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Finanziarizzazione, rottura nella Fiom, Hilferding, e prive di scienza dichiarazioni di Monti

 

 foto MOWA


 

da Angelo Ruggeri

 

Finanziarizzazione, rottura nella Fiom, “diritti civili” (amati da Landini) nel cui nome si fucilano i lavoratori come in Sud Africa , secolo della storia e della finanziarizzazione dell’economia da John Atkinson a Rudolf Hilferding a Vladimiro Ilici Ulianov

 

Brevi e veloci considerazioni e repetita juvant (sospendendo uno scritto su la  “vanga” di Monti bravo “ragiunat” che teorizza debba essere piu produttiva del “trattore” senza alcuna nozione di “capitale fisso” e “capitale varibile”), a margine del condivisibile invito alla attenzione sulle dichiarazioni del primo ministro Monti al riguardo dello Statuto dei Lavoratori” e “a proposito di lotta di classe del’900” , in questo “profondo della crisi in cui ci troviamo ( finanziarizzazione dell’economia: Hilferding negli anni ’1920) con “una destra” – quale è il capitalismo –  che “ben viva, dispone della sua ideologia e attua la lotta di classe: proprio quella ‘lotta di classe’ forse più ottocentesca che novecentesca – cioè “unilaterale”, n.d.r. (invito di cui  ringraziamo e riproponiamo con una trasversale riflessione  (a fine articolo) ricevuto da Astengo)

 

1. Sulla attuale e unilaterale lotta di classe e la lezione dei lavoratori del Sud Africa fucilati proprio perchè titolari solo di “diritti civili”.

 

I liberali sono individualisti con potere economico. Certi “ex comunisti” sono individualisti con potere solo di assordare (assordandosi)  con parole al vento (di  4-5 partitini e sindacati).

Trattasi di coerente conseguenza del loro snaturamento, tutti progressivamente assimilatisi alle conseguenze traumatiche dell’abbandono da parte di CGIL e D.S. della teoria/prassi e cultura sociale e politica marxiana, senza prospettive di recupero, anche da parte della stessa Fiom ora “spaccata”, perché era già falsa unione quella di Rinaldini e di Landini (prototipo del sindacalismo americano) con Giorgio Cremaschi, in quanto le posizioni che vengono rubricate di “sinistra” sono assimilabili a quelle della ottocentesca “sinistra borghese” della fase precedente il passaggio alla società di massa e della unilaterale lotta di classe condotta dalla borghesia della diade destra/sinistra. 

Oggi tornata ad essere lotta di classe unilaterale a favore del potere d’impresaper la ripulsa del metodo del materialismo storico che comporta quella rinunzia all’autonomia di classeche si esprime nella rivendicazione dei liberali e c.d. “diritti civili”anche dal parte della Fiom di Landini, in nome dei quali non ha più “attaccato” il potere d’impresa e i suoi Piani, con strategia e lotta per il loro controllo sociale e di poterenon per i “diritti civili” come se i lavoratori fossero semplici cittadini della società civili (donde che la UIL del craxiano  Benvenuto fu la prima a dirsi sindacato dei cittadini), che, cioè, vivono fuori dai rapporti di dittatura di classe vigenti nella fabbrica capitalistica;bensì per il potere socialedei lavoratori posto a sostengo di Piani alternativielaborati da loro stessi.

Anziché limitandosi a lamentare le conclamate conseguenze drammatiche nel segno del cosiddetto precariato e a piangere in ginocchio per il non rispetto dei diritti della “persona” umana, a cui come già Cofferati a poi i vari Landini – come a Pomigliano, alla Fiat e ovunque – hanno assimilato anche l’operaio e il lavoratore: anche proprio perchè ormai ignari della storia del ‘900 ( col quale hanno invitato a rompere  Bertinotti, Rinaldini-Landini)  nel corso della quale si è superata la distinzione tra diritti civili e potere e diritti sociali.

Distinzione teorizzata dalla borghesia agli albori del c.d. “stato di diritto” liberale e costituzionale che, come ancora oggi, in nome dei “diritti civili” delegittimava la classe operaia nei più elementari diritti civili e politici, come si è visto bene in Sud Africa dove avendo riconosciuto ai lavoratori solo i “diritti civili” vengono fucilati e i loro compagni incolpati della strage compiuta dai poliziotti per conto dell’impresa: PROPRIO perché IN TALE DISTINZIONE TRA DIRITTI CIVILI E DIRITTI E POTERE SOCIALE DEI LAVORATORI, IN MATERIA ECONOMICO SOCIALE – COME AGLI ALBORI – IN NOME DEI DIRItTI CIVILI, VENGONO GARANTITI SOLO QUEI DIRITTI DELLA PROPRIETà E QUINDI DELL’IMPRESA CHE IN TAL MODO SI CONFIGURANO E DIMOSTRANO ESSERE NON “DIRITTI MA “POTERI”. Perché se non è un potere non è nemmeno un diritto, come per l’appunto dove la proprietà privata non è un potere non è nemmeno un diritto.

 

2.  Il capitalismo finanziario fase suprema del capitalismo e finanziarizzazione. Brevi considerazioni

 

E’ più che sostanzialmente corretto richiamare Rudolf Hilferding (1877-1941) a dimostrazione che lafinanziarizzazione dell’economa non è di oggi ma del “secolo lungo” del ‘900, definito, IL SECOLO DELLA STORIA E DELLA FINAZIARIZZAZIONE DELL’ECONOMIA. 

 

Il 900 è il secolo che tellettul-in e “sinistra” politica e sindacaleanche della Fiom,per tutto il “ventennio” ci hanno invitato a dimenticare, cancellandolo anche dalla sola memoria, a rompere con idee secondo loro di un passato da dimenticare e con “tutto il 900”così intriso di lotte di classe tanto significative specialmente in Italia, portando a rompere e quindi a non sapere più non solo di quel secolo e della storia ma a non conoscere né saper analizzare “finanziarizzazione dell’economia che oggi vive la crisi” di cui di cui il ‘900 è stato il secolo.

 

Lo storico inglese John Atkinson (1885-1940), in Imperialism (1902), già rilevava che la caratteristica essenziale dell’imperialismo moderno è data dalla pluralità e dalla rivalità di più imperialismi.

 

Il socialdemocratico tedesco Rudolf Hilferding (1877-1941) con cui ebbe a dibattere Lenin stesso, e la socialista rivoluzionaria Rosa Luxemburg (1870-a919) già esaminavano i problemi del capitale, della finanziarizzazione e dell’accumulazione capitalistica nell’economia imperialistica.

 

Il socialdemocratico J. Kautski (1854-1938) collegava il fenomeno dell’imperialismo all’insito sviluppo industriale e tecnologico-scientifico del capitalismo, però, sottovalutando il ruolo della finanza internazionale.

 

Ma sarà Lenin a porre con estrema chiarezza “L’imperialismo fase suprema del capitalismo” sia tutte le questioni attinenti alla natura dell’imperialsimo, al suo collegarsi, con elementi di continuità e di differenza, allo sviluppo industriale e tecnologico del capitalismo, sia alla questione del posto che il fenomeno della finanziarizzazione occupa nella storia contemporaneadel capitalismo finanziario.

 

L’incremento del capitale finanziario rispetto al capitale industriale, lo spiegava già Lenin, non è un fenomeno di oggi che riguarda il nostro mondo attuale e la concorrenza dei diversi imperialismi (ricordiamoci l’accento che viene posto ogni giorno sulla parola cosiddetta concorrenza, una bufala utile per assicurare il grande capitale industriale e bancario e le privatizzazioni e liberalizzazione a suo favore), sono “peculiarità storiche” essenziali del fenomeno dell’imperialismo – di cui, poi, nazionalismo, razzismo e antisemetismo sono stati appunto definiti la cultura dell’imperialismo, che vengono in evidenza all’interno delle vicende europee degli anni ‘80 dell’800 (come degli anni ‘80 del 900)

Più che nella storia inglese, un elemento di grande importanza per la tesi di Lenin si trova in quella francese, dove il “RAPIDO INCREMENTO DEL CAPITALE FINANZIARIO”, mentre il capitale industriale decadeva dal 1880 in poi, (aveva) determinato un grande intensificarsi della politica annessionistica (coloniale)”.

 

Se per gli storici di professione queste ricerche servirono, e tutt’oggi servono, per dare una risposta alla questione, ancora aperta, relativa all’individuazione delle fasi significative, cronologicamente ordinate, del mondo in cui viviamo, per il movimento operaio e per i movimentie le forze sociali e democratiche di massa, diventarono esono la base oggi su cui innestare una battaglia politica sempre più vasta e incisiva” -come ha scritto in anni recenti anche Lucio Lombardo Radice. 

(per chi interessa si veda il testo inviato mesi fa su nascita e sviluppo de: “L’imperialismo del capitale finanzario”

 

Cogliere gli aspetti peculiari dell’imperialismo significa cogliere quelli dell’odierno capitalismo finanziario nella sua fase suprema di sviluppo e finanziarizzazione dell’economia; significava e significa infatti mettere a punto più adeguati strumenti politico-economici culturali di difesa e di contrattacco nei confronti del protagonista aggressivo delle 2 guerre mondiali e delle decine e centinaia di   guerre e conflitti – interimperialistici, imperialistici e coloniali – diretti o per procura.    An.Rug.

 

 

From:Astengo Francesco

Sent: Thursday, September 13, 2012

Subject: Monti

 

Sollevo la vostra attenzione sulle dichiarazioni del primo ministro Monti al riguardo dello Statuto dei Lavoratori: al fondo dei pensieri di questa persona alberga il più puro liberismo di destra, mutuato dalle teorie di Friedman e dei “Chicago Boys”, alla base del reaganian-tachterismo che ci ha portato (a proposito di lotta di classe del ’900) nel profondo della crisi in cui ci troviamo (finanziarizzazione dell’economia: Hilferding negli anni ’20). Ecco, quando si pensa – spasmodicamente – alla necessità di scelte politiche bisognerebbe ben valutare questi elementi. Altro che fine della distinzione tra destra e sinistra; fine dell’ideologia; fine della lotta di classe. La destra è ben viva, dispone della sua ideologia e attua la lotta di classe: proprio quella “lotta di classe” forse più ottocentesca che novecentesca.

Franco Astengo

 

Finanziarizzazione, rottura nella Fiom, Hilferding, e prive di scienza dichiarazioni di Montiultima modifica: 2012-10-26T08:25:00+02:00da
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