Dens dŏlens 158 – Cospiratori, manifestanti e polizia

di MOWA

Legge 26.
Preservate pulite le vostre mani.
Mostratevi come un modello di civiltà e di efficienza: le vostre mani non devono mai apparire macchiate da errori o impegnate in azioni riprovevoli. Occorre mantenere questa apparente superiorità utilizzando gli altri come inconsapevoli pedine e schermo per celare il proprio coinvolgimento personale.”

“Legge 48
Spogliatevi di qualunque forma.
Assumendo una forma, rendendo visibile il vostro piano, vi esponete agli attacchi esterni. Anziché darvi una fisionomia che permetta al vostro nemico di afferrarvi, mantenetevi flessibili e in movimento. Accettate il fatto che nulla è certo e nessuna legge è immutabile. Il miglior modo di proteggervi è essere fluidi e privi di una forma propria come l’acqua; non scommettete mai sulla stabilità o su un ordine duraturo. Tutto cambia.

Da “Le 48 leggi del potere” di R. Greene

In alcuni precedenti post avevamo parlato di come il “potere” borghese sia in grado di mistificare i fatti e “appioppare” le proprie responsabilità ad altri, come sia cinico nel coinvolgere, anche, figure istituzionali, solo, perché vuole rimanere al proprio posto, come sia un attento osservatore della società e manifesti tanta perspicace inventiva nel creare nuovi soggetti che gli diano modo di sviare le attenzioni su di sé; ma, soprattutto, come questo “potere” eserciti sulle persone tanta influenza e riesca a condurla dove vuole.

Oggigiorno, questo predominio culturale lo dobbiamo, in particolare ai mezzi d’informazione, dai semplici media (quotidiani, televisioni, radio, internet, ecc.) che assolvono la funzione di tenere accesa giornalmente – ora dopo ora – la fiammella della persuasione sino ai libri che consolidano come un punteruolo la fermezza della convinzione. Libri che, di sovente, sono il primo canale di diffusione di un pensiero che, spesso, viene fatto passare subdolamente dalla scuola. Quante volte, a scuola, abbiamo letto poesie di D’Annunzio decontestualizzandolo dal chi fosse realmente e quali danni arrecò agli italiani (e non solo)?
Infatti, non furono, nel tempo, casuali le attenzioni di alcuni centri di “potere” su quanto veniva trasmesso nella società tanto che, in taluni casi furono costruite scuole (private) ad hoc per élite creando così un, ulteriore divario tra chi deve stare sopra e chi sotto.
Nel mondo, le scuole per élite, con queste caratteristiche, sono tante e sarebbe noioso elencarle tutte. Basta puntare lo sguardo sul sistema scolastico statunitense e su come il “potere” borghese fortifichi le scuole per élite e si penalizzino, invece, quelle pubbliche… Perché se il “potere” dovesse avere di fronte più soggetti capaci di pensare con la propria testa, capaci di organizzarsi perché hanno compreso come e quali siano i meccanismi d’imbroglio in cui si sono, loro malgrado, imbattuti e, soprattutto, il fatto che non sono liberi come gli hanno fatto credere sino ad ora, capite che sarebbero, subito, giudicati come una minaccia reale per l’ordine costituito (borghese); ed ecco, allora, il motivo per cui il “potere” si è organizzato preventivamente (distruggendo la scuola pubblica….) pur di avere dei futuri cittadini docili e consenzienti al “perpetuarsi” della logica capitalistica piuttosto che avere dei potenziali “sovversivi” che mettano in discussione tutto.

La geniale pensata della classe dominante per accompagnare questi potenziali “sovversivi” verso la “testa china” e con la dignità spezzata fu quello delle scuole “differenziate” dove i ricchi stavano (stanno) con i ricchi ed i poveri con i loro pari.

Il “potere” borghese, però, non si limitò alla sola scuola ma inventò soggetti politici che trasfondessero nei meandri più lontani della società il suo credo come i militari, le forze dell’ordine, la malavita e alcune figure borderline come companatico.

Scelsero i due estremi, da una parte, le forze militari e dell’ordine perché hanno nei loro regolamenti una disciplina che vieta assolutamente il dialogo o la critica verso gli ordini impartiti con pene che vanno dalla consegna al carcere; dall’altra i malavitosi perché, anch’essi, non possono criticare o disattendere gli ordini impartiti dall’alto, pena per chi non si attiene: la morte.

Nella società esistono figure, poi, che sono degli ibridi, i cosiddetti borderline, cioè tutti coloro che vengono considerati dalla psichiatria come soggetti al limite tra normalità e psicosi, figure che, nella distorsione delle loro idee, si mescolano ad altre culture per commettere o far commettere azioni “contrarie” ai propri ideali autoassolvendosi, poi, con le tipiche frasi: “per ragioni superiori”, “causa di forza maggiore” o, peggio, ancora per “ragion di Stato”.

Tutte “fregnacce” che non possono giustificare assolutamente le bombe sui treni o nelle banche, la gambizzazione o l’uccisione di persone ed altre nefandezze di questo genere, ma che, purtroppo, il nostro (ma non l’unico) Paese ha vissuto in prima persona ad opera di loschi figuri che vanno in contro-tendenza rispetto alla nostra legislazione basata sulla nostra Costituzione che nacque sulle ceneri di periodi oscuri e con l’intento di debellare tanta bruttura culturale.

Quante volte il “potere” borghese ha usato, finanziandoli, esaltati e/o disadattati sociali per far commettere azioni riprovevoli?

Quante volte il “potere” borghese ha strumentalmente sollecitato culture estremiste per, poi, attaccarle sull’altro versante, quello della repressione rivolta, però, a tutti?

La strategia della tensione usata negli anni ’20 (durante il “biennio rosso”) e ’70 in Italia (ed abbondantemente in tutti gli altri paesi del globo) non è, forse, la prova tangibile di tutto ciò?

Probabilmente qualcuno ribatterà che sono esagerazioni, ma se compariamo le informazioni documentatissime citate nei libri-inchiesta di Giovanni Fasanella e Antonella Grippo 1915”, di Carlo D’Adamo, “Chi ha ammazzato l’agente Iozzino? Lo Stato in via Fani“, di Stefania Limiti e Sandro Provvisionato, “Caso Moro – Complici – Il patto segreto tra DC e BR”, con i fatti accaduti, anche recentemente, si possono trarre delle conclusioni precise e mettere, finalmente, in luce episodi scomodi al “potere” borghese ma utili alla comprensione degli oppressi; tutto questo è ben sintetizzato ne “Legge 8. Fate sì che gli altri vengano a voi, usando un’esca se necessario” de “Le 48 leggi del potere” di R. Greene dove si sostiene che:
Quando forzate le altre persone ad agire, siete voi ad avere il controllo. E’ sempre meglio far venire a voi l’avversario inducendolo ad abbandonare i suoi piani strada facendo: adescatelo con promesse allettanti, quindi attaccatelo. Siete voi a possedere le carte e a condurre il gioco.

Dens dŏlens 158 – Cospiratori, manifestanti e poliziaultima modifica: 2015-05-20T02:14:23+02:00da iskra2010
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