People mover, politici, tecnici e Ccc: undici nei guai per la monorotaia che non c’è

 

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I lavori per il People mover, da anni al centro della discussione politica, devono ancora partire

 

La navetta degli indagati

Dalla presidente della Provincia Draghetti all’ex sindaco Delbono fino a Collina: inchiesta per abuso d’ufficio e turbativa d’asta

Bologna, 16 novembre 2012 – UNDICI indagati e una bomba innescata sulla monorotaia del People mover, la navetta che un giorno, forse, chissà, potrebbe collegare la stazione ferroviaria all’aeroporto Marconi. Il condizionale è doppiamente obbligatorio perché, agli intoppi che finora hanno impedito il decollo dei lavori, ieri si è sommata l’incombenza di un’inchiesta che punta in alto.

UNA GRANDINATA di inviti a comparire è piombata ieri sui palazzi della politica, raggiungendo fra gli altri il presidente della provincia Beatrice Draghetti, il suo vice Giacomo Venturi, e l’ex sindaco dimissionario Flavio Delbono. L’indagine è condotta dai pm Giuseppe Di Giorgio e Antonella Scandellari, con la supervisione del procuratore capo Roberto Alfonso e dell’aggiunto Valter Giovannini. I reati contestati sono abuso d’ufficio e turbativa d’asta.

L’indagine ha preso le mosse da un esposto presentato il 12 febbraio del 2010 dal leader di Bologna Capitale Daniele Corticelli. Il documento, recapitato all’epoca alla Corte dei conti, alla procura ordinaria, al commissario Anna Maria Cancellieri e all’Autorità di vigilanza sugli appalti pubblici, ha generato un fascicolo d’inchiesta che, in apparenza, ha sonnecchiato per due anni, ma che in realtà si è arricchito con testimonianze e una perizia. Finoalla svolta di ieri. Nel mirino c’è il bando di gara vinto dal colosso rosso delle costruzioni Ccc per la realizzazione e gestione dell’opera in project financing, con un ‘contratto-capestro’ che, grazie anche ai patti parasociali stipulati con Atc, avrebbe in realtà riversato sui soggetti pubblici tutto il rischio d’impresa.

INDAGATI per turbativa d’asta sono Patrizia Bartolini, dirigente del Comune presidente dell’autorità di gara,Cleto Carlini, dirigente del settore Mobilità del Comune e responsabile del procedimento, Piero Collina,presidente di Ccc, e Francesco Sutti, allora presidente di Atc. Gli ultimi due sono accusati anche di abuso d’ufficio, lo stesso reato contesto agli altri indagati. Oltre a Draghetti e Venturi, in veste di vice-presidente della Provincia con delega ai Trasporti, inviti a comparire sono stati spediti a Maria Bernardetta Chiusoli, assessore al Bilancio, Moreno Tommasini, direttore del settore Bilancio di Palazzo Malvezzi, all’ex sindaco Flavio Delbono, all’ex assessore comunale con delega alle partecipazioni societarie William Rossi e a Francesca Bruni, capo area Decentramento e città metropolitana.

I FATTI contestati risalgono al periodo fra giugno 2009 e gennaio 2010. L’abuso ricostruito nel capo d’accusa sarebbe consistito nell’avere procurato a Ccc «un rilevante vantaggio patrimoniale» consistito nel conseguire i finanziamenti per la progettazione e costruzione del People mover trasferendo però il rischio d’impresa su Atc, società per azioni controllata da Comune e Provincia rispettivamente con il 61,62% e 38,38%. In quanto alla turbativa d’asta, questa si sarebbe concretizzata nella redazione di un bando su misura ‘ispirato’ da Collina e Sutti, dopo una prima gara andata a vuoto. 

LA CONDOTTA illecita di Carlini e Bartolini sarebbe consistita nel non prevedere vincoli al controllo della Società di progetto per la gestione della navetta, Marconi Express, consentendo alle due società Atc e Ccc di accordarsi per un rapido disimpegno del costruttore, con la cessione totale delle azioni al socio Atc dopo il completamento dell’opera, entro il 2020. 

Il costo previsto era di 89.500.000 euro, di cui 29,7 milioni coperti da finanziamento pubblico e i restanti 60 milioni da trovare. Il Comune si impegnava a coprire le perdite fino a 1,5 milioni l’anno, cifra soggetta a ribasso.Secondo l’esposto di Corticelli, l’operazione ha di fatto mascherato da ‘project financing’ una realizzazione dalla dubbia profittabilità economica che in realtà ricadeva sulle spalle pubbliche e che, in caso di realizzazione a libero mercato, avrebbe richiesto per legge lo stanziamento nel bilancio comunale dei fondi necessari.

I PATTI PARASOCIALI sottoscritti fra le due società coinvolte in Marconi Express furono preceduti da una delibera della Giunta comunale e da un orientamento di quella provinciale, atti che rappresentano i fondamenti delle accuse agli amministratori pubblici. Sulla vicenda pende anche un fascicolo alla Corte dei Conti, aperto sulla base del medesimo documento di Corticelli.

Enrico Barbetti

People mover, politici, tecnici e Ccc: undici nei guai per la monorotaia che non c’èultima modifica: 2012-11-27T08:30:00+01:00da iskra2010
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