa memoria quanti furono, per anni (come anche Togliatti e Berlinguer), parti della sua vita e dell’anima (smarrita) del Paese, per cogliere il senso diacronico e non solo sincronico del suo “presente” e dei processi in atto. Per evitare di disperdere nell’oblio della storia, i limiti del SENSO del linguaggio e che la SCLEROSI DELLE PAROLE propria dell’odierna politica si chiuda sopra di noi come una tomba, come già capita a chi derubricandola storia propria e del Paese disperde i concetti (che o sono storici o non sono) nel vuoto delle parole con cui il nostro stesso senso si forma ma tende a disgregarsi e disperdersise si perde il senso del processo storico, fino a che non resta più nulla ma soltanto una desolata solitudine del presente, senza passato e quindi senza futuro.

Per ritrovare le nostre radici (anche per le nuove generazioni) e quelle della storia della Repubblica, è indispensabile ricordare come il PCI e il suo segretario, Roderigo di Castiglia fu Padre della democrazia e della Costituzione di democrazia-sociale più avanzata del mondo.

Se ci guardiamo indietro non possiamo non avere una stretta al cuoree constatare il fallimento della mia “generazione” di  “disfacitori”di tutto quello che altre generazioni avevano costruito e conquistato a caro prezzo. 

Specie se penso a Veltroni (che dice di non essere mai stato comunista mentre era un fanatico anche dei comunisti S. Carmichael, leader del Black Power, di Malcom X e Angela Devis: e tanto fece per farla arrivare in Italia e all’Università di Roma, appena fu liberata dal carcere della libera America che la rinchiuse perché comunista).

Veltroni, che veniva in Via dei Frentani sede della segretaria nazionale della Fed. Giovanile Comunista Nazionale e poi ci seguiva quando andavamo a pranzo da Nerone (salvo quando veniva a trovarci  Petruccioli – il “leone dell’Aquila” e del “caso Maresca” che anche lui dice di non essere mai stato davvero comunista), il quale preferiva di meglio – come La Carbonara  a Campo dei Fiori e simili. 
Ci seguiva assieme ai miei compagni della nazionale segreteria  che negli anni quasi tutti sono “finiti male” (loro forse non lo credono)  – l’ingraiano Paolo Franchi al Corsera e al “Revisionista” (detto “Riformista”), il fratello maggiore di Veltroni coinvolto in quel di Viareggio in fatti di cui non parlo, Peter Purnel come si firmava scrivendo da Londra per Nuova Generazione Piero Borghini – non era della segreteria ma veniva spesso e con la moglie inglese a cui piaceva l’orribile pesce crudo giapponese che ho “scoperto” e assaggiato con loro – il quale prima col PDL senza “L” detto PD, poi in quello con la “L” o PDL e la Moratti fu coinvolto in quel che si sa; G.Franco Borghini, con cui fui pure nella segreteria regionale del PCI lombardo, che ora fa la “task force” (sic!) del ministero dell’industria che distribuisce soldi a pioggia alle imprese senza controlli, con conseguente “scandalo” dei finanziamenti ad imprese che non esistevano e fatturavano il falso e di cui  a Reporter Borghini ha detto di non saperne nulla: ovvero nel modo stesso che al tempo  anche lui “usava” come pretesto per attaccare l’intervento pubblico e lo stato che fa i “panettoni” Unidal (Alemagna e Motta) ed iniziare le privatizzazioni delle PPSS che quando si iniziano non finiscono e sono proseguite  fino alla liquidazione del diritto pubblico economico a favore del diritto privato in nome del c.d “capitalismo incivilito” della “Common Law” angloamericana che ha portato all’esplosione delle crisi.
 
Trasformismo e rovesciamento storico e culturale totale, se penso anche ad un per me “gran giorno” in cui fummo chiamati ad incontrare Luigi Longo – che aveva voluto l’incontro ed anche in quella occasione si dimostrò un “grande” come personaggio ed uomo e come segretario del PCI- ed Enrico Berlinguer (in quell’incontro si decise di fare un il volume di “Togliatti – DISCORSI AI GIOVANI, prefazione di E. Berlinguer, E.R).

La verità, per dirla con d’Albergo, è cheper capire l’oggi occorre partire dalla rilettura dei processi reali come quelle che ci permette di fare questo libro, diRacconti e testimonianze di 64 comunisti varesini” che si dovrebbe fare in tutte le province si che avremmo un vissuto collettivo di militanti e storia REALE del PCI come in queste 600 pagine dove tutti testimoniano che erano comunisti italiani per motivi ideali e di giustizia sociale propria, tanto che mai si fa riferimento all’URSS o all’Unione Sovietica di cui anzi tale parola non  appare mai, nemmeno una sola volta.

La verità e chénon è facile cambiare posizione e riscrivere la storia come oggi capita e tanto spesso si fa specie “a sinistra”, se si leggono retroattivamente le cose  (S. d’Albergo, intervento conclusivo del dibattito di presentazione del libro di cui sopra, testo disponibile in versione mail a chi interessa).

 
Veltroni difende Napolitano e lo specchio della storia e della memoriaultima modifica: 2012-07-20T08:10:00+02:00da iskra2010
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