Dens dŏlens 68 – “Formigoni ed il silenzio dei cattolici”

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di MOWA

La Regione Lombardia è, da diversi anni, messa sotto scacco da una politica indecente e spacciata per buona… e quanto accaduto nei giorni scorsi (l’ennesimo assessore caduto nelle maglie della giustizia) è la conferma di ciò.

La regione Lombardia (ma non è l’unica) vive un malessere provocato da una pessima politica che viene, giustamente, segnalata dalla società civile come in “difetto” a causa dell’espandersi del malaffare.

Quello che scandalizza, però, è l’assordante silenzio di quel mondo cattolico legato agli affari, le cui parole d’ordine sono: “la sussidiarietà è sinonimo di progresso” e “il buon cristiano deve mettere a disposizione, gratuitamente e volontariamente, il proprio tempo per la collettività” …

Come mai queste persone sono letteralmente scomparse nel giro delle dichiarazioni pubbliche benché nella Regione Lombardia abbiano speso risorse umane immani per arrivare a “piazzare” i propri progetti?

È un silenzio come quello che vige in alcuni ordini monastici dove la parola è bandita perché superflua e foriera di equivoci.

Formigoni ormai, politicamente “naviga a vista” e i suoi sostenitori, quasi informali (Lega), si comportano come diceva Gramsci della Chiesa “… Quando conviene, si fanno piccini piccini…”. A costoro non interessano più di tanto le opinioni dei propri elettori (in quanto sono rimasti scottati dalle vicende di malaffare della famiglia del Boss) e, pur di conservare la poltrona, come fosse il loro “Graal”, perseverano nell’assumere comportamenti sisifici.

Nella Regione Lombardia questi “cattolici”, con le loro consorterie, si sono comportati e si comportano, come è stato fatto con il Concordato dello Stato italiano che ha dato l’illusione che non venisse intaccato il carattere di autonomia della sovranità dello Stato, secondo il Concordato l’esercizio del potere non avrebbe dovuto essere intralciato ma favorito e sostenuto, invece questo non è avvenuto.

L’incomprensibile silenzio del mondo ecclesiale su quanto accaduto in Regione Lombardia accende il sospetto di chi sosteneva, a ragione, che c’era solo bisogno di “…greggi elettorali disorganiche sotto il tradizionale controllo dei parroci…” (Gramsci) così come, d’altronde, apre il dubbio su coloro, che si definiscono di sinistra e che si sono esposti a bagni di folla “credente” nei Meeting di Rimini, rilanciando, con enfasi, che la loro politica (quella dei ciellini) era una garanzia per il futuro del paese.

Bisogna, infine, sfatare, una volta per tutte, quell’equivoco sofistico sulla Chiesa che “fagocita” pezzi interi della società onde evitare di dire che “quando conviene viene identificata con la società stessa, quando non conviene la Chiesa è solo l’organizzazione ecclesiastica o addirittura la persona del Papa”. (Gramsci)

O bisogna ritornare al conflitto che, con la Santa Sede, aveva Bismarck che “... fece lanciare da’ suoi giuristi – scriveva Salata – la teoria della responsabilità dello Stato italiano per i fatti politici del Papa che l’Italia aveva costituito in tale condizione di invulnerabilità e irresponsabilità per danni ed offese recate dal Pontefice ed altri Stati…”?

Possiamo dire, per l’ennesima volta, che il “re è nudo” e che le politiche sinora adottate in quella regione/pilota (per il paese e con le balle propugnate sulla “sussidiarietà” del “meno Stato”) siano state, solo, l’alibi per coprire interessi di un certo censo (quello borghese) infatti, nei giorni scorsi, è stato scoperto che Zambetti ha pagato la ‘ndrangheta per essere eletto e questo ha superato ogni misura.

Tutto ciò deve far riflettere anche su quanto spazio si sia preso la criminalità organizzata arrivando a determinare una chiara atrofia del rapporto tra cittadino ed istituzioni. Infatti, se un cittadino deve rivolgersi alla criminalità organizzata per candidarsi, vuol dire che questa è in grado di avere potere deliberativo sia nelle candidature che nelle leggi emanate…

Traete voi le conclusioni e riflettete se non sia il caso di ripristinare quei “sistemi” che vanno a tutela di un paese civile e democratico e che partono dal “tenere giù le mani” dalla Costituzione e dalla Magistratura che ne è una componente importante sino a far ritornare completamente al pubblico i servizi come la sanità e la scuola che sono state in questi anni la fonte di guadagno e conservazione del consenso anche nei comportamenti di quel malaffare che oggi “scopriamo” nelle maglie delle più importanti istituzioni…

 

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Dens dŏlens 68 – “Formigoni ed il silenzio dei cattolici”ultima modifica: 2012-10-16T08:20:00+02:00da iskra2010
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