Dens dŏlens 61 – ILVA e l’ipocrisia.

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di MOWA

Incredibile l’ipocrisia di tutti coloro che continuano a criticare la giusta azione della Magistratura in merito all’ILVA e che, invece, nulla hanno detto per evitare lo scempio della salute dei tarantini, sia che essi siano lavoratori che semplici cittadini.

Quanto sta accadendo è responsabilità sia delle autorità politiche che di coloro che hanno acquistato l’ILVA perché non hanno assolutamente pianificato la conversione dell’industria affinché la produzione fosse sostenibile per l’ambiente… Responsabilità grossa anche di quelle forze sociali che non hanno coniugato che il lavoro è e deve essere sempre sinonimo di crescita sia economica che (e prima di tutto) di tutela ambientale.

La civilizzazione del genere umano cammina di pari passo alle conquiste che partono dal lavoro e pervadono la società tutta sino ai suoi più remoti meandri e, quindi, non si possono tacere le conniventi responsabilità dei partiti e sindacati che hanno offuscato queste conquiste perché se così non fosse è inutile “aizzare” i NAS, le Polizie annonarie o quant’altro (ad es.) contro le produzioni di borse intrise con sostanze “velenose” o per alimenti trattati chimicamente perché considerati dannosi per la salute pubblica.

Sarebbe il massimo dell’ipocrisia considerare pericolosa la produzione di alcuni e “regolare” quella dell’ILVA che ha, per decenni, provocato danni sia sul versante della salute che su quello economico con costi per la collettività che ha dovuto intervenire sanitariamente a curare le persone colpite dalle malattie.

Vergognose sono, invece, le prese di posizione del Governo e del Presidente della Regione Puglia (Vendola) che usano la tecnica del “bastone e la carota”: bastone per l’azione penale assunta dalla Magistratura e carota con le maestranze dell’ILVA. Carota con i lavoratori perché se questi dovessero prendere consapevolezza che le responsabilità sono solo da attribuire, esclusivamente, alla pessima pianificazione dell’azienda che, passata da pubblica a privata, non ha dato voce ai comunisti di allora che chiedevano che l’impatto della fabbrica con l’ambiente fosse il meno dannoso possibile perché la cultura liberista non doveva andare a scapito della collettività…

Adesso comprendiamo la necessità del Governo di chiudere alcuni “tribunalini” ridimensionando il ruolo di magistrati che, invece, hanno saputo far valere la Costituzione, come Guariniello, che ha inferto un duro colpo contro quei “capitani d’industria” come Thyssen Group o quei produttori d’amianto che hanno seminato con la loro visione bacata del mondo morte e miseria.

Non sei credibile “compagno” Vendola quando “scopriingenuamente” che l’ILVA inquinava e che, con altrettanta “ingenuità” non è stato fatto granché per ridimensionare il fenomeno inquinamento… ma tu sei il Presidente della Regione dove la fabbrica cagiona malati e morte ed è tuo “compito istituzionale” intervenire per porvi rimedio… non di altri.

I “comunisti” non possono accusare il ciellino Formigoni per quello che combina in Lombardia sulla salute pubblica e salvare il sellino Vendola in Puglia perché sarebbe un paradosso, a meno che… si scopra che entrambi non siano di sinistra.

Non è forse così?

Sorge un sospetto sulla tua visione del mondo che non sa tenere conto del tuo ruolo sia istituzionale che politico e dei tuoi “occulti” alleati che troviamo nel sito della massoneria http://www.grandeoriente-democratico.com/lettera_aperta_n1_al_Fratello_Silvio_Berlusconi_del_26_luglio_2010.html (1)… Forse questo ci da’ il polso di come concepisci la comunità… e lo dimostri, infine, con la scelta di effettuare le primarie che poco hanno a che vedere con la democrazia e la vera partecipazione.


(1) Stralcio della “Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010
(Ed Esortazioni a Bersani, D’Alema, Veltroni, Di Pietro, Casini, Rutelli) di Gioele Magaldi”

: “…Personalmente, se debbo dire la mia su quale candidato proporrei/voterei alle eventuali primarie: parlerei di un ticket  NICHI VENDOLA e IGNAZIO MARINO. Come candidati PREMIER (VENDOLA) e VICE-PREMIER (MARINO). Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: non si tratta di Fratelli Massoni, ma semplicemente di un “ticket” ben assortito, dotato di adeguato carisma e di una immagine di freschezza e novità unita a solidità intellettuale e politica…”

Dens dŏlens 61 – ILVA e l’ipocrisia.ultima modifica: 2012-08-14T08:23:00+02:00da iskra2010
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