di MOWA
Un paio di articoli fa avevamo parlato di come le circostanze fanno intuire chi sei e cosa vuoi. [100]
A pochi giorni da quell’articolo cominciamo ad avere un quadro più delineato, più nitido.
Negli ambienti giudiziari si sostiene la tesi che se, una persona sospettata di un illecito, e compare nelle indagini per la prima volta potrebbe essere un caso, la seconda diventa motivo di sospetto, la terza è la prova provata del coinvolgimento.
Ma se le volte sono molte di più non ci sono dubbi.
Basandoci su questo schema di ragionamento (in quanto prudentemente logico) come dovremmo definire l’ennesima manifestazione di Davide Rossi con i comunitaristi (filo-nazisti) di Millennium, il 13 maggio u.s., in piazza Cairoli a Milano? [vedere sotto le foto]
Di un intellettuale/sindacalista che si sposta in bicicletta e, quindi, attento all’ambiente non si può che pensare bene. Una persona che tiene al prossimo…
Capelli sino alle spalle; spettinati come si usavano nel periodo dei “figli dei fiori”.
Un viso, decisamente simpatico, da bonaccione, così si presenta l’intellettuale/sindacalista Davide Rossi con l’immancabile soprabito (che ricorda il tenente Colombo dei telefilm) e non darebbe adito a dubbi se non ci fossero dei “però”… e alcune domande alle quali ci piacerebbe rispondesse.
Un conto è l’aspetto esteriore ma dentro com’è culturalmente?
Come pensa di cambiare e far diventare il mondo?
Come mai l’intellettuale/sindacalista Davide Rossi non perde occasione di manifestare con i filo-nazisti?
Quale affinità può avere l’intellettuale/sindacalista Davide Rossi (uno che dichiara a mezzo mondo, tramite ogni tipo di media, di essere marxista) con i comunitaristi di Millennium (filo-nazisti) o di Stato e Potenza?
Quali sono le affinità culturali del marxismo da lui propugnate con l’unità d’intenti (come Orazio Maria Gnerre di Millennium) con i seguaci (pensatori di destra) di Julius Evola, Guenon, Dugin (professore che teorizza l’ideologia Eurasiatica)? [101]
Forse quella faccia da bonaccione nasconde cosa vuole veramente?
In questi anni stiamo assistendo ad una escalation di sovrapposizioni di posizioni politiche che confondono gli orientamenti culturali di chiunque vorrebbe un mondo più giusto… Più equo… Più solidale, fatto di eguali e, possibilmente, senza classi sociali… Insomma, più comunista!
Ed invece…
Sono mesi che stiamo assistendo ad analogie politiche con l’Italia degli anni ’60 – ’70. In quel periodo, durante i processi vennero alla luce nomi e cognomi di infiltrati nelle formazioni politiche (mandati sia dai servizi segreti dei vari paesi [102] che dalla destra reazionaria [103]) od organizzazioni che con il comunismo non ci ”azzeccavano“ nulla, [104] [105] ma che avevano il solo fine di destabilizzare per stabilizzare lo status quo in un lait motiv tipico della filosofia di un paese asservito, in tutto e per tutto, ad interessi sovrannazionali (USA in primis). [106]
L’Italia era un paese (che aveva forze politiche come il PCI) che tentava di guadagnarsi il podio dell’autonomia politica, economica e di sovranità nazionale contro un capitalismo foriero di guerre ed ingiustizie.
Quello degli anni ’60 – 70 fu un periodo storico che ha portato “in casa” il terrorismo e le stragi [107] con il solo fine di conservare gli interessi capitalistici di pochi.
Quel capitalismo che, attraverso le sue strutture “legali” come Trilateral, Bilderberg, Aspen Institute, massoneria, ecc., ed illegali come P2, [108] Aginter Presse, [109] Hyperion, [110] Stay-Behind/Gladio, l’Organizzazione “O”. ecc. [111], foraggiò abbondantemente organizzazioni sia di destra che di sinistra pur di rimanere al potere.
Ora il mix è identico a quegli anni, lo possiamo vedere anche nelle attuali formazioni politiche nelle quali si portano (grazie a sapienti cattivi maestri) intere generazioni a credere in concetti estremizzati e senza alcuna elaborazione teorica marxiana sino a diventare una pantomima di una sinistra che, allora, si dichiarava (sic!) comunista ed ora è solo “sinistra”.[112]
Ad esempio, allora, c’erano:
L’Unione dei Comunisti Italiani (marxisti-leninisti) – Servire il Popolo [113] dove venivano praticati – promossi dal “Programma rivoluzionario del Partito” e pubblicati nel libro “Progetto di tesi per il Congresso di fondazione del P.C.(m.-l.)I.“, Edizioni Servire il Popolo, 1972 [114]– indirizzi politici come veri e propri “rituali fideistici” (inclusi i “matrimoni […] davanti al popolo, discutendo con esso sui motivi dell’unione… ” – art. 23) sui generis di alcune “sette” in USA, solo per attirare e tenere a sé i seguaci.
POE (Partito Operaio Europeo) [115] il cui ideatore, Lyndon Hermyle LaRouche Junior, è di difficile collocazione politica (sicuramente non comunista). [116] [117]
Potere Operaio [118] che, guarda caso, aveva come nemico principale il PCI prima ancora della borghesia, perché considerato il “traditore della classe operaia”.
Collettivo Politico Metropolitano (CPM) [119] i cui animatori principali furono i terroristi Renato Curcio e la moglie Margherita Cagol.
Partito Comunista Marxista Leninista d’Italia (PCML) che aveva al suo interno (poi, espulsi) dirigenti come Oreste Strano che, nel 1973, aderì alla linea politica clandestina di Antonio (Toni) Negri. Quell’Oreste Strano che verrà “indagato e rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta su Autonomia Operaia, cosiddetta del 7 aprile. Il suo nome compare fra gli oltre 70 imputati citati dell’ordinanza sentenza del giudice istruttore del Tribunale di Roma, Francesco AMATO, del 1º aprile 1981. Oreste STRANO (insieme alla moglie, Brunhilde PERTRAMER) è stato coinvolto anche nel processo celebrato a Torino – a partire dalla fine del gennaio 1982 – contro fiancheggiatori, collaboratori e responsabili (venti in tutto) di Controinformazione, accusati di reati quali banda armata e associazione sovversiva. L’inchiesta su Controinformazione era nata proprio dall’esito dell’irruzione da parte dei carabinieri nel covo BR di Robbiano di Mediglia dove il materiale trovato e studiato dagli inquirenti in-dusse l’allora giudice istruttore Giancarlo CASELLI a porre sotto accusa la rivista come «organo di informazione» delle BRIGATE ROSSE. Fra gli accusati di quel processo c’erano, oltre ai vari Antonio BELLAVITA (direttore del periodico), Franco TOMMEI, Aldo BONOMI ed Ermanno GALLO, anche alcuni componenti del nucleo storico delle BR come Arnaldo LINTRAMI e Tonino PAROLI. Alla sbarra finiranno anche Mario ROSSI e Francesco BATTAGLIA, fondatori della banda genovese XXII Ottobre e autori del primo assassinio politico nella storia del terrorismo italiano: quello del fattorino Alessandro FLORIS, avvenuto a Genova nel 1971 durante una rapina. Nell’aprile del 1982, Dorothea KRAUSS, insegnante tedesca all’epoca legata a STRANO, sospettata di collegamenti internazionali con i gruppi terroristici dell’estrema sinistra, venne espulsa dal territorio italiano con provvedimento adottato dal ministero dell’Interno. […] Oreste STRANO risulta essere stato in contatto con Edler WEINGRABER VON GRODEK VOLKER, nato a Berlino il 3 dicembre 1942, alias Karl Heinz GOLDMANN, nato il 10 marzo 1940 a Berlino, esperto di armi, collaboratore e agente informatore dei Servizi di Sicurezza della Repubblica Federale Tedesca (Ufficio per la Difesa della Costituzione, Verfassungschutz, corrispondente al nostro SISDE) fin dal 1972. Da quanto emerge dagli atti del ministero dell’Interno, su WEINGRABER risulta quanto segue: in qualità di infiltrato (nome in codice Vienna) per conto del governo tedesco nel gruppo 2 GIUGNO, partecipa a Berlino all’assassinio dello studente anarchico Ulrich SCHMŪCKER (giugno 1974). Il giorno del delitto, WEINGRABER fornì al commando di Giugno Nero il pullmino utilizzato nell’agguato a SCHMŪCKER. Alle autorità di polizia, l’agente riuscirà addirittura a fornire l’arma del delitto.” [120]
Molti di questi, “inossidabili cultori del comunismo” sono diventati delle celebrità o passati sul fronte politico/economico opposto. Esempi: Michele Santoro, Marco Bellocchio, Linda Lanzillotta, Aldo Brandirali, Nicola La Torre, Angelo Arvati, Barbara Pollastrini, Antonio Polito, Renato Mannheimer, Antonio Pennacchi, Paolo Mieli, Aldo Bonomi, Lyndon Hermyle LaRouche Junior, Adriano Sofri…
La storia italiana (e non solo) è ricca di episodi dove spiccano figure che si reputavano di sinistra. Negli anni Trenta, vi furono, persino, esponenti della Sinistra fascista (con a capo Stanis Ruinas) che si collocarono (poi) a fianco della sinistra storica con la pretesa di difendere il bagaglio storico del fascismo rivoluzionario. (sic!) Per questi personaggi il mito del lavoro e del lavoratore, l’umanesimo del lavoro, la nascita dell’intellettuale militante, le pulsioni rivoluzionarie ancorate al Risorgimento mazziniano e garibaldino, erano determinanti e la Sinistra fascista trovò nel sindacato e nei giovani universitari i punti di maggior riferimento. [121]
Quindi “signor” Davide Rossi chi crede in un cambiamento radicale del nostro paese con solidi, leali concetti su basi analitiche marxiane, dovrebbe riflettere sulle proprie scelte e volgerle a favore degli oppressi di questo mondo, altrimenti dovremmmo tenere valide, anche, le propugnazioni fatte dai cattivi maestri del passato terrorismo che ricompaiono “come zombi”, in molti centri sociali [122] [123] [124] o, addirittura, nelle Università italiane. [125]
La reputo troppo intelligente per credere che qualcuno la possa annoverare tra gli agit-prop comunisti perché sa bene di non averne i requisiti.
Davide Rossi del SISA (con soprabito beige e megafono) ed alla sua destra con giaccone militare verde Orazio Maria Gnerre di Millennium
Davide Rossi del SISA (di spalle) ed alla sua sinistra con giaccone militare verde Orazio Maria Gnerre di Millennium
Davide Rossi del SISA (con soprabito beige e megafono) ed alla sua destra con giaccone militare verde Orazio Maria Gnerre di Millennium
appartenenti a Millennium
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