Il nodo politico di chi vuole un anticostituzionale Quirinale forte e l’amanuense del Sole 24 ore. E lettera a Bordini

 

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Da Angelo Ruggeri

Chi vuole un anticostituzionale Quirinale forte?

Mattinale.Considerazione, e una lettera a Bordini di radio radicale, sulla ditirambica esaltazione del presidenzialismo del “colle” di un amanuense del Sole 24 Ore,che ha costruito la sua carriera all’ombra del Quirinale di Ciampi e tra i salotti neri della nobiltà romana, e che dal “golpe” giornalistico con cui Ciampi lo nominò direttore del Corsera ad oggi, sostiene, papale papale, il “golpe” del presidenzialismo anticostituzionale.

Parafrasando e rovesciando quel che scrive il nomen omen e amanuense Stefano Folli sul giornale del padronato confindustriale i cui giornalisti sono quotidianamente presenti nella TV dell’ex estremista ed extraparlamentare Corradino Mineo – vale a dire la Rai-News Voce di “Mrs Bilderberg” Mario Monti – chiediamo: chi vuole un anticostituzionale Quirinale forte?

All’opposto del pupillo di Ciampi che disse “è un mio amico”, nominando direttore del Corsera Stefano Folli in odore di massoneria e cheha costruito la sua carriera all’ombra del Quirinale e tra i salotti neri della nobiltà romana fra cui quello della signora Angelillo a Palazzo Giustiniani, che il gerarca La Russa elogiò come anche Rifondazione trotzkista con Bertinotti che, al tempo, invece di smascherare tale operazione, lo definì giornalista di “grande professionalità, capacità analitica e equilibrio daliberale(appunto, Sic!).

Un Folli già portavoce di Palazzo Chigie collaboratore di Giovanni Spadolini proprio quando questi nel 1981fuil primo in Italia (prima quindi anche di Craxi) a lanciare sul piano parlamentare le c.d. “riforme istituzionali”, sino allora prerogativa deiCircoli occulti del capitalismo atlantico e internazionale e delle forze occulte protagoniste anche del terrorismo finalizzato a “destabilizzare per stabilizzare” e da ultimo operanti sotto i simboli e la regia della Loggia massonica P2 di Licio Gelli, capo-redattore dell’ultra conservatore “Tempo”, notista del Corsera e poi suo direttore e anche FONDATORE E DIRETTORE DELLA RIVISTA D’AFFARI INTERNAZIONALE “NUOVO OCCIDENTE” (!!!) ed ora STIPENDIATO DAL GIORNALE DEL PADRONATO CONFINDUSTRIALE i cui collaboratori costituiscono un gran parte dei Ministri del governo Monti che – come Ciampi capo del governo – non è mai stato “eletto” ma NOMINATO DA NAPOLITANO.

Lettera a Bordini,

premesso che andrebbe ricordato che Macaluso fa parte da sempre di quella area filo-craxiana e del capitalismo c.d. “migliorista”, che con Napolitano agì per promuovere all’interno del PCI il “golpe” contro Berlinguer, le chiedo: ma i radicali non sono quelli che, sino a che non vengono modificate, richiamano al rispetto e denunciano la violazione della legge e quindi in primo luogo della legge delle leggi quale è appunto la Costituzione?  

E allora come fate a condividere chi come Folli scrive: “Come è evidente a tutti (già, appunto! n.d.r), il ruolo del Quirinale è cresciuto negli anni (fuori e contro la Costituzione, n.d.r), ma in particolare è diventato essenziale nella seconda parte del mandato di Napolitano. Un ruolo decisivo in politica interna e anche in politica estera”. Già. Ma dove sta scritto nella Costituzione che il capo dello stato ha questo “ruolo” addirittura “decisivo in politica interna ed estera” ?

Forse in omaggio a Ciampi che lo nominò direttore del Corsera e che ricorse alla Corte sul potere di grazie a favore di un immondo personaggio come Sofri, che, come i capi e capetti di Lotta Continua lanciavano il sasso e nascondevano la mano dando colpa agli altri che mandavano allo sbaraglio al posto loro, Folli pontifica: “Può non piacerema è così”. Sicché i liberal-liberisti come Folli, sono così a corto di argomenti che devono ricorrere ad un tautologicocosì è se vi pare”, piaccia o meno, coperto dall’ideologia mistificante che vorrebbe far credere – in nome della qui sottesa e famigerata “ costituzione materiale” – che l’indirizzo politico e la pratica di governo dei vertici dello stato sarebbe superiore ai Principi Fondamentali e al dettato della Costituzione scritta, cosa che storicamente si è affermato con l’ideologia nazi-fascista: ovvero non conta la costituzione scritta ma una pratica che opera come colpo di stato contro la costituzione scritta (così denunciata da Gramsci a proposito del giuridicismo fascista della costituzione materiale”).

Insomma: un “golpe” può non piacere ma è cosi!  

E l’illuminate Folli prosegue: “Man mano che il sistema dei partiti si avvita nella sua crisi senza uscita, si afferma il baricentro del Quirinale (cosa che la nostra  Carta non prevede e non vuole ma “me ne frego” gridavano gli squadristi, n.d.r).

Insomma, aggiunge: “Di fatto (notare: “di fatto”, n.d.r.) la presidenza della Repubblica è oggi il luogo intorno a cui ruotano gli assetti del paese. Lo si è visto con l’uscita di scena di Berlusconi, lo scorso novembre, e l’avvento di Monti” Già, infatti!

Quel che il nomen omenFOLLI intende non ha bisogno di molti commenti: la sua argomentazione sarebbe valida anche per una denuncia di “tradimento” della Carta e varrebbe solo se invece che al colle Napolitano abitasse all’Eliseo – dove Chirac poté ripararsi anche dalle violazioni di legge imputategli dalla magistratura – mentre qui la si assume per motivare come “naturale” e irreprensibile il comportamento di un capo dello stato che, per l’appunto, agisce come se fosse all’Eliseo e non sul colle del Quirinale.

L’amanuense FOLLI è utile per far capire a quale livello di alterazione dell’equilibrio dei poteri abbia contribuito Napolitano in questi anni:

“L’obiettivo – contro il “colle” n.d.r. – era e resta quello di ridurre lo spazio di manovra del presidente erendere molto più difficile per lui intervenire con successo nel dibattito pubblico”. Ma se è così, allora, è un obiettivo più che giusto perché porterebbe a far rispettare la Costituzione, riportando il ruolo del “colle” nell’ambito delle sue prerogative costituzionalmente e rigidamente definite (n.d.r).

Ma a quelli per cui lavoro Folli, anche se è extra legge, il comportamento di Napolitano resta una garanzia, sia che “si tratti di affrontare un passaggio politico scivoloso che di decidere sulle elezioni anticipate o altro. “In sostanza” quello che secondo Folli si cerca di fare è “di spostare l’asse dei rapporti di forza e influenzare per questa via gli equilibri della Repubblica” (ma, nel caso, sono equilibri che il Presidente della Repubblica ha anticostituzionalmente spostato a suo favore, n.d.r.) . Non pago, il “bracciante prezzolato” del Sole 24 ore continua: “Non è poco , in una stagione in cui la credibilità dei partiti continua a essere minima e l’attenzione dei cittadini è tutta per gli uomini delle istituzioni. Questo è il nodo politico che s’intravede dietro il delicato problema costituzionale sollevato dal ricorso di Napolitano “(sic!)

FOLLI (in nome e per conto di chi?) si esercita in una esaltazione ditirambica dell’anticostituzionalepresidenzialismo extra-legge di Napolitano, proseguendo imperterrito e con faccia di bronzo, persino, ad insinuare che in tal modo i “golpisti” sarebbero quelli che secondo lui “vogliono spostare gli attuali equilibri dei poteri” che però sono stati e sono imposti da una prassi politica anticostituzionale del governo e del Colle.

Donde che viceversa :

la vera e centrale questione politica e della democrazia che si intravede in questa vicenda è come riportare il Colle nel solco che la Costituzione ha tracciato per il Quirinale che ora si rivolge agli “amici” di “Corte” .

E alla Corte ricorre solamente perché la magistratura che è rimasta l’ultimo presidio della democrazia e della Costituzione, ha casualmente scoperto – seppur in modo non rilevante penalmente ma politicamente e moralmente SI’ – che attorno a Napolitano, nei vertici dello stato c’è chi sa ma non vuole che si sappiadell’operazione politica volta a ristabilire un nuovo equilibrio tra settori dello stato-mafia e politica dopo la rottura avvenuta con l’assassinio di Lima.

Il ristabilimento del ruolo costituzionale del capo dello stato e la verità, sono il vero nodo politico , opposto a quello di cui scrive Folli per il quale «ogni abuso verso il capo dello Stato non colpisce la persona, bensì lo Stato di diritto» come se non fossero gli abusi del capo dello stato a colpire tutti noi e lo stato democratico.

Siffatte “cosacce” si possono scrivere per “amicizia” e per complicità e comunanza anticostituzionale e reazionaria  di una borghesia conservatrice che (da subito, dalla fine degli anni ’40),non ha mai riconosciuto la legittimità dell’ordinamento democratico e costituzionale italiano:a tal punto che per la prima volta nella storia mentre i comunisti e le forze del movimento operaio agivano nel pieno rispetto e per l’attuazione del quadro costituzionale,la borghesia italiana, grazie alla Costituzione è stata costretta Lei ad agire fuori e contro l’ordinamento e nel modo che da sempre Lei ha imputato alle forze considerate sovversive del suo ordine: vale a dire che la borghesia reazionaria e conservatrice ha dovuto Lei agire fuori dal quadro della legalità democraticae costituzionale, organizzando, sostenendo e coprendo gliopposti terrorismi e le strategie della criminalità mafiosa organizzata e della criminalità politica ed economicatra loro colluse, ecc., per destabilizzare e sovvertire l’ordinamento  vigente: questo èil nodo politicoche si intravede dietro il problema di un capo dello stato che agisce come se la Costituzione gli affidasse “Un ruolo decisivo in politica interna e anche in politica estera”,scrive lo stesso Folli.

Siamo di fronte ad un portavoce che dichiara apertamente il sovversivo dell’ordine democratico e costituzionale scrivendo follemente da parte della borghesia imprenditoriale:

Napolitano non può accettare l’impoverimento delle sue prerogative” (prerogative, però, che Napolitano ha usurpato e chenon gli spettano) soprattutto – scrive Folli nel suo Punto – perché sa di dover consegnare al successore, nel maggio del 2013, un Quirinale intatto e in grado di far fronte alle nuove responsabilità.Che saranno complesse, è facile immaginarlo, tali da richiedere un capo dello Stato ben consapevole della missione ricevuta dal Parlamento. Sappiamo quanto costò in passato a un predecessore di Napolitano, Francesco Cossiga, difendere se stesso e la presidenza da chi voleva incrinare gli assetti previsti dalla Costituzione. Lo stile di Napolitano è molto diverso, ma il problema si è di nuovo affacciato. Non solo a causa della procura di Palermo, ma anche di tutti coloro che assistono allo scontro stando alla finestra. In attesa di eventi”.

Questo è il punto del “punto”:cosi come Monti, su mandato dei poteri occulti del capitalismo finanziario e dei potenti super finanziari e miliardari con cui si è anche di recente incontrato in USA, Napolitano e tramite di esso i padroni dell’amanuense Folli vogliono che non si torni indietro ma, anzi, che si istituzionalizzi definitivamente la sovversione presidenzialistadella democrazia e della Costituzione.

SIAMO DI FRONTE AD UNA VERA E PROPRIA ESALTAZIONE DEL “GOLPISMO” e “TECNICO” PRESIDENZIALISMO OPERATO DA NAPOLITANO e  CHE I COSTITUENTI AVEVANO RESPINTO COME FORMA AUTORITARIA DEL POTERE: giudizio lapidario che colpì (OLTRE GLI EREDI FASCISTI DEL MOVIMENTO SOCIALE che però non era in Costituente) chi lo sosteneva: ossia il PARTITO D’AZIONE di CALAMANDREI E CIAMPI che divenne IL GRANDE E UNICO SCONFITTO DELLA COSTITUENTE tanto che IL P’ARTITO D’AZIONE FU COSTRETTO A SCIOGLIERSI , e i suoi aderenti andarono a spalmarsi su tutto l’arco partitico, infettando ognuno un partito diverso e lavorando e spingendo dal loro interno per AFFOSSARE LA REPUBBLICA PARLAMENTARE   rovesciandola in una REPUBBLICA PRESIDENZIALE.

Obiettivo questo perseguito anche e significativamente dalla radicale “sinistra storica”  ottocentesca (di cui Pannella ha ragione di rivendicare di esserne il vero erede)  ma come sempre avete affermato “è legittimo rivendicare un obiettivo” (nel caso, come questo) ma fino a  quando non lo si ottiene va rispettato la legge vigente e specialmente la legge delle leggi di cui voi stessi in varie occasioni avete denunciato le continue violazioni in un senso nell’altro.

E allora caro Bordini, dovremmo concludere che cade la maschera e che contro ciò che voi stessi affermate ci si adatta alle circostanze senza remore né vergogna , se queste vanno contro i principi di legalità costituzionale ma nella direzione di un proprio tornaconto: persino arrivando a coprire un capo dello stato che ha manovrato e agito sotterraneamente – come faceva anche nel PCI contro Berlinguer – o anche palesemente in violazione del suo ruolo di garante della Costituzione che, viceversa, incita a “modificarla” anche formalmente nel mentre già la viola sostanzialmente?

Facciano però attenzione alla sempre possibile nemesi storica che in qualche modo già si profila con la perdita della egemonia sui popoli da parte del capitalismo finanziario per cui è costretto a ricorrere alla forza dell’imposizione e sempre e spesso anche alla violenza liberale dello stato per imporre ricette fallimentari che da un ventennio, almeno, si rivelano disastrose: e si sa anche dalla lezione della caduta dell’Impero romano che all’opposto dell’egemonia che col consenso garantisce la stabilità di un dominio, la forza si consuma e non regge all’urto di chi smette di condividere ciò che prima accettava.

Il nodo politico di chi vuole un anticostituzionale Quirinale forte e l’amanuense del Sole 24 ore. E lettera a Bordiniultima modifica: 2012-08-21T08:20:00+02:00da iskra2010
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