Anniversario di Togliatti (1)

 

Togliatti Palmiro in TV a.jpg


da Angelo Ruggeri

“NEL MONDO SONO SEMPRE ATTIVE DUE FORZE E ATTIVE SECONDO LA LORO NATURA” (Roderigo di Castiglia).

Togliatti aveva tratti singolari rispetto ai politici italiani ed anche all’interno del movimento comunista, perché assommava in sé la figura, la struttura di dirigente politico, di capo di massa e di grande intellettuale della storia d’Italia, una singolarità reale che si esprimeva anche nella forma dei corsivi sulla prima pagina dell’Unità, dove, firmandosi con un nome letterario, dava spesso indicazioni e “lezioni” teorico-politiche, come quella sopra citata.. O come nel corsivo in cui fa riferimento ad Hegel, citando un passo di questo grande filosofo e il ragionamento sul pensare astratto, per dimostrare  quale sia la critica che lui rivolgeva a Krusciov, il cui rapporto essendo unilaterale, coglie solo una parte e solo una faccia di ciò che è avvenuto, per cui, come spiega Hegel, la riflessione é astratta perché non fa capire, in concreto, quali siano stati i punti reali e concreti della degenerazione staliniana. 

 

Anniversario della morte (21 agosto 1964)Dare a Togliatti ciò che è di Togliatti dirigente politico, grande intellettuale capo popolare riconosciuto dalle masse. 

 

Ricordare Togliatti non per un valore rievocativo né encomiastico, ma di riflessione politica e scientifica, pur riconoscendo che, in ogni caso, ciascuno di noi, e tutti gli italiani, gli devono comunque qualche cosa ed è anche perché sentiamo che glielo dobbiamo, che ci teniamo a ricordarlo pur senza avere avuto l’età per poterlo seguire negli anni precedenti la sua morte.

Non fosse altro che per l’opera di costruzione della democrazia, della repubblica e della Costituzione di democrazia progressiva per la quale primario e decisivo è stato il contributo del PCI e di Palmiro Togliatti in particolare.

Cosa che del resto gli fu riconosciuto, dal popolo italiano in più occasioni, già quando si attentò alla sua vita e il popolo insorse e, da ultimo, in quei  “10 giorni che sconvolsero l’Italia” intercorsi tra la sua morte e i suoi funerali.

Quegli incredibili funerali” (come furono definiti), quando una folla, senza precedenti, seguì il feretro ed altrettanta folla si assiepò lungo il percorso, impressionando non solo giornali e lavoratori, ma anche il governo e i DC di allora tanto che l’allora ministro Danatt Cattin li definì “una cosa sconvolgente e che non si può ignorare, un commozione e partecipazione popolare, quale non si era e non si è mai visto nemmeno per un Papa o per un reale” (lo udimmo con le nostre orecchie, quando venne alla Casa della cultura delle Acli, sita a fianco della chiesa parrocchiale di Tradate), a significareil radicamento popolare e di massa del partito nuovo costruito da Togliatti a cui quella folla tributava il riconoscimento di essere un padre fondatore della democrazia e della Repubblica italiana. Già nella prima riunione della Costituente Togliatti esplicitò l’idea di democrazia della nostra Carta con una riflessione critica a proposito del secondo governo De Gasperi (premonitrice rispetto alle mosse portate avanti successivamente da De Gasperi), sottolineando il riferimento ai partiti intesi come “democrazia che si organizza, si afferma, che conquista posizioni decisive” e come una necessità non solo parlamentare ma “di politica generale nel paese”.

Una riflessione politica e scientifica significa fare i conti con la propria tradizione e andare a ricercare nella storia degli italiani e del Paese le radici storiche anche quelle di ciascuno di noi, anche quelle personali private per capire noi stessi che è poi il senso vero della riflessione e della ricerca storica: capire ciò che avviene oggi, capire l’Italia guardando alla nostra genesi collettiva, capire cosa siamo o cosa siamo diventati e cosa possiamo essere: questo è il punto in cui la riflessione e la ricerca storica diventa creativa, ritrova la sua più profonda verità, per  cui, poi, il fare storia non è mai finito, perché significa riproporselo continuamente: è questo che si deve sempre fare e che invece si é smesso di fare, per cui non capiamo più chi siamo e cosa siamo o non siamo diventati, avendo perso l’identità per aver rotto con la continuità della storia anche di noi stessi.

 Ricostruire la tradizione autentica – così tanto mistificata oggi – della democrazia italiana e dei comunisti italiani, significa anche rileggere il nostro rapporto con la teoria, con l’analisi in un senso profondo, dove la teoria non è astrazione ne é corporativismo intellettuale –  anche di parte di chi fa della  filologia o della letteratura marxologica (mentre ciò che conta è il marxismo politico e sociale e applicato) – come é spesso quello dei c.d. intellettuali della c.d. “sinistra” di oggi, che scindono l’ineludibile nesso tra la filosofia, specie quella politica e la storia, quindi con la scienza quale è, appunto, anche la storia.

Viceversa, quando parliamo di Togliatti “intellettuale”, dobbiamo tenere presente che siamo di fronte ad una singolarità reale: intellettuale perché aveva una preparazione culturale che lo metteva in condizioni (di discorrere da pari a pari – e dal ’44 alla sua morte è stato tutto un intreccio continuo di dibattito – con i grandi intellettuali italiani; e intellettuale IN QUANTO CERCO’ COSTANTEMENTE DI DARE UNA DIMENSIONE CULTURALE, UNA PREPARAZIONE TEORICA AL QUADRO DEL PARTITO; E DI FORMARE, VIA VIA, AI VARI LIVELLI DELLA ORGANIZZAZIONE DI PARTITO, UN QUADRO COMUNISTA CHE FOSSE, CONTEMPORANEAMENTE, IN GRADO DI SVOLGERE UN’OPERA DI ELABORAZIONE, DI FORMAZINE CULTURALE, E DI DIREZIONE POLITICA. E’ COSI CHE IL PCI E’ DIVENTATO UN GRANDE PARTITO: GRANDE PER QUESTO E NON PERCHE’ “GROSSO”, ESSENDO RIUSCITO A FARE DEI QUADRI INTERMEDI LA VERA FORZA E SPINA DORSALEDEL PARTITO DI MASSA, CAPACI DI ELEVARE LA CAPACITà CULTURALE E TEORICA DEI LAVORATORI E DEI CETI POPOLARI E LA COMBATTIVITà E CAPACITà DI ORGANIZZARSI PER LA LOTTA.

Parlare di Togliatti non significa parlare di ieri ma di oggi, con una riflessione teorico-storica che, ad esempio, è servita a combattere e a demistificare un’idea sbagliata che c’è stata di Togliatti da parte di certi gruppi c.d. “extraparlamentari” e del PSI craxiano, che riducevano Togliatti a un tattico-manovriero o solamente a un grande politico, ricostruendo, invece, le fondamenta teoriche, la filosofia della prassi nei punti che ci sono nel pensiero e nell’azione politica di Togliatti.

L’anniversario di Togliatti come riflessione politica scientifica in merito alla portata dell’impegno civile e sociale con cui la democrazia si é affermata e consolidata nel nostro Paese, per l’azione incisiva e determinante compiuta anche, o soprattutto, da PalmiroTogliattinegli anni in cui le forze democratiche concentrarono i loro sforzi per far crescere sulle rovine del regime fascista un nuovo ordinamento politico e sociale “garantito” da una Costituzione nuova (come ebbe a dire Togliatti stesso in uno dei suoi importanti  famosi discorsi alla Costituente).

Specialmente ora che le caratteristiche del momento politico e sociale del Paese sono contrassegnate da una scarsa capacità di esprimersi anche da parte dei lavoratori, e di sindacati e forze politiche usurpatrici del ruolo dei partiti e della politica vera di volontà di lotta,  e da continui,e accentuati, tentativi di forze politiche e sociali del capitalismo e gruppi reazionari che, in nome della crisi e dell’iper-liberismo, sono volti al “rovesciamento” della democrazia socialemediante la violenza di un potere dall’alto dei vertici di governo e di stato,che logora – ulteriormente e si vorrebbe definitivamente – gli istituti democratici.

Sì che non solo è opportuno un dibattito di massa che invece manca del tutto sulle manovre e atti con cui si mira e si sta cancellando il Parlamento italiano ma a questo e per questo serve un approfondimento ideale e culturale che passi attraverso la società intera ed abbia per oggetto una rivalutazione, ed una verifica quindi, dei motivi di fondo su cui si é costruito lo Stato democratico e sulle condizioni di agibilità che si sono determinate a partire dall’entrata in vigore della Costituzione repubblicana , anche e in forza del contributo e della iniziativa politica, sociale e intellettuale di Palmiro Togliatti. 

Basterebbe leggere gli scritti di Togliatti sul centro sinistra per trovare, anticipate, persino le questioni della cementificazione o dell’ambiente e della salute e del loro rapporto col lavoro e la sua attualissima critica al capitalismo quale è diventato oggi nonché al comportamento e alle scelte delle forze c.d. di “centrosinistra” tornate al “cretinismo parlamentaristico” della “sinistra” pre-fascista che comporta lo snaturamento sia del ruolo dei partiti che del sindacato e del Parlamento stesso.

NON DIMENTICATE MAI CHE “NEL MONDO SONO SEMPRE ATTIVE DUE FORZE E ATTIVE SECONDO LA LORO NATURA” (Roderigo di Castiglia), significa, come è storicamente dimostrato, che nel mondo sono sempre presenti forze di classe attive secondo la loro natura di classeper cui non viene mai meno la lotta di classe – che non è una invenzione né di Marx né dei comunisti. “E’ sempre stato e sarà sempre così perché – per dirla come la racconta Braudel – c’è sempre chi sta sopra e lotta per restarci e chi sta sotto e lotta per salire le scale dell’uguaglianza; pernon essere più il “deminutus” che l’organizzazione capitalistica di impresa e della società, vogliono perpetuare agendo e lottando secondo la loro natura di classe, appunto. Per cui la lotta di classe non viene mai meno neppure se una delle due forze rinuncia ad essere “attiva secondo la sua natura” di classe: come capita alle attuali organizzazioni sindacali dei lavoratori e alla CGIL di Epifani e Camusso che rinunciando ad agire secondo la loro natura di classe (come hanno persino teorizzato di fare) non hanno e non mettono certo fine alla lotta di classe che, viceversa, continua ma in modo “unilaterale”a favore dell’impresa,la quale, di certo – come questo nuovo ventennio (come si dice del fascismo) ci ha dimostrato ancora una volta – non rinuncia alla lotta di classe in  difesa del suo dominante potere economico-politico sullo Stato e la società, oltre che nella impresa. 

Anniversario di Togliatti (1)ultima modifica: 2012-10-03T08:09:00+02:00da iskra2010
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