Dens dŏlens 163 – Eurogendfor al servizio del capitale

di MOWA

Si pensava che i democratici europei si sarebbero scandalizzati quando, l’8 marzo 2015, Jean Claude Juncker (quello stesso Juncker che fu costretto a dimettersi dal suo incarico di primo ministro del Lussemburgo, dopo che era stata stabilita la sua appartenenza alla rete di spionaggio Gladio dell’Alleanza Atlantica ma che, invece, un anno più tardi diventò presidente della Commissione europea) dichiarò ad un giornale tedesco che l’Europa avrebbe avuto un “suo esercito” ed invece…

Assolutamente nulla!

Silenzio totale su tutti i versanti sia giornalistici che politici.

Questo fatto la potrebbe dire lunga sullo stato di degrado conoscitivo e politico a cui siamo andati incontro. E’ l’ennesima cessione di sovranità ad una entità terza (sic!) che priva ogni Stato della propria legislazione a favore di un coacervo di tecnocrati che avranno la licenza di essere al di sopra delle leggi e delle direttive Costituzionali dei singoli paesi.  Oltretutto, avranno potere d’inviolabilità delle proprie sedi Eurogendfor- EGF, art 21 comma 1, e non perseguibilità penale per i propri membri da parte dei magistrati, art 29 comma 3, del Trattato di Velsen.

In buona sostanza, con la scomparsa (voluta e agognata dalla borghesia) della forza organizzativa e di sensibilizzazione democratica dei comunisti (PCI), si riesce a far passare tutte le nefandezze che portano verso la peggiore oligarchia sovrannazionale.

Con la scusa (e nel timore di nuove emergenze sul versante malavitoso) si persegue la politica criminalizzante del dissenso e si “prendono” (i soliti noti) libertà e licenze su Costituzioni, leggi, ordinamenti, regole dei vari Stati.

Il caso Grecia di questi giorni (ma potremmo parlare di altri Stati come Italia, Spagna, ecc.), è emblematico e da manuale militare, su tutti i fronti.

Infatti, il FMI, la BCE (che sono soggetti giuridicamente privati), come un “cravattaro” e attraverso i propri lacchè, hanno messo nell’angolo economicamente lo Stato ellenico prestando soldi e inducendolo a falsificare i conti per non essere lasciato fuori dall’emergente Europa dell’euro… Ovviamente, i greci, che nel frattempo si sono spostati elettoralmente più a sinistra, non potendo saldare il crescente debito sono andati incontro a un conflitto sociale che passa dalle contestazioni di piazza (guarda caso con i soliti black bloc) di questi giorni e va verso la sfiducia di Tzipras con una, probabile, rielezione dei precedenti governanti che li strangolerà ulteriormente con nuove cessioni a favore dei poteri forti delle proprietà collettive (statali) e/o di dipendenza produttiva dalle holding Occidentali.

Modi “legali” per far perdere autonomia statuale.

Si sta, con queste manifestazioni elleniche, inscenando quello che Felice Casson aveva descritto nella sentenza sulla “Illegittimità di Gladio” (Stay-behind):

Della organizzazione più vasta (che io chiamerei “Organizzazione Verde”) si dovrebbe sapere solo che ha il compito di creare quadri di “guerriglieri” destinati, al momento opportuno, a riunirsi in determinate aree per iniziare l’attività armata contro l’occupante. Avrebbe poca importanza che le strutture Sios [Servizio informazioni operative e situazione ndr] a livello nazionale vengano a conoscenza (e sarebbe necessario se da loro vogliamo attingere i nomi dei reclutandi) di questi compiti; l’importante è che pensino che i nominativi che forniscono sono destinati a questo scopo soltanto. Sarà poi nostra cura creare altri due livelli organizzativi, che sarebbero di nostra esclusiva conoscenza, nei quali immettere in varie tappe coloro che abbiano dato buona prova nella “Organizzazione Verde”, siano stati a lungo controllati e valutati e soprattutto ritenuti non “contaminati” o “bruciati”. In sostanza dalla Organizzazione Verde si dovrebbero trarre solo gli elementi migliori e più sicuri da introdurre in una successiva “Organizzazione Gialla” … L’ulteriore livello e cioè quello che chiamerei “Organizzazione Rossa” dovrebbe essere rappresentato dalla nostra attuale Organizzazione, opportunamente ringiovanita e rimpolpata e per la quale oltre al nuovo sistema di reclutamento dovrebbe essere mantenuto quello sino a ora utilizzato (cooptazione). A livello Organizzazione Rossa dovrebbero far capo tutte le reti “I” “Ee” “P” e “S” nonché l’addestramento per gli specialisti S e Rt, dei capi e vice capi-Rete e di speciali e selezionate Unità di guerriglia. Dalla Sezione dovrebbero dipendere i Gruppi operazioni speciali destinati al raccordo operativo con le unità esterne e dai Gos e da personale specializzato della Sezione dovrebbero essere formati i Nuclei per azioni coperte destinati alle Attività e operazioni speciali del Servizio… In sostanza più gente si immette nel calderone, minori saranno le possibilità di identificare gli appartenenti all’Organizzazione”…

Una struttura, quella Eurogendfor -EGF, che non ha legittimità Costituzionale (e perciò perseguibili penalmente) sia in Italia che all’estero e che verrebbe a rispondere, in toto, a quelle che sono le esigenze della NATO (longa manus imperialista) che si defilerebbe (pur conservando il controllo su EGF) per andare su altri fronti militari.

Negli anni scorsi le indicazioni da parte del Governo italiano erano precise perché non si rivolgevano a favore del potenziamento economico della Polizia interna ma verso il contenimento del crescente disagio economico (provocato dalle multinazionali sul suolo sia italiano che continentale) e la frase chiave che si trovava sul sito del governo italiano era che l’Eurogendfor, era «modellata sui gendarmes francesi e sulle Unita’ specializzate multinazionali (Msu) dei carabinieri» tutto ciò era chiarificatore perché recitava:

“…proposta di costituire una Gendarmeria europea […] presentata a ottobre 2003, in occasione della riunione informale di Roma dei ministri della Difesa dell’Unione europea svoltasi nell’ambito della presidenza italiana della Ue, dai ministri francese e italiano, come risposta alla crescente esigenza di poter disporre, nell’ambito delle operazioni di pace, di forze internazionali di polizia per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica

Il fronte d’intervento delle unità svolte dai predecessori, della nascente Eurogendfor-EGF, era già stato molto più ampio e si era esteso dalla vicina Macedonia alla Repubblica democratica del Congo. Anche se, in realtà, vi sono stati episodi che vanno verso la creazione di questa forza di contenimento del disagio sociale europeo ben prima, ed esattamente il 22 maggio 1992, dove le dichiarazioni dell’allora ministro francese, François Mitterrand, al 59° vertice franco-tedesco de La Rochelle segnava l’annuncio ufficiale della creazione dell’Eurocorps. Struttura che fece innervosire e polemizzare i francesi quando comparvero nelle piazze il 1994 in occasione della ricorrenza del 14 luglio.

Ora, questa struttura la troviamo “ufficialmente” sui nostri territori, a Capri, e non dovremmo dire nulla?

E per amore della Costituzione italiana non possiamo tollerarlo.

Dens dŏlens 163 – Eurogendfor al servizio del capitaleultima modifica: 2015-07-17T01:10:38+02:00da iskra2010
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